L'eco
Mio figlio sta affrontando un cammino spirituale, si è avvicinato alla filosofia buddhista, e mi parla delle sue conquiste, che prima vengono filtrate dalla sua mente, in attesa di diventare esperienze di cui saggiare la bontà sulla propria pelle, di modo che la parola scritta o proferita da qualcuno si trasformi in atto. Ogni tanto esprimo la mia opinione, stando attento a non bruciare le sue conclusioni di giovane uomo in ricerca. A volte, io vorrei avere la matematica certezza che hanno alcune persone animate da una visione che oltrepassa l'arido vero e si innalza al cielo, ma così non è. Ieri ho vissuto una esperienza nuova, indirettamente. Sono stato testimone di alcuni momenti di rivelazione che ha vissuto la mia compagna, affidandosi ad un nuovo sistema di diagnosi dei processi interni del corpo e del cervello, cui lei si è sottoposta con viva curiosità. Ho visto la sua commozione. Qualcosa si è liberato in lei, tentando di sciogliere nodi che si porta dietro da anni di accettazione di problemi che non può risolvere in modo attivo, in quanto non dipendenti dalla sua volontà e dal suo ambito di azione. La verità che conosco è che tutti siamo piegati da almeno una dinamica contro la quale non possiamo fare nulla. Il processo di liberazione consiste nel vivere bene nonostante le avversità. Quanto dolore per il non amore... Quanta stupidità travestita da orgoglio... Quanta vita buttata via per insano egoismo... Non dovrebbe essere così. In un mondo normale, chi ti vuole bene saprà cosa è buono per te e ti aiuterà a trovarlo e realizzarlo. In un mondo normale, una persona che ti dice di amarti, non ti metterà i bastoni fra le ruote. In un mondo normale, l'altro non ti sarà nemico. Già, in un mondo normale. Noi, invece, viviamo in un totale delirio globale, dove puoi mettere a posto solo le tessere del tuo piccolo cosmo, non ti è dato poter fare altro. I cattivi non è detto che ricevano indietro ciò che di malsano abbiano seminato. I buoni non hanno garantito l'amore che hanno instillato nelle vite degli altri, sebbene, come scrivo da tempo, se ti muovi bene, alla lunga, il tuo posto nel mondo lo trovi e cominci a vivere in armonia, tenendo a distanza le assurdità. La verità è che i buoni non vincono quasi mai e i cattivi, troppo spesso, conducono una vita di crimini fino al punto di morte, senza che l'esistenza gli squassi neanche un capello. Io vorrei credere alle parole di mio figlio che mi dice che il bene torna sempre indietro. Sì, vorrei davvero credergli, ma, per quanto ne so io, il bene torna indietro solo dalle persone che uno ha scelto e che dimostrano di amarti, nei gesti. Il bene fatto a tutti gli altri può benissimo essere dissipato in mille rivoli, senza che nessuno ti ringrazi con un cioccolatino. Ho accettato, nel tempo, per preservarmi dal dolore e dalla rabbia, una situazione che non è in mio potere cambiare. Una dinamica che causa il male. Una decisione esterna dettata dalla mancanza di amore e dall'egoismo cieco. Vivo lo stesso, il mio cervello ha isolato quella causa di malessere rendendola invisibile, ma, ogni tanto, quando ci penso, rifletto su quanto sia stupido il potere. Stolto. Aberrante. Ci sono infiniti piani di potere, molti dei quali cominciano dall'interno delle nostre famiglie. Basterebbe un briciolo di intelligenza vera, per stare tutti bene, invece qualcosa o qualcuno fanno in modo che si debba soffrire. Io trovo questo profondamente ingiusto. Ripeto, si accetta, ci si evolve, si va avanti, ma quella catena che ci toglie libertà rimane lì. Il mondo è tutto da rifare, iniziando dalle nostre case, troppo spesso coacervo di psicosi deleterie. Dopo non c'è da stupirsi se qualche potente del mondo voglia distruggere una foresta o bombardare la gente inerme. È tutto in scala. Dai pochi metri quadrati