In ricerca
Val d'Orcia, foto di Bozzoli Marinella, 27 Ottobre 2019
Ti ho chiamata con il tuo nome di battaglia. Ti sei arrestata e hai congiunto le tue braccia alle mie. Mi hai sorriso e ho provato, baciandoti, quella sensazione di essere a casa ovunque, grazie a te. Sei tu la mia dimora, in ogni strada, in ogni prato, su ogni sentiero impervio che conduce ad una vetta da cui ammirare uno scenario. Io non posso chiedere di più: ho Te. Posso, però, imparare a renderti ogni giorno più felice, ricevendo da te il centuplo. Ieri eravamo in un luogo incantato, fra cipressi e dolci colline su cui si stendono ombre di mille forme. Abbiamo camminato insieme, in una Luce forte, attendendo di immortalare il tramonto, nel silenzio di una campagna docile e maestosa. Fra 4 giorni partirò per l'Umbria e porterò con me i sorrisi di una eterna ragazza che vuole esplorare il mondo. Una persona che non si è arresa al progredire del male. Che non ha tenuto in considerazione l'opinione altrui sulla propria vita, cercando sempre il proprio benessere. Al di là delle convenzioni. Oltre le sovrastrutture che ingabbiano le anime. Fuori dalle coordinate di un sistema che non cura la gioia della tribù. Ci siamo conosciuti tanti anni fa, io e te. Abbiamo camminato insieme. Siamo stati l'uno il bastione dell'altra. Non ci siamo mai avviliti dopo un fallimento. Ti ho trovato di fronte a me sempre, anche quando il mondo ci stava crollando addosso. Ti appartengo. Non oso immaginare gioia più grande del vederti ridere in allegria.