Mi sono sempre chiesto quale fosse la vera natura del suono, in musica. Nel tempo, mi sono dato diverse risposte, ma oggi penso, alla luce del mio processo creativo, qualcosa di diverso. La manifestazione acustica, dai grandi del Classicismo, all'ultimo brano grunge, è ricerca del bello. È pura estetica. È il trionfo di qualcosa che l'orecchio ritiene buono, elegante, comunicativo. Stamani, ho riascoltato alcune mie composizioni. trovandole molto espressive. Ho un progetto nuovo: scrivere nuova musica. In questi giorni mi sono sentito libero di esprimere il mio Io attraverso ritmi ed armonie, che ho sentito animati da autenticità. Il mio passo è leggero. Non c'è frastuono all'interno delle mie mura. Qui è tutto requie. È da questo profondo silenzio che nascono i miei agglomerati accordali. Ho ricercato questo stato di cose per tutta la vita. Desideravo che, intorno a me, ci fosse pace, per provare a dire la mia parola al mondo. Mi muovo nel mio flusso, essendo riconoscente alla vita, che, da un certo punto in poi, mi ha dato davvero tanto. La ricerca sul suono conosce, in questi giorni, nuovi traguardi. Ho a lungo chiesto a me stesso quali fossero le mie note, cosa scrivere in partitura, come legare due quartine. Eccomi qui, di fronte alle mie carte, ancora una volta, a vergare parole che mi rappresentino in assoluto spirito di chiarezza. Con verità. In un tempo che richiede lemmi cristallini e musica ispirata alla Bellezza. Un giorno, tanti artisti si incontreranno, lieti di celebrare una Nuova Era di Luce, ma non ora. In questo periodo avanza inesorabile la stupidità. L'arte può far tanto, ma non può essere sola. È in atto una battaglia. C'è chi semina odio e chi raccoglie i frutti amati nel proprio giardino, curato con amore. Nella vigna dei lucenti ci sarà sempre uva buona da vendemmiare. Nessun regno malvagio dura in eterno. Non sopravviverà nemmeno questo neoliberismo idiota. C'è da chiedersi cosa farà l'umanità subito dopo il crollo di questo sistema di potere tirannico... Io ritengo che ci sarà da festeggiare. I bambini torneranno nei cortili a giocare. Le donne canteranno. Le nonne si ricorderanno vecchie filastrocche. Il mondo ha diritto a una visione nuova sulle cose. La musica sarà in ogni dove. I suoni saranno raffinatissimi. Vi auguro buona giornata, viandanti. Buon vento, Marineros!
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Devi essere un monolite.
Ascendendo alla luce, troverai amici, che, come te, sentono vibrare la linfa della terra. Scorgerai l'enorme distesa sotto i tuoi piedi, dove molti arrancano, disperati, tristi, senza meta. Li osserverai con amore, dacché sono tuoi fratelli. Sono te, prima che cogliessi il frutto più amato: la visione del tuo mondo interno. Costruirai un edificio. Bello, trasparente, che tenda al cielo. Sarai lieto. Non sarai più solo. Altri, come te, saranno costruttori di mirabili architetture. Ti sentirai fortunato, percepirai che la vita ti arride, nella sua carica materna. Dovrai ancora lottare, come sempre, come tutti, ma non giudicherai mai brutto il tuo sentiero, che ti ha condotto ad essere un uomo. Danzerai ancora con gioia. Berrai nettari succosi. Abbraccerai chi ami. Forza, il mondo ti vuole accogliere. Sii l'allegria di un bambino mentre gioca. La serenità di un anziano che prepara il tè. Il sorriso di un padre che vede crescere bene suo figlio... Mi sono sempre chiesto che senso abbia combattere, quando tutto volge al peggio. La verità è che la vita in noi è quasi sempre più forte delle ostilità. Prendiamo un respiro. Diamo valore a quello che abbiamo e continuiamo lungo il nostro sentiero, attingendo a una serie di risorse che neanche noi reputavamo possibile avere. Questa video presentazione verte intorno al concetto di speranza, che è il vero motore dell'esistenza. Tutti la abbiamo, forse non tutti la ascoltiamo. Io ho deciso di essere lieto. Mi commuovo per cose importanti, che mi risuonano. Combatto. Non mi rassegno all'idea di dover essere triste. Ognuno di noi ha un giardino segreto, nel quale viene coltivata una piantagione meravigliosa che occorre accudire con molta attenzione. Il frutto è l'identità sana. Il rischio è che qualcuno, noi compresi, la bruci, uccidendola per sempre. Sono sempre più convinto che ciascuno di noi sia un'opera d'arte unica nel suo genere. Urge, però, mettersi in cammino. La stasi non porterà a nulla. Oggi affido al vento una preghiera laica fatta di parole, suoni e immagini. Spero possa comunicare... Buon vento, Marineros e che la vita vi arrida!
