Dopo la tempesta, giunge il momento in cui devi poterti fidare di una persona a tal punto da affidargli il tuo cuore. Io mi sono fidato della donna che dodici anni fa mi scelse. Avevo la necessità di quel gesto, che mi ha permesso un nuovo Me. Lei si è fidata di me. Ci siamo abbracciati. Ora più che mai realizzo quanto io sia fortunato ad avere una compagna per la quale io sono la Persona.
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Salve, Viandanti e Ricercatori del Sole!
Cosa ne sarà di noi? Vinceranno le tenebre? Ho provato ad ascoltarmi. Vi auguro buona serata... Restiamo saldi... Ad averlo saputo che un giorno, giunto alla maturità dei miei giorni, avrei pulito casa soddisfatto del risultato, per poi assaporare la sensazione della compiutezza, forse avrei riso, tanti anni fa, pensando che non sarebbero state certe esperienze a rendermi uomo. Invece sì, è andata proprio così: sono diventato uomo con gli stracci per il pavimento in mano, con i guanti per i piatti, con un letto da rifare. In questo tempo, siamo tutti in quarantena. Si moltiplica la solidarietà fra le persone. Si accudiscono i meno fortunati. Ci si sente famiglia, sebbene ognuno viva nella propria casa, costretto dagli eventi, minacciato da pensieri tristi. Da uomo, guardo questa vicenda. Vedo un Pianeta che può benissimo fare a meno di noi umani. Vedo l’Universo che continuerà, con o senza di noi. Vedo una specie che si è sentita onnipotente, in modo sfacciato e ammorbante. Da più parti, ci si chiede davvero cosa sia la crescita individuale dell’uomo del terzo Millennio. Grandi tematiche si affrontano. Io posso narrare, a più riprese, quale sia stato il mio cammino, da essere dotato di una teoria, a persona che incarna il suo mondo ideale, vivendolo con una prassi quotidiana, che prevede la soddisfazione di lavare i piatti, asciugare i fornelli e prepararsi il caffè pomeridiano, scegliendo la tazzina che in quel momento si addice di più al mio stato di benessere. Non ho trovato altra via, se non questa. Non mi è stato dato un sentiero differente dalla pratica di ciò che ho sempre pensato fosse giusto per me. Un uomo è le sue azioni, che, se rispecchiano pienamente il proprio mondo interno, diventano vettori di una forma di sanità cui la persona si abituerà molto presto, giudicandola perfetta per sé. Alle volte la vita è più semplice di quello che un ragionamento cervellotico sull’esistenza possa dimostrare: devi prenderti cura di te, del tuo spazio e dei tuoi cari. Fatto questo, sei già a metà dell’opera. Io, questo, lo garantisco, perché è successo proprio a me. Le persone stanno riscoprendo il senso della comunità. Il significato di un dolce fatto in casa da portare ai medici dell’ospedale della propria città, per alleviare la stanchezza di un turno di notte trascorso in reparto, dove si combatte fra la vita e la morte. C’è chi dona quello che ha. Quello che può. Quello che gli sembra prezioso, senza finire sui titoli di giornale, ma con grazia, attenzione, affetto per qualcuno che forse neanche si conosce, ma si reputa simile a sé, degno, in grado di meritare il nostro abbraccio ideale. Da quando ho concluso la sezione “Romanzo - La lettura”, ho scritto molto poco, venendo assorbito da nuovi suoni e parole che sento vere, per un progetto di cui, a tratti, ho scritto in questa sede. Mi è mancato lo spazio che questo sito mi offre, dacché io sento che “Tannhauser - Un mondo di suoni e parole” sia davvero la mia casa virtuale. Dicevamo che un giorno spolvererai la tua camera da letto. Ci vorrà un po’ di tempo, ma, alla fine, sarai soddisfatto del risultato. Riordinerai tutto, assegnando agli oggetti un loro posto