Oggi è un bel giorno. Partirò per una gita, con la mia compagna. Abbiamo vissuto giorni duri e ora ci si prospetta la possibilità di una rinascita. Sono emozionato. Il lavoro sulla sceneggiatura procede e ne sono fiero. Non ho idee tutti i giorni, ma quando lavoro, mi impegno con tutto me stesso. Ho l'opportunità di fare bene.
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Oggi ho lavorato ad un concetto sull'attribuzione del senso delle cose. Mi sono svegliato con una riflessione che mi ha condotto ad una parola, ho seguito il flusso dei miei pensieri, ho focalizzato il significato di quello che andavo esperendo e mi sono messo all'opera. Mi sono messo davanti alla tastiera e ho provato dei suoni, ho trovato gli accordi che desideravo, ho scritto la partitura. Di seguito, nel primo pomeriggio, ho scritto la scena del film, con un ordine consequenziale che sento mio. Oggi, quindi, è stata una bella giornata, nella quale ho temuto di non saper scrivere nulla, ma che, nella realtà, mi ha spinto a rivedere, dentro di me, una realtà che negli ultimi anni mi sembra chiara, per me e per chi amo. Il film sta prendendo forma ed io con esso. TRATTAMENTO DI “MY LADY’S BREAST - PORTRAIT OF AN INVISIBLE” DI MASSIMILIANO FOLEGATTI
Questo film, “My lady’s breast - Portrait of an invisible”, narra la storia d’amore di Sinead e Sean, una donna ed un uomo, superstiti delle loro rispettive tempeste, che si incontrano e decidono di amarsi con tutto il cuore, perché l’amore è una decisione che si prende ogni giorno con la totalità del proprio essere: corpo e anima, cuore e cervello. Un pomeriggio, Sinead sta navigando in internet, trova un sito musicale, dal quale ascolta un brano, che la colpisce profondamente, tanto da accennare, durante l’esecuzione, movimenti del corpo, quasi in una danza. Terminata la musica, la ragazza viene colpita dal desiderio di comunicare la sua emozione all’autore di quella composizione, e, sebbene sia titubante sul da farsi, alla fine, decide di scrivergli um commento. Quando il commento giunge dall’altra parte, Sean, il compositore, lo legge subito, avvisato dal suo device IA, che produce un suono di notifica. L’uomo decide di rispondere e lo fa, poi si allontana, convinto che la conversazione sarebbe terminata lì, dato che parlare di Arte in rete era diventato davvero molto raro. Ma la ragazza lo stupisce, gli inoltra un altro messaggio e così i due si scambiano qualche battuta. C’è poi un momento di silenzio, Sinead lo avverte, crede di essere inopportuna e saluta il compositore, che, a quel punto, si chiede cosa scrivere per farla rimanere, per non farla andare via e perderla nei meandri della rete. Sean scrive: “Resta con me, adesso”, parte il tema di Sinead, una musica affidata a sax e archi e i due cominciano a scriversi riguardo tanti argomenti, dalle cose serie a quelle divertenti e bizzarre ed è lì che nasce il loro amore. Lì, davanti ad un computer. Lì, in un luogo di parole. Lì, con la benedizione della musica. Dopo qualche mese di frequentazione virtuale, la ragazza, un bel giorno, chiede a Sean se ritiene il caso di incontrarsi dal vivo, finalmente, dopo tante parole scritte. Sean è entusiasta. I due si incontrano in un parco di Seattle, città nella quale vivono entrambi. Da subito c’è corrispondenza di intenti, fra loro e una leggerezza che cede il passo a riflessioni serie sul mondo. Sean si rende conto della diversità di Sinead. Sinead intuisce che quell’uomo non ha intenzione di ferirla, come alcuni altri uomini prima di lui, nella sua vita di donna. In quella splendida mattinata al parco, i due si baciano per la prima volta. Le loro anime si sono riconosciute, come se tutto fosse già stato scritto. Si sono trovati. Possono provare ad amarsi, in una dimensione fuori dal tempo, oltre le difficoltà, mano nella mano. Nasce quindi la storia d’amore di Sean e Sinead. Sean è un emigrato irlandese. Ha vissuto infanzia ed adolescenza a Belfast, negli anni della occupazione inglese dell’isola. Ha visto il male di un sistema di potere che sacrifica il bene di un popolo e la sua legittima aspirazione a vivere nella propria landa ad interessi geopolitici che condannano le persone a condurre esistenze spezzate. L’uomo non parla volentieri del suo passato, che riemerge, talune volte, sotto forma di incubo che dilania il suo sonno. Tuttavia, con