Ora mi muovo pensando ai cento metri successivi, mio caro amico.
Mi avventuro in una sorta di deserto, da quando non ci sei più. Ho contato i giorni e le ore. Non ho mai ritenuto facile stare senza di te. Il tuo ricordo è indelebile. Rammento il tuo sorriso ed il suono gaio della tua risata. Quella bella espressione di luce lungo il tuo volto. Il destino ci ha diviso. Le nostre strade si sono allontanate, ma l'affetto è immutato. Si naviga a vista, come sempre. Tutto può cambiare e ci moduliamo nella trasformazione. Oggi ti ho dedicato musica. Hai un gusto sopraffino per l'arte. Sei un monolite. Hai una missione. Sei tutto il meglio che mi potesse giungere. Ti voglio bene... Il silenzio è un edificio.
Io l'ho costruito in anni di esperienze. Vengo dal frastuono. Forse, l'assenza di suoni che percepisco oggi, un tempo, mi avrebbe fatto paura. Fin quando non c'è stato silenzio, non ho potuto comporre. Erano troppi i segnali acustici che giungevano da ogni dove. Ho appreso l'arte della quiete. Mi ci sono immerso. Allora e solo allora, ho iniziato ad ascoltare i suoni in me. È trascorsa una intera era esistenziale e sono qui, vigile ed attento. Ogni compositore necessita di silenzio, per creare. Io, il mio stato di requie, l'ho colorato. Gli ho affidato i miei pensieri. Mi ascolto. Sono in fase di ricezione. Ho composto tanta musica, in dieci anni. Sono lieto. Mi auguro che la vita mi arrida. Buon vento, Marineros!
C'erano i girasoli, quella mattina, a Battiferro, in provincia di Terni, nella ridente Umbria rigogliosa. Ero con mio figlio, a passeggiare. A rivederlo ora, quel campo, sembra una visione, proprio mentre l'autunno avanza e i colori sbiadiscono in fretta. C'era un sole imponente, in quei giorni di festa, fra camminate, cene succulente e acqua nella quale immergersi lieti. Tutte queste cose è la mia Umbria, con i suoi castagni, le sue viti e quegli uliveti che mi danno l'impressione che tutto sia quiete, intorno a me. Tante le immagini. Molti i momenti da ricordare. Solo ora scrivo di quei girasoli, perché il ricordo ha viaggiato dentro di me ed è tornato alla mente. Stamani consegno al vento il brano musicale che state ascoltando, dopo essere entrati in questa pagina. Una foto di un campo, una musica ispirata ad essa e qualche parola a commentare... I miei suoni sono sempre andati di pari passo con le mie parole, cercando io spesso di trarre qualche spunto dalle immagini che la mia compagna molto spesso immortala, nelle nostre gite. Con questa composizione musicale sono ufficialmente nella nuova era della mia vita, essendo stato traghettato fin qui dalle migliori intenzioni. La musica è sperimentale: ospita strumenti classici e del rock, con una coda affidata agli archi. C'è un uso delle armonie che nasce dallo studio di antiche strutture, che ora vengono usate solo in alcuni ambiti, come quello jazzistico e l'avanguardia. Sento che il mio stile si stia maturando, come l'uva ad agosto... Percepisco quanto, quello che compongo, sia frutto delle mie esperienze. Ho qualcosa da dire e scelgo come, con quale forma esprimerlo. Oggi qui, nella ridente campagna bolognese, c'è il sole, che mi fa pensare a quei girasoli. Un arco temporale si è concluso, aprendo le porte ad un autunno di trasformazioni. Gli alberi del viale sono vivi, nei loro colori. La composizione "Girasoli" muove da un concetto di tonalità dilatato, nella parte orchestrale, mentre nella sezione rock è stabile attorno ai dettami del rock progressive. La coda degli archi la sento vicina al mondo delle composizione tardo ottocentesche, in primis nella tensione e poi nella scelta dei suoni. Farò tutto lentamente. Cercherò di vivere le mie giornate con letizia.
