Sinfonia n. 23
Buon pomeriggio, Viandanti e Ricercatori del Sole!
Oggi scrivo perché sono alle prese con una nuova composizione che, nella mia testa, ha la forma di una Sinfonia. Le ho dato un titolo che potrei definire definitivo: “Female glitter”, “Scintillio femminile”, dacché questa definizione mi è balenata subito alla mente, mentre inserivo in partitura le prime note. Perché scrivere una Sinfonia nel 2020? Bella domanda. Forse perché le forme non passano mai di moda, forse perché c’è la necessità di una chiave sinfonica per far nascere un nuovo cosmo. Scrivo per esprimermi. Non ho mai avuto un obiettivo diverso da questo. Scrivo per rappresentare ciò che sento, quello che vedo, il modo in cui accarezzo un foglio di carta dove ho lasciato qualche parola importante per il mio cammino. Sono fuori dal tempo. Da questa epoca che trasmette musiche di tre minuti con cantanti discinte in pose erotizzanti. Sono drammaticamente i miei segni. Magari un giorno qualcuno ascolterà la mia musica e ci sentirà dentro un mondo, chi lo sa? Io me lo auguro. È un inizio secolo all’insegna dell'Io smisurato, ipertrofico, violento. Io propongo un Io non distruttivo in continua ricerca di un Tu dialogico che sappia donare significato a sé e all’altro. Questa Sinfonia, la n. 23 della mia produzione è in Re diesis minore, una tonalità d’impianto che mi rappresenta con forza. Ho composto molto in questa tonalità, tanto da pensare che questo sia il mio “Periodo Re diesis minore”. “Scintillio femminile” è ciò che io penso della mia Donna, una creatura meravigliosa in un corpo da Ninfetta. Oggi ho continuato a comporre e sono lieto di certe armonie, atmosfere, che trasmettono una precisa idea di vigore e passione. Sono come sempre lungo il mio sentiero. Non potrei mai sceglierne uno diverso. Sebbene io stimi il Genere umano e creda nelle sue possibilità, rimango basito innanzi alla stupidità che tutto fagocita, quella bramosia incessante con cui viene umiliata la Bellezza per far posto ad una rappresentazione pornografica del mondo. Si legge in ogni dove. In televisione. Alla radio. Al bar. Questa è l’epoca che ha ucciso la Bellezza, per mercificare ogni sorta di surrogato dell’amore, di cui l’uomo ha sete come se avesse attraversato il deserto. E allora scrivo Sinfonie? Sì, appunto per questo. La tempesta finirà. Se ne andrà come è giunta. Rimarranno i bambini a giocare con la sabbia ed allora si dovrà ergere un canto nuovo di mirabile Bellezza, per proclamare i membri di una tribù che merita il meglio. Il sistema continua a macinare, giorno e notte, producendo la propria macabra commedia dell’orrore, nella quale ogni propensione alta dello spirito umano viene annichilita ed umiliata. Davvero non so cosa ci possa essere di peggio, forse solo lo stato di conservazione di questo mondo all’infinito. D’altro canto, però, nuove sensibilità umane si affermano sul palcoscenico globale. La gente è stanca. La cantilena maliarda dei Capitale inizia ad annoiare i più attenti, quelli davvero intelligenti, coloro che non si sono mai accontentati della superficie di lustrini del vincente del ventunesimo secolo. Riscopriamo quanto sia bello ospitare qualcuno per un caffè. Sorridergli davanti ad un arrosto preparato con amore. Rivalutiamo l’altro. Io non so dove sarei, senza la mia Musa. Forse sarei finito davvero in un gorgo mefitico, nel quale la mia identità sarebbe definitivamente naufragata. Il sistema ci vuole infantili, nella peggiore accezione. Irrisolti. Schiavi delle spinte più basse: mangiare, espletare attività fisiologiche, fare sesso con chiunque pur di trarne soddisfazione. Ed è così che ci trattano, da immaturi sciocchi e ci danno tutto quello che serve per nutrire i nostri bisogni, in una spirale senza fine. Ecco perché io oggi scrivo di una Sinfonia che inneggia alla Bellezza femminile, dacché è solo ora che realizzo appieno cosa sono diventato in relazione alla Donna che mi ha scelto. Probabilmente, senza Marinella, io sarei finito male, irrisolto, immaturo, attanagliato da mille problemi senza la capacità di risolverli. Dedico quindi questa Sinfonia a lei, che è il centro di ogni mio pensiero, come le dico spesso. Mi sono chiesto, negli ultimi anni, come la mia