TANNHAUSER - I PIONIERI DELLA NUOVA ERA DI LUCE
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L'attesa

3/31/2022

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​I pionieri della Nuova Era di Luce


Siamo i Pionieri della Nuova Era di Luce, che sarà la definitiva consacrazione dell’importanza fondamentale della Psiche in ogni tipo di interazione umana, fondata sul rispetto, l’amore e la libertà di essere se stessi, grazie ad una ricerca che ha come centro il rapporto umano nella sua complessità e la percezione di sé e dell’alterità come dono prezioso da custodire gelosamente nel proprio cuore. 


Non esiste al mondo un bene più grande della salute della Psiche, che partorisce una società di persone liete, generose ed attente alle istanze del prossimo. Dopo esserci risvegliati, abbiamo indagato la realtà, realizzando quanto la versione ufficiale della Storia fosse mendace; incapace di indirizzare i passi delle persone verso il buono, il bello ed il virtuoso. 


Ci hanno raccontato una marea nera di bugie, Signori miei, e non intendono smettere. L’unica cosa relativa alla Pandemia da dover trasmettere alle persone era che il virus fosse ampiamente curabile, se preso in tempo, nei primi giorni dall’insorgenza dei sintomi. Occorreva dare modo ai medici di curare i malati. Occorreva vederci chiaro, facendo le prime autopsie che non sono mai state eseguite in Italia. Questo era necessario. Questo non è stato fatto, né detto, perché sulla Pandemia ci stavano lucrando, generando un impianto di paura ed angoscia che avrebbe condannato i più all’ipnosi e piano piano alla lobotomia. 


Ci siamo messi all’opera per riedificare noi stessi, dopo un lungo letargo e un duro inverno dell’anima, gelido ed agghiacciante, spettrale e mortifero, a causa del quale chissà quante persone hanno perso il senno e quell’equilibrio che le rendeva individui forti. Vedo le cose più nitidamente da anni, dopo essermi imbattuto nell’ipocrisia del sistema, che non vuole farti crescere, per coccolare bambini viziati dediti a spendere tutto ciò che hanno, in una patologia che deve essere ancora ben studiata dagli specialisti. 


Non mi sono mai accontentato delle ricette del potere: diventa una persona di successo, comprati una villa, frequenta tante donne; no, io non ho mai pensato a quel modello come qualcosa cui aspirare, perché io desideravo la Bellezza della Psiche, il pieno appagamento dell’anima, la soddisfazione di sentirmi sano, non un trogolo di spinte schizoidi, con cui ci si abitua a convivere per trasformarsi in veri e propri mostri. 


Sono sempre stato un diverso, fin da bambino, quando avvertii l'esigenza di ricercare la verità. Da ragazzo fui un ribelle che agiva per una giusta causa. Ora, da uomo, sono un risvegliato ed ho dei fratelli d’elezione, che sono i veri Pionieri della Nuova Era di Luce, di là da venire, in un mondo dove la normalità sia l’abbraccio e non più la violenza di stupri costanti della sensibilità delle persone, che sono stufe di dover avere paura di tutto. 


Questo mondo è totalmente patologico, se ne avvertono i sintomi ovunque. Sono psicotici i nostri governanti, che pensano alla guerra come possibile soluzione delle tensioni fra nazioni. Stanno entrando in sofferenza molte persone, disorientate all’idea di non seguire più i mass media che diffondono l’unico vero virus letale: il terrore, con il quale dominare tutte le persone, che vivono in una eterna apnea, senza mai essere serene e godere appieno della gioia dell’esistenza.


Non ho mai creduto alla versione ufficiale dei fatti, pensando sempre che fosse inquinata. Non ho mai ceduto all’inganno del successo, propinato dalla società. Non ho mai voluto essere qualcosa di diverso da me stesso. Come un delfino è felice di essere un delfino, io sono felice di essere me stesso. 


Sono nato nel 1974, pochi anni dopo sarebbe cominciata la demolizione controllata del mio paese, l’Italia. Ho avuto il diritto al voto quando entrò nell’agone politico Silvio Berlusconi che ha reso questa comunità nazionale un teatrino di vergini offerte all’Imperatore, genitori conniventi e padri papponi, distruggendo il tessuto sociale e condannando la comunità ad essere inquinata da narcisisti patologici dalle dimensioni imponenti, nello squallore più deprimente. 


Ero qui, nel 2008, per la bolla immobiliare dei mutui statunitensi subprime, la caduta di Lehman Brothers e l’avvento di Mario Monti, macelleria sociale all’ennesima potenza e sono stato qui anche per l’arrivo dei due turisti cinesi con i quali è ufficialmente cominciata l’era Covid, con la parentesi dell’angoscia per il terrorismo islamico che pareva, secondo le Tv, doverci uccidere tutti. Questo perché loro hanno sempre coltivato la paura, strumento di controllo quanto mai efficace. Quindi, non mi sono fatto mancare niente; è già molto che non sia morto, di bugie, o di malattia. 


