Buon pomeriggio, Viandanti! Come va? È giunto, anche questo mese, il momento, per me, di tornare in Umbria, dai miei affetti familiari. Non so bene ancora quanti giorni mi fermerò, ma so che intendo prendermi tutto il tempo possibile per fare le cose al meglio. Mi dispiacerà non poter scrivere qui sul mio sito. Mi farò cullare dall'idea che qualcuno passerà qui, leggerà qualcosa e magari ascolterà qualche brano musicale. Vi auguro giornate all'insegna della Bellezza. Buen viento, Marineros!
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Buongiorno, Viandanti! È nel silenzio che scrivo. Il viale sta iniziando a popolarsi di persone che passeggiano e le prime macchine si muovono, trovando la strada ancora libera. Ieri è stata una giornata particolare: ho affidato al vento alcuni miei pensieri e, nel corso della serata, sono stato in compagnia della mia Musa. Ho anche creato musica. Il termine inglese "Dolly", "Parola di bambino", che ha ispirato la mia ultima antologia, che potete trovare qui, è ancora vivo in me, instillando il desiderio di scrivere un Movimento di una sinfonia, dal medesimo titolo, come mi era successo per la raccolta "Monolith", musica sperimentale, cui era seguito un poema sinfonico che recava la stessa definizione. Se avete tempo e voglia di farlo, potete leggere alcune mie osservazioni sulla nuova musica a questo indirizzo. Ho creato un piccolo ebook sulla genesi di "Dolly". Potete scaricarlo qui. Le mie parole si muovono insieme ai suoni che vado sperimentando lungo le linee delle partiture. Non conosco altro sistema creativo. È proprio il mio pensiero ad essere fatto in questa maniera. Ci metterò tempo a comporre la mia nuova Sinfonia, la numero 17 della mia produzione. Tutto è legato all'idea di rinascita e riconquista. Identità sana e ricerca. Bellezza e rifiuto del male. Il termine più caro, in questo momento, è vittoria. Si può imparare a vincere anche se si parte da una esperienza di sconfitta. Pian pianino, con calma, senza forzarsi, ma operando le giuste scelte per noi. Il panorama offerto dal mondo è desolante. Se uno contenesse tutta la realtà in sé sarebbe destinato al suicidio. Tuttavia, occorre conoscere l'arido vero, perché la realtà viene prima di tutto. Basandosi su questa concretezza, si può iniziare a volare. Soli. Insieme a qualcuno. Come vorrà l'individuo. Io, undici anni fa, ero totalmente solo. Avevo però ottenuto dei risultati che mi permettevano di sperare che la mia esistenza sarebbe stata nuova. Fu il periodo in cui scoprii di avere delle risorse, che intendevo sfruttare per creare il mio mondo, non quello che mi imponevano gli altri. Fu un momento di grande scoperta. Rivelai a me stesso quale uomo desiderassi essere. Con un pensiero. Una architettura ideale. Non mi restava dunque altro da fare che attuare, nella realtà, ciò che avevo in mente, per me, per i miei cari, per una vita che aveva il diritto di brillare. Come quella di tutti. A nessuno è preclusa questa opportunità. Il guaio è che molti si castrano da soli o vengono castrati senza più sognare. Sono davvero convinto, come diceva una frase che avevo letto in rete, che il mondo abbia bisogno di persone felici. Se sei felice ad infornare il pane, fallo. Se ti dà gioia ascoltare i Metallica, fallo. Fare è fondamentale. C'è un pensare se stessi e un fare se stessi. I due processi sono in costante progressione e l'uno non vive senza l'altro... Ora provo a comporre. Desideravo condividere questi pensieri. Vi auguro una domenica bella! Buen viento, Marineros! Buongiorno, Viandanti! Come state stamani? Come promesso, anche per questo sabato, è disponibile il mio nuovo Podcast, il numero 6 della nuova serie, a questo indirizzo. Questa puntata è intimista. Infatti verte intorno alla descrizione di un amore totale, quello che un uomo dovrebbe provare per la donna che ha