vita sia cambiata e mi sono dato delle risposte. La principale, che mi sento di condividere, è che nel rapporto le persone mutano. Nella relazione con l’altro, si scoprono risorse che non si sospettavano neanche di avere. Nel rapporto con il Tu dialogico, dotato di carica di intelligenza ed empatia, la nostra forma cambia. Diventiamo più belli. Il mondo ci sorride. Impariamo a provare nuove strategie. Non ci arrendiamo più. Io perdevo sempre. Non conoscevo vittoria. Poi è arrivata lei, con il suo tatto e la sua gentilezza ed ha reso possibile tutto. Devo tutto alla mia Compagna. Le devo soprattutto la sua certezza di aver sempre creduto che io potessi essere felice, un giorno e soddisfatto di ciò che facessi. Sono figlio di uno scintillio femminile, mia madre è davvero una creatura meravigliosa e ho trovato una Donna per la vita che è pura poesia. Questa Sinfonia è dedicata all’universo femminile, che ogni uomo, necessariamente, deve scoprire, in sé, nell’altro, nella compagna che lo sceglie. Sono a circa venti minuti di musica, nel primo Movimento, e sono soddisfatto. Per ora, ci sono ben poche ripetizioni, proseguo la mia scrittura a braccio, aggiungendo ogni giorno qualcosa di nuovo. C’è una sovrumana Bellezza, intorno a noi, in noi, dovremmo avere tempo per vederla. Tanto tempo fa, mi chiesi se una vita diversa sarebbe stata possibile. Mi risposi di sì. Certo, molte cose andavano radicalmente cambiate. Dovevo far silenzio. Comprendere davvero cosa fosse per me. Digiunare, astenendomi da certi appetiti, sia a tavola che nelle relazioni, dalle quali fuggire a gambe levate al primo cenno di tossicità. Mi misi in cammino, cercando quello scintillio femminile che desideravo tanto. Conobbi Marinella. Lei vide l’uomo nel ragazzo ribelle. Vide la realizzazione nelle sofferenze. Vide la gioia in quel bambino che gridava alle ingiustizie. Fummo subito una coppia. Fummo subito Amore. È per questo che questa nuova composizione è ispirata a lei, che dona un significato nuovo e più profondo ad ogni mio gesto, anche al più piccolo, come preparare un caffè. Non so davvero dove sarei senza di lei. Forse sarei diventato un uomo freddo e triste, incapace di slanci, povero. Lo scintillio femminile che questa Sinfonia intende rappresentare è belligerante. Combatte per un risultato: che la Bellezza sia ovunque. Mi sono sempre chiesto cosa sarebbe stata la mia vita senza alcuni incontri. Noi siamo il frutto di ciò che viviamo, la risultante. Siamo figli delle nostre esperienze. Siamo padri dei nostri pensieri. Dobbiamo sforzarci di vivere nella consequenzialità fra il nostro mondo interno e i nostri gesti. Questa Sinfonia la immagino maestosa. Un’orchestra che canta soave. Ogni singola nota come foglia di un albero. Sogno Pulcritudine. Sogno il prodigio della Bellezza che a tutto dona un nuovo significato. Sogno un’Umanità vittoriosa. Sono sempre stato un ottimista. Ho sempre sperato che dopo la tempesta ci fosse il Sole, e così è stato, perché l’ho determinato io. Sembra strano a dirsi, ma è così. Marinella è la donna più generosa che io abbia mai conosciuto e con questa musica io intendo trasmettere questa sensazione di benessere di chi sa di ricevere molto, ogni giorno, in ogni singolo gesto d’Amore. Questa composizione è nel mio stile, anche da un punto di vista formale. Scrivo infatti seguendo il rigore che ho in testa in quel particolare modo di far seguire ad un accordo un altro di modo che insieme creino una atmosfera. Sono lieto delle mie capacità espressive. Io non vorrei scrivere in un altro modo. Amo ciò che compongo. La modalità con cui lo faccio. I colori e le forme che scelgo. Sto continuando lungo il mio sentiero creativo. Se credo nella forma A, la voglio esplorare in tutti i versi, con attenzione e dedizione. Sono lungo il mio sentiero anche da un punto di vista umano, con tutte le difficoltà che ciò comporta. Ho dovuto lasciar andare molte cose, ritrovandomi in una condizione di isolamento. Ho masticato il mio cibo. Ho gioito delle mie vittorie, e continuo a combattere, come tutti, in questa vita. Vorrei tanto un mondo diverso, dove la Bellezza fosse l’unico faro, nelle notti illuni. Nel mio Romanzo, “Musa - Pensieri di un artista”, descrivo