Ma è con la Pandemia che è cominciato il mio più autentico risveglio, sebbene, come dicevo, fin da ragazzo io fossi contrario al sistema imperante, che, all’epoca, ci faceva vivere, contemplando una serie di anomalie, persone fuori dal coro che non costituivano un pericolo, dacché relegate nella propria stanzetta. 


Tuttavia, a causa del Coronavirus, ho definitivamente deciso, in modo irrevocabile, che tutto quello che mi stava dicendo la Tv era un falso. Un cosmico falso e nemmeno tanto d’autore. Assunto il postulato che nulla di ciò che veniva trasmesso dai media avesse il valore di un briciolo di verità, mi si è aperto un mondo, fatto di rigore e logica, attenzione alla verità e rispetto, visione altra ed autentico spirito di ricerca. 


Oggi c’è il sole, i narcisi sventolano all’aria con la loro colorazione gialla, attendo il ritorno della mia compagna e intanto scrivo e so benissimo che fuori c’è ancora un virus potenzialmente letale, che, tuttavia, se preso in tempo e curato come si deve, se ne va in pochi giorni, senza lasciare strascichi. Questo avrebbe dovuto fare la Televisione: dire agli italiani e al mondo di curarsi. Il governo avrebbe dovuto aiutare tutti i medici a fare il proprio lavoro, invece di ostacolare chi voleva solo fare il proprio dovere. Sono stati fatti molti errori, ma non è una fatalità, è un preciso disegno politico, è l’agenda mondialista di quei 4 ricconi di Davos, che giocano con il destino di miliardi di persone. 


Scollegati da Matrix, ora! 
“Matrix”, più che un film, oggi lo si dovrebbe chiamare documentario, perché ci siamo dentro con le mani e con i piedi. Forse pensi di non farcela, ma ti assicuro che il tuo mondo non avrà più distorsioni e mistificazioni, auliche bugie spacciate per sacre verità, inganni e sotterfugi con i quali farti sopravvivere un altro giorno di produzione capitalistica, nutrito dall’angoscia e senza mai smettere di pensare alla bomba nucleare che le televisioni ti dicono potrebbe cadere a un passo da casa tua. 


Tutto avrà la sua logica, gli eventi saranno collegati da nessi di causa ed effetto e potrai provare a vivere dignitosamente. Come si vive di qua? Bene: perlomeno non c’è sporcizia mentale, che non è poco. Siamo ancora molto pochi, è vero, ma ogni grande missione nella storia dell’Umanità è iniziata con un manipolo coraggioso di persone che hanno abbandonato la propria zona di comfort, per aprirsi verso grandi orizzonti incontaminati. 


Siamo i pionieri di un nuovo mondo, di una Nuova Era di Luce che consacrerebbe l’Intelligenza dell’uomo come bene supremo dell’Universo. Certo, dovremo liberare il campo dalle macerie del vecchio mondo, ma, con l’aiuto di ogni persona che voglia il meglio, ce la potremo fare. Quella della Pandemia è stata l’operazione di lobotomia più diffusa e minuziosamente studiata dell’intero mondo capitalistico, però abbiamo resistito e siamo qui. Non siamo morti. Ancora respiriamo. Ancora pensiamo. Siamo stati molto bravi. 


I grandi della Terra, i padroni del discorso, hanno impiegato le loro migliori energie ed i loro più efficienti mezzi di persuasione, che sono entrati nelle case di tutti per ore ed ore al giorno, ma non ce l’hanno fatta, perché non sono riusciti ad azzerare la totalità delle menti. Qualcuno è sfuggito alla loro morsa. Il controllo non è stato impeccabile e questo un po’ li fa essere nervosi, sebbene procedano spediti verso il loro grande obiettivo.


E qui ci siamo tu ed io, io che scrivo, tu che leggi, e già siamo due. In giro per il mondo, ce ne sono tanti come noi, disseminati in tutte le latitudini. Non abbiamo creduto alle bugie. Non ci siamo abbattuti, anche quando tutto il mondo ci diceva quanto fossero necessarie le posizioni oltranziste del governo, perché sono loro gli estremisti, noi siamo quanto mai equilibrati e desideriamo un mondo logico, nel quale le persone non debbano più temere i provvedimenti della propria nazione. 


Non siamo nati così, ci siamo diventati, trasformandoci nei Pionieri della Nuova Era di Luce, che io sono convinto ci sarà. Potrebbe manifestarsi anche domani, se cacciassimo via i nemici dei popoli, ma per far questo è necessario che molte altre persone si risveglino dall’ipnosi collettiva creata ad arte per avere comunità dormienti il tutto il mondo e rendere schiava l’Umanità, in eterno. Sarebbe buono gettare la Tv nell’immondizia. Spegnete quel mezzo! Non arriverà nulla di buono da lì!


