Tensione
Buon pomeriggio, Marineros!
Dal 20 Febbraio, dopo essere stato con mio figlio e mia madre, ho iniziato a scrivere e, da una idea di una sola nota lunga, è nata una composizione nuova, che, nello sviluppo, è diventata una Sinfonia, la n. 13, intitolata “Visione dell’oltre”, dacché provo, attraverso i suoni, a descrivere la mia idea di tutto ciò che dimora oltre i limiti imposti all’uomo dalle proprie regole e convinzioni. Finora, ho scritto i primi tre Movimenti, che recano le seguenti definizioni: “Neve, “Luce”, “Chiaroscuro”. Ho deciso altresì che il quarto Movimento, di cui ora immagino solo una cellula iniziale, si chiami “Mosaico”. Questa composizione sinfonica è piena di ritmi, all’interno dei quali ho trovato molto adatta alla scrittura una struttura ternaria, con note puntate. L’orchestra si muove agile, creando una trama ricca. Come quasi sempre, nelle mie Sinfonie, il pianoforte ha parti da solista e, in altri momenti, accompagna archi o legni. Il primo Tempo ha una dimensione considerevole. Il secondo ed il terzo Movimento sono legati dalla medesima concezione ritmica, che trova la sua consacrazione in “Chiaroscuro”, lo Scherzo in 6/8. La tonalità d’impianto generale è Si bemolle minore. In “Chiaroscuro” si succedono parti in maggiore ed in minore, proprio per delineare una percezione che viri all’interno di diverse presenze di Luce. La Sinfonia n. 13, “Visione dell’oltre”, vuole avere un concept. Desidera condurre l’ascoltatore a varcare quel punto geometrico preciso nello spazio che troppo spesso è determinato dalla monotonia di una realtà piatta, per suggerire di prendere in considerazione l’ipotesi che qualcosa di splendido possa manifestarsi oltre gli orizzonti noti. Cerco sempre di non tediare il possibile fruitore delle mie opere e devo dire che questa Sinfonia scorre verso la sua naturale foce. Noto che la mia scrittura sia più libera. Più complessa. Più intima. Non ho avuto paura di esplorare, in questi dieci anni di intensa attività e il dono che ricevo è quello di vedere il tessuto della mia scrittura arricchirsi, giorno dopo giorno. Ho anche vinto alcune paure e, con una certa dose di coraggio, ho tentato di dire la mia, con strumenti sempre nuovi, in un totale rispetto dei segni d’arte. “Visione dell’oltre” racconta una storia, nella quale un individuo, con la sua precipua identità psichica, prova a guardare oltre la nebbia, fra la neve, per scorgere il mare… Dopo poche ore, ho chiuso il quarto Movimento, “Mosaico” che ora sto trasformando nel file audio conclusivo. Sono davvero felice. L’ultimo Tempo vuole essere la descrizione di un mosaico bizantino, come quello di Sant’Apollinare in Classe. Ho molto pensato, in questi giorni e, alla fine, ho stabilito di usare tanti colori per una moltitudine di tessere, usando le policromatiche sfumature dei modi greci, una struttura armonica molto cara al Jazz. Il risultato mi appaga. “Visione dell’oltre” è una composizione che mi rappresenta. Domani potrò riprendere a rileggere il mio romanzo, che scrivo da quasi un anno. La Musica mi tiene compagnia. Le ho dedicato tutte le mattine delle ultime due settimane, da quando sono ritornato a casa. Il mio processo creativo esplora nuove terre. Ho avuto coraggio, sebbene avessi paura di sbagliare qualcosa. La paura dell’errore, però, non mi ha paralizzato e ho continuato a sperimentare. La Sinfonia n. 13, “Visione dell’oltre” è un inno a proseguire sempre, perché la Vita è proprio questo: una infinita tensione.
Buon vento, Marineros!
Dal 20 Febbraio, dopo essere stato con mio figlio e mia madre, ho iniziato a scrivere e, da una idea di una sola nota lunga, è nata una composizione nuova, che, nello sviluppo, è diventata una Sinfonia, la n. 13, intitolata “Visione dell’oltre”, dacché provo, attraverso i suoni, a descrivere la mia idea di tutto ciò che dimora oltre i limiti imposti all’uomo dalle proprie regole e convinzioni. Finora, ho scritto i primi tre Movimenti, che recano le seguenti definizioni: “Neve, “Luce”, “Chiaroscuro”. Ho deciso altresì che il quarto Movimento, di cui ora immagino solo una cellula iniziale, si chiami “Mosaico”. Questa composizione sinfonica è piena di ritmi, all’interno dei quali ho trovato molto adatta alla scrittura una struttura ternaria, con note puntate. L’orchestra si muove agile, creando una trama ricca. Come quasi sempre, nelle mie Sinfonie, il pianoforte ha parti da solista e, in altri momenti, accompagna archi o legni. Il primo Tempo ha una dimensione considerevole. Il secondo ed il terzo Movimento sono legati dalla medesima concezione ritmica, che trova la sua consacrazione in “Chiaroscuro”, lo Scherzo in 6/8. La tonalità d’impianto generale è Si bemolle minore. In “Chiaroscuro” si succedono parti in maggiore ed in minore, proprio per delineare una percezione che viri all’interno di diverse presenze di Luce. La Sinfonia n. 13, “Visione dell’oltre”, vuole avere un concept. Desidera condurre l’ascoltatore a varcare quel punto geometrico preciso nello spazio che troppo spesso è determinato dalla monotonia di una realtà piatta, per suggerire di prendere in considerazione l’ipotesi che qualcosa di splendido possa manifestarsi oltre gli orizzonti noti. Cerco sempre di non tediare il possibile fruitore delle mie opere e devo dire che questa Sinfonia scorre verso la sua naturale foce. Noto che la mia scrittura sia più libera. Più complessa. Più intima. Non ho avuto paura di esplorare, in questi dieci anni di intensa attività e il dono che ricevo è quello di vedere il tessuto della mia scrittura arricchirsi, giorno dopo giorno. Ho anche vinto alcune paure e, con una certa dose di coraggio, ho tentato di dire la mia, con strumenti sempre nuovi, in un totale rispetto dei segni d’arte. “Visione dell’oltre” racconta una storia, nella quale un individuo, con la sua precipua identità psichica, prova a guardare oltre la nebbia, fra la neve, per scorgere il mare… Dopo poche ore, ho chiuso il quarto Movimento, “Mosaico” che ora sto trasformando nel file audio conclusivo. Sono davvero felice. L’ultimo Tempo vuole essere la descrizione di un mosaico bizantino, come quello di Sant’Apollinare in Classe. Ho molto pensato, in questi giorni e, alla fine, ho stabilito di usare tanti colori per una moltitudine di tessere, usando le policromatiche sfumature dei modi greci, una struttura armonica molto cara al Jazz. Il risultato mi appaga. “Visione dell’oltre” è una composizione che mi rappresenta. Domani potrò riprendere a rileggere il mio romanzo, che scrivo da quasi un anno. La Musica mi tiene compagnia. Le ho dedicato tutte le mattine delle ultime due settimane, da quando sono ritornato a casa. Il mio processo creativo esplora nuove terre. Ho avuto coraggio, sebbene avessi paura di sbagliare qualcosa. La paura dell’errore, però, non mi ha paralizzato e ho continuato a sperimentare. La Sinfonia n. 13, “Visione dell’oltre” è un inno a proseguire sempre, perché la Vita è proprio questo: una infinita tensione.
Buon vento, Marineros!