Bellezza
Sono tornato in Emilia da una settimana, dopo un lungo periodo in Umbria, per aiutare mia madre e celebrare l'esame di Maturità di mio figlio. Ho vissuto un periodo molto intenso, sotto tutti i punti di vista e ho lavorato per il vero bene dei miei cari, che sono tutto, per me. Posso dire di essere soddisfatto del mio operato: non mi sono risparmiato, donandomi fino all'ultima stilla di slancio vitale. Non credo che al mondo esista una gioia più grande del sentire di aver fatto tutto il necessario per chi si ama. Alla fine del periodo umbro, ho accusato forte stanchezza, ma era inevitabile che fosse così. Ora, da qualche giorno, attraverso la presenza costante della mia compagna, sto recuperando le forze. Ieri siamo stati in una bellissima oasi sull'Appennino reggiano. La foto che vedete ne immortala la bellezza. Ho avuto modo di riflettere. I lunghi riflessi radenti di un sole amico mi hanno coccolato. Voglio essere nel sole, come dice Eddie Vedder in una sua splendida canzone. Desidero sentire l'estate sulla pelle, nel cuore, dentro i miei occhi. Sto scrivendo assiduamente. In Umbria, quasi ogni mattina, dopo il caffè, mi dedicavo ai miei suoni. Il romanzo "Musa - Pensieri di un artista" necessita solo di un'ultima lettura, poi sarà libero di muoversi nell'agone mediatico del terzo Millennio. Qualche giorno fa, ne ho riletto scampoli dell'ultimo capitolo, quello in cui i protagonisti vivono una esperienza che li consacrerà e devo dire di essermi commosso. Ora le mie energie si dirigono verso la colonna sonora di un progetto nuovo. Sento che la mia penna ha ancora da dire. Ogni mattina, davanti ad una partitura vuota, percepisco la possibilità di pensare nuovi agglomerati acustici, in assoluta libertà. Non posso che percorrere il mio sentiero. Non ne conosco un altro e, sinceramente, non lo vorrei. Io resto qui, con le mie tazzine policromatiche da caffè e il mio fedele computer che racchiude tutta la mia evoluzione umana degli ultimi dieci anni. Il romanzo è bello. La musica, che sto componendo, mi piace. Mio figlio mi ha dato una grande gioia, superando brillantemente l'esame della Maturità e ora, dopo essere stato temprato dal fuoco sacro della cultura, lo guardo come un giovane uomo che si apre alla vita, con speranza, lieto che esistano i fiori selvatici che crescono su una lastra di roccia. Mahler diceva che dentro una sinfonia ci debba essere un mondo. Io sento che dentro alle mie opere quel mondo ci sia e parli a chi voglia ascoltare. "Musa - Pensieri di un artista" ne è la prova. Ho scritto, in più di un anno, mille pagine tese alla descrizione di una possibilità, da parte di due esseri umani che si scelgono, di essere felici in armonia con la madre Terra, gli uomini e la loro identità di ricercatori del vero, fuoriuscendo da un sistema illogico che brama l'essere umano disperato e vinto. A Settembre, la mia prosa sarà pronta per gli editori ed io non mi vorrò rassegnare all'idea che il mio componimento possa rimanere nell'hard disk del mio mac. "We will find a way" cantano i Pearl Jam. Sono nel mio cammino, consapevole, dopo il soggiorno umbro, che la vita possa cambiare ogni ventiquattro ore, non più atterrito dalla precarietà, ma consapevole delle mie risorse. Ho scritto sulla fotografia del mio desktop: "Io resisterò con tutta la mia energia, vibrando come nota di flauto". "The thin ice", il ghiaccio sottile di floydiana memoria, è sempre presente. Da un momento all'altro, tutto cambia. Ci si deve evolvere di conseguenza. Si devono trovare nuovi spazi di realizzazione, lottando, ma il premio, per chi sale lungo il tratturo che conduce alla vetta, è scintillante. Brilla di una sua innata pulcritudine. Ripaga di tutti gli sforzi. Sono nel silenzio del mio studiolo e penso alle tante cose scritte. In questi dieci anni, ho composto più suoni che nei 34 precedenti. Grande attenzione, in