Siamo pochi, i soliti 4 lupi selvatici che non si bevono le balle del sistema. E siamo 4 anche ora, in piena guerra. La favoletta dei russi cattivi, propagata col megafono dell’Occidente, capitanato da quell’impero del male che è il governo degli Stati Uniti, con il suo deep state, ha impressionato molti, ma non me e nemmeno la mia compagna. Ieri parlavamo con un amico che la pensava come noi. E già siamo 3. Le persone come noi, che si sono risvegliate, esistono, ma forse si stanno chiedendo quanto resisteranno alla propaganda e con chi comunicheranno. Già, con chi comunicare se non puoi dire che non sei vaccinato senza provocare una reazione di derisione e scherno nell’interlocutore? 


Loro hanno con sé tutti gli strumenti possibili per inocularti la paura. Lo hanno fatto con la Pandemia, che si è trasformata in una Schizodemia e lo stanno facendo con la guerra: i russi malvagi, noi europei buoni, ma se ti discosti da questa frase e guardi il mondo da una distanza di sicurezza, senti a pelle che qualcosa non quadra. Che ci stanno raccontando l’ennesima bugia. Che anche questa volta proveranno a farla franca. Che tenteranno di attuare la loro agenda 2030 e l’egemonia globale. Ecco, siccome tutte queste cose sono profondamente violente, io non voglio farne parte, e forse neanche tu che stai leggendo… 


Siamo i Pionieri della Nuova Era di Luce, abbiamo resistito all’assalto mediatico, all’ipnosi collettiva, mantenendo il retto sentire, il senso critico e la capacità di discernimento, ora siamo in grado di dirigere i nostri passi verso un avvenire più luminoso, non certo quello prospettato dalla stampa italiana, con scenari di guerra nucleare e rifugi antiatomici. Possiamo dire la nostra: siamo ancora integri.


Ho scritto “Musa - Pensieri di un artista”, pubblicandolo nell’Aprile 2019, con il “Manifesto della Nuova Era di Luce” e sono certo che chi, come me, ha reputato fallace la narrazione della Pandemia, ora vuole, esige chiarezza. Non ci saranno salvatori ammantati di un alone di magia, ci siamo solo noi, con le nostre azioni di bontà ed umanità. 


Sono gli attimi a fare la differenza. Un istante vinci, un altro arranchi e la tua giornata può virare dalla gioia alla frustrazione. Questi sono attimi in cui qualcuno ha deciso di fare la guerra, un evento di proporzioni inenarrabili. Questi sono momenti da Pionieri della Nuova Era di Luce, persone che ricordano a se stesse quanto sia bella la vita condotta nel rispetto dell’Alterità, delle istanze della Psiche e di una condivisione reale di esperienze e verità. 


È un frangente assai buio di questa epoca, a causa del quale pare fin troppo facile perdere se stessi, la fiducia nel prossimo e nell’Umanità, la convinzione di essere dalla parte giusta della Storia. Il mito dell’Occidente ricco non ha ingannato chi stava ricercando la Bellezza dell’essere uomo nella propria totalità di individuo dotato di ragione critica, intelletto capace di mettersi in discussione e un largo spettro di sentimenti, che lo conducevano a sentirsi parte di un tutto, insieme ai suoi fratelli. 


La favola del successo, che ha ipnotizzato l’America e le sue colonie qui in Europa, non ha trovato l’adesione di tutti. C’era qualcosa che stonava, più elementi dissonanti che rendevano la narrazione una beffa, che ha generato una farsa in tutto il mondo capitalistico e l’Italia ha seguito, da brava schiava, questa tensione. Non siamo nel migliore dei mondi possibili, ora chi voleva saperlo, lo sa. Non siamo la culla della civiltà, dacché abbiamo smarrito ogni riferimento a quei valori fondanti sui quali si reggevano le nostre democrazie. Non possiamo dare lezioni a nessuno ed è per questo che urge più che mai la genesi di una Nuova Era di Luce, che è l’abolizione del sistema capitalistico, in primis. 


Nessuna competizione, solo cooperazione. Nessun uomo che possa avere in banca l’equivalente di quanto prodotto da una nazione. Nessuna distorsione di questo tipo: un sistema socialista che garantisca pace e prosperità a tutti. La Nuova Era di Luce è un progetto antropologico e culturale. Un uomo nuovo si affaccia nel corso di questa storia, un Lucente, che ha risolto i propri disordini interni e non vuole essere distruttivo. Un uomo buono, onesto, che non vuole dire bugie a nessuno. Un uomo che valuta la realtà in funzione di un metro psicoanalitico, perché è il benessere della Mente il fulcro attorno al quale ruota tutta la vita della persona. 