compiutamente la Nuova Era di Luce, che non sarà soltanto un’epoca di gioia, ma anche una corrente artistica. Sento che il mio cammino sta acquisendo un senso, un significato profondo, ad ogni passo che compio. Sogno una fratellanza di uomini. Questa Sinfonia, “Scintillio femminile”, vuole trasmettere questi segnali. È energia. Mi sono sempre augurato che il Genere umano scoprisse la gioia, contrapposta alla distruzione. Viviamo in un’epoca buia, da tante parti si odono richiami di guerra. Il compito dell’artista è quello di indicare una via nuova, verso la Bellezza, che è intelligenza e capacità di accoglienza dell’alterità. Questa Sinfonia intende veicolare questi messaggi, in assoluta trasparenza, così come essi sgorgano dalla mente del compositore. Vi terrò aggiornati sulla genesi dell’opera. Per ora, vi auguro buona serata. Rimaniamo connessi. Quando la tempesta si sarà dileguata, ci sarà bisogno di uomini e donne valorosi che desiderino ricostruire tutto da capo. Scrivo questa Sinfonia per la Donna che ha scelto di non torcermi un capello, che non mi farebbe mai del male e che mi guarda come se io fossi la cosa più bella dell’universo, perché queste righe e questi suoni ti appartengono totalmente, Compagna mia. Ci siamo incontrati per la prima volta in terra umbra, ti ho scelto e tu, nell’osservarmi, mi hai chiesto di non farti male. Eri fiera. L’orgoglio di Donna che si conosceva ti lasciava brillare. Ascoltavo il suono delle tue risate. Non avevo riso spesso, in vita mia, ma ho imparato, pian piano, a cedere alla leggerezza, che non è futilità. Mi hai insegnato tanto. Sono il frutto dei tuoi gesti, che, con naturalezza, instillavi nella mia vita. Ora osservo una tua foto di allora, che tengo sulla mia scrivania e mi pare proprio che tu dica: “Non farmi male!”. Non potevo fartene. Sei l’eterna ragazza che amerò per sempre, fedele a te ed al nostro Amore. Quella foto doveva stare sulla mia scrivania già da molto tempo. Ho la necessità di osservarti, mentre lavoro, è come tessere un infinito dialogo con te anche quando non ci sei. Ci siamo amati da subito, le nostre anime già si conoscevano attraverso lunghi scambi epistolari. Oggi ci difendiamo dal male che avanza e stermina. Ci tuteliamo. Non permetteremo mai alla violenza di snaturarci. Noi siamo differenti. Tu lo sei e lo sei sempre stata. Sei la più grande anima che io abbia mai conosciuto ed opero affinché, ogni giorno, io possa meritare la tua presenza. Il lavoro degli ultimi dodici anni è tutto incentrato su di te, sulle tue qualità e propensioni dell’anima. Ogni bacio è nuovo, con te. Ogni ciao la promessa di rivedersi. Non sono stato perfetto, ma, alla fine, chi può esserlo? Tu hai saputo attendere. Ci siamo plasmati. Io ho scolpito te, tu hai modellato me ed, infine, siamo divenuti quello che sia io che te desideravamo, per noi stessi e poi per l’altro, cui avevamo giurato Amore eterno. Sappiamo entrambi che si cresce e ci si trasforma nel rapporto, con il sudore quotidiano del fare. Sappiamo che lo scambio cura. Guarisce. Sana. Sappiamo quanto per l’uomo, fuori dal rapporto, non vi sia sviluppo autentico. Attendiamo una Nuova Era di Luce. Ci crediamo. Seguiamo con attenzione tutto quello che si manifesta come pensiero rivoluzionario concreto. Questa Sinfonia è per Te, che sei puro scintillio femminile e per tutte le volte che vorrò abbracciarti nel corso della mia vita. So che ci sei. So quanto tu sia presente. So che non mi lasceresti mai nella difficoltà. Senza di te, probabilmente, sarei diventato un essere umano triste e solo, incapace di slanci. Tu mi hai donato un nuovo significato, una nuova identità, che io trovo bellissima, dacché punto di arrivo di un percorso che mi ha condotto dalla tenebra alla Luce. Non sono più il ragazzo che hai conosciuto a Perugia 12 anni fa. Sono l’uomo che io volevo essere sin da bambino e che tu trovi bellissimo. Tu sei la mia Ninfetta, non avrei mai desiderato gioia più grande. A volte mi fermo, penso al perché di scrivere musiche, parole e mi rispondo che un uomo, messo davanti a tanta Bellezza, non potrebbe far altro che descriverla, con i mezzi che ha a disposizione. Sei la mia Sinfonia, quella che provo a immortalare in partitura ogni