Il duro lavoro
Buongiorno, Viandanti!
Come avete trascorso la Pasqua?
Io, in questi giorni, sto promuovendo il mio Romanzo, "Musa - Pensieri di un artista", dove mi è possibile. Sono stati anni intensi, gli ultimi due, ora ne sento la consistenza. All'inizio del processo di scrittura, alla fine dell'Aprile 2017, non mi rendevo conto dell'importanza di quello che stessi facendo, perché, come ho spiegato più volte, l'opera è nata per gioco, quando la mia compagna mi ha esortato a pensare un nuovo racconto. È scrivendo, tuttavia, che ho cominciato a elaborare l'idea di un romanzo, nella dimensione formale e nel contenuto, per poter veicolare un messaggio universale di possibilità. Ogni mattina, dopo la colazione, mi prefiggevo l'obiettivo di comporre una pagina e, alla fine, con una certa costanza, sono riuscito a totalizzare quel numero di capitoli che fa del componimento un testo che vuole brillare di luce propria. Nell'arte confluisce tutta l'affettività dell'autore. Questo l'ho imparato grazie alla mia esperienza. È stato un duro lavoro mettersi a nudo, ma, alla fine, credo che questa sia la scelta più sensata. Ho scritto per narrare un mondo nuovo, altro, differente. Ho scritto perché ho necessità di esprimermi. Ho scritto perché, come ha già detto qualcuno prima di me, capisco le cose solo quando le vedo nero su bianco. Mi sono alzato presto stamani. Ora odo solo il suono dei tasti del mio Mac. Non chiedo una vita diversa. Ho lottato per poter essere un artista. Contro le avversità. Contro un certo modo di pensare. Contro un sistema osceno e pornografico. Questo mondo è al collasso. Non ci rimane che pensare un cosmo fatto di relazioni non distruttive. In un Pianeta bello. Grazie all'aiuto dei molti che vorranno ricostruire. È stato un duro lavoro pensare tutte le parole di 992 pagine, tenendo bene a mente lo scopo che volevo raggiungere: la trasparenza dei contenuti. La mia verità. Il mio modo di evitare qualsiasi forma di bugia. Sono dentro le mie pagine. Sono dietro ad ogni virgola, in un codice letterario che mi appartiene in toto, con il quale descrivo la mia visione. È il pensiero che mi ha sorretto. Ho cercato sempre di pensare la realtà nel modo più vero, animandola con la mia fantasia, senza mai abbandonare la coscienza di ciò che è autentico. Oggi affido al grande padre delle acque un lavoro musicale, il cui titolo originale era "Thought", "Pensiero" e contemplava 4 brani. Negli ultimi giorni ho scritto altre 2 composizioni e ho ritenuto che il titolo più appropriato, per questa antologia, fosse "Muse - Thoughts of an artist", "Musa - Pensieri di un artista", proprio come il nome del Romanzo. Spero vi piaccia...
Buen viento, Marineros!