e sarai felice. Cucinerai la pizza di formaggio umbra, con la paura che non lieviti e la assaggerai, gustandoti quella fetta, capirai quali sono gli aspetti da migliorare e ti prefiggerai l’obiettivo di rifarla con più attenzione ai particolari. Ascolterai il suono della voce di tua madre ridere di cose che solo tu e lei conoscete e ti sentirai figlio. Giocherai con le parole con tuo figlio e ti percepirai padre, in un destino certo, finalmente. Io non ho ricette magiche da scrivere in queste pagine. Non sono uno scienziato della mente. Non sono un guru, ma sono un uomo con un tratto di sentiero alle spalle e uno nuovo che si sta aprendo davanti ai suoi piedi… Ci immaginiamo la Felicità come un insieme costituito da diversi elementi, tutti importanti allo stesso modo, indispensabili per la stessa definizione del fenomeno. Un giorno preparerai un piatto nuovo, arriverà una persona cara, gusterete un buon sorso di vino nell’attesa della cena. I colori della tavola vi metteranno allegria. Magari ci sarà la radio accesa con una emittente che trasmette successi di un’altra epoca e sarete felici. Quel momento da incorniciare, quella serata, non saranno parte degli elementi costituenti il fenomeno Felicità, ma l’intero insieme, saranno la Felicità, in toto, nella sua completa interezza di dimensione umana. Il giorno dopo, dovrai ricordare, magari scriverne, per non lasciare che il flusso del tempo seppellisca l’esperienza nei suoi meandri. Afferrare la Gioia è fondamentale. Non farsela sfuggire. Viverci dentro. Se riuscirai a fare questo e a risponderti che tutti quei momenti stanno spettando di diritto proprio a te, che hi ricercato la Felicità senza essere in passato troppo fortunato, allora sarai davvero felice. Forte, dacché hai provato la Gioia e non te la sei dimenticata. Sereno e pronto a difenderla da tutto. Ci saranno altre mareggiate, questo è inevitabile, ma tu sarai in grado di affrontarle. Questo tempo di quarantena offre l’opportunità di ripensarci. Modularci sulle frequenze di Madre Natura. Imparare a rispettarci, perché siamo tutti davvero connessi ed il destino di uno influisce sulle sorti di tutta la tribù, proprio come diceva John Donne nel suo verso “Nessun uomo è un’isola”, ripreso da Hemingway in “Per chi suona la campana”. Oggi è lampante, pure per chi fosse stato sordo in passato, la realtà per la quale dove va uno, vanno tutti. È inevitabile. Volevamo sfrecciare con il nostro bolide in una autostrada deserta con tutti gli altri moribondi a casa? Non è così che funziona, il mondo neoliberista, che ha propugnato questa idea di una élite che ce l’avrebbe fatta comunque, non è veritiero. Non si può stare bene in un Pianeta disastrato, solo perché si hanno i soldi e i propri conti in banca sono in ottima salute. Occorre la coralità. Dobbiamo stare tutti bene. Dobbiamo imparare a gioire. Il Romanzo “Musa - Pensieri di un artista” verte intorno al concetto di Felicità, che non è solo di quella persona, ma gioia collettiva. Ho scritto un’opera sulla Gioia. Ne è permeata dall’inizio alla fine, con i due protagonisti che la cercano, la afferrano, la tengono nella parte più intima della propria Identità. Sono stanco degli egoismi, che non hanno mai portato a nulla di buono. Mi sconvolgono i regnanti del mondo che fanno discorsi assurdi, quando la Possibilità di stare bene è dietro l’angolo, per tutti. Affido questa mia riflessione al grande Padre delle acque, sperando che questa quarantena ci renda tutti migliori, meno egocentrici, più umani. Vi auguro buona giornata, Viandanti e Ricercatori del Sole! A presto… ¡Buen viento, Marineros! Buongiorno, Viandanti e Ricercatori del Sole!
