Stato
Salve, Marineros!
Oggi ho lavorato a quello che, da breve racconto, si è trasformato in un romanzo, che, al momento, consta di oltre duecentocinquanta pagine. Ho iniziato il capitolo ventisei, con profonda soddisfazione. Attualmente, non ho costrutti musicali da scrivere, solo una vaga idea che mi tiene compagnia da ieri sera e che spero di poter sviluppare in questi giorni. Le giornata dedite alla scrittura della nuova prosa sono dense, piene di scavo interiore. Con questa mia opera letteraria porto alla Luce il mio mondo interno, in una nudità assoluta, col desiderio che i miei pensieri e le mie emozioni siano cristalline, proprio come le avverto dentro di me. Ho deciso che il 2018 debba essere l'anno di questa mia fatica creativa. Non ho fretta. Non mi chiedo se qualche editore vorrà pubblicarmi. Non mi interrogo sull'impatto che le mie parole potranno eventualmente avere. Non si fa Arte per il plauso di nessuno. Io so per chi scrivo. Faccio parte di un club dei differenti cui i miei pensieri sono rivolti. Domani partirò per ricongiungermi con mia madre e mio figlio in un fine-settimana che spero possa essere lieto e piacevole. Tuttavia, il mio processo creativo non si arresta. Anche momenti di silenzio possono rappresentare l'evoluzione di una scrittura, che mi rendo conto essere sempre più psicoanalitica, in quanto ricerca interna e costituzione di immagini interne buone. Persone preziose mi accompagnano lungo il sentiero di uno scampolo di secolo che, nelle menti di molti, solleva interrogativi seri. Non saprei cosa rispondere se non che sia necessario ripartire dalle legittime aspirazioni dell'individuo, troppo spesso ignorate da un sistema che ha altre priorità rispetto alla felicità della tribù umana. Ogni epoca ha presentato delle difficoltà: quelle odierne sono legate alla stessa concezione mentale dell'esistenza sul Pianeta Terra. Nel romanzo, sto affrontando tutte queste tematiche, cercando di trovare in me i pensieri migliori. So solo che un'altra esistenza, lontana da fama e potere, è possibile, è qui, a portata di chiunque la desideri esperire. So che una Nuova Era di Luce potrebbe fiorire. So che l'altro può essere sempre una risorsa. Nella nuova prosa, scrivendo, realizzo come l'Arte sappia indicare una via inesplorata, che conduce al vero Bene. Non ho mai scritto per piacere a nessuno. Non mi sono mai preoccupato di essere primo nella classifica dei best sellers. Creo segni d'Arte per esprimermi, lieto se poi qualcuno potrà rispecchiarsi nei miei suoni o nelle mie parole. Un grande assolo di tromba rimane splendido, anche se lo ascoltano poche persone. Io desidero che la mia Arte sia stupore e meraviglia. Candore e significazione. Sublimazione e introspezione. Da diversi giorni, rifletto sul valore di tante cose. Mi sembra che il passo rapido di questo sistema di cose viri verso lo svuotamento generale di ogni valore delle comunicazioni umane. Vedo tanta mediocrità eletta ad aulico prodotto artistico. Vedo persone perdersi in dinamiche assurde. Vedo una Umanità ferma al palo, fatta eccezione per un manipolo sparuto di esseri umani che hanno una visione e vivono per essa. Si deve fare Arte nel ventunesimo secolo. È sano. È giusto. È una fonte di ispirazione che non può essere abbandonata. Sono trascorsi cinquant'anni dal 1968, quando molte coscienze si erano risvegliate, sognando la realizzazione di un mondo migliore. Ora a me sembra che tutti quei messaggi siano stati schiacciati e l'Arte ne abbia sofferto. Io non posso rassegnarmi all'idea che l'unica cosa creata dal 2000 siano i reality shows. L'uomo avverte la necessità