una fase iniziale di creazione, è stata data alla rielaborazione del mio passato, ma ora, sento di poter andare oltre. Le mie parole si distaccano dall'analisi di ciò che fu e si modulano verso una visione consapevole di ciò che è l'oggi, perché, alla fine, l'uomo viene chiamato a vivere nella dimensione del presente, in asse col proprio vissuto trascorso e fiducioso in un domani pregno di bellezza. La nuova colonna sonora rappresenta un traguardo. La penna si è affinata, scorgendo nuovi moduli. Suoni in esplorazione. Costrutti che, fino a ieri, riuscivo solo ad immaginare. Il brano che ascoltate, entrando in questa pagina, ne è la dimostrazione. Un duro lavoro decennale mi ha condotto alla speranza di poter scrivere ogni giorno qualcosa di degno. Un fiore gentile da porgere a chi amo. Un mare di passione per la mia compagna. Un mondo nuovo, composto da manifestazioni acustiche, che possa ispirare la nascente creatività di mio figlio. Non chiedo altro. Non ho mai desiderato la villa con piscina e la Lamborghini in garage. Non sono venuto al mondo per quelle cose. Io scrivo. Non saprei fare altro. Ieri, con la mia Musa, abbiamo fatto una passeggiata attorno ad un lago incantato. Oggi mi è venuta in mente la splendida sequenza finale di un film di Michael Cimino, "The sun chaser", "Verso il sole", quando il protagonista vive il suo più intimo atto di rivelazione umana, proprio sulle acque di un lago incantato. Ho desiderio di far bene. Il silenzio mi tiene compagnia: questo padre dei compositori così caro a tutti quelli che hanno provato, nella loro vita, ad esprimere qualcosa affidandolo alla melodia di un clarinetto alto. I musicisti sono sempre stati creature potenti, sul suolo terrestre. Hanno sempre indicato una via. Non c'è uno stadio superiore alla contemplazione della bellezza. Il verde e il lieve moto delle onde del lago, scoperto per caso ieri, mi hanno riempito. Non sono mai stato chiamato ad essere un agente di borsa. Kubrick diceva: "Se può essere scritto, o pensato, può essere filmato". Questo pensiero, mio figlio lo ha riportato come citazione essenziale nella sua Tesina sul Cinema ed io ne sono stato molto fiero. Mi sento diretto verso una trasposizione filmica di "Musa - Pensieri di un artista" e mi impegnerò per essa. Le ore, nella mia casa, sono scandite dalla composizione dei suoni e dalle riflessioni sulle mie parole. Non ho altro. Non lo voglio. Nel mio mondo entrano solo pochissime persone. Gli altri stanno tutti fuori a commentare l'ultima dichiarazione di Trump. È ora che nella mia esistenza vibrino le identità scintillanti di coloro che credono alla possibilità di stare bene, separarsi dal male e gioire. Chi non vive per queste cose, non sarà mai mio amico. I riflessi radenti di un sole che annuncia una nuova era di luce giungono a colorare un mondo grigio, destinato al suicidio. Ci sono persone che non si stancano mai di combattere. Diceva Borg: "Se hai paura di perdere, non hai neanche il coraggio di vincere". Io ho iniziato a vincere solo in fase adulta ed ora desidero provare a non mollare più. Siamo destinati alla bellezza. Siamo creature fatte di suoni meravigliosi. Siamo tutti ricercatori. Queste tematiche vengono tutte sviluppate nel romanzo. Sono ancora nel silenzio. Ho necessità di ascoltare i mie pensieri. Sono accadute tante cose, in questo ultimo periodo e le ho vissute con il massimo dell'intensità. Ho faticato. Ho rischiato che tutti i miei sforzi venissero vanificati dalle circostanze. Ora, però, sono libero di pensare a una terzina di viole pizzicate. Mi sento fiero del mio operato. Io voglio star bene con le persone che amo. Bramo comporre qualcosa di così bello che, riascoltandolo, mi commuova. Un giorno, i figli del medesimo destino, si incontreranno e banchetteranno a un metro dalle acque di un lago incantato in cima ad una montagna sacra. Buon vento, Marineros!