Ciò che è necessario
Buon anno, Viandanti e Ricercatori del Sole!
Come avete trascorso questi giorni?
Io sono stato con la mia Compagna, abbiamo cenato e poi giocato a carte. Oggi scrivo col cuore leggero. Ogni cosa, con l’impegno necessario, dovrà essere al suo posto, nel mio futuro e in quello di chi amo. Stamani ho sentito mio figlio che sta bene. Inutile dirvi quanto per me sia bello ascoltare la sua voce frizzanti dire le cose con allegria. Tutti combattiamo diverse battaglie, e, spesso, in ambiti distinti in modo simultaneo. Questo potrebbe fiaccarci, ma non dobbiamo mai dimenticare che tutto ha una soluzione, durante la vita. Sto lavorando al mio nuovo progetto, per il quale ho deciso il titolo. Fino a questo punto, si tratta di una successione di brani musicali che intendo accompagnare con parole, delle quali alcune tratte dal mio Romanzo, “Musa - Pensieri di un artista”. Intendo dedicarmi a questo lavoro con attenzione e dedizione, che rappresentano l’unica strada verso un risultato degno.
Si immerse nel suo flusso.
Il silenzio dominava.
Pensò a quante volte aveva corso il rischio di perdersi.
Si sorrise allo specchio.
Non aveva nessuna intenzione di tornare indietro.
Anelava alla pace,
in una armonia di suoni e colori.
Forme e tratti lo avrebbero guidato verso la realizzazione.
Aveva visto il dolore causato dal male.
Non lo avrebbe mai potuto dimenticare.
Si pose in ascolto.
Era vivo.
Desiderava il bene.
Non avrebbe mai calpestato la vita.
Gli alberi spogli gli tenevano compagnia.
Era legato all’immagine della sua Compagna,
la Donna che non lo avrebbe mai colpito.
Osservava la sua fotografia sulla scrivania.
Era riuscito ad immortalarla in una espressione raggiante di eterna ragazza.
Si sentiva circondato da amore.
Quella infinita tenerezza che lasciava aprire la sua bocca in dolci parole.
Era lungo il proprio sentiero,
quello di un solitario che aveva trovato la benedizione della Bellezza.
Non era più solo.
Viveva per i suoi cari.
I rapporti lo esortavano a creare,
costantemente,
la sua versione migliore.
Sognava di trasformare la sua identità,
senza soluzione di continuità,
in qualcosa di sempre più comunicativo.
Recava con sé un buon messaggio:
la possibilità di essere felice,
che voleva condividere con chi lo volesse.
Sapeva di avere una vita sola,
che non avrebbe mai voluto dissipare.
La sua Musa lo esortava a creare.
Scriveva per lei,
che era il suo tutto.
Non avrebbe mai permesso che lei stesse male.
Conosceva la tenaglia della sofferenza.
Sapeva bene quanto potesse essere profondo il dolore,
che uccide e fa perdere il senno.
Sperava che,
con il tempo,
tutte le persone avrebbero cessato di raccontarsi bugie.
C’era un grande inganno,
nell’aria,
in quei giorni.
Uomini, dalla tenebra, tramavano.
Sottili intelligenze studiavano come uccidere l’umanità,
soggiogandola,
con un letale meccanismo.
Lui se ne stava per conto suo,
vigile,
attento,
pronto a scendere in piazza per la libertà.
Sognava un grande giorno di luce,
quello in cui tutti avrebbero marciato per il bene supremo:
l’opportunità di essere belli,
incontaminati,
creature della Verità.
Era convinto che una Nuova Era di Luce fosse di là da venire.
La attendeva, operando scelte giuste.
Il mondo meritava una seconda vita.
I bambini sarebbero tornati a giocare per le vie,
senza più paure.
Il silenzio dominava.
Pensò a quante volte aveva corso il rischio di perdersi.
Si sorrise allo specchio.
Non aveva nessuna intenzione di tornare indietro.
Anelava alla pace,
in una armonia di suoni e colori.
Forme e tratti lo avrebbero guidato verso la realizzazione.
Aveva visto il dolore causato dal male.
Non lo avrebbe mai potuto dimenticare.
Si pose in ascolto.
Era vivo.
Desiderava il bene.
Non avrebbe mai calpestato la vita.
Gli alberi spogli gli tenevano compagnia.
Era legato all’immagine della sua Compagna,
la Donna che non lo avrebbe mai colpito.
Osservava la sua fotografia sulla scrivania.
Era riuscito ad immortalarla in una espressione raggiante di eterna ragazza.
Si sentiva circondato da amore.
Quella infinita tenerezza che lasciava aprire la sua bocca in dolci parole.
Era lungo il proprio sentiero,
quello di un solitario che aveva trovato la benedizione della Bellezza.
Non era più solo.
Viveva per i suoi cari.
I rapporti lo esortavano a creare,
costantemente,
la sua versione migliore.
Sognava di trasformare la sua identità,
senza soluzione di continuità,
in qualcosa di sempre più comunicativo.
Recava con sé un buon messaggio:
la possibilità di essere felice,
che voleva condividere con chi lo volesse.
Sapeva di avere una vita sola,
che non avrebbe mai voluto dissipare.
La sua Musa lo esortava a creare.
Scriveva per lei,
che era il suo tutto.
Non avrebbe mai permesso che lei stesse male.
Conosceva la tenaglia della sofferenza.
Sapeva bene quanto potesse essere profondo il dolore,
che uccide e fa perdere il senno.
Sperava che,
con il tempo,
tutte le persone avrebbero cessato di raccontarsi bugie.
C’era un grande inganno,
nell’aria,
in quei giorni.
Uomini, dalla tenebra, tramavano.
Sottili intelligenze studiavano come uccidere l’umanità,
soggiogandola,
con un letale meccanismo.
Lui se ne stava per conto suo,
vigile,
attento,
pronto a scendere in piazza per la libertà.
Sognava un grande giorno di luce,
quello in cui tutti avrebbero marciato per il bene supremo:
l’opportunità di essere belli,
incontaminati,
creature della Verità.
Era convinto che una Nuova Era di Luce fosse di là da venire.
La attendeva, operando scelte giuste.
Il mondo meritava una seconda vita.
I bambini sarebbero tornati a giocare per le vie,
senza più paure.
Scrivo perché desidero ricordare i passi del mio sentiero. Alla fine, conta solo il percorso che una persona ha seguito. L’Umanità è in cammino. Da più parti si leva un nuovo canto. Le persone si allontanano dal sistema per scoprire una via vergine, che conduce al benessere. Io sarò lungo il mio sentiero, pronto a captare segnali di una Nuova Era di Luce che permetta alle persone di essere felici. Non c’è altra missione. Esiste solo questa. Tutto il resto è vile asservimento ad un modo di concepire i rapporti improntato alla menzogna ed al ricatto. Io sono altrove, con altre persone, che non vogliono morire schiave. Che questo 2020 possa rappresentare una marcia… Un cammino diverso… Una strada verso la Bellezza...