Si aiuterà chi è rimasto indietro e si tornerà a fare Arte sul serio, non reality show che alimentano le spinte più laide degli individui irrisolti. Questo ventunesimo secolo si è aperto con spettacoli in televisione che hanno nutrito le tensioni più deplorevoli della massa, è ora di ripristinare quell’anelito alla Bellezza che ci ha reso grandi, a tutte le latitudini, in una visione poetica dei segni d’Arte che ci riconduca alla smarrita grandezza della persona, che è quella voce che ci sussurra amorevolmente quando ascoltiamo Beethoven o leggiamo Shakespeare. 
Noi siamo uomini e donne che desiderano stare bene. Non vogliamo il Draghistan che è la negazione di ogni diritto insopprimibile del bambino e della persona adulta. Stiamo cercando la Verità da tanto tempo, con il passare degli anni le maschere sono cadute, rivelando il vero volto di chi ci governa: un volto mostruoso, abnorme, di chi considera il profitto più importante dei diritti, il dominio necessario e la schiavitù di tutti un bene auspicabile. 


Loro stanno vincendo su tutta la linea, a mani basse, ma noi possiamo dire la nostra, rifiutando il male e dirigendo i nostri passi verso la vera natura dell’uomo che è verità, bontà e Bellezza, che ci condurranno, se lo sapremo fare, verso una Umanità finalmente libera. Non possiamo essere schiavi per sempre. È un momento molto delicato della Storia. Lo possiamo scrivere noi, uomini e donne che si sono ricordati di essere vivi, vigili, attenti e non ipnotizzati dal main stream. 


Non abbiamo creduto alla narrazione sulla Pandemia, non crediamo a quella sulla guerra. Vogliamo tornare ad essere protagonisti. A porre di nuovo la questione Psiche al centro del dibattito, perché forse, mai come ora, è necessario che essa sia presente in tutti i consessi. C’è un nazismo serpeggiante, nei discorsi dei governanti. C’è una brama di sottomissione del diverso che incute terrore. C’è un progetto attraverso il quale tutti saremo sudditi, senza parola, visione, atto, che sia diverso da quello pianificato dal governo. Ci sarà la riduzione in schiavitù di ogni pensiero libero, altro, dissidente. Non esisterà più una opposizione politica, se li lasciamo fare, visto che procedono a ritmo serrato ed ogni giorno ne decidono una più grave di quella del giorno precedente. 


Non possiamo permetterlo. Io cerco i miei fratelli, quelli con cui poter parlare di queste cose e sono fiducioso, perché sono molti i risvegliati, fra le fila di coloro che fino a poco fa, credevano fideisticamente nella versione dei potenti. Io voglio augurarmi che le persone si rendano conto del pericolo cui stiamo andando incontro. Un mondo di ipnotizzati, pronti ad eseguire pedissequamente ogni comando dall’alto, senza pensiero, elaborazione, ricerca della verità. 


Loro ci proveranno fino alla fine a portare a termine il proprio progetto di una Umanità piegata e docile, ma occorre vedere se ci riusciranno, perché, come dicevo, molti si stanno risvegliando e non intendono tornare a dormire. Sono stati sempre eletti personaggi psicopatici, con una precisa realtà psichiatrica, quella dell’uomo di potere, che è una categoria patologica a sé. Questo ci ha portati  a cadere nell’abisso ed ora regna una psicosi davvero preoccupante, dall’alto al basso, fino ad inquinare i pensieri dell’uomo della strada. Ricostruire non sarà facile, ma dobbiamo provarci: è in ballo il destino dell’intero mondo. Se vincono loro, vincerà il nazismo, nella sua forma 2.0, apparentemente gentile, in giacca e cravatta, ma letale e noi saremo poco più che numeri, capaci solo di produrre profitto per le multinazionali. Se vinciamo noi, invece, si potrà realizzare l’Inno alla gioia di Beethoven e saremo tutti lieti, fratelli, capaci di aiutarci e volerci bene.