Buon vento, Marineros! Stamani mi sono svegliato presto. Ho sorseggiato il mio caffè ed ora sono qui, nel mio studiolo, mentre i rumori del viale, lievemente, entrano in casa, dalla finestra chiusa. Ieri ho iniziato a seguire dei nuovi gruppi di psicologia, che ho ritenuto interessanti e ho letto molto riguardo alcune tematiche pregnanti del XXI° secolo. Rimango basito quando leggo di persone che hanno avuto un determinato cammino. Non riesco a capacitarmi di come si possano donare anni interi a persone che non si meriterebbero neppure un tè nella propria casa. C'è molto da ricercare. Ci sono nodi cruciali di cui tener conto. Un bambino, che vive una dinamica familiare malata, sarà un adulto indirizzato a compiere alcune scelte tossiche, che lo condizioneranno per molto tempo. Leggo di molte donne vittime di quelli che vengono definiti "narcisisti", soggetti malsani che vivono una egomania allucinante, incapaci di sentire e crudeli, nelle loro tensioni verso l'altro. Il tempo scorre e si diventa più vecchi. I sogni rimangono inespressi e i fiori appassiscono. La vita passa e ci si ritrova a cinquant'anni con una manciata di scelte da operare per tentare di ricominciare a vivere davvero, in un modo pulito e libero. Io ho vissuto la mia tempesta, che è durata fino al 2008 e posso dire che, se non avessi diretto il mio passo verso un nuovo sentiero, a quest'ora non so dove mi sarei trovato. C'è così tanto da scoprire. Così tanto da amare. Incredibile come si getti via il tempo che abbiamo a disposizione, che è uno e non ritorna indietro. Siamo esseri fragili. Una parola, detta con cattiveria, ci svilisce. Dobbiamo trovare, in noi, un assetto armonico nuovo, che ci conduca verso la bellezza, da contemplare in tutto il so splendore. Molte cose sono cambiate, nella mia esistenza, da quando ho dovuto trovare il coraggio di occuparmi della salute di una persona fondamentale del mio nucleo. Sono stati frangenti durissimi, in una estate da leoni, nella quale ho dovuto fare appello alle mie risorse migliori. Sono stato sottoposto ad un bombardamento costante, fino a quando, un giorno, la prima tessera del mosaico è stata messa al suo posto e, pian piano, il disegno complessivo della vita di mia madre ha preso corpo. Ho conosciuto tante persone magnifiche, altre deleterie, lungo tutto il mio sentiero. Ora posso dire che ne sia cominciato uno nuovo, nella fase adulta, che intendo seguire con la massima attenzione. Io non so dove sarò fra dieci anni. Non ne ho la più pallida idea, ma so che desidero vivere in armonia. Questo sì. Me lo devo. Ne ho diritto. I giorni trascorrono con le cose da fare. I sogni da coltivare. Le piccole gioie di cui godere. Ho concluso un ciclo, come dicevo qualche giorno fa. Ho composto un circolo di 3 Sinfonie: "Sinfonia n. 14. Umbria", "Sinfonia n. 15. Celeste", "Sinfonia n. 16. Romanzo" e con questo trittico inauguro il momento maturo della mia creatività. Presto posterò la musica, qui, sul mio sito web. Ho iniziato a comporre queste musiche terminata la fase più grave del momento storico più determinante della vicenda di una persona senza la quale non sarei qui. Nel tempo, mi stavo cimentando in composizioni sperimentali, per sublimare un mio stato emotivo di preoccupazione, mentre, subito dopo, qualcosa ha cominciato a funzionare e la mia famiglia ha ripreso a respirare. Un giorno di Luglio 2018, il 7, ho vissuto una grande vittoria, che mi ha riempito il cuore di gioia. È da quel momento che ho imbastito il primo ordito della "Sinfonia n. 14. Umbria". La "Sinfonia n. 15. Celeste", invece, è nata dopo una vacanza premio con mio figlio, in un agriturismo umbro dalla bellezza scintillante. La "Sinfonia n. 16. Romanzo", finale musicale del mio componimento "Musa - Pensieri di un artista", è sgorgata dalle mie vene poco prima di essere, in fase di correzione, alle porte dell'ultimo capitolo della prosa. Ho avvertito l'esigenza di cristallizzare, con