scelto, l'unica ed irripetibile, la Musa. La persona che, dopo vari fallimenti, finalmente incontriamo, che è per noi, la dovremmo trattare con il massimo del rispetto, del tatto, dell'abnegazione. La dovremmo ascoltare sempre. Dovremmo giubilare per ogni sua risata. Per ogni suo sorriso. Per un piatto di pasta cucinato insieme. Si può stare bene anche da soli. Questo è certo. Ma insieme, mano nella mano, tutto ha un sapore diverso. Vieni compreso ed accettato. Amato e sorretto da un rapporto che sì: è una creatura vivente a sé stante. È il terzo elemento fra i due che formano la coppia. È la forma di energia mentale che si evolve e crea quel legame per il quale non ti senti più solo, ma sai di poter contare sull'intelligenza dell'altra persona, sulla sua cura, sulle sue parole vere che diventano gesti d'amore. Io ho scelto. Ho scelto lei. Lei, la Musa, che mi riempie di Bellezza, perché, con lei, la Pulcritudine non sarà più lontana, ma dentro ogni movimento delle sue mani. Vi auguro buon fine-settimana. Spero che questo Podcast vi possa comunicare qualcosa. Buen viento, Marineros! Nasce a Terni una intuizione musicale legata ad una mia esperienza di vittoria. Negli ultimi undici anni, da quando vivo in Emilia, per stare vicino alla mia Musa, ho vissuto una serie di eventi positivi, che mi hanno aiutato a divenire ciò che ero chiamato ad essere fin da bambino. Negli ultimi giorni, si è cristallizzata in me l'idea della vittoria. Così ho deciso di intitolarle una musica. Alla fine, si vince ogni qual volta si riesce a compiere un gesto che aiuti la formazione della propria identità. Tutto può contribuire. Oggi vinci perché magari resisti al richiamo possente di un cibo che sai non ti farebbe bene. O perché eviti quella persona con cui da tempo non comunichi nella adeguata maniera. O perché ti poni in silenzio e, finalmente, dopo tanto tempo che te lo meritavi, ti ascolti e comprendi i tuoi reali desideri. Sto componendo. Stamani ho scritto questa musica, la mia Sinfonia n. 17 e sono in una fase iniziale. Ogni giorno si rinasce. Ogni giorno possiamo farci del bene. Questo intendo comunicare con questa nuova composizione. Domani sarà sabato, posterò il mio sesto Podcast entro le ore 12:00 e poi sarò fra le braccia della mia compagna, mi dimenticherò di me, mi spoglierò dei mie pensieri e camminerò con lei, che sa sempre portarmi in luoghi meravigliosi. Martedì atterrerò in Umbria. Probabilmente non scriverò sul mio sito. Le attività saranno pertanto sospese. Quand'è che un uomo vince davvero? Quando individua il proprio sentiero, lo ammira e sceglie di camminare lungo quella strada, non facendosi distogliere da niente e da nessuno. Io, il mio sentiero, l'ho trovato undici anni fa, nelle parole di una donna che ha visto in me ciò che io nemmeno speravo di poter sognare di essere. Sono diventato quell'uomo. Ho fatto tanti chilometri, a piedi, eretto, in trasformazione costante. Ora posso dire di essere lieto di stare al mondo. Gli altri, nel tempo, si sono svelati per quello che erano: pochi sono rimasti, quasi tutti sono andati, ma ho accettato anche questo, perché crescere è anche selezionare. Mio amico fidato è il silenzio, di cui non temo la portata. Lo seguo. Mi ascolto. Canto mentre lavo i piatti. Ho fatto tutto con uno spirito di verità disarmante: non mi sono mai edulcorato la pillola. Non ho abbellito nulla. Sono stato solo, davanti alla realtà più cruda, che, però, poi ho colorato di me. Delle mie passioni. Dei miei desideri. Della mia quotidianità fatta di cose pulite da fare. Siamo quello che facciamo. Siamo lo spirito con cui lo realizziamo. Siamo, ogni minuto, quello che scegliamo di diventare. Una onesta corrispondenza fra il nostro mondo interno e le nostre azioni è la cosa più auspicabile, capace di condurci alla gioia. Urge amare quello che ci circonda. Io amo la