giorno, quando mi siedo alla scrivania tentando di rappresentare ciò che sento per te. Sei tutte le mie domande e ogni singola risposta che il mio cervello sia in grado di formulare. Sei pura Bellezza ed autentico sfavillio. Sai ridere come una bambina. Sai emozionarti come se quella fosse la prima volta davanti al mare. Sai essere sempre onesta. Oggi viviamo in un’epoca tenebrosa, frutto di uno sviluppo storico che ha portato un manipolo di persone a controllare tutto: ricchezze, fonti di energia, media, pubblicità, denaro. Vediamo un’Umanità sofferente. Vediamo che così non va. Il Genere umano sarebbe condannato a rimanere fermo al palo, mentre una minoranza che domina a tutte le latitudini estende il suo controllo minaccioso ovunque. Ma come un sussurro, qualcosa si sta risvegliando, sempre più persone scorgono il progetto criminale e si allontanano, desiderose di conoscere un’altra possibilità di vita, che sia piena realizzazione dei propri Sé buoni. Sono anni che verranno ricordati nella Storia, o come totale vittoria del Capitale, o come inizio della Nuova Era di Luce. Sta a noi decidere. Abbiamo il timone in mano. Questa Sinfonia è militante e lotta per un mondo altro, che sia radicalmente nuovo. Non si può accettare che la tribù umana venga soggiogata da cento persone che ne decidono le sorti. È irricevibile il loro sistema di vita. È profondamente disumano. Contro la volgarità che stermina, l’ipocrisia che uccide, l’abuso di potere che inquina, intende stagliarsi questa composizione. Io non so come siamo arrivati fino a questo punto, probabilmente siamo stati in silenzio per troppo tempo. L’Umanità intende cantare la sua melodia più sentita, quella più commossa, la più soave. Questa Sinfonia verte sul concetto stesso di accordo: agglomerati acustici che si sviluppano in senso verticale, in attesa di baciare l’altro accordo che da lì si estenderà. È una musica con un preciso ritratto formale e stilistico, che intende esprimere l’unione dei suoni. Fino a questo momento, ho fatto un uso molto accorto delle ripetizioni. Raramente mi sono ripetuto, se non in stretta successione. Questo primo Tempo della Sinfonia è bello. Ci sono dentro tante idee, tutte belle, dal mio punto di vista. Compongo con l’intenzione di creare una atmosfera sempre diversa dalla precedente, in un continuo sviluppo di sensazioni ed emozioni. Il tono della composizione è belligerante, come dicevo. È una musica che combatte contro la stupidità. L’odio. Il pensiero del terzo millennio secondo cui tutto si possa comprare. Non siamo mai stati merce, è questa la verità. Chiunque ci riduca a tale livello, compie la più grande violenza della Terra, che grida vendetta. Con questa musica, intendo trasmettere un segnale nuovo, legato alla Nuova Era di Luce, che donerà un significato diverso ai nostri gesti, facendoci riscoprire quell’Amore che sembra scomparso da tutti i radar, sostituito da una idea di successo che è infinitamente triste e alienante. Noi non siamo il nostro posto nella società. Noi siamo l’amore con cui abbracciamo un figlio. Noi non siamo la nostra autovettura, bensì il sorriso che riusciamo a creare sul viso di una madre che ci chiede una carezza. L’essere umano è fatto di slanci e gesti, non di conti in banca. Il sistema vigente mira a renderci disumani, altri da noi. Dobbiamo riappropriarci della nostra natura di essere gentili, che sanno gioire, mentre vedono un tramonto al mare. Sempre più spesso, io sento che “loro” vinceranno, hanno armi di distrazione di massa, fanno credere alle persone quello che vogliono, creano nemici ad hoc, affinché la gente odi. Poi, però, mi siedo a riflettere e penso che questo stato di cose, frutto di una intera evoluzione storica del male che l’uomo alimenta, ha avuto versioni precedenti in ogni epoca e l’Umanità è rimasta in cammino. L’uomo deve ancora decidere e siamo agli ultimi centro metri della maratona. C’è tanto da fare, per la Nuova Era di Luce, davvero molto e serve l’aiuto di tutti. Questo sistema non se ne andrà da solo. Dovrà essere accompagnato alla porta, con tutti i suoi lacchè… Questa Sinfonia trasmette ciò che sono oggi, il mio pensiero ed il mondo di emozioni che mi animano. Ora che sono giunto a buon punto nella