Profeta
Giorni fa, ero in Umbria e raccontavo a mio figlio alcune storie di suo nonno, mio padre. Era presente anche la mia ex moglie, che ricordava mio padre con vivo affetto. Ad un certo punto, venni rapito da una folgorazione. Il mio cervello giunse a creare una definizione, che, adesso, trovo perfetta, per descrivere il mio papà. La parola che mi venne in mente fu: "Profeta", perché mio padre aveva visto il declino dell'Occidente ben prima che esso si manifestasse in tutta la sua violenza. A quel punto, non mi restava che indagare sul senso profondo di quel termine. Lessi la definizione del vocabolario Treccani. Fui soddisfatto. "Profeta" era un termine che gli calzava a pennello. Aggiunsi tale sostantivo al titolo della mia nuova sceneggiatura, cui non mi sto dedicando con costanza, perché non mi sento del tutto libero, a livello mentale, dopo aver pubblicato il mio Romanzo, "Musa - Pensieri di un artista", all'inizio di Maggio 2019. Subito dopo, ho scritto musica con quel titolo. Ora sono nella ridente campagna bolognese con l'intento di comporre un concept album sulla parola "Profeta". Ho scritto 3 nuclei musicali, finora, in pochi giorni. Sono state molte le suggestioni in queste 3 settimane umbre e sento che esse stanno lavorando in me. Ormai, vivo su due livelli, uno umbro e uno emiliano. Quando sono a Terni, vivo pienamente il rapporto con mio figlio e quando sono in Emilia, sperimento esperienze importanti con la mia compagna e Musa. "Profeta" è una parola di cui mi piace anche il suono. Focalizzerò questo termine dentro di me e vedrò dove mi porta a livello creativo. Ora ho in testa la musica. Sto scrivendo suoni con un intento sinfonico, finora. Non è detto che aggiunga parti sperimentali con timbri elettronici. Fino ad ora, da quando sono tornato a casa, ho composto per orchestra. Mi auguro di far bene. Posterò il lavoro concluso qui sul mio sito.
¡Buen viento, Marineros!