possibilità di scegliere, ogni mattina, la mia tazzina da caffè. La guardo. So da dove viene. So quanto ho lavorato per averla. La apprezzo. Ho dovuto eliminare. Sovrastrutture inculcate dalla società che non mi appartenevano. Persone moleste. Una diffusa tossicità del sistema che ti vuole malato. Ho compreso gli inganni. Non sei più felice sei guidi un fuoristrada. Potresti usarlo per andare a schiantarti contro un muro, dopo aver deciso di farla finita. Ho dovuto accettare che il mondo non ti vuole felice. Cominciai pertanto a sussurrarmi la lentezza, unita al silenzio. Non corro più per nessuno. Così facendo, ho cominciato a vincere un po' anche io... La parola ed il suono sono i miei due vettori espressivi. Penso a loro anche mentre cucino il cavolo cappuccio. Vivo nella dimensione del piccolo. Ho poco, ma mi basta e lo apprezzo, dacché conosco gli sforzi fatti per averlo. Abito in una piccola casa, che narra di me in ogni centimetro quadrato. Ho una vecchia tastiera di vent'anni fa, con cui provo i miei agglomerati accordali, che poi fisso nelle partiture. Non oso immaginare, per me, destino più bello dello scrivere e comporre. Ho concluso "Musa - Pensieri di un artista", cominciato ad Aprile 2017 e terminato l'11 Ottobre 2018, che presto pubblicherò, dopo averlo trasformato in un ebook gradevole alla vista. Vivo in quello che, per me, è il posto più bello del mondo: vicino alla donna che ogni giorno sa rendermi felice, anche solo con un sorriso o una battuta spiritosa. Lei è stata la svolta. Un sentiero talmente scintillante da farti dimenticare, con saggezza, le asperità del tuo passato. Sono in continuo ascolto. Ogni tanto, ricordo. Un uomo non può perdere per sempre. Deve poter anche vincere, altrimenti sarebbe un essere dimezzato. Monco. Castrato. È nelle pagine scritte, nelle note composte, che ho trovato il vero me. Sublimando. Solo, in silenzio, davanti ad un cosmo di infinite possibilità creative. Ho scritto la mia vita, non avrei saputo fare altro, come ogni artista. Ho composto quello che vivevo. Non mi sono più preoccupato dell'opinione della gente. Mi sono richiesto igiene, nelle scelte, nelle azioni, nei pensieri... E così, pian pianino, ho iniziato a fare goal pure io... Buen viento, Marineros! Salve, Viandanti! Oggi rifletto sullo scrivere. Occorre prima vivere, per avere qualcosa di autentico da scrivere, in parole, suoni, o tutte le altre forme di segni che l'uomo conosce. Io vivo una mia normalità, costituita da cose da fare, come comporre musica o lavare i piatti della sera prima. In questo, cerco di cogliere un'essenza, di godere della bellezza del riflesso di luce su un cucchiaino appena lavato, riposto nello scolapiatti. Come ho detto più volte, non sarei in grado di descrivere una vacanza in Islanda, non essendoci mai stato. Posso però ricordarmi la fragranza di una pianta di origano, in una curva della strada, per arrivare al primo piede della Calcidica. Per questo 2019, ho il desiderio che la mia Arte scintilli, ma mi dovrò dare da fare per raggiungere un obiettivo così alto. Vivo spesso nel silenzio, quando non compongo. Gli ho attribuito una valenza fondante, nella mia esistenza. Sono parte di uno sparuto gruppo di individui, che, nel mio romanzo, "Musa - Pensieri di un artista", definisco "il club dei differenti". Non cerco il plauso di nessuno. Non ambisco alla gloria. Vorrei soltanto svegliarmi in un mondo dove una carezza ad un anziano non si nega a nessuno di coloro che hanno costruito il mondo prima di noi, a volte con immensi sacrifici. Questa Umanità merita il meglio. Lo scrivo con profonda determinazione. Sogno di essere anziano e pulire il pesce davanti a casa, su un'isola greca, con la mia Musa, ancora straordinariamente bella, che mi chiama per fare colazione sulla nostra terrazza sul mare... Buen viento, Marineros! Buongiorno, Marinai!