Sinead, Sean, pian piano, si aprirà, narrando delle perquisizioni, delle bombe, e di suo padre, Connor, fiero pescatore indipendentista, che non avrebbe mai voluto gli inglesi sul suolo irlandese. Sean è molto legato all’immagine del padre: un uomo forte, intelligente, con una grande passione per l’arte. Il compositore ricorda i bei momenti sul peschereccio del padre a cantare canzoni marinaresche. L’infinita delicatezza con cui suo padre lo accarezzava è ancora nel cuore del compositore. Connor muore e Sean fugge dall’Irlanda del Nord, trovando rifugio a Seattle e lasciando la madre in Irlanda. Sean è un uomo che ha conosciuto il male. È la sua tempesta quella: la macchina infernale di distruzione della psiche degli individui da cui l’uomo fugge. Ad aiutarlo nella sua crescita, c’è un uomo irlandese, il suo professore di composizione al conservatorio, che Sean, semplicemente, chiama Maistir, Maestro. Il Maistir è un anziano signore che vedendo la bravura di Sean come giovane musicista, lo ha eletto suo figlio e lo tratta con stima ed affetto. Maistir è un uomo colto, accogliente, sempre disponibile ed ha avuto un unico amore nella propria vita: la donna che era la sua musa e che era prematuramente scomparsa per una grave malattia. Il rapporto fra Sean e Maistir, specie dopo la morte di Connor, è diventato intensissimo. Seppur lontani fisicamente, i due si scrivono tante mail e parlano di tutto: psicoanalisi, politica, geopolitica, sistemi di vita possibili. Seana ama il Maistir, lo considera suo mentore e suo padre spirituale. C’è il rapporto con la madre, che è centrale. Sean chiede alla madre di raggiungerlo a Seattle, per vivere vicini. La madre dopo poco si congiunge al figlio. Sinead vive vicino a sua madre, in un rapporto d’amore difficile. La madre di Sean è bipolare ed andrà incontro ad una crisi di mania a causa della quale Sean dovrà prendere delle decisioni importanti per il futuro della mamma. Sinead, confrontandosi con sua madre, otterrà momenti di libertà sempre più consistenti, fino a poter fare un viaggio lungo con Sean. La tesi del film è che se uno è riuscito ad essere felice, allora tutti possono. Sean e Sinead scoprono l’amore, in tutte le sue sfaccettature e la passione fra i due è totalizzante. La ragazza si giura che non avrebbe mai lasciato solo il suo uomo e che sarebbe andata fino in fondo. L’uomo, che proviene da relazioni tossiche, scopre in Sinead tutto l’amore che può contenere nel suo cuore di artista e stabilisce che Sinead debba essere la sua musa, per la vita. I due vivono un idillio meraviglioso. Imparano a conoscersi, a rispettare gli spazi dell’altro e ad essere sempre presenti. Nella trama, c’è un ambito fantascientifico: un piccolo pianeta, chiamato Saorsa (dallo scozzese Saorsa, ossia libertà) custodisce la bellezza del genere umano, con tutti i suoi talenti e viene attaccato da una forza malvagia che intende ridurlo in schiavitù, mettendo a punto un veleno che può uccidere. C’è la storia di un bambino di Saorsa che inala il veleno e affronta la malattia, che, dopo le adeguate cure dello sciamano, regredisce, per poi far tornare il bambino a stare bene. C’è inoltre un piano di animazione. Bimbilix e Mou Mou, due bambini, si conoscono, diventano ragazzi ed imparano ad amarsi, proprio come Sean e Sinead. Tuttavia, l’aspetto centrale del film è l’amore fra Sean e Sinead e la conquista di una libertà che permette ai protagonisti di cominciare a vivere bene, per trasformarsi in persone felici, perché la tesi del film è che la felicità esiste e può essere raggiunta, proprio nel presente, proprio con le proprie fragilità, proprio con la paura di cadere. In questa sceneggiatura, non c’è spazio per la distonia, per la distopia, per il concetto di incomunicabilità fra le persone, c’è solo un atto di vittoria, quello della piena realizzazione dell’individuo, che vuole vivere dignitosamente. Sean e Sinead partono per l’Irlanda, destinazione Donegal, dacché la ragazza è affascinata dalla landa dove è nato il suo compagno. Nell’estremo Nord della Repubblica d’Irlanda vivranno la loro definitiva consacrazione, in un viaggio alla ricerca della felicità. I due, dunque, volano in Irlanda. Affittano una macchina e percorrono la strada sull’oceano che conduce nell’impervia Donegal, una landa sulla grande distesa di acque, fra