di nutrirsi di ben altro. La sua Psiche deve poter volare. Non è troppo tardi. La Possibilità c'è sempre. In ogni istante. In ogni circostanza. Io, questo, lo so molto bene. Il romanzo sta diventando importante, per me. Gli dedico le mie migliori energie. Lo voglio nudo. Cristallino. Innocente, come la voce di un bambino che gioca felice. Non ci sono mistificazioni. Non c'è bugia. Non ci sono manipolazioni mentali. C'è solo un uomo eretto di fronte al proprio destino di creativo che spera di ascendere alla Luce. La tenebra la lascio agli uomini che oggi decidono il disboscamento dell'Amazzonia per i propri interessi imprenditoriali. Più vivo e maggiore è in me la consapevolezza che gli individui distruttivi dovrebbero essere posti nella condizione di non nuocere più a nessuno. Non è una intenzione crudele, ma pura logica. Se sei lesivo, devo allontanarti dalla comunità. Gli empi, invece, imperversano. Occupano ruoli di potere. Decidono le sorti di molti. Uccidono la spontaneità nei rapporti, che, a causa loro, sono diventati dei non-rapporti allucinanti. Nel mondo altro che sogno io, questi fenomeni non esistono semplicemente più. Sono estinti, per lasciare spazio alla Possibilità che la comunità umana viva bene. La Nuova Era di Luce, tuttavia, non salterà fuori dal nulla, come il coniglio dal cilindro del prestigiatore. Sarà necessario un cammino. Decisioni serie. Sforzo dei più. Visione. Affetto. Empatia. Rispetto. Amore. Il sistema di potere capitalistico è sotto gli occhi di tutti, non c'è bisogno nemmeno di sprecare una sola parola per descriverlo. Fra l'altro, è in ballo il futuro di coloro che ora sono bambini. Non possiamo perdere più tempo. Nel romanzo, tutte queste idee vengono alla Luce. Nascono. Fioriscono. Diffondono il loro profumo fra le pagine. Domani sarò in treno, ma rifletterò su tutte queste cose, in un viaggio che mi auguro possa essere piacevole. Mi assumo l'incarico di portare a compimento la stesura di questa mia nuova prosa, che ha raggiunto un grado di complessità nuovo, nell'ambito della mia produzione letteraria. Poi spedirò il lavoro agli editori. Potrei anche contattare l'editore che pubblicò il mio primo racconto nel 2008. Sono passati dieci anni e la mia penna scorre rapida verso nuovi segni d'Arte. Ho scritto molta Musica, in questi dieci anni. Sono nate le mie undici Sinfonie, i miei long-playing e una colonna sonora, sempre all'insegna dell'evoluzione umana che stavo vivendo, passo dopo passo, verso la mia Identità di uomo libero. Come dicevo, la Possibilità esiste per tutti, nessuno escluso. Occorre però desiderarla e muoversi di conseguenza. Sono molti i miei pensieri. Quasi tutti lieti. Ho fatto quanto dovevo. Il progetto, nato con il mio primo libro, è concluso. Ha occupato gli ultimi dieci anni della mia Vita. Il romanzo, infatti, è un'opera a sé stante, originale, che non ha la sua radice nello sviluppo di materie passate. Con il Requiem ho chiuso il ciclo dedicato a tutto ciò che è stato. Ora il mio sguardo è rivolto al presente, con qualche interrogativo sul futuro. Nonostante la cifra stilistica delle mie opere sia rimasta intatta, tuttavia i tessuti disegnati nelle varie forme si sono arricchiti. Sono diverso io, rispetto a dieci anni fa. È diversa anche la mia produzione, di conseguenza, pur rimanendo coerente con il mio modo di pensare parole e suoni. Affronterò una fase di serio labor limae fra le pieghe delle parole della mia nuova prosa. Farò in modo che tutto sia perfetto. Chiaro. Lucente. Penso al mio Maestro, che, forse, leggendo questi pensieri, sarebbe fiero di me. Buon vento, Marineros!