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Hologram

3/23/2022

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Roytan · Hologram
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"Hologram"

​“Hologram” è la mia nuova antologia musicale, che raccoglie 5 brani su cui ho lavorato duramente, negli ultimi anni. Alcune sono composizioni dalla terra della Pandemia e del confinamento, altre sono musiche dal Draghistan, il nuovo regime di Mario Draghi che si è insediato in Italia e vuole ridurre il popolo in schiavitù, senza più diritti, né legittime aspirazioni. Siamo in una situazione da brividi, che mi ha indotto a comporre senza soluzione di continuità, per testimoniare al mondo chi siamo e cosa vogliamo per i nostri bambini, la cui salute psichica viene messa costantemente a repentaglio da un manipolo di rozzi affaristi, che mirano al predominio assoluto sulla popolazione, cui, dopo una lunga ipnosi mediatica, è stato tolto tutto, compresa la capacità di ragionare ed essere critici nei confronti di un governo che ha deciso di non occuparsi più dei bisogni delle persone, attuando un piano di terrorismo del mainstream che ha condotto la maggioranza delle persone ad una lobotomia preoccupante di cui si serve il potere per affermare se stesso e demolire le menti dei più, in una sorta di lavaggio del cervello comunitario, cui sono sfuggiti solo coloro, che, come me e la mia compagna, non hanno creduto alle bugie della televisione e hanno ricercato in autonomia la verità sulle cose, sul virus, sulla situazione politica e geopolitica, per riuscire a definirsi ancora Persone. 


“Antigua”


“Antigua” è un brano antico che ho elaborato più volte sino alla stesura conclusiva. È l’immagine di un uomo che guarda l’oceano, chiedendosi cosa sarà la propria vita. È un brano disteso, calmo, con una struttura accordale di pianoforte, su cui si innestano due melodie di clarinetto alto e violino, con un piccolo accompagnamento ritmico di batteria, appena accennata. Quell’uomo potrei essere io, ad un bivio della mia vita, oppure tu, che sei qui a leggere ed ascoltare. Tutti operiamo scelte. Tutti vogliamo che la nostra vita possa essere bella. Oggi, quell’osservazione dell’oceano è quanto mai attuale, dacché siamo tutti in grado di comprendere che questo è un crocevia della Storia. Il titolo, “Antigua”, si deve al fatto che dobbiamo rifarci ad antichi valori, come la bontà, la ricerca della Verità e l’onestà, tutte quelle cose messe duramente alla prova da un sistema di bugie laide e schifose. “Antigua” è in 3/4 e intende essere una consolazione, quando si è affranti, soli, di fronte a scelte impegnative della propria esistenza. C’è una vena di melanconia in tutto il brano, c’è l’incertezza, la speranza e il desiderio di star bene, un giorno che si spera prossimo. “Antigua”, da un punto di vista psicologico, è nostalgia di una casa bella che è, ancora, solo nella mente di chi si sente abbandonato nelle onde dell’oceano, nel cielo ceruleo che si fonde con l’orizzonte, dove barche colorate si muovono silenziosamente. È il ritratto di un uomo che ricerca la migliore condizione per la propria vita. 


“You are the key”


“You are the key”, “Tu sei la chiave”, è un brano che inneggia all’amore per il proprio partner, che apre la porta dell’Infinito. È una musica che ho scritto durante il confinamento, lontano dal mio Amore, in uno stato di sospensione, dovuto alla situazione, di fronte alla quale sono riuscito a stare in linea di galleggiamento solo attraverso il sogno di poter rivedere la mia compagna al più presto, una volta regredita e stabilizzata la condizione dell’indice di trasmissibilità del virus. Sono stati giorni duri, avevamo una speranza grazie alla quale ci auguravamo che il Coronavirus potesse essere debellato, per poi comprendere che quella malattia era solo un pretesto per tenerci rinchiusi, senza alcuna evidenza scientifica. “You are the key” è un brano sulla sofferenza di chi si augura di poter tornare alla normalità, privato di quasi tutto, ma non della Luce della presenza del proprio Amore nella sua vita. È una poesia in musica su come si possa resistere alla devastazione, mantenendo il proprio retto sentire, senza impazzire di dolore. Tante volte, nella mia vita, ho provato a trovare la chiave giusta per la mia Felicità, senza identificarla mai. Poi è arrivata Lei, la mia compagna, il metronomo giusto della mia esistenza, l’accordatore per suonare in modo intonato e l’abbraccio conclusivo di una intera esistenza trascorsa a non rassegnarsi all’evidenza di una marea nera di bugie inquietanti che minano le basi della Psiche delle persone. “You are the key” è la mia risposta all’abominio perpetrato ai danni dei popoli del mondo. È ora di dire le cose come stanno. Senza l’amore, non si può nulla. Senza l’amore, io sarei niente. Senza l’amore, questo mondo sarebbe destinato ad implodere. 