Come state? Sono giorni duri di isolamento e riflessioni che, inevitabilmente, affiorano lungo la superficie delle cose che facciamo, senza neanche accorgerci del fatto che il nostro cervello si sta adattando alla novità della quarantena. Io sto provando a lavorare come posso, non sempre riesco a creare, ma sono in ascolto della parte più profonda di me. Oggi vi racconto cosa sta succedendo in questo studiolo, dedito alla mia Arte. Chi legge queste pagine sa che ho postato brani del mio Romanzo, “Musa - Pensieri di un artista”, con molta soddisfazione. In precedenza, avevo scritto che dal Romanzo stava nascendo una Sceneggiatura, cui stavo affiancando una colonna sonora. Il lavoro continua. Proprio in questi giorni, sto elaborando vari suoni per commentare le scene della nuova opera, cui non riesco ancora a dedicarmi con costanza. Le immagini giungono a tratti, le parole spesso sono ispirate dalla musica ed io vado avanti così. L’esperimento di aver condiviso parti del Romanzo con voi Viandanti è stato proficuo. Le statistiche del sito, in quei giorni, sono state sorprendenti. Ora vorrei dedicarmi alla mia Sceneggiatura. Il Romanzo ha assorbito due anni della mia Vita, dal primo periodo all’ultimo di un “Manifesto” con cui annuncio la nascita della mia corrente artistica, la Nuova Era di Luce, cui tutti, se lo vorranno, potranno prendere parte. È stato un cammino faticoso ed entusiasmante, lungo e bello. Nel Romanzo, celebro l’Amore fra i due protagonisti: un uomo ed una donna che, superstiti, si sono scelti, in mezzo alle vie di questo mondo alla deriva. Nella Sceneggiatura dovrò rendere giustizia al loro Amore, con scene di grande profondità. Scegliersi, oggi, non è semplice, ma quando accade, preannuncia la Possibilità di poter essere felici davvero. L’uomo è chiamato ad essere felice, è questo il messaggio fondamentale del Romanzo. Può rischiare di perdersi, ma, alla fine, egli merita l’opportunità di vivere nella gioia. Sono soddisfatto del cammino intrapreso tanti anni fa e vissuto con il massimo dell’attenzione ad ogni singolo particolare che si manifestasse lungo il sentiero. Ho scritto molto. Mi sono analizzato. Ho scelto per il mio Romanzo lo sviluppo della storia che ritenessi più adeguato per la tesi finale: l’individuo ha diritto a stare bene. Non è semplice questa proposizione, seppur così minima. Stare bene prevede tante cose, tutte importanti. È come se l’uomo ricevesse attacchi da più parti e si dovesse sforzare di stare bene comunque. Stare bene è una ricerca che non muore mai e fino alla fine c’è speranza. È una ricerca, appunto. Una tensione dell’Anima, che non può soggiacere ad un sistema cannibalico di distruzione della Psiche di ognuno. È in atto una guerra, come ho più volte scritto. Tante forze che non vogliono che ci realizziamo, voci sussurrate che invece desiderano che noi stiamo bene. Chi vincerà? Vincerà chi ascolteremo. Il mondo è nel frastuono, da tanto tempo, ora più che mai da quando le armi di distrazione di massa si sono fatte più sofisticate e micidiali. Noi, però, possiamo dire di no a tutto ciò. Possiamo muoverci verso la Nuova Era di Luce, che è inoltre una dimensione intrapsichica, un giardino segreto nel quale accogliere chi ci ama davvero, Intendo proseguire la stesura della mia Sceneggiatura per la quale ho scelto un titolo che mi piace molto. Scriverò scene, scegliendo le parole. Comporrò suoni in partitura che possano commentare le scene. Questo è il lavoro che ho davanti e spero di poterlo fare con il massimo della onestà umana di cui sono capace. Come nel Romanzo, anche qui nella Sceneggiatura non sarà permesso l’ingresso alle bugie del sistema. Sarà tutto rigorosamente vero. Possibile. Umano. Proprio in queste ore di quarantena, io immagino una grande opportunità per il Genere umano, troppe volte stanco. C’è una Rivoluzione da fare. Dobbiamo parteciparvi. Questa è l’occasione per fermarci tutti quanti, guardarci, renderci conto delle istanze giuste. Forse non ci sarà dato un altro tempo della medesima profondità. È ora di concepire un mondo altro. Un universo di relazioni fatto di bontà. Bellezza. Verità. Non so come finirà questa storia. Il Capitalismo tornerà a mordere più aggressivo di prima, basta vedere come si stanno comportando gli investitori in borsa in questi giorni, però