Massimiliano Folegatti Tannhauser editions 21 novembre 2023 Heal me from the darkness of the world’s mind Andantino, sentito, intimo, grazie al processo di individuazione Salve, Marinai! Oggi condivido un mio percorso musicale, che è cominciato a fine Luglio 2023, con un piccolo brano di 32 battute ispirato al concetto di «Individuazione» concepito da Jung. Se tutti ci individuassimo, se in ognuno di noi il Centro fosse un Io fuso con il Sé, io credo che questo pianeta sarebbe di sicuro un posto pacifico. Dopo questo brano, sono partito per le vacanze con la mia Compagna e mi sono portato il lavoro dietro, con l’intenzione di scrivere nei ritagli di tempo, magari la sera, dopo un bel tramonto. Così ho fatto, continuando quel piccolo brano con il quale rendevo nota a me stesso la mia ferrea volontà di individuarmi, per essere felice, sebbene il mondo stesse andando a rotoli. Questa comunità umana necessita di cura e guarigione. Senza, non può permettersi di sognare un avvenire normale, che sia lontano dalla malattia, dal crimine e da quella innata bramosia di voler vedere il proprio fratello sottomesso alla propria volontà. Da questo pensiero è nato “Heal me”, è si è naturalmente fuso con tutta la musica dell’ultimo periodo. Ho iniziato a scrivere “Heal me” il 2 Novembre 2023 e, dopo attenta analisi, rimaneggiamenti e labor limae, è venuto alla luce un poema sinfonico dal titolo: “Heal me from the darkness of the world’s mind”.
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Qui ho riordinato le mie idee sui recenti accadimenti e su ciò che mi ha spinto a comporre musica negli ultimi 4 mesi, generando un Poema sinfonico cui sto ancora lavorando e che penso mi terrà compagnia per ancora diverso tempo. Potete scaricare la "Rassegna stampa Novembre 2023" e leggerla con calma. Lascio un primo frammento audio del nuovo lavoro. Un abbraccio...
Come d’incanto «Agli uomini di scienza, che hanno salvato l’Umanità dalle tenebre, spesso osteggiati, tanto da divenire “Martiri della Verità”, come il Dottor Giuseppe De Donno» Andantino, sentito, intimo, grazie al processo di individuazione Si è chiusa, alle nostre spalle, una estate che mi ha visto riflettere, scrivere e comporre relativamente alla mia capacità di comprendere la meravigliosa identità della mia Compagna, per riuscire ad amarla senza soluzione di continuità. Ho scritto di una Bambina che scacciò il passato, rendendolo innocuo. Ho scritto di una Bambina che si è individuata nel tempo, diventando Donna e alla fine sono qui a proclamare il mio Amore all’eterna Ragazza che mi ha risignificato, aiutato ad individuarmi e sorretto, nei momenti più difficili, senza mai stancarsi di me. Dopo 15 anni di rapporto, io posso dire di amare davvero la mia Compagna, dacché la vedo nella vasta complessità della sua architettura di pensiero, nel suo mondo di affetti e nei suoi sentimenti più profondi. Ora sono felice. Ora posso vivere. Ora posso danzare con la realtà. Ieri ho pensato che, sebbene il mondo sia in fiamme, e le eco di bombe mostruose siano ovunque, una Persona, se davvero lo vuole, può essere in armonia con se stessa e con gli altri. Come d’incanto, ho scoperto la mia forza. Il mio centro. Come d’incanto perché in effetti è stato un lungo percorso, devo dire alquanto bello, che mi ha condotto a risignificare me stesso, darmi un nome e celebrare la bellezza del cosmo insieme alla mia Compagna. Io non dimentico nessuno. Tutti mi hanno insegnato qualcosa che non sapevo. La mia Donna ha creduto in me quando ero invisibile. Questo è il prodigio e mi ha visto bellissimo quando ero pieno di ferite e malconcio. Oggi c’è bisogno estremo di Cura. Il mondo sta male, è da tempo in severo scompenso e morirà, se non lo guariamo. Io ritengo possibile tutto, davvero. Siccome sono passato per una strada angusta e temibile, rendendo possibile la mia crescita e la mia rivelazione, ritengo possibile che ogni essere umano possa guarire, perché se una cosa succede a una Persona, allora può accadere a tutti. Crescere. Abbandonare la propria condizione di distruttività. Per far questo, ci vuole molta dedizione. Abnegazione. I primi risultati si vedono da subito. “Heal me from the darkness of the world’s mind” è un sussurro potente in suoni. È un canto di un coro antico. È la speranza che non ci si lasci andare al peggio, che può non avere mai fine. Questa composizione è qualcosa cui sto lavorando da