“Et lux repente fuit”


“Et lux repente fuit”, “E all’improvviso fu la luce”. Questo è un lavoro recente, sulla Luce, che non dovrebbe mai essere messa in pericolo dall’oscurità. È un brano sinfonico, che ha una genesi particolare. All’inizio avrebbe dovuto essere una sinfonia, così ho iniziato a comporre, mi venivano idee che immortalavo in partitura, poi, però, ad un certo punto, ho pensato di fondere insieme tutti gli scampoli e di farne un pezzo unico. Mi sono immaginato un nonno del futuro descrivere al suo nipotino, davanti al fuoco serale, il crollo del Neoliberismo e la nascita della Nuova Era di Luce. Per questo ho scritto il titolo al passato remoto: “la luce fu”, perché mi auguro che le generazioni prossime vedano un nuovo regno di Bellezza e possano narrare quanto fosse brutto il clima di odio che serpeggiava negli anni 2000 in molti animi e quanto sia bella la loro Luce, nel futuro. Un giorno un nonno racconterà al nipotino che, dopo la caduta mondiale dell’Impero americano, ci fu una Luce così intensa che nessuno più ha avuto il coraggio di operare il male: è la mia felice utopia, quella che mi permette di andare avanti, cercando di rimanere in equilibrio. 


“My lady’s breast - Portrait of an invisible”


Una musica dedicata alla mia Compagna, che è l’amore della mia vita, il seno, la maestria e l’armonia, che definiscono il ritratto di un uomo che è stato invisibile per molto tempo, ma ora può dirsi lieto e camminare per le strade del mondo, certo della sua identità, dacché, quando torna a casa, c’è la sua donna che lo nutre di Luce e Bellezza. Lontano dal mio Amore, nel confinamento, mi assaliva una carica espressiva struggente, nel più totale lirismo romantico che traducevo in suoni caldi, come in questa composizione. Lei è il mio seno, in assoluto e qui l’orchestra si muove lentamente, come un braccio che si distende, per trovare, a pochi centimetri di distanza, il corpo della propria amata, caldo, avvolgente, tenero e passionale. Qui la musica doveva esprimere amore, riconoscenza, slancio e ho lavorato duramente su questo pezzo fino a porre il punto definitivo. “My lady’s breast - Portrait of an invisible”, “Il seno della mia donna - Ritratto di un invisibile” è un inno alla Bellezza dell’amore, che tutto risignifica e tutto trasforma, in una evoluzione che attribuisce una nuova identità all’individuo senza snaturarlo e costruendolo come persona in grado di stare bene ed essere propositivo, sempre, in ogni circostanza, per imparare a non mollare mai. 


“Hologram”


Tempo fa ascoltavo la radio, c’era un esperto che diceva cose molto belle sulla natura umana, mi ha ispirato e ho scritto questa composizione, perché traggo ispirazione da tutto quello che mi possa far ragionare od emozionare. “Hologram”, “Ologramma” è la dimensione di ciò che sta avvenendo. C’è una battaglia in corso fra analogico e digitale, in senso lato, fra il mondo generato dal carbonio, che è quindi un cosmo organico e i chip in silicio, che i nostri governanti vorrebbero utilizzare per un uomo nuovo, transumano. La Libertà è fatta di acqua e carbonio, è nostra, mentre quella del Transumanesimo non è niente: serve solo a creare una Umanità di schiavi robotici. Noi siamo analogici. Non potremmo mai diventare androidi e queste sono le riflessioni che mi hanno spinto, dopo aver ascoltato l’esperto, a scrivere pochi giorni fa questo pezzo. 