sarebbe molto bello se ci fosse una onda pacifica di ribellione mondiale. Occorre ripensare il modello di sviluppo. È necessario fare tante cose diverse, alcune delle quali mai provate, nel corso della Storia. È tempo di provare a concepire grandi cose, per coloro che sono bambini ora e diverranno gli adulti di un domani che potrebbe essere radioso. Io sono fiducioso. Non ho mai cessato di sperare. La mia Sceneggiatura vuole essere tutte queste cose in un abbraccio universale che giunge a tutti. Non abbiamo più molto tempo, per salvarci, lo dobbiamo riconoscere finalmente. Non possiamo continuare in questo modo. È il Pianeta che si sta ribellando. Siamo ancora su quel binario morto pronti a schiantarci ai 300 km orari contro il nulla. Dobbiamo eseguire una virata. Cambiare direzione. Ripensarci tutti. Questo momento lento, nel quale siamo tutti in casa, potrebbe essere l’inizio di una riflessione sul nostro senso di comunità. Su ciò che vogliamo davvero dalla nostra Vita. Sulla Possibilità di esperire la gioia. Nulla sarà compromesso davvero se noi non lo vorremo. Lascio queste parole a chi vorrà leggerle, nella speranza che risuonino nell’anima di qualcuno che, come me, vede una via d’uscita da questo mondo complesso che molti di noi non hanno voluto. Ringrazio sempre chi visita questo sito web, cui mi dedico con infinita passione. Oggi vivo una condizione forzata di lontananza dalle persone care, come molti. La mia Compagna è a pochi chilometri da me, ma non posso andare a trovarla. Mio figlio e mia madre sono in Umbria, a quattro ore di viaggio da questa Emilia che mi ha dato una casa e un obiettivo. Sono ore particolari, per tutti ed io penso a quando la mia Ninfetta sarà qui con me, camminerà a piedi nudi sul pavimento e mi chiederà dove vorremo andare, se in montagna o al mare. Questa immagine di lei, corroborata da 12 anni di vita vissuta insieme, mi tiene compagnia. Mi aiuta. Mi fa sentire vivo. Siamo stati chiamati a questa prova. Ci siamo finiti dentro. Da un certo punto di vista, era inevitabile toccasse anche a noi italiani. Si potrebbe ripensare un nuovo sistema di vita, in queste ore. Da più parti sento levarsi un inno alla Possibilità di stare insieme in modo nuovo, più umano, con cui rispettare le istanze di tutti. Sono ore di riflessione. Momenti in cui ci stiamo accorgendo che qualcosa, nel modo in cui viviamo, non va. Le borse crollano, si inceneriscono miliardi di dollari e questo sistema capitalistico non vuole arrendersi, restando ancorato a vecchie logiche di profitto. Sarebbe ora che la gente protestasse: questo virus ci dà l’occasione di rimettere tutto in discussione di quella piramide di potere che affama la maggior parte della popolazione mondiale e fa gli interessi di un gruppo sparuto di super ricchi. Il cielo oggi è terso. Le macchine passano rare lungo i viali. Poche persone in giro. Tutto ha rallentato, come fosse caduto un metro di neve e noi siamo qui, ognuno nella propria casa, ad investire il nostro tempo meglio che possiamo, inventandoci le giornate. Ho concluso una sezione cui tengo molto, nel mio sito. La sezione “Romanzo - La lettura”, nella quale ho postato ogni giorno scampoli della mia ultima opera letteraria “Musa - Pensieri di un artista” e poi mi sono sentito subito orfano. La sezione ha ospitato lunghe parti del mio componimento e sono soddisfatto del risultato. Forse nascerà qualcosa di nuovo da questa emergenza globale. Io lo spero. Abbiamo fuso il motore, tenendo il piede sempre sull’acceleratore. È tempo di provare a fare diversamente, per tutti… E se la Nuova Era di Luce, come primo passo, si manifestasse proprio con un arresto del sistema vigente? E se fossimo costretti a riconsiderare tutti i principi fondanti su cui si regge la nostra convivenza? Pensiamoci: così non si sarebbe potuto andare avanti per molto a lungo, ce lo stavano certificando tutti gli studiosi. Io non ho risposte, ma solo speranze. Voglio vedere un mondo altro, nel quale ogni bambino venga cresciuto nell’armonia. Ci saranno molte cose da fare, come quando si decide di ripulire una casa troppo a lungo trascurata, ma sono convinto che molti aderiranno, in ballo c’è la nostra sopravvivenza come specie. Basta guardare il cielo per realizzare quanta bellezza ci sia intorno a noi. Gli alberi, poi, giusto