stesura del primo Movimento, posso dire che mi sento rappresentato appieno. Con il mio codice. Le mie frequenze. Il ritmo che pulsa nelle mie note. Io scrivo per ricordare. Un giorno, forse, riascolterò questa composizione e comprenderò come io fossi tempo prima, nel vergare certi segni. A volte, ripeto, penso che il male trionferà per sempre come sta facendo da decenni, ma è solo un pensiero fugace, che cede il passo ad una serenità che mi porta a valutare come il percorso del Genere umano, in realtà, non si sia mai fermato. Siamo in guerra. Da una parte un manipolo di esseri disumani, che schiavizzerebbero anche la propria madre, dall’altra tutto il resto dell’Umanità, buona parte della quale è dormiente e, senza volerlo, facilita il proliferare del male, non per convinzione, ma per incapacità a vedere qualcos’altro oltre la subitanea realizzazione delle proprie spinte più basse ed impellenti. Il pensiero è il vero antidoto alla stupidità. Il pensiero analizza. Valuta. Prende in considerazione tutte le prospettive delle parti in causa. Disvela un universo di intenti il mondo delle pubblicità, dei video musicali, degli show televisivi, nei quali ogni cosa è in vendita, compresa la dignità umana. Tutto ha un prezzo e, se tu hai soldi, tu puoi comprare tutto. Solo che in questa monetizzazione abbiamo smarrito la rotta, incapaci di seguire la Bellezza del sorriso di un bambino che gioca spensierato e puro. Abbiamo ucciso anche l’infanzia, in questo lungo progredire del male. Non se ne parla quasi mai, se non per aberranti casi di cronaca. La mia Sinfonia vuole restituire valore all’abbraccio. Alle carezze. Alla parola tenera sussurrata ad un infante, per questo combatte alacremente, a fine di affermare lo scintillio femminile che è insito nello sguardo con cui una ragazza osserva arrivare il proprio fidanzato. Siamo esseri potenti. Costruiamo Bellezza ogni qual volta, da pochi ingredienti, creiamo una pietanza, per portarla a tavola con gioia. Siamo in grado di edificare. Purtroppo, troppi si votano al male, alcuni anche per noia. Ci sono uomini delle tenebre, che tramano, odiano, traggono piacere dal male che colpisce l’altro. Non possiamo farci nulla. Però esistiamo anche noi. Noi che soccorriamo un anziano. Noi che ascoltiamo il rumore della pioggia. Noi che scriviamo lettere d’Amore, come fosse il primo giorno di infatuazione… Questa Sinfonia è nata mentre scrivevo altro, una serie di brani per qualcosa che intendo, nella mia testa, come spettacolo teatrale con parole e suoni. Ad un certo punto, ho avvertito l’esigenza di comporre in chiave sinfonica. Mi auguro che le forze mi assistano. Ho bisogno della mia lucidità, dei miei pensieri, della mia voglia di rappresentare un cosmo per chi vorrà entrare. “Scintillio femminile” è una bella definizione, ci stavo ruotando attorno da un po’ di tempo, tanto è vero che, nei tanti messaggi che scrivevo alla mia Musa, la definivo spesso “scintillante”, nel suo rosso, nella sua vitalità, nella sua infinita tenerezza. Domani sarà un giorno importante: si decidono le sorti della terra che, madre generosa, mi ha accolto 12 anni fa, dandomi una casa. Si vedrà quanto il male sia avanzato. Quanto le persone siano state ingannate. Quanto questo mondo vuole davvero cambiare e seminare la Bellezza ad ogni suo passo. La Sinfonia n. 23, “Scintillio femminile” è pura speranza. L’autore si augura che vinca il Bene, in una Nuova Era di Luce che non conosca più fine, ma la strada è lunga ed impervia, gli ostacoli, perlopiù, sono nei cuori degli uomini. Quanto tempo perduto… Quanta sofferenza… Quanta idiozia… La mia tempesta si è dileguata un giorno di Sole. L’ultimo flutto è stato ingoiato dal mare. Mi sono ritrovato nudo e solo, ma volevo provare a vivere. Ho visto tanti come me. Mi sono sentito parte di un popolo. Ho iniziato a marciare. Non avrei permesso ad una sola bugia di entrare a casa mia. Mi sono separato dalle persone, disinteressandomi di cosa potessero pensare di me. La posta in palio era troppo alta: c’era tutto il mio mondo che reclamava pensieri cristallini, relazioni pulite e Verità. Io l’ho visto il male. È una piramide in cui chi sta sotto viene reso schiavo dai livelli superiori e in tutto ciò non