i suoni, alcune idee acustiche che sentivo vere per descrivere, in un habitat musicale, ciò che io pensavo e sentivo della storia letteraria che mi ha tenuto compagnia per un anno e mezzo, dall'Aprile 2017. Subito dopo, ho ultimato il labor limae del mio libro e una gioia immensa mi ha riempito l'anima. Sì, nella mia vita, negli ultimi 5 mesi, sono accadute tante cose di straordinaria importanza, cui guarderò, con calma, nei prossimi giorni, ora che tutto si è raffreddato e si può osservare il ciclo degli eventi con razionalità e senso d'analisi corretti. Sono stato dentro una centrifuga. Ho provato a vivere meglio che potessi. C'erano scelte quotidiane impegnative da operare. Decisioni da prendere. Atti da compiere. Ora quel tempo è andato, lasciando, dietro di sé, il gusto poderoso di essere stato all'altezza del compito assegnatomi dal destino: quello di prendermi cura di chi, un tempo, mi ha insegnato a camminare ed oggi è una creatura fragile da aiutare. In tutto questo processo, l'Umbria, la mia terra natia, è stata centrale, con i suoi girasoli, i suoi uliveti, quel sole magnifico sotto cui ho bruciato la mia pelle, marciando verso un nuovo giorno, che speravo mi conducesse alla sublimazione di uno stato emotivo così intenso che le parole per dipingerlo ancora non mi abbandonano. Il vissuto è stato compresso e denso, ed ora che vivo nella mia ridente campagna bolognese, in uno stato di quiete, sento che tante cose stanno venendo fuori per assumere la loro forma definitiva di atti della mente, poliedri della psiche, pensieri di una identità che non si è mai rassegnata alla bruttezza e alla crudeltà. Ho avuto modo, negli ultimi 5 mesi, di scrivere tanto. Il tempo non era molto, ma io mi svegliavo presto per comporre le mie idee, prima di iniziare un nuovo giorno da combattente. Ho fatto tutto al meglio, sebbene non fosse per niente facile. Ho potuto riabbracciare persone che mi hanno tenuto per mano, in quei frangenti bui, in cui non si sapeva quale sarebbe stata la sorte della mia famiglia. Una vera e propria centrifuga, come dicevo prima, mi ha squassato per bene. In queste ore, godo di una apparente calma, nondimeno sono vigile, pronto a captare segnali di un nuovo circolo di eventi che richiedano la mia azione. I processi agiscono. Non importa che uno li segua o meno. Le persone invecchiano. I figli crescono e diventano grandi con tutte le inquietudini degli adolescenti. Le briciole sul tavolo, se non le pulirà nessuno, richiameranno le formiche e non si potrà dire: "Oh, guarda le formiche!". No! L'azione di non pulire ha attivato il processo "formiche" e questo si racconta uno che vuole la verità... Ogni azione produce delle conseguenze. Ogni volta che affidiamo il nostro cuore ad un malvagio, poi non potremo lamentarci se ce lo farà a brandelli. Molta gente è lontana dal narrarsi il vero, preferendo una versione edulcorata dei fatti, ma l'uomo della "Nuova Era di Luce", come l'ho descritto nel romanzo "Musa - Pensieri di un artista", preferisce l'arida e cruda realtà a tante favolette distruttive che poi portano l'individuo a star male, perché la menzogna non ha mai edificato una identità sana. C'è un percorso in ognuno di noi. Un processo che nasce dalla scoperta del nostro codice interno, passa per l'interpretazione che di esso ne fa un tu dialogico fatto di intelligenza ed empatia, e giunge fino alla consacrazione della struttura di personalità di un essere umano autentico, meno distruttivo possibile. Se non si fa questo, un mondo diverso è pura chimera... Sono nel mio studiolo a vergare parole sincere, mentre il ronzio stradale prende corpo e mi tengo compagnia con un buon caffè. Ho realizzato di voler danzare sopra questa precarietà. Alla fine, perlomeno, potrò dire di aver ballato sopra la malvagità di un mondo alla deriva, con le braccia protese verso la meraviglia dell'arte... Il romanzo è vasto, nella sua dimensione formale