L'approdo
Non è facile, per me, oggi, scrivere di ciò che sento, in base alla rilettura del Capitolo 9 del mio Romanzo, "Musa - Pensieri di un artista", proprio nel momento in cui penso al destino di questa mia opera, a come verrà accolta dagli editori cui la spedirò. Credo che, alla fine, se non fosse per la forte speranza di giungere a chiunque voglia, con un messaggio sulla Possibilità di essere felici in un mondo altro, divulgherei questo mio componimento fra gli amici, senza troppo indugiare. Ho scritto per l'uomo che verrà. In questi 16 mesi di totale immersione nei segni d'Arte, ho immaginato il bambino del futuro, le sue necessità, i suoi sogni. Il Romanzo è fortemente psicoanalitico, come ho ribadito più volte e come confermo ora, durante la terza fase di labor limae dell'opera. In questo periodo che va dall'Aprile 2017 ad ora, ho sentito forte l'esigenza di chiarezza e igiene della Psiche. Mi sono sempre ascoltato. Ho continuato a frequentare un numero ristrettissimo di persone, per rimanere integro, non farmi inondare dalla marea nera di un sistema che rende vile e meschino tutto quello che lambisce. Ho camminato molto, per ascoltarmi nel silenzio di un sentiero che rendesse la mia immagine sempre più autentica. Il componimento, in questo senso, è stato vitale: non ho mai scritto in quelle pagine nulla in cui non credessi fermamente. È stato benefico eliminare qualsiasi bugia, che sentivo non appartenermi. In assoluta coerenza, nella vita quotidiana, mi sono dedicato solo a rapporti che ritenevo adatti a me, alle esigenze di un uomo che non può stare con tutti. Sostengo da tempo, dopo un'accurata riflessione, quanto l'Arte sia tutta autobiografica, in quanto figlia di una espressione dei percorsi interni del creativo che ne maneggia la traduzione da esperienze di Vita a codici. Noi non forgiamo la materia inerte per gioco. Lo facciamo per una nostra profonda necessità di espressione, vitale quanto un acquedotto che ci porti ciò che ci disseta. Ho iniziato a scrivere "Musa - Pensieri di un artista" per cimentarmi in una storia di Vittoria, dove i personaggi della trama non fossero rassegnati a vivere male. C'è bisogno di lettere nuove, che si contrappongano agli inviti maliardi della pubblicità dell'ultimo fuoristrada, che non darà una vera ragione di Vita a nessuno, né ora, né mai. È necessario riscoprire la gioia comunitaria di gesti semplici: un caffè con un amico, una cena fatta con Amore per il proprio figlio. Nel Romanzo, tutte queste cose animano le pagine, con una forte condanna dello status quo, che è solo perpetua vendita di merce, a causa della quale le legittime aspirazioni dell'uomo sono state annichilite e si naviga a vista, nella speranza di arrivare a fine mese. L'Arte stessa, se non per pochi, rari esempi, che resistono all'avanzare del nulla, è stata ridotta a mero contenitore di spazzatura varia, divenendo merce. Quando dietro ad una canzone, c'è un calcolo economico, quell'intreccio di voci musicali cessa all'istante di essere Arte, trasformandosi in qualcosa di non dissimile da un qualsiasi prodotto commerciale. La logica del denaro, che tutto ha avvolto, non salverà il mondo. Non ridistribuirà le ricchezze accumulate da pochi. Non farà cessare l'assordante rumore delle bombe che ancora risuonano in tante parti del mondo. "Musa - Pensieri di un artista" è la costruzione di un mondo nuovo, ove finalmente la questione primaria, quella della Psiche, venga ricollocata al centro di tutti i dibattiti e cessi la distruttività. Tutto ciò è una necessaria utopia. È un sogno collettivo da abbracciare. È la rotta giusta. Da quando ho iniziato a scrivere la prosa, le notizie dal mondo hanno prodotto un quadro ancora più tetro, ove fosse stato possibile: la stupidità e l'egocentrismo, premiati inspiegabilmente da troppi, hanno forgiato una classe dominante totalmente alienata, sorda ad ogni richiamo di buon senso. È il mondo alla rovescia, quello che il protagonista della mia storia descrive, mutuando l'espressione dalle parole della sua compagna, che ne tratteggia i contorni per prima. "Musa - Pensieri di un artista" non è concepito, nelle sue innumerevoli pagine, per chi pensa che sia giusto che uno Stato ne bombardi un altro. È creato, invece, per chi sogna una Umanità in pace, che abbia cura dei suoi cuccioli e non si racconti più bugie. Il Genere umano sognato nella prosa è scevro da ogni tipo di sovrastrutture. Il Romanzo è un canto contro gli inganni. Consegna al mondo l'immagine di un essere umano nudo, splendido, nella sua ricerca di Luce. Buon vento, Marineros!