c’è salvezza, redenzione, guarigione. È un moto perpetuo che si rigenera in continuazione, emettendo condanne. Io non so se i potenti del mondo siano felici. Felice, nella mia accezione, non potresti esserlo se operi il male, ma sicuramente sono soddisfatti della loro posizione di dominio assoluto, del potere di comprare una vergine, dell’opportunità di inquinare una nazione, rimanendo impuniti. Alla fine, davvero, tutto ciò non conta. Conta che essi si siano talmente allontanati dalla verità dell’essere umano da risultare pericolosi come il peggiore virus. L’Umanità è in cammino e combatte. Lo ha sempre fatto. Menti acute hanno visto prima, come profeti, la tensione complessiva di un mondo che non ha più come centro l’individuo e le sue legittime aspirazioni. Il bambino e il sogno. La grazia di una favola raccontata a lume di candela. Con la mia produzione, io miro a riscoprire la possibilità di un mondo altro, diverso, legittimo, come dovrebbe essere e come è nei cuori degli incontaminati, che esistono e lottano per far in modo che la propria dimora rimanga illesa, dopo tutti gli scossoni che arrivano dall’esterno. Nonostante la battaglia sia terribile, io sono fiducioso. Stanno nascendo tante diverse sensibilità che si immaginano un mondo migliore, su tanti fronti, dall’ambientalista a quello antropologico. Sono qui e osservo. Le mistificazioni sono all’ordine del giorno. Il primo passo verso la Verità, per me, è stato rendermi conto che nessuno avrebbe potuto aiutarmi se non fossi cambiato io. Un giorno ho preparato il caffè, guardato le mie carte e osservato il campanile dalla finestra. Ero pronto. Ero nuovo. Potevo provare a vivere. Mi ero trasformato io e il mondo lo aveva riconosciuto. È stato un percorso lento e graduale, sono partito da molto lontano, ma ne è valsa la pensa, assolutamente. Io ora so cosa sia la gioia e posso benissimo dire che non è quella della pubblicità. La gioia è essere fiero di quello che crei. È assaggiare un tè, che hai preparato con amore e trovarlo buono. È quella sensazione di soddisfazione che provi quando fai ridere tua madre, ascoltando quel suono con cui sei cresciuto. La crescita è ricerca della purezza. Si può scoprire la gioia di essere puri ogni giorno di più, è questo ciò che conta. La mia Musica vive di queste vibrazioni. Segnali di una vita alla ricerca del Bello che sono diventati segni di un codice artistico, frutto di una percezione che si affina sempre più. Sono circondato dalla Bellezza, lo so. Mi sento buono. Mi sento rinato. Ho lottato con tutte le mie forze, questo chi mi conosce lo sa molto bene. Ero condannato. Il male stava vincendo. Oggi compongo Musica. Preparo la cena per la mia Ninfetta. Non avrei mai pensato che un giorno sarei stato così soddisfatto di me. Quanto è pericoloso il gorgo del male! Tutti rischiamo di perderci in esso… Scrivo di Possibilità. Di speranza. Di gioia. Non saprei fare altro. Oggi attendo la mia Musa, per abbracciarla e dirle quanto la ami. Questo è un tempo in cui mai quanto ora appare necessario comunicarsi i sentimenti, chiamarli per nome, rendere noto a chi amiamo che viviamo per loro. Io vivo per il mio nucleo, come ho sempre detto. Respiro per la gioia di vedere felice mio figlio, qualunque cosa egli scelga di fare. Vibro per la soddisfazione di far ridere mia madre, che se lo merita, dopo una vita di lotte. Non immagino realizzazione più grande di quella di vedere serena ed appagata la mia Compagna, che, per me, è l’emblema del cosmo femminile. Affrontiamo giorni a tratti bui, nei quali si odono richiami di guerra di tutti i tipi. Guerra fra fratelli. Contro qualcuno. Atti bellici in continua espansione. Gli incontaminati, coloro che hanno scelto di non farsi inquinare, non possono tacere. È arrivato il momento di far sentire la nostra voce, con l’Arte, la nostra creatività, il nostro pensiero. Saremo comunque una minoranza, questo lo sappiamo già, ma non per questo dobbiamo arrenderci. La Nuova Era di Luce sarà per tutti, sebbene qualcuno l’abbia scorta prima di qualcun altro. È un grande dono vivere un momento di passaggio storico, dove quello che c’era prima si sta eclissando e ciò che deve venire lascia filtrare la sua luce all’imbrunire. Come dico