poco, ma si fonde con altre musiche di cui ho curato la stesura da luglio 2023, e, nella mia testa, costituiscono già un quadrittico da considerarsi come opera unica dal titolo: “Heal me from the darkness of the world’s mind”. È una opera sulla fine di un tempo e l’esigua quanto poderosa speranza che ad aprirsi possa essere un altro tempo, nuovo, lieto, giusto, per tutti. C’è una mente del mondo, alquanto pericolosa. È la mente dei padroni universali, che non si fanno alcun problema a mandare i popoli in guerra. È quella mente il nemico dell’Umanità. Sono grato dei doni preziosi che ho ricevuto dalla vita. Sono grato perché posso amare. Abbracciare. Sognare. Sono altresì curioso di vedere come possa andare a finire la storia dell’Umanità. Ci sarà la fine di un tempo e l’inizio di un altro nuovo migliore in una Nuova Era di Luce? Io me lo auguro davvero dal profondo del cuore. Siamo tutti un grande poema, che occhi attenti sapranno leggere, per sussurrarci quanto siamo belli. Il Genere umano merita davvero di poter vivere in armonia. Io lo sostengo da almeno 15 anni, da quando ho iniziato a vedere uno spiraglio anche per me, che ero un disastro. Questa composizione è un inno. C’è dentro l’Amore e la guerra, come oggi testimonia. C’è la speranza. La Bellezza di un incontro. L’incanto di un bacio rubato alla propria Donna che si gira e ti sorride, facendoti sentire a casa. La vita è troppo bella, per gettarla via, perché ogni mattina, quando ci svegliamo, abbiamo l’opportunità di esperire l’Universo nelle nostre mani… E sono grato… Il desiderio di stare bene conduce le Persone alla propria piena realizzazione. Certe volte penso che, sebbene il mondo possa essere in fiamme, con echi di guerra assordanti, una Persona può lo stesso essere in pace con se stessa e gli altri. Heal me from the darkness of the world’s mind Questa composizione è per un organico vasto e mescola suoni dell’orchestra sinfonica con quelli del Rock, insieme ad un coro di voci. È il frutto di 12 giorni di attività di composizione, labor limae e cesello, conclusasi stamani 13 Novembre con il trattamento dei dati audio. “Guariscimi dall’oscurità della mente del mondo” unisce un tema d’amore, con il quale ho inteso rappresentare la tensione del sentimento di un uomo verso la sua Compagna guaritrice, a un tema di guerra, che non è meramente la guerra nei campi di battaglia, bensì quella che va in scena ogni giorno nelle nostre teste, fra il voler distruggere tutto e l’amare, fra la devastazione e il desiderio di una vita nella luce, fra armonie e canti, atti di slancio autentici verso l’Alterità e voglia di fare bene. Ogni essere umano è chiamato ad intraprendere il proprio processo di Individuazione, come abilmente teorizzò Jung. Siamo tutti in cammino verso il nostro Sé più autentico e, se riuscissimo ad abbracciarlo e fonderci con esso, questo mondo sarebbe di sicuro un posto più pacifico. Oggi inauguro una sequenza di brevi racconti su ciò che sto componendo dall'inizio della scorsa estate ad oggi. Il mondo necessita di cura e di una auspicabile guarigione, perché è malato e così la sua vita non funziona. La colonna portante di queste composizioni, che, insieme, creano un quadrittico, è il concetto di "Individuazione" di Jung. Se tutti fossimo intenti nel nostro processo di individuazione, il mondo sarebbe di sicuro più sano. Pacifico. Un posto meraviglioso. Qui in alto il primo frammento orchestrale del primo brano musicale, una composizione con la quale mi auguro che le persone trovino il proprio sentiero, si individuino e non si facciano più la guerra. Oggi ho concluso un brano sulla guarigione, intitolato "Heal me", "Guariscimi", dacché non si guarisce dal male da soli, bensì all'interno della dinamica del rapporto umano, con un Tu capace di interpretarci e viverci in modo sano. Leggendoci, l'altro pone davanti a noi l'immagine di un essere umano che siamo noi, in continua ricerca del benessere, in grado di star bene e di sostenere la realizzazione di potersi dire finalmente in asse, dopo quella tempesta che, chi più chi meno, ci ha squassati tutti, determinando uno stato di caos il cui fine ultimo è sempre stato farci perdere il controllo e gettarci nelle braccia di un dolore senza fine. "Heal me" è, invece, un inno a ciò che sana. Ciò che vivifica. Ciò che rende lieto il procedere lungo il proprio sentiero. |
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