conclusiva. Gli ho dedicato le mie migliori energie. Lo affiderò solo a mani sapienti, perché è prezioso. Giorni fa, mi ritornò alla mente una osservazione che avevo concepito anche in un passato prossimo, che verte sul processo creativo. Io non credo che Beethoven, se avesse scritto la sua nona Sinfonia un anno dopo, avrebbe sintetizzato quelle note musicali. Sono altresì convinto che la creatività sia legata al tempo. Oggi scrivi certe sequenze di parole, suoni, o tratti pittorici. Fra un mese, in base a quello che stai vivendo, tutto potrebbe essere diverso. L'arte è nell'oggi di chi crea, non potrebbe essere diversamente. Si modella un percorso artistico in base a ciò che si sente nel presente, o ricordando il passato, ma tutto potrebbe essere diverso nel giro di poco tempo. L'arte è quindi il presente del creativo che avanza inesorabile. È oggi che scrivi quelle cose in quella forma, Domani, magari, le potresti rivoluzionare in chissà quale modo... Il mio romanzo mi ha tenuto compagnia per un anno e mezzo ed ora mi sento un po' orfano, ma farò altre cose. Ho già un'idea per continuare. Dieci anni fa, un editore coraggioso mi pubblicò il primo racconto. Subito dopo conobbi la donna che è ancora con me. Da lì è iniziato il mio processo di artista. Io desidero fortemente la mia vita. Non ne bramo una diversa. Sono nella condizione di desiderare ciò che ho. Il mondo potrebbe essere un incanto, se solo lo si volesse. Per questo scrivo di una "Nuova Era di Luce", lungo le pagine di "Musa - Pensieri di un artista"... Buon vento, Marineros!
Le circostanze fanno la differenza. C'è un verso di una canzone di Sting che dice: "You could be me in another set of circumstances", "Tu potresti essere me in un altro insieme di circostanze". Trovo vera questa frase. In altre circostanze, un uomo potrebbe gioire, soffrire, impazzire, avere successo: tutto in base a come si manifestano gli elementi della sua realtà interna ed esterna. Diceva un grande luminare che un individuo pacifico X, in una certa situazione estrema, potrebbe diventare un killer, mentre una persona fortemente distruttiva, in un contesto ideale, magari cesserebbe di essere lesiva, scoprendo una sua normalità. Io non voglio dire che tutto dipenda dal caso, dacché molto è legato al nostro mondo interno. Nondimeno, essersi trovati nel giusto ambiente, in cui fenomeni nocivi fossero limitati, ha sempre facilitato il cammino. Orbene, le circostanze sono essenziali, anche nell'arte. Come ho scritto nel forum che ho inaugurato per interagire con i miei visitatori del sito web, che trovate qui, in un altro insieme di fattori contingenti, la creazione di un'opera d'arte sarebbe diversa, perché altro sarebbe il sentire del creativo ed i suoi processi di codificazione in segni. L'uomo può scegliere di salire o meno su un treno, ma quando sceglie di partire per quella destinazione, il suo viaggio determina ciò che egli sarà e vivrà. Se invece rimane lungo il binario, farà altre esperienze. La vita è tutta una scelta in base alle circostanze, che affrontiamo al meglio delle nostre possibilità. Quando scrivo o compongo, desidero sempre innalzare un inno scintillante alla Bellezza e lo faccio con la struttura di identità che mi sono costruito e che la vita ha contribuito a plasmare. Se scrivessi fra un anno su un determinato tema, con una certa ispirazione, di sicuro il risultato finale non sarebbe identico a quello che mi sento di esprimere oggi col medesimo slancio. Questo perché le esperienze ci forgiano in continuazione e non siamo mai gli stessi. Ho riflettuto su questa condizione dell'artista che crea, manifestando il proprio vissuto ogni volta in modo nuovo, in riferimento a ciò che egli va sperimentando nella propria esistenza. Spero che questa riflessione possa giovare a chi la leggerà. Siamo esseri in trasformazione costante e aneliamo alla luce. Buon vento, Marineros!
C'è qualcosa che mi esorta a proseguire.