spesso, noi non dobbiamo aver paura. La posta in palio è la sopravvivenza della vita umana sul Pianeta Terra. Gli uomini del male si sono già organizzati e da tempo. Noi cosa intendiamo fare? Abbandoniamo il campo per vedere quanto sia profondo l’abisso? Non mi sembra una scelta sensata, ad ogni modo. Scrivendo, avverto quanto sia necessario che la mia ultima Sinfonia sia belligerante, dacché è in atto una guerra, che prevede una divisione manichea: da un lato il male ed i suoi servi, dall’altro il resto dell’Umanità. Questa composizione avrà pertanto indole da guerriero e scintillerà, nella sua armatura, come è giusto che sia. Mi sono sempre chiesto tante cose. Ho riflettuto molto, giungendo alla conclusione che qui si fa la Storia. Il Genere umano è al limite. I poveri crescono. I pochi ricchi detengono gran parte delle risorse del Pianeta. È fin troppo ovvio sottolineare quanto così non si possa andare avanti. Urge una Musica nuova. Urge la Bellezza. Urge un canto di inusitato splendore. Saremo tutti creature di Luce, sfavillio. Lo saremo, o periremo, lentamente, inesorabilmente, morendo mentre cerchiamo di ottenere l’ennesimo, futile, status symbol. Ci deve essere una Musica che descriva la marcia della tribù verso la Libertà. Si dovranno rompere le catene. Si dovrà far pace con la propria storia, abbracciare chi ci ha amato e muoversi da persone che non vogliono il male. Male, Bene, qualcuno potrebbe pensare che io esageri. Allora provate a pensare a chi, ad alti livelli, sostiene che l’acqua non sia un diritto della persona, ad esempio. Quell’uomo lì come lo chiamate? È in atto un arretramento delle persone buone che non possono far fronte all’avanzamento di un esercito di acari dermatofagoidi, dacché essi sono davvero un numero impressionante. Ma la vera battaglia è proprio questa: dobbiamo far luce sulle vicende del mondo, e, con grazia, chiamarle per nome, di modo che chi viene dopo di noi possa stare meglio. Vivere d’Arte e di diritti. Non vedersi negata una bottiglia d’acqua perché povero… La Sinfonia n. 23, “Scintillio femminile” è un atto di guerra. Vuole combattere contro la volgarità, che è una delle infinite figlie del male. La tribù umana si merita il meglio. Ci saranno nuove opere. Canti soavi. Eterne costruzione del Bene. Ci sarà la gioia di camminare per le città. I bambini torneranno a giocare festosi, nei cortili. Non dovrà più esserci la paura. Questa Musica ha un mondo al suo interno. Un microcosmo fatto di Bellezza, speranza, lotta. Non possiamo mollare ora che il dissidio è massimo. Non possiamo arrenderci. Dobbiamo combattere, ognuno con la propria creazione, ognuno con il proprio Amore, ognuno con la propria visione di un mondo altro, dove l’ingiustizia non sia più tollerata. Ci deve essere un modo per giungere nella Nuova Era di Luce, con marce pacifiche, che inonderanno le piazze. Sono fiducioso. A questa Sinfonia chiedo di potermi rappresentare in toto. I miei pensieri sono tutti all’interno della partitura. Le mie emozioni si snodano lungo il sentiero di suoni e pause. La visione del mio mondo altro è tutta nelle atmosfere musicali. Ieri sono stato con la mia Compagna, che rende tutto bello e mi sono lasciato guidare nel suo cosmo, fatto di possibilità, speranze, Bellezza. Lei è ossigeno. Lei è tutto lo scintillio femminile che io possa desiderare. Il mondo procederà, in un senso o nell’altro. Questa Sinfonia intende essere un trionfo. Il mondo femminile guiderà il Genere umano verso la Pace. Non si conosceranno più bugie. Non ci sarà più l’uomo che trae soddisfazione dalla sofferenza altrui. Tutto sarà in euritmia. Tutto sarà meraviglioso. L’altro sarà un nuovo noi, da conoscere, amare, sorreggere nelle difficoltà della vita. La Nuova Era di Luce io intendo cantare. Con questa composizione seguo le orme della mia Compagna, che è delizia e verità. Candore e Bellezza. Gioia e resistenza. Gli uomini, purtroppo, spesso si perdono e, in alcuni casi, non lo fanno nella piena consapevolezza del proprio operato, scivolando dentro dei gorghi mostruosi senza neanche volerlo. È ora di fare chiarezza. Parlare la lingua che abbiamo dentro. Usare il nostro più ancestrale alfabeto, che ci rende completi solo quando noi amiamo