ora, si stanno preparando alla primavera. Avevamo bisogno di un diverso metronomo. Non quello scatenato dei nostri giorni, ma uno più lento, per tornare ad apprezzare le cose, assaporare i gusti, bere un caffè al mattino e pensare a quanto si ami una persona che non si può abbracciare. È il tempo questo. Gli uomini delle tenebre torneranno più agguerriti che mai, basta vedere quanto si dimenano nella varie borse mondiali. Noi non gli dobbiamo permettere di impossessarsi di nuovo di tutto lo scenario. Noi siamo un popolo in cammino. Noi siamo la tribù. Eravamo sparati su un treno lungo un binario morto. Suicidio garantito. Invece questa occasione ci offre l’opportunità di ripensarci. Studiarci accuratamente per vedere se siamo in grado di concepire una comunità in cui ci si rispetti. Che sappia quando fermarsi. Che non sia più votata all’autodistruzione, perché è questo il tempo, forse non ce ne saranno dati altri. L’Arte può fare molto, imprescindibile acquedotto per la sete umana di bellezza. Da più parti, dicevo, si leva un canto nuovo. C’è gente che ha bisogno di risposte. Persone che ricercano oltre le ricette del sistema. Individui che non si accontentano. Le malie del potere, diventate nel tempo sempre più suadenti, non possono far molto contro chi ha le idee chiare sulla vita. Come spesso dico, è in atto una guerra, che non è contro il virus, ma contro l’idiozia sadica che ci vuole schiavi di una piramide dedita al dominio che non conosce più il senso di una vita umana. C’è una Umanità che vuole liberarsi. Desidera vivere e non si sta arrendendo, neanche sotto i colpi di una pandemia. C’è chi si alza al mattino, lieto, grato e prova a pensare ad una giornata fatta di cose da fare nel rispetto del proprio mondo interno, di cui, fuori dalla sua casa, nessuno si prenderebbe cura. Ci sono tante cose da rifare, tutte necessarie. Il mondo, oggi, è di chi osa pensare una nuova alba in un giorno di gloria, non di chi calcola quanto si sia arricchito in borsa scommettendo sul fallimento di qualche grossa azienda. È tempo di rimodularsi. Accodarsi su nuove frequenze. Ripensare le priorità. Il mondo si sta fermando. Sta a noi decidere come farlo tornare a muovere. Io sono pieno di speranza, davvero. Vorrei che questo fosse un nuovo inizio, bello come non mai e che finalmente tacessero gli uomini del male, che hanno creato già troppo dolore e morte. Questo pianeta non è il loro. Gli andrebbe detto con chiarezza una volta per tutte… E che i bambini tornino a giocare spensierati, fieri uomini della tribù di domani. Non c’è altro tempo. Il tempo è questo. Occorre virare. Ne abbiamo tutti bisogno. Molti di noi già lo desiderano. Che epoca meravigliosa sarebbe la Nuova Era di Luce… Quanta Bellezza… Quanta nobiltà… Altro che miliardi bruciati in borsa! Ci siamo fatti rappresentare per anni da inetti. È ora che si rendano conto che la festa è finita.
... E se oltre questo continuo dolore, esistesse un sentiero per la gioia di tutti?
Questa domanda mi anima oggi, mentre tutti combattiamo per la nostra salute, contro l'avanzare di una infezione pericolosa. Stamani, ho concluso una importante sezione di questo mio sito, "Romanzo - La lettura", rendendo pubblico il Manifesto della "Nuova Era di Luce" che ho posto nella parte conclusiva del mio Romanzo, "Musa - Pensieri di un artista". Tale sezione annovera stralci letterari dell'opera, dal primo all'ultimo capitolo, dalla Prefazione alla Postfazione. Ogni stralcio è di diverse pagine, volevo che il Viandante ne potesse leggere molte, per farsi un'idea del componimento letterario. Siamo tutti in trincea. Ognuno di noi lotta come può. Vi auguro una giornata lieta, nonostante le restrizioni. Passerà anche questa, stiamone certi... Buongiorno, Viandanti e Ricercatori del Sole! Oggi inauguro un nuovo diario. Scriverò ciò che mi emoziona delle mie giornate, sperando di poter essere uno specchio per chi vorrà leggere. Alcuni progetti sono fermi, altri stanno prendendo forma. Vi auguro una giornata piena di cose belle! ¡Buen viento, Marineros!
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FolgoreSiamo chiamati tutti a scintillare. Se uno affronta un sentiero insidioso e vince, vuole dire che tutti possono vincere, perché la Possibilità esiste per ogni singolo essere umano. ArchiviCategorie |