pascoli e vento sferzante. Giungono a Fanad Head, dove c’è un faro famoso, bianco, che si staglia contro un cielo mutevole. Dormono nel faro. La pioggia gli fa compagnia e vedono la luce del faro innalzarsi verso l’oceano, per indicare ai naviganti la terraferma. Fanno l’amore con dolcezza e passione. Visitano spiagge. Camminano sul bagnasciuga e comunicano il loro più profondo essere all’altro. Sean, che ha da poco concluso il labor limae del suo romanzo incentrato sulla felicità, rende noto a Sinead l’evento. La ragazza è felicissima e gli risponde che sarà la sua più attenta lettrice. Si recano alle più alte scogliere d’Europa, da dove si ammirano le coste scozzesi. I due realizzano allora che la felicità non è una utopia, ma un percorso possibile, nel quale ogni tappa può essere gioia. Il messaggio del film è profondamente ottimista. C’è vita, c’è speranza, c’è gioia, dopo tante lotte. La tesi è rivoluzionaria: mentre da più parti si afferma che l’Umanità sia perdente, nella trama del film si erge un messaggio positivo, perché il Genere umano è davvero chiamato alla Nuova Era di Luce… Sean e Sinead si sono trovati. Amati. Sostenuti. Questa è la loro forza. Questa è la forza del film, che dirige lo spettatore verso una Nuova Era di Luce, che è l’unico destino nobile che le persone si possano augurare per i propri figli, in un’ottica di preservazione del Pianeta Terra e di relazioni non distruttive. È un film sull’Umanità che si deve ancora attuare, con l’impegno di tutti, innalzando un grande canto corale. Ci sono volute quasi 1000 pagine per ribaltare una convinzione che si è insinuata durante gli ultimi anni nelle coscienze, distruggendo prospettive. Le quasi 1000 pagine sono quelle di "Musa - Pensieri di un artista". La tesi innovativa, per questo scampolo di Millennio è che si possa essere felici. Lieti di stare al mondo, vivendo nella gioia di sentirsi parte della grande tribù umana. Ho pensato molto. Ho riflettuto. Ho analizzato ed alla fine, sono giunto alla conclusione che "Musa - Pensieri di un artista" fosse un romanzo necessario, per questa epoca. Da esso, è nata una sceneggiatura, che per ora è solo una bozza di 60 pagine, in cui credo fortemente. Quindi non ci sono distopie, incomunicabilità, rassegnazione alla solitudine. Qui troverai l'inno alla possibilità di essere tutti felici. Non è un desiderio puerile, ma la convinzione che se uno è giunto a star bene, allora tutti possano farcela. Il film si intitola "My lady's breast - Portrait of an invisible" (Il seno della mia lady - Ritratto di un invisibile". Non è vero che siamo condannati all'infelicità. Siamo bensì chiamati alla gioia. Non è vero che non si possa stare bene. Si può stare bene riconoscendo quali siano le reali esigenze di corpo e mente, sbaragliando una serie di luoghi comuni che invece ci infettano, lasciandoci nutrire di veleno. Scrivo questa sceneggiatura animato dalla certezza che l'uomo sia meraviglioso. Che l'Umanità meriti il suo canto più bello. Che le cose possano andare bene per tutti. Quella di Sean e Sinead è una grande storia d'amore. Entrambi superstiti, si sono conosciuti in un luogo di parole e suoni, in internet, e, da quel momento sono stati inseparabili. Un uomo ed una donna che si occupano del benessere del partner, amandosi l'un l'altra. Con passione. Con tatto. Con intelligenza. In questo mondo non c'è spazio per le pulsioni distruttive, c'è solo una grande voglia di stare insieme e vivere un rapporto di coppia scintillante. Non sta scritto da nessuna parte che la nostra vita debba essere dolore. Io, al contrario, penso che, operate le giuste scelte per noi, per quello che realmente siamo, possiamo davvero fare grandi cose e vivere bene. "Musa - Pensieri di un artista" reca questo messaggio di felicità universale, per tutta l'Umanità. Il film che sta nascendo dalle sue parole altrettanto. Non impauriamoci. La gioia è un metro dopo la scelta di volerci bene. Non è solo una meta a portata di tutti, ma una compagna lungo il sentiero. Si diventa felici ogni giorno, facendo le cose giuste per noi. Si può essere felici anche lavando i piatti mentre si canticchia una musica che si ascolta alla Tv. La felicità è un percorso, all'interno del quale si apprende l'arte di essere lieti, giorno dopo giorno, volendosi bene e allontanandosi da tutto ciò che ci danneggia.
