“You are the key” è una storia in musica. Essa narra la vicenda di un Guerriero, che è tornato da un conflitto terribile, e, ad un certo punto del suo sentiero, lungo la strada del ritorno, scorge, ad una determinata distanza, una Fortezza, che è di colore argenteo, ha una mole maestosa e si erge su un’altura. Il Guerriero intuisce che quella Fortezza è il traguardo della sua ricerca. Nella distanza, egli sa già che quel posto sarà per lui. Il Guerriero si avvicina attento, sognando di poter finalmente far riposare il suo cuore. È alla giusta distanza che si vedono nitidamente le cose. È alla giusta distanza che un uomo può sognare la Libertà. È alla giusta distanza che si può sperare nell’Amore. La Madre del Guerriero gli aveva insegnato l’Arte del fare. Il Guerriero, fin da bambino, aveva appreso i segreti del saper fare con diligenza ed abnegazione ciò che andava fatto. Il Guerriero aveva imparato ad amare sua Madre per quella sua capacità di creare, con poco, qualcosa di valore. Il Guerriero si era posto al di fuori della rappresentazione che gli uomini malvagi avevano creato per soggiogare le coscienze. Egli non era all’interno del loro sistema, era oltre, al di fuori, dove si può respirare. Era grato. Sentiva che la sua vita avesse una propria dignità, legata al suo essere un ricercatore del Sole. Per colpa della guerra, aveva lasciato a casa la sua Diletta, che lo stava aspettando a braccia aperte. Lei era la chiave della felicità del Guerriero, che, attraverso il loro Amore, aveva costruito, in sé, un mondo fatto di bontà e cose belle… Questo EP, “You are the key”, è nato su una terrazza in Val Venosta, a fine Agosto 2025. Ha raccolto in sé diversi spunti, e ho recuperato una mia vecchia idea di qualche anno fa. È un Concept album, dacché narra la vicenda di un Guerriero, che torna sano e salvo dalla guerra e riabbraccia la sua Diletta, dopo aver camminato tanto lungo un sentiero che gli permette di scoprire il suo innato grido di Libertà e il suo desiderio di pace. Ad un certo punto del cammino, egli scorge una Fortezza argentea, su di una altura e pensa che proprio lì avrebbe potuto lasciar riposare il proprio cuore. Il Guerriero è l’archetipo dell’uomo moderno, chiamato ad un conflitto costante, destinato a perire, ma ancora in grado di poter scegliere la via della bontà e della Bellezza, per vivere un’esistenza armoniosa con le persone legate a sé da vero Amore. Questo EP raccoglie gli sforzi di due mesi di ricerca, introspezione e riflessioni. Sono molto soddisfatto, perché questa musica mi ha dato, nel corso della scrittura, segnali forti di una consistenza e una profondità di pensiero musicale che mi rispecchia, donandomi vibrazioni buone. “You are the key”, “Tu sei la chiave”, suggella 17 anni di analisi dei miei costrutti e percorsi. Formalmente, questo EP è un rock alternativo e progressive, con suoni sinfonici che si mescolano con tessuti elettronici. Mi sono chiesto diverse cose, in questo periodo. 1. Ha senso comporre brani da dieci minuti? Sì, se hai diverse tematiche da sviluppare nel medesimo brano, con una sintassi complessa. 2. Cosa intendo davvero comunicare? Desidero trasmettere la speranza di un mondo possibile, fatto di bontà, per il quale gli uomini non vogliano più operare il male. 3. Qual è la musica del terzo Millennio? La musica del terzo Millennio non esiste, è stata fagocitata dal Capitalismo, che l’ha resa una cloaca, quindi io compongo per lasciar risplendere i segni d’Arte nell’ottica di una riscoperta totalizzante di ciò che fu davvero l’arte di comporre i suoni in una partitura. 4. A chi si rivolge la tua musica? La mia musica si indirizza verso tutti coloro che vogliano ascoltare una storia in suoni che abbia ancora un senso, una grammatica e un messaggio. 5. Perché ancora scrivere suite? Poiché la complessità non si può abolire. Questo inizio secolo sta tentando di ucciderla, in favore di una alienante omologazione. La musica, come tutta l’Arte è diventata come il panino di Mc Donald’s: uguale a tutte le latitudini. Ci sono persone che fanno Arte, ancora, fortunatamente, ma vivono in nicchie, lontano dai riflettori del successo. Il Capitalismo ha ucciso tutte le forme di Arte, per questo io compongo brani da dieci minuti con ensemble vasti che non finiranno mai in radio, visto che non sono una canzone tra. 6. Che cosa mi ha ispirato questi suoni? Questi suoni sgorgano da una mia condizione di pace, dopo una ricerca esistenziale che va avanti da quasi vent’anni. Ho molto lottato. Sono rimasto solo con chi amo davvero. Ho lasciato andare tutto il resto ed allora, e solo allora, sono nati in me questi costrutti melodici e questi agglomerati accordali. Una mattina ero a Burgusio, davanti a Marienberg, un’abbazia benedettina sul monte, le campane hanno annunciato l’ora esatta e lì, in quel momento, quando è tornato il profondo silenzio della montagna, ho percepito in me una breve successione di suoni, per flauto, che ho scritto immediatamente al computer. Lì è nato, in quel preciso istante, “You are the key”, questo EP che mi ha tenuto compagnia per due mesi, con una stesura ispirata e mai banale, almeno per come l’ho sentita io in questo flusso di lavoro. 7. Cosa significa per te la musica? La musica è il tentativo di edificare un cosmo fatto di Bellezza, che sia testimone del passaggio degli uomini su questa Terra. Il simbolo della nostra fierezza, che è l’essere capaci di costruire prodigi con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione. 8. Che cosa vuoi raggiungere? Con l’EP “You are the key” intendo arrivare al cuore di chi vorrà ascoltare queste composizioni con uno spirito di apertura. Questo lavoro si rivolge a tutti. Potrebbero benissimo ascoltarlo anche i bambini, nelle ludoteche, durante l’ora di Propedeutica musicale. Lo scopo di questo Album è la descrizione di uno stato di bontà e beatitudine che è alla portata di tutti coloro che stanno ricercando la propria Individuazione. Abbiamo bisogno di cose belle. Il Capitalismo ce le vuole portare via tutte, condannandoci ad una vita senza più sogni e Bellezza. 9. C’è una rimembranza nella tua musica? Sì. Voglio ricordarmi che siamo l’Umanità, capace di fare cose meravigliose, in pace ed armonia. 10. Perché ha ancora senso scrivere? Perché fin dalla notte dei tempi, l’uomo ha sempre avuto bisogno di tracce del suo passaggio, in grado di renderlo immortale. A passi di bimbo il Genere umano può giungere alla contemplazione corale della maestosa e sublime vibrazione del buono e del virtuoso. |
RoytanSono Roytan e scrivo per esprimere me stesso. ArchivesCategories |


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