Come promesso, è disponibile il mio ultimo Podcast, a questo indirizzo Buen viento, Marineros! Buon pomeriggio, Viandanti! Come va? Io sto lavorando, da qualche giorno, ad una antologia di nuove composizioni incentrate sul tema dell'infanzia. Vi terrò aggiornati sullo sviluppo... Domani pubblicherò un nuovo Podcast. Vi aspetto volentieri, alle 12:00, sabato 12 Gennaio 2019. Buen viento, Marineros! Buon pomeriggio, Viandanti! Come state trascorrendo queste ore? Oggi ho toccato la tesina della Maturità di mio figlio, che ha concluso il ciclo delle superiori il 7 Luglio 2018. L'ho sfiorata con tatto. L'ho aperta casualmente per leggere le intestazioni ed ho sorriso. Durante la mattinata, invece, avevo composto musica, per un progetto che si sta rivelando il primo del 2019. Come scrivevo in un altro post, mi sto concentrando sul valore fondante dell'infanzia, come motore primo dell'essere umano. Ognuno ha i suoi ricordi di quel periodo. Io ne ho alcuni ed altri li ho ricostruiti con la narrazione che, a diverse riprese, mi sta facendo mia madre. Ho parlato tempo fa di Arte con un amico, il quale mi diceva che dentro ogni opera c'è un mondo. Quando Richard Wright suonava la tastiera, dai tasti del suo strumento nasceva un mondo, che era destinato ad avere una valenza universale. Stessa cosa per il sax di Charlie Parker, quando dal respiro vitale del grande artista prendeva forma un mondo che, semplicemente, prima di allora, non era mai esistito e si propagava sull'onda sonora della sua musica jazz. La vera Arte ha un mondo dentro che vuole giungere a tutti. Quando fui in una fase embrionale del mio pensiero creativo, spesso mi chiedevo se la gente avrebbe apprezzato le mie opere. Allora cercavo conferme. Spedivo i lavori agli amici. Poi, scrivendo, ho maturato una mia consapevolezza. Non ho più chiesto pareri a nessuno. Se giungono dei feed-back, essi sono ben accetti, altrimenti va bene comunque, anche se si lavora in perfetta solitudine proiettando il proprio mondo nel cosmo. Bach era solo, in Turingia... Qualcuno apprezzerà sempre ciò che scrivi, altri no, ma questo è perfettamente normale, è inerente al senso estetico che ognuno ha, a ciò che va ricercando in un elaborato, a quali esperienze di arte egli abbia fatto. C'è qualcuno cui non piace Eddie Vedder, che io considero un artista sublime. Ci sono persone a cui "2001: Odissea nello spazio" non ha detto nulla, ma non per questo i creativi debbono arrestarsi. Io sono profondamente convinto del fatto che non si faccia arte per il plauso degli astanti, me lo ripeto da anni. Si crea, dalla materia inerte, per una ancestrale esigenza di espressione. Mi auguro di avere qualcosa da dire. Spero di trovare gli strumenti per dirlo. Dovrò vivere esperienze, però. Nutrirmi di vita, che tocchi qualche corda interna capace di brillare in una vibrazione emotiva in grado di diventare pensiero, dopo essere stata immagine. Senza eventi della psiche non ci può essere arte, almeno per me. Alle volte basta osservare una tazzina di caffè, per vivere un'esperienza da scrivere. L'occhio deve essere pulito, altrimenti non c'è introiezione di alcunché. Occorre poi silenzio. Far scendere il vissuto nel proprio mondo interno, liberandolo dalla zavorra del caos infernale che c'è fuori e che ci impedisce di ascoltarci con meticolosa attenzione... Quando il sistema decide una cosa aberrante, tu canta. Scrivi una lettera ad un amico, invitandolo a mangiare a casa tua. Manda un messaggio pieno d'amore alla tua compagna... Telefona a tuo figlio. È in atto un cruciale