La colonna sonora inizia a prendere forma. Dopo un periodo in cui sono riuscito a comporre in modo abbastanza costante, la musica per il film ha una durata complessiva di quasi un'ora. Al suo interno, brani che ho intenzione di usare in momenti particolari della trama ed altri che invece devono ricevere la loro definitiva collocazione.
In questi giorni, ho isolato una cellula musicale, un gruppo di 4 note che mi rappresentano fortemente. Ho così deciso di rendere quella piccola struttura un tema conduttore, legato all'idea della protagonista. Ho rielaborato il materiale fra oggi e ieri e non è escluso che ci ritorni per arricchirlo ulteriormente. Oggi ho anche lavorato su un momento cruciale della trama con una parola chiave: "Resta", dal verbo restare, perché chi resta può far parte della tua vita, chi se ne va no. Questo l'ho imparato col mio sangue e non lo dimentico. Il lavoro procede. Oggi sono stato nel flusso e mi sono sentito bene.
Ho iniziato a scrivere una sceneggiatura e una colonna sonora dopo aver ultimato la stampa del mio primo romanzo, “Musa - Pensieri di un artista”, pensando che, da quella storia potesse derivarne un film. Il romanzo, “Musa - Pensieri di un artista” è la storia di una possibilità. La chance di due persone di incontrarsi ed amarsi, per essere finalmente felici, nonostante un mondo alla rovescia che semina sofferenza e devastazione. Il romanzo è ambientato nel 2017 ed è, pertanto, fortemente attuale, scritto nell’attimo di pace prima della pandemia del Covid-19. Il film ha già un titolo: “My lady’s breast - Waiting for something wonderful”. Ho cominciato a comporre brani della colonna sonora in base all’ispirazione che alcuni momenti della trama mi procuravano e sono giunto alla conclusione che ci sia del materiale valido. Oggi proprio ho selezionato una cellula melodica che potrebbe tornare nell’arco della storia come tema conduttore. Nella fase di stesura mi ha molto influenzato una definizione che usavo come titolo di una raccolta musicale: “Portrait of an invisibile”, “Ritratto di un invisibile”, dacché ritengo che per il sistema noi siamo tutti invisibili. Nulli i nostri bisogni. Azzerate tutte le nostre aspirazioni. Resi monchi tutti i nostri desideri. Sono un uomo di 47 anni ed ho viste le maree. Voglio solo che si sappia che una persona può essere felice, nonostante le difficoltà di un mondo capovolto. Ci sono i due protagonisti di “Musa - Pensieri di un artista”: Sean e Sinead. C’è il mare. Ci sono le montagne e tanta musica. I due protagonisti hanno medesima importanza: sono la parte maschile e femminile dell’Universo. È proprio questo il messaggio conclusivo che stabilisce una rivoluzione nella storia: si può essere felici. Se è accaduto ad uno, seguendo il proprio percorso, può accadere a chiunque nell’ambito di percorsi pressoché infiniti. Io credo nello sconfinato potere della possibilità. Sean e Sinead si incontrano in un sito internet. Lei ascolta la musica di lui e la commenta. In quell’istante, lui, dopo averla ringraziata, sente di non dover abbandonare quella conversazione e le scrive: “Resta…”. L’amore che resta fa la differenza.
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