Oggi ho lavorato a quello che, da breve racconto, si è trasformato in un romanzo, che, al momento, consta di oltre duecentocinquanta pagine. Ho iniziato il capitolo ventisei, con profonda soddisfazione. Attualmente, non ho costrutti musicali da scrivere, solo una vaga idea che mi tiene compagnia da ieri sera e che spero di poter sviluppare in questi giorni. Le giornata dedite alla scrittura della nuova prosa sono dense, piene di scavo interiore. Con questa mia opera letteraria porto alla Luce il mio mondo interno, in una nudità assoluta, col desiderio che i miei pensieri e le mie emozioni siano cristalline, proprio come le avverto dentro di me. Ho deciso che il 2018 debba essere l'anno di questa mia fatica creativa. Non ho fretta. Non mi chiedo se qualche editore vorrà pubblicarmi. Non mi interrogo sull'impatto che le mie parole potranno eventualmente avere. Non si fa Arte per il plauso di nessuno. Io so per chi scrivo. Faccio parte di un club dei differenti cui i miei pensieri sono rivolti. Domani partirò per ricongiungermi con mia madre e mio figlio in un fine-settimana che spero possa essere lieto e piacevole. Tuttavia, il mio processo creativo non si arresta. Anche momenti di silenzio possono rappresentare l'evoluzione di una scrittura, che mi rendo conto essere sempre più psicoanalitica, in quanto ricerca interna e costituzione di immagini interne buone. Persone preziose mi accompagnano lungo il sentiero di uno scampolo di secolo che, nelle menti di molti, solleva interrogativi seri. Non saprei cosa rispondere se non che sia necessario ripartire dalle legittime aspirazioni dell'individuo, troppo spesso ignorate da un sistema che ha altre priorità rispetto alla felicità della tribù umana. Ogni epoca ha presentato delle difficoltà: quelle odierne sono legate alla stessa concezione mentale dell'esistenza sul Pianeta Terra. Nel romanzo, sto affrontando tutte queste tematiche, cercando di trovare in me i pensieri migliori. So solo che un'altra esistenza, lontana da fama e potere, è possibile, è qui, a portata di chiunque la desideri esperire. So che una Nuova Era di Luce potrebbe fiorire. So che l'altro può essere sempre una risorsa. Nella nuova prosa, scrivendo, realizzo come l'Arte sappia indicare una via inesplorata, che conduce al vero Bene. Non ho mai scritto per piacere a nessuno. Non mi sono mai preoccupato di essere primo nella classifica dei best sellers. Creo segni d'Arte per esprimermi, lieto se poi qualcuno potrà rispecchiarsi nei miei suoni o nelle mie parole. Un grande assolo di tromba rimane splendido, anche se lo ascoltano poche persone. Io desidero che la mia Arte sia stupore e meraviglia. Candore e significazione. Sublimazione e introspezione. Da diversi giorni, rifletto sul valore di tante cose. Mi sembra che il passo rapido di questo sistema di cose viri verso lo svuotamento generale di ogni valore delle comunicazioni umane. Vedo tanta mediocrità eletta ad aulico prodotto artistico. Vedo persone perdersi in dinamiche assurde. Vedo una Umanità ferma al palo, fatta eccezione per un manipolo sparuto di esseri umani che hanno una visione e vivono per essa. Si deve fare Arte nel ventunesimo secolo. È sano. È giusto. È una fonte di ispirazione che non può essere abbandonata. Sono trascorsi cinquant'anni dal 1968, quando molte coscienze si erano risvegliate, sognando la realizzazione di un mondo migliore. Ora a me sembra che tutti quei messaggi siano stati schiacciati e l'Arte ne abbia sofferto. Io non posso rassegnarmi all'idea che l'unica cosa creata dal 2000 siano i reality shows. L'uomo avverte la necessità di nutrirsi