e ci prendiamo cura di qualcuno che non siamo noi, nella piena coscienza di quanto sia fondamentale rispettarci. Questa Sinfonia è un inno alla Bellezza, così la intendo. È una ricerca che non si è mai esaurita, verso lo scintillio del mondo femminile, che è in noi e significa, in primis, accogliere, cullare, riscaldare. Siamo chiamati ad essere padri e madri di noi stessi e contrafforte per chi ci ha scelto. Io penso che l’Umanità sia sempre stata in cammino e abbia provato, volta dopo volta, a creare il sistema di vita più soddisfacente per sé. È ora di affermare che questo sistema capitalistico non può risolvere i problemi dell’Umanità. È ora di mandarlo in pensione. È ora di dire ai potenti che questo sistema di cose produce solo infelicità, sofferenza e morte. Ci deve essere un’altra strada, assolutamente. Ci deve essere un nuovo cammino, per chi vuole stare bene e rendere felice l’altro. Ci deve essere una nuova forma di intelligenza sul Pianeta Terra, che sia distruttiva il meno possibile. Con questa Sinfonia io creo un mondo nuovo, fatto di suoni che intendono trovare una casa, nella psiche di chi saprà ascoltare e veicolare il messaggio della Nuova Era di Luce, che è l’unico antidoto allo sterminio. È molto più facile distruggere, che costruire. Ferire, che guarire. Uccidere, che aiutare qualcuno a rinascere. Per questo il mondo sta andando a rotoli. Il tutto senza neanche troppa passione. Siamo distratti. Complici, nel nostro disinteresse. Autori di morte, con scelte superficiali spesso dettate dalla paura, che è, in ultima istanza, il grande nemico della tribù umana. Non siamo Hitler, ma ci giriamo dall’altra parte quando qualcuno ha bisogno di noi, sfociando nell’indifferenza, che ammorba ogni cosa, con il risultato di farci sentire immuni dalla colpa. Quando tu butti la tua carta delle sigarette per terra, invece, sei complice e responsabile della catastrofe, solo che non te lo fa notare nessuno, tanti lo fanno, siete una masnada e va bene così. È il reato tollerato dal sistema, purché tu compri l’ultimo suv, non ti farà del male nessuno e sarai un cittadino del nuovo ordine mondiale, quello che ha stuprato la speranza e reso gli umani schiavi. C’è molto da fare, prima che i bambini tornino a giocare spensierati nei cortili dei palazzi. Dobbiamo riscrivere la Storia. Dobbiamo ripartire dalla nostra lingua interna, da quel poema antico che narra di uomini che ricercano la Bellezza. Il problema degli individui è l’adesione alla realtà e la sua relativa comprensione. Sei rimani lungo la rassicurante superficie delle cose, pensando che la tua realizzazione sia la tv al plasma, allora comprenderai molto poco di ciò che è reale, della sua portata e di ciò che è in ballo. Molti, per pigrizia, perché di questo si tratta, leggono una piccola porzione di realtà. Ora, seguendo il pensiero di un filosofo, nessuno può accogliere tutta la realtà, perché il peso derivante lo schiaccerebbe. Comprendere però le dinamiche essenziali è indispensabile. Dovrebbe rappresentare un dovere civico di ognuno. Qui, in Emilia - Romagna, ieri si è votato. Molte persone non hanno capito la posta in gioco, non hanno compreso che qualcuno stava per scippargli il futuro dalle mani, con il loro beneplacito. È in atto un grande inganno, pregno di mistificazioni sempre più acute ed insondabili, che ha un solo scopo: assoggettare le persone, per la realizzazione di un grande impero del male. Sembrano parole esagerate, ma non lo sono. Quello che sta attraversando i viali e ieri ha votato una certa parte politica ne è vittima e complice allo stesso tempo, ma non lo sa, crede di non far male a nessuno. Ritengo di aver concluso il primo Movimento della Sinfonia n. 23, “Scintillio femminile” e ne sono felice. Ora ho riascoltato tutta la musica. Sono lungo il mio sentiero. Mi accingo a partire per l’Umbria, dove troverò mio figlio e mia madre, con la consapevolezza di quanto loro meritino il meglio. Lascio questa terra che ha sventato il rischio di diventare disumana, con un filo d’orgoglio, perché mi sento parte. Le persone hanno la necessità di sapere che ciò che edificano possa far parte di una costruzione generale di Bellezza e bontà, nella Verità.
¡Buen viento, Marineros!