delle nostre case alle grandi stanze dei potenti che decidono se mandarci in guerra o no. Io ho deciso di stare bene, nonostante tutto. Mi sono ritagliato uno spazio tutto mio, dove le idiozie non entrano. Vorrei solo che, dopo aver lasciato tutto il Pianeta in mano a chi si venderà l'ultimo litro di acqua potabile, mi venisse garantito che quel posto nel quale ho deciso di vivere e scrivere non venisse attaccato dalla stupidità che tutto ammorba. L'Umanità è bellissima, ma il sistema che la governa merita l'estinzione. Siamo tutti pressati da un maglio, ognuno ha la propria prigione e nessuno si può proclamare libero senza un percorso di rivelazione dei propri processi interni che lo conduca a non essere distruttivo. Nessuno può esimersi da questa tensione verso la libertà. In un mondo normale, saremmo accolti dall'intelligenza, che ci spianerebbe la strada. Non è così. Ad attenderci, c'è una lunga sequenza di decisioni operate dal contesto che non ci vogliono uomini, ma schiavi. Individuare e rifiutare è fondamentale. È tutta una lotta, miei cari Viandanti... Ma se uno non si stanca di ricercare, esiste un premio. Sono tornato da tre giorni dall'Umbria, sulla cui terra ho camminato fiero di me stesso, conscio di aver fatto il bene delle persone che amo. Come detto, mi sono confrontato con mio figlio. Ho accarezzato il viso di mia madre. So che dovrò lottare per fare in modo che ci sia serenità. Gioia. Spensieratezza. Al mondo manca l'intelligenza. Ce n'è un bisogno mostruoso, come di acqua per irrigare i campi. Intelligenza è la parola chiave di questo scorcio di secolo. L'Intelligenza non sventrerebbe mai una valle. Non farebbe nemmeno avere ad un uomo il solo pensiero di violentare una donna in ascensore. L'Intelligenza non metterebbe le catene ad un bambino che vuole imparare a volare. Invece eccoci qui, nel regno della stupidità totale, dove un cretino passa con la macchina sulle strisce pedonali e trancia un arto ad un neonato nel passeggino. Io credo davvero che ci meritiamo l'estinzione. Le cose da fare sarebbero troppe. Qui siamo come in un dopoguerra. Abbiamo solo macerie spettrali di quel magico sogno che è stato il Capitale. L'ascensione sociale. Il mito dell'infinita goduria dettata dal perenne sfruttamento di un Pianeta che ci ha tollerato davvero per troppo tempo. È tutto sbagliato. È tutto da rifare. È tutto insano. Proprio per questo gli artisti devono sussurrare, con infinita grazia, una parola nuova, intelligente, sana. Occorre chiamare le cose con il loro nome, come si è sempre detto da più parti. Un uomo, che uccide una donna che dice di amare, non è in preda ad una "tempesta emotiva", è un grave psicopatico che reputa l'esistenza dell'altro poco più di un oggetto che ha comprato a 4 lire e, molto probabilmente, per lui non c'è redenzione. Il mondo è pieno di stoltezza. Se penso a tutta la stupidità camuffata da amore vero, che ho visto da quando sono nato, mi vengono i conati di vomito. Questa è la vera battaglia: riaffermare l'Intelligenza, l'affetto autentico, l'empatia. Siamo tutti in trincea contro un orco gigantesco. L'Umanità si è dotata di un sistema di governo globale cui non interessa nulla della sorte delle persone. Del Pianeta. Della fatica che farai per mettere a tavola stasera un piatto caldo. Il mondo è pieno di killer che non uccidono solo con la pistola. Il mondo è pieno di stupidità, vero nemico della vita umana. È ramificata ad ogni latitudine e ti vuole servo. Non devi alzare la testa. Non devi sognare. Non devi sperare. Oggi rifletto sul termine "Intelligenza", dacché lo reputo la parola chiave per il futuro. È una pagina amara, questa. Non potrebbe essere diversamente, riferendosi all'idiozia oscena che tesse la trama sopra le nostre teste. Prima o poi, forse, ci sarà un mondo intelligente...