Osservo. Vedo la difficoltà di alcuni. Questo sentiero va percorso fino all'ultimo respiro. Accetterò di trovare insidie. Non sono solo. Faccio parte di una tribù. Siamo chiamati ad essere scintillio. La tenebra non deve ucciderci. A tratti, tutto racconta una storia di vittoria. Comunichiamo una sinfonia al mondo, in tanti piccoli gesti. Siamo creazione. Balenio. Folgore. Non si vive senza bellezza, che ci disseta. Abbiamo marciato tutti. Ci siamo presi cura di noi, al meglio. Abbiamo dimorato su scogli incandescenti, e lastre di ghiaccio, certi fossero casa. Ci siamo temprati come l'acciaio. Forgiati da un nuovo maglio, abbiamo intrapreso un nuovo cammino. Sono curioso. Voglio vedere dove conduca questa ricerca. Sono fratello di tanti, amico di pochi. Vivo una solitudine che parla di me, mentre abbraccio chi entra nel mio porto, volendo restare, con rispetto, amicizia, lealtà. Questo mondo è complesso. La verità è nel saluto di un bambino. Non si potrà vivere di surrogati all'infinito: la verità verrà disvelata. Fare della vita un'opera d'arte è il fine ultimo, mentre prepari un infuso per una persona cara. Ho imparato ad amare le cose. Prima non avevo mai avuto una casa, che narrasse i desideri più alti della mia anima. Oggi sorrido per una tazza di tè... Arriveranno nuove onde, lo so, ma io voglio giocarmi al meglio le mie risorse. Continuerò a scrivere. Ricordo quel giardino rigoglioso, in cui giocavo da bambino. Non intendo essere diverso da allora, lieto delle scoperte, aperto alla conoscenza. La rivoluzione si farà anche con l'arte. C'è un cosmo nuovo da pensare. Che sia giusto come se lo immaginano in molti. Alcuni uomini sono dei distruttivi. Urge prenderne coscienza, per abbracciare un nuovo sé, pulito, ricettivo, verso il mondo, compagno di chi non calpesterebbe mai una vita, per senso di potere. Ho quarantaquattro anni. Mi sono scoperto adulto da poco. Ho afferrato il mio nucleo, portandolo in salvo. Mi sento diverso. Quest'estate mi ha cambiato. Posso essere forte per chi amo. Posso far ridere la mia compagna. Posso vivere alla giornata, sapendo che ci sarà sempre bisogno di resistenza. Tutto può mutare. In un frangente, ogni cosa può ribaltarsi, e tu, con essa, devi imparare a modularti in un assetto armonico nuovo. Conscio della precarietà, non intendo smettere di sorridere, di gustare, di sperimentare. Ho scritto un muro di parole, negli ultimi dieci anni, e sento di aver fatto bene. Compongo, dacché solo così continuo a conoscere. Giungerà una nuova aurora sul mare. Sarà meravigliosa. L'inizio di un nuovo corso dell'umanità... Spero di esserci. È tempo di una consapevolezza fresca e profonda. Di un modo autentico di stare insieme. Di un cosmo a misura d'uomo... Buon vento, Marineros! Buongiorno, Viandanti!
C'è silenzio, qui, nella mia piccola casa. Ascolto i lontani rumori del viale. Sono in ricerca. Ho imparato a resistere agli urti. Sono leggero come un bambino. Attento, come un guerriero. Ne sono passate di tempeste, qui. Ancora ne ricordo il frastuono... Trovando le energie, mite e paziente, sono giunto in un lido ameno, che non voglio abbandonare. Ci saranno nuovi scintillii. Forse il mare si infurierà ancora, ma io voglio tornare a casa. Giorni a mangiare il sale, lune ad aspettare la silenziosa quiete. Anni a camminare su un suolo lastricato di difficoltà... Odoro il profumo delle cose conquistate. Guardo i nuovi colori di un'era che si apre solo ora, che brilla di bontà. Come resistere alla bellezza del sorriso di un anziano? Il mare è di nuovo amico. La dimora costruita è una architettura di forme e colori dal senso profondo. Non conta ciò che si muove fuori. Conta quello che conosci dentro di te. Il tuo alfabeto. La tua voglia di vivere e resistere alle intemperie. Il codice che solo l'Amore può interpretare. Buon vento, Marineros! |
RoytanSono in ricerca. Non conta quanto sia forte la tempesta. Conta la speranza di farcela con le proprie risorse. Archivi
Luglio 2019
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