di ben altro. La sua Psiche deve poter volare. Non è troppo tardi. La Possibilità c'è sempre. In ogni istante. In ogni circostanza. Io, questo, lo so molto bene. Il romanzo sta diventando importante, per me. Gli dedico le mie migliori energie. Lo voglio nudo. Cristallino. Innocente, come la voce di un bambino che gioca felice. Non ci sono mistificazioni. Non c'è bugia. Non ci sono manipolazioni mentali. C'è solo un uomo eretto di fronte al proprio destino di creativo che spera di ascendere alla Luce. La tenebra la lascio agli uomini che oggi decidono il disboscamento dell'Amazzonia per i propri interessi imprenditoriali. Più vivo e maggiore è in me la consapevolezza che gli individui distruttivi dovrebbero essere posti nella condizione di non nuocere più a nessuno. Non è una intenzione crudele, ma pura logica. Se sei lesivo, devo allontanarti dalla comunità. Gli empi, invece, imperversano. Occupano ruoli di potere. Decidono le sorti di molti. Uccidono la spontaneità nei rapporti, che, a causa loro, sono diventati dei non-rapporti allucinanti. Nel mondo altro che sogno io, questi fenomeni non esistono semplicemente più. Sono estinti, per lasciare spazio alla Possibilità che la comunità umana viva bene. La Nuova Era di Luce, tuttavia, non salterà fuori dal nulla, come il coniglio dal cilindro del prestigiatore. Sarà necessario un cammino. Decisioni serie. Sforzo dei più. Visione. Affetto. Empatia. Rispetto. Amore. Il sistema di potere capitalistico è sotto gli occhi di tutti, non c'è bisogno nemmeno di sprecare una sola parola per descriverlo. Fra l'altro, è in ballo il futuro di coloro che ora sono bambini. Non possiamo perdere più tempo. Nel romanzo, tutte queste idee vengono alla Luce. Nascono. Fioriscono. Diffondono il loro profumo fra le pagine. Domani sarò in treno, ma rifletterò su tutte queste cose, in un viaggio che mi auguro possa essere piacevole. Mi assumo l'incarico di portare a compimento la stesura di questa mia nuova prosa, che ha raggiunto un grado di complessità nuovo, nell'ambito della mia produzione letteraria. Poi spedirò il lavoro agli editori. Potrei anche contattare l'editore che pubblicò il mio primo racconto nel 2008. Sono passati dieci anni e la mia penna scorre rapida verso nuovi segni d'Arte. Ho scritto molta Musica, in questi dieci anni. Sono nate le mie undici Sinfonie, i miei long-playing e una colonna sonora, sempre all'insegna dell'evoluzione umana che stavo vivendo, passo dopo passo, verso la mia Identità di uomo libero. Come dicevo, la Possibilità esiste per tutti, nessuno escluso. Occorre però desiderarla e muoversi di conseguenza. Sono molti i miei pensieri. Quasi tutti lieti. Ho fatto quanto dovevo. Il progetto, nato con il mio primo libro, è concluso. Ha occupato gli ultimi dieci anni della mia Vita. Il romanzo, infatti, è un'opera a sé stante, originale, che non ha la sua radice nello sviluppo di materie passate. Con il Requiem ho chiuso il ciclo dedicato a tutto ciò che è stato. Ora il mio sguardo è rivolto al presente, con qualche interrogativo sul futuro. Nonostante la cifra stilistica delle mie opere sia rimasta intatta, tuttavia i tessuti disegnati nelle varie forme si sono arricchiti. Sono diverso io, rispetto a dieci anni fa. È diversa anche la mia produzione, di conseguenza, pur rimanendo coerente con il mio modo di pensare parole e suoni. Affronterò una fase di serio labor limae fra le pieghe delle parole della mia nuova prosa. Farò in modo che tutto sia perfetto. Chiaro. Lucente. Penso al mio Maestro, che, forse, leggendo questi pensieri, sarebbe fiero di me. Buon vento, Marineros!