Conclusioni


Io e la mia compagna facciamo parte di una minoranza; un piccolo gruppo di italiani, resi silenziosi, ma decisi, attenti, i quali intendono riportare tutto su un piano di logica, tenendo presente l’umanità delle persone e le istanze della loro Psiche. Ora siamo in una sospensione. Il mondo sta precipitando verso l’abisso e noi non abbiamo ancora deciso cosa fare per continuare ad avere una vita degna, rigorosa, sensibile all’alterità in tutte le sfaccettature in cui essa possa manifestarsi. I nostri governanti sono psicotici e tifano smodatamente per una terza guerra mondiale. Io non mi identifico nella maggioranza degli italiani, quindi non avrò voce nelle decisioni e non mi sentirò rappresentato da chi oggi getta benzina sul fuoco per avere una Europa di nuovo in un conflitto bellico di cui non si conoscono i tratti e l’esito. Forse, per me, la migliore soluzione è la fuga, che sto prendendo in considerazione come opzione per la vita futura. Non mi rassegno ad una comunità che abbia deciso di votarsi al suicidio. Io ho diritto di vivere, come tutti, ma la maggioranza del mio paese ha determinato che sia bene inviare armi in un paese in guerra, diventando a nostra volta un paese che agevola la guerra. Lo sterminio delle menti è iniziato molto tempo fa, con politici e media conniventi che hanno lobotomizzato i cervelli di troppe persone, il cui numero è assai più grande del 50% + 1 degli aventi diritto al voto. Quindi hanno deciso sempre tutto loro, non nel mio nome e nemmeno nel nome della mia compagna. Erano già brutte persone, poi la pandemia ha fatto il resto. Tutti divisi. Tutti sospettosi. Tutti irrimediabilmente soli, fragili e propensi ad essere manipolati, avendo deciso di delegare il proprio saper pensare a una masnada di schifosi in parlamento, che non hanno alcuna intenzione di occuparsi davvero del benessere della gente. Ci hanno bollito come la rana di Chomsky e ci sono riusciti magistralmente. Nessuno si è più fatto domande. Nessuno ha più usato il senso critico. Nessuno ha più messo in discussione l’autorità. Ci siamo rimasti noi, quattro lupi selvatici, che hanno intuito che qualcosa nella narrazione ufficiale era davvero dissonante, non convinceva e doveva farci stare all’erta perché qualcuno, nelle stanze del potere, stava tramando qualcosa di dimensioni inimmaginabili, che avrebbe condotto il mondo alla distruzione della Psiche e del saper scegliere. Prima si sono lavorati ai fianchi i cittadini ed ora, che hanno ottenuto un popolo di sudditi proni ed inermi, possono fare tutto quello che vogliono. Siamo sospesi, me ne rendo conto. Una guerra alle porte, una pandemia che non accenna, almeno per quanto dichiarano le Tv, a diminuire, con un indice di trasmissibilità a comando dei potenti, che, della pandemia, ne hanno fatto l’uso arbitrario che volevano. Ci ritroveremo in guerra con una pandemia, con bollette esorbitanti e il gas razionato. Bel mondo, non è vero? … E questo disperato bisogno, come chiedere l’acqua dopo aver attraversato il deserto, di ascoltare o leggere qualcuno che la pensi come te, perché hai il mondo contro, ma non sei tu quello sbagliato. Non è chi vuole la libertà ad essere sbagliato. Sono i nostri politici che ambiscono ad avere una massa di schiavi. A questo progetto occorre opporsi, ma siamo ad un punto cruciale: è necessario anche portare a casa la pelle, salvarsi, perché così non si può andare avanti, siamo allo stremo. Io forse non la vedrò la Nuova Era di Luce, ma ne ho scritto abbastanza. Mi considero un Lucente, sono vigile ed analitico, dopo tanto peregrinare, ma il resto della mia nazione pare voler solo il deserto. L’amara verità è che il mio paese è lobotomizzato, reso inerte ed incapace di formulare il pensiero di una ribellione, prima è stato ipnotizzato e poi lo hanno direttamente operato al cervello, trasformandolo in una colonia dell’Impero del male, capitanato da uomini che hanno smarrito la propria anima, rendendola un’arma per distruggere ogni forma di Bellezza e diversità. Questa è una dittatura. Ce ne dobbiamo rendere conto. Cambiare le cose? Forse, perché no? Con l’aiuto di tutti, naturalmente. Oppure fuggire, perché qui è stata demolita ogni speranza. Siamo nella psicosi più devastante, grazie al capovolgimento costante della realtà, alla grancassa della propaganda, che si nutre di giornalisti ossequiosi e zelanti nei confronti del potere, attuando un martellamento mediatico incessante ventiquattro ore al giorno, senza pietà ed infierendo sulle povere menti dei più. Chi, come me, non ha creduto alla narrazione sulla Pandemia, non sta credendo nemmeno a quella sulla guerra in Ucraina. Siamo pochi, pochissimi: una minoranza irrisoria, e gli altri scelgono per noi, questa è la cosa tragica, non in una democrazia, ma in un teatro democratico che della democrazia ha conservato solo sterili riti. Chi ama e desidera vivere in pace non conta più nulla. Chi vuole buttare le bombe su Mosca decide. È tutto ribaltato. Tutto schizoide. Tutto tristemente vero. Questa non è una soap opera. Questa è la verità del ventunesimo secolo. Questo è il ricco Occidente depositario di una tradizione di libertà e giustizia che, secondo molti, non avrebbe eguali al mondo, trasformatosi indegnamente in una terra di affari e conflitti, banche senza scrupoli e uomini di dubbia moralità, multinazionali e politici che tradiscono i propri popoli. Io non ci sto. Farete il deserto e lo chiamerete Pace, ma non nel mio nome, io sarò già altrove, osserverò da lontano, sorriderò amaramente all’avanzare della stupidità e andrò a guardare un tramonto al mare. Questa civiltà non mi appartiene. Io sono già in un altro posto, nella Nuova Era di Luce. In un luogo dell’anima altro rispetto a voi. In una casa dove le vostre bugie non sono gradite… Tutto questo è nella mia musica, che è militante e lotta per un domani migliore! Voglio esserci, quando cadrà il Draghistan e si tornerà a parlare della Bellezza di un sorriso e di un abbraccio. 



