Dimensione attuale
Oggi scrivo per comunicare di aver portato alla luce questo nuovo lavoro musicale: la mia Sinfonia n. 11, in Re diesis minore. Era nell'aria un lavoro sinfonico, dacché, mentre stavo scrivendo il mio nuovo romanzo, percepivo dei suoni dall'interno, che ho avuto l'esigenza di immortalare in una partitura vergine. Ognuno dei quattro Movimenti della Sinfonia ha un proprio titolo e l'opera, nel suo complesso, porta il nome di "Flusso di coscienza". C'è un percorso, all'interno di questi agglomerati acustici. Un sentiero che muove da una infinità di parole alla dimensione della diversità. L'opera è degna. Lucente. Camminerà nell'arena del ventunesimo secolo come foriera della Nuova Era di Luce. Sono appagato dal mio lavoro. Lo sento sempre più complesso e mio. Mi rappresenta. Io sono i miei suoni e le mie parole, in una trasparenza candida. Nel processo creativo, ho cristallizzato una triade eccedente, un accordo che crea dissonanza, che ho trovato perfetto per descrivere la diversità. Questo accordo torna molte volte, nell'arco della Sinfonia ed il suo intento è quello di creare movimento, dinamismo armonico. Nell'opera, c'è l'orchestra in tutto il suo splendore. Ho inoltre usato diversi strumenti nuovi, come tastiere e chitarre, batterie e pianoforti, i quali, in alcuni tratti del lavoro, svolgono quasi un ruolo da solista, dialogando con l'orchestra. Questa è la mia dimensione odierna. Io non so chi ascolterà questa Sinfonia, ma sono certo che un messaggio lo lascerà a chiunque. La Sinfonia n. 11 "Flusso di coscienza" intende essere militante, dacché dipinge, a tinte forti, un mondo di differenze, che cozzano con il colore buio del turbocapitalismo imperante. È in corso una battaglia, come afferma il titolo del secondo Movimento dell'opera. È il momento di schierarsi. La mia musica vuole vedere oltre. Non mi accontento di guardare dall'altra parte. Io voglio essere altrove, in un mondo fatto di Verità, Bontà e Bellezza. Questi i miei tre fari. L'opera che affido oggi al web rappresenta pienamente i concetti e le emozioni legate al romanzo che sto scrivendo. Libertà di vergare nuovi lemmi. Libertà di percepire nuovi agglomerati accordali. Libertà di essere. Nel cosmo musicale dell'opera, le dissonanze, usate come vettori, creano un cammino verso un finale armonico pieno di sorprese acustiche. Il ritmo è fondamentale. Ho esplorato nuove combinazioni nel flusso del tempo musicale. La tonalità d'impianto, Re diesis minore, che mi è cara, in quanto è stata l'ispirazione fondamentale della colonna sonora che scrissi qualche anno fa, rivela, con le sue possibili combinazioni armoniche, un universo acustico misterioso, cangiante, che sento particolarmente vicino alle mie esigenze attuali di compositore. L'opera, nel suo insieme, la trovo fortemente comunicativa. Rappresenta bene ciò che vivo in questo Dicembre 2017, con i mie pensieri, le mie idee, i mie valori e le mie sensazioni. Dentro la Sinfonia, c'è tutto il mio mondo, che è un piccolo scrigno, come afferma il titolo del terzo Movimento, lo Scherzo, che, in un tempo ternario, muove da dissonanze per poi procedere verso rassicuranti consonanze. In questo tempo, il pianoforte dialoga con il violino solista e la viola, cristallizzando un moto che procede con passo rapido. Sono lieto della Possibilità che mi dà questo giorno, dopo aver scritto il quarto Movimento e postato la Sinfonia n. 11 nel web. Sono tanti i colori che mi vengono in mente riascoltando l'opera. Tanti i pensieri. Ora lascio la mia Musica in mano a chi vorrà ascoltarla ed esserne partecipe. Questo lavoro sinfonico è nato, da parte mia, con il desiderio di creare linee musicali nuove e belle, con i timbri dell'orchestra classica. Il risultato mi appaga. Questa Sinfonia è piena di movimento, ritmico, armonico, timbrico. È un itinerario della mente. Una storia da narrare. Un inno a chi è differente, come me e le persone che amo. C'è una precisa intenzione, che emerge dai quattro titoli dei Movimenti: "Distesa", "Battaglia", "Scrigno" e "Differenza", che creano, di per sé, un piccolo flusso di coscienza. Si parte da una prateria di parole, si combatte per la propria Identità, si crea un mondo interno da custodire gelosamente per poi concludere con l'affermazione della propria Diversità di essere umano che ha detto un no definitivo all'omologazione alienante. La Vita dipinta dentro le note della Sinfonia profuma di buono. È narrandosi il vero che si inizia a sentire la Bontà. È camminando nel rifiuto delle aberrazioni, che si comincia a percepire il buono. Questa opera vuole essere Luce. Il tessuto della Sinfonia è complesso. La scrittura dei suoni è articolata. C'è la precisa intenzione di rendere alcuni accordi fondamentali, come vere e proprie idee autonome, temi da presentare e rielaborare. La dimensione complessiva del lavoro è significativa: più di un'ora di musica. Parti del lavoro, sono pensate come momenti per pianoforte solista ed orchestra, come un piccolo concerto all'interno della Sinfonia. Sono gli accordi dissoni a creare la sensazione della lotta. Un combattimento che porta l'uomo verso il vero Bene: il riconoscimento del proprio mondo interno come creatura da proteggere sempre contro ogni forma di attacco esterno. L'armonia complessiva dell'opera è ricca. È la tonalità d'impianto di Re diesis minore ad avermi suggerito alcune soluzioni, che, forse, in altre tonalità, non avrei immaginato e scorto. Mi sono sentito profondamente ispirato, nel comporre questo lavoro sinfonico. Volevo dire qualcosa e sono convinto di esserci riuscito. Dono ora quest'opera a chi vorrà accoglierla. La stesura del mio romanzo si è fermata per quattro giorni, perché era per me prioritario dedicarmi ai suoni, in questo momento. Ora riprenderò in mano la mia nuova prosa, incentrando il capitolo, che ho davanti, sulla narrazione della genesi di una nuova produzione musicale. La Sinfonia si chiude con una coda per archi, che rievoca il dinamismo armonico di tutta l'opera e lo dissolve in una cadenza in maggiore, perché, alla fine del percorso, c'è la gioia di sentirsi uomini autentici. Buon vento, Marineros!