Il caffè
Il caffè non è solo una bevanda.
Quando lo si prepara per una persona amata, è un modo per dirle: "Siediti, gusta, parlami, ti ascolto e ti vedo".
Oggi preparerò un nuovo caffè, che ho provato stamattina, alla mia compagna, che è sempre di più Musa.
L'essenzialità dei suoi gesti, la calma che mi infonde in ogni suo movimento, il suono della sua voce melodiosa, sono tratti fondamentali della mia vita.
Ne sono il sale.
Ciò che conferisce un sapore a tutta la mia ricerca.
Oggi preparerò il caffè.
Con l'augurio di essere sempre l'uomo che lei ama.
Con la certezza che non baratterei mai il suo amore con nulla al mondo.
Con la gioia di abbracciarla e farla sentire a casa.
Sono anni che lei mi tiene per mano.
Sono secoli che il suo amore mi modella, come fa uno scultore con la propria creatura.
Non immagino un posto migliore delle sue mani.
Lì, sono a casa.
Non devo difendermi.
Sono me stesso in ogni forma di espressione.
Lei ha scelto me.
Io mi sono perso nei suoi occhi.
Ogni giorno, ho scoperto di lei un particolare che la rendeva perfetta ai miei occhi.
Dolce.
Amorevole.
Ho sempre saputo che da lei non potesse provenire il male.
È stata la prima sensazione netta che ho percepito riguardo alla mia compagna.
Non era un pensiero razionale, ma una sensazione cutanea: la mia pelle mi diceva di potermi fidare.
Mi trasmetteva il messaggio che lei non mi avrebbe calpestato, ponendomi sempre al primo posto nella sua vita.
So di vivere con una grande guerriera.
Lei è un titano.
So che il caffè di oggi sarà il modo per ascoltare i suoi racconti.
Sorridere.
Chiacchierare in allegria.
Non esiste cosa migliore della leggerezza per affrontare la profondità.
Chi ha scorto l'abisso, deve poter ridere.
Essere gaio.
Bambino.
Allora venga acclamata tutta l'ingenuità dei pargoli, che è la semplicità del gioco.
Gli adulti devono poter giocare, in un ambito di rapporto sano.
C'è un bambino dietro ogni essere maturo.
Non scandalizziamoci di due anziani che imbastiscono un passo a due sulle note di un valzer di Chopin.
In quel momento, essi sanno vivere.
Hanno la loro essenza che danza.
Condividono uno slancio vitale, che è la rappresentazione della vita stessa.
Oggi preparerò un nuovo caffè, con l'auspicio di essere un po' nuovo anche io, perché c'è bisogno di un pizzico di novità ogni giorno.
Anche un nuovo maglione può fare la differenza, se ci fa sentire bene.
Giungerà la mia Musa.
La accoglierò con un sorriso ed un abbraccio.
Non mi sono mai sentito di nessuno prima di lei.
Non ho mai saputo cosa fosse un amore non distruttivo.
Ci siamo salvati vicendevolmente, nel rapporto.
Nei tanti momenti vissuti insieme, anche nella tempesta, che abbiamo superato, credendo in noi stessi.
Non ho mai desiderato altro.
Non immagino gioia più intensa del vederla ridere di gusto, leggera, armoniosa, autentica, come una fonte di alta quota.
Amare significa anche preparare il caffè.
Dedico questo scritto a tutte le persone che sanno amare e a quelle che non si sono mai stancate di imparare a farlo.
Buen viento, Marineros!