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"Et lux repente fuit"

3/18/2022

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Roytan · "Et Lux Repente Fuit"
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​“Et lux repente fuit” 



Questa musica, dopo due anni di pandemia e una guerra incominciata giusto ora, vuole essere un'opera della Nuova Era di Luce, di là da venire, dopo che l’ingranaggio dell’Occidente si sarà bloccato definitivamente e tutto rinascerà. “Et lux repente fuit”, “E all’improvviso fu la luce” è un pensiero che mi è venuto in mente un po’ di giorni fa. Credo che, quando meno ce lo aspettiamo, ci sarà la luce. Uso il verbo essere al passato remoto: “fu”, perché mi sono immaginato un nonno, nel futuro prossimo, raccontare vicino al fuoco del camino al proprio nipote che un giorno, la luce fu e le tenebre vennero squarciate per sempre. 



Il brano è stato concepito in sequenze. La prima si intitola “Le bugie e la luce”, perché ci hanno raccontato, e continuano a farlo, una marea nera di bugie, che, tuttavia, non possono oscurare la luce, la quale, progressivamente, sta irradiando la vita di sempre più persone, lucenti, che hanno scorto il meccanismo infernale della propaganda aprendo gli occhi sulla verità, in un processo grazie al quale gli individui non tornino più indietro e possano finalmente percepirsi come dei risvegliati.


La seconda sequenza reca il titolo “Una società stanca e malata”, perché l’Occidente è patologico, lo sanno tutti ma nessuno vuole curarlo. Siamo tutti nel trauma. Prima la pandemia, che ha ucciso la psiche delle persone, ora la guerra, che è schizofrenia totale. Siamo tutti senza forze, ma possiamo rinascere.


La terza sequenza l’ho chiamata “Preponderante”, dacché c’è un piano di menzogne quotidiane instillate nella psiche delle persone da parte dei mass media che penetra violentemente, come in uno stupro, nell’esistenza di chi ascolta e legge, vede e non interpreta criticamente, generando una incapacità a vedere la Bellezza e condannando i popoli all’angoscia più lugubre. Occorre invertire l’ordine dei piani. Prima ci siamo noi, e non loro con la loro macchina da guerra. Prima dobbiamo vivere, e bene. Prima è necessario godersi un tè con un amico, altrimenti siamo fritti. Preponderante, nelle nostre giornate, deve essere l’amore per chi ci sta vicino, il rispetto dell’altro e la visione di un mondo fatto di cose buone.


La quarta sequenza verte intorno al concetto di Frequenza e si intitola proprio così. Frequenza dei discorsi, in televisione sempre volgari e bassi, ostinati e ossessionanti, per ridurre le persone in schiavitù e non permettergli di rialzare la testa, annegandoli in un mare di castronerie. Da questo mondo ci si salva spegnendo la tv…


La quinta sequenza si chiama “Disarticolazione”, perché ci stanno facendo a pezzi, amputandoci parti di noi. Solo chi ragiona può ancora sperare di avere una vita bella, lontano dal clamore, da una guerra che non si combatte solo con i carri armati, bensì nelle nostre teste, fra l’abbandono mortifero alle tenebre e l’abbraccio consolatorio della luce, che diventa, nel tempo, maestra di vita. 


Siamo ad un bivio della Storia umana e c’è bisogno di Arte, come di acquedotti. Di visione, come di aria. Di una speranza di autenticità, bontà e Bellezza, nello stesso modo in cui non si può rinunciare al pane. Noi siamo i consapevoli. Noi li abbiamo smascherati. Noi possiamo forgiare un mondo nuovo, dopo aver eliminato le macerie di quel pauroso edificio che è il Neoliberismo di quei paesi che una volta furono ricchi. È tutto nelle nostre mani. Possiamo farcela. Non dobbiamo arretrare di un solo millimetro. È in atto un combattimento fra Luce e tenebre e nessuno può dire esattamente come finirà. Io cerco di lavorare per il Bello, il virtuoso e il vero, come tanti di noi, come quella parte sana dell’Umanità che non vuole rassegnarsi ad avere una esistenza fatta solo di sacrifici e rinunce, desiderando una Nuova Era di Luce.

Noi siamo anomalie, individui diversi dalla massa, che, un tempo e fino a poco fa, il sistema tollerava, lasciava stare, per poi decidere, d'un tratto, la nostra persecuzione, dacché il progetto prevede l'incondizionata sottomissione della totalità della popolazione. Siamo anomalie, dunque. Al minuto 9:08 di questa musica potete ascoltare il tema della "Nascita delle anomalie", ci ho lavorato duramente questa mattina. Vi auguro un lieto fine-settimana... 

M.


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6° Movimento

3/17/2022

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Manifesto della Nuova Era di Luce

3/10/2022

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    In questa era di menzogne, proiettate su scala mondiale, sono necessarie parole autentiche. Questo è il mo messaggio al mondo per una rivoluzione pacifica che ci conduca ad una Nuova Era di Luce.

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