scontro fra chi semina il male e chi vuole vivere in armonia su un'isola greca. Occorre schierarsi. Non si può più temporeggiare. Forse questo mondo, così come lo conosciamo, finirà e ne nascerà un altro pieno di bagliori. Per quell'epoca urge riscrivere la lingua con cui esprimiamo il nostro universo affettivo, le nostre speranze, la nostra visione... Sogno che giovani madri possano ninnare i propri pargoli al ritmo dell'Inno alla gioia di Beethoven, libere, in un pianeta risanato, guidato da vera intelligenza. Tutto quello che stiamo vivendo di brutto è legato a qualche sorta di patologia psichiatrica, su larga scala. Urge debellarla! I cattivoni che regnano sulle sorti di sette miliardi di persone sono un quadro patologico a sé, come ha detto Vittorino Andreoli, noto psichiatra, in una intervista. L'Umanità non ha fatto ancora i conti, in modo definitivo, con chi umano non vuole essere, cagionando l'infelicità altrui... Quanto lavoro c'è da fare! Sarebbe bello cominciarlo in questo 2019! Da domani mattina... Otto secoli di capitale e siam messi così. Non immagino le condizioni di vita umana per il suo primo millennio... Facciamo arte per esprimerci, dinamica essenziale per l'essere umano. Facciamo arte per provare a trovare una luce nell'oscurità. Facciamo arte perché senza, il mondo sarebbe uno sconfinato codice binario per uomini macchina che spostano capitali lungo ogni latitudine costantemente, nell'arco delle 24 ore di un giorno. Facciamo arte perché il mondo non può essere affidato solo a chi esercita il potere per la vuota brama di potere... In questi primi giorni del 2019 ho avuto modo di riflettere e sono giunto ad alcune conclusioni. Gran parte dell'Umanità si merita il sogno e non è vero che è malata: è stata indotta ad ammalarsi. Così annaspa. Cerca, come può, una soluzione ai propri problemi. Gioca d'azzardo alle 7 di mattina perché crede che se vince qualche soldo può stare bene. Molte persone sono state obbligate a diventare tossiche, vittime delle più disparate dipendenze. Non è stato loro fornito un valido aiuto. Abbandonati, hanno provato ad arrangiarsi. L'intervento della sana Psicoterapia comincerebbe a delineare una soluzione per un sacco di persone, che, dal 2007, anno dell'esplosione dei mutui subprime statunitensi, hanno visto brutalmente forze esterne alla propria volontà espropriarli di tutto, perdere la casa, non avere i soldi per le bollette o la cena del proprio figlio. Miracoli del Neoliberismo... Le persone non sono cattive. Vogliamo tutti un abbraccio da una persona cara. Il bacio di un amico. La gente è solo disorientata: non sa cosa l'aspetterà il mese prossimo, sul piano della realtà e brancola nel buio. Per tutti questi motivi è quanto mai essenziale la narrazione. Fissare dei momenti. Trovare un bel sinonimo quando si scrive una lettera ad un caro... Io vi auguro che il vostro 2019 sia un anno di luce. C'è un grande premio per chi non teme di stare in silenzio, si muove con una placida lentezza fra le mura del proprio castello e sperimenta la gioia di sentirsi una persona, con visione certa, mano ferma e un inaffondabile ottimismo, che lo rende consapevole di quanto questa Umanità sia degna di un futuro radioso... Buen viento, Marineros! Buon pomeriggio, Viandanti! Come avete cominciato il 2019? In questi giorni del nuovo anno, sto riflettendo sull'infanzia. Una parola di bambino può fare la differenza... Buen viento, Marineros! |
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Luglio 2019
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