Se la gente sapesse
Se la gente sapesse che la guarigione è dietro l'angolo, appena ad un metro dalla propria zona di comfort, messo il naso fuori dalla gabbia di pensiero nella quale ci hanno gettato famiglia, comunità, sovrastrutture e regole del cazzo. Se la gente sapesse che si può essere felici oggi, con una fetta di pane ed olio. Se la gente si rendesse conto del totale sperpero della propria vita, buttata nel cesso ad inseguire il fantasma di un successo raggiunto solo da un manipolo di persone, tenute per le palle dal sistema, che le condanna alla solitudine più nera. Se la gente imparasse a camminare eretta senza l'aiuto del Principe azzurro o della mammina infermiera, evitando di affidare il proprio destino alle intemperie provocate da lupi travestiti da agnelli. Se la gente provasse a fidarsi un po' di più di se stessa, ascoltando finalmente pensieri cristallini, lontani dal frastuono della merce. Se ciò accadesse, il mondo sarebbe sano. Siamo tutti irrisolti, è questa la verità, ma possiamo giungere alla maturità, accettare il nostro bambino interno ed amarlo, essere adulti non distruttivi. Non sono uno scienziato, ma osservo. Metto in relazione i dati, cercando di dare un senso, senza la tentazione di costruire teoremi, libero dai pregiudizi, che distorcono sempre il risultato di un’analisi. Nasciamo e veniamo investiti da una mole di regole, assiomi, come “Non puoi saltare la colazione” e ci crediamo, perché, a proporci quelle presunte verità, sono le persone che si prendono cura di noi. Poi cresci. Magari non sai più che fartene di latte e biscotti e cominci una tua ricerca, scoprendo che puoi saltare la colazione e stare bene, senza tutti quegli zuccheri che intossicano la mente, ed è così per tutto. Il nostro è un processo con cui sfrondiamo il nostro albero dai rami secchi o patogeni, liberandoci da una serie di false credenze. Ci hanno insegnato a prendere il caffè con lo zucchero, perché “la vita è già tanto amara di suo”, poi un giorno provi il caffè amaro e scopri che è buonissimo, ti fai del bene, dacché non assumi zuccheri in più, che fanno solo male… E così come per queste piccole cose, così per tutte le altre, dalle più pratiche alle più spirituali. Ci hanno insegnato a tenere in piedi una mole consistente di relazioni, perché comunque, anche se non ci piacciono, certe persone vanno frequentate, anche se ci procurano malessere. Bene, prova ad eliminarne una, un giorno, senza fornire spiegazioni, non salutandola più. Si sta benissimo ed il nostro cervello ne guadagna in salute. Garantito. Poi diranno di te qualcosa alle tue spalle, ma chi se ne frega, conta solo che tu poi, senza quella persona che non ti piaceva più, stai da dio. La vita, a tratti, ha anche bisogno di scelte radicali. Non siamo qui per ricevere applausi, quelli li lasciamo al politico di turno in campagna elettorale. Noi siamo qui per essere. Amare. Star bene e curare le nostre ferite per diventare persone meravigliose. Se la gente sapesse che la cura è lì per tutti, spogliati da quel turbinio di regole non scritte con cui il sistema ci tiene buoni, mantenendoci schiavi di un modo di vivere che ci allontana dalla verità. Non mi piaci più? Ti tolgo il saluto. Mi hai fatto male? Ti elimino. Sei lesivo? Mi allontano. La vera vita ha una sua logica ferrea, grazie alla quale ridurre ai minimi termini qualsiasi tipo di contatto con chi non ci dà benessere è la salvezza. Allora, non ti appoggiare a qualcuno, che, magari, poi ti farà del male. Impara a camminare lieta da sola. La società non vuole farti gustare la solitudine, perché sa che quella è la dimensione dalla quale guardi le cose e le chiami con il loro nome. Dunque, per questo, impara a stare da sola. Tu uomo, lava i tuoi piatti. È un buon lavoro e, mentre insaponi le forchette, magari ti potrà succedere di riflettere e capire, forse ti verrà una frase da scrivere… Siamo stati tutti in una gabbia di pensiero, con precisi dettami da seguire per essere uno schiavo perfetto. Questo baraccone mondiale teme le persone che si liberano, in quanto pensanti. È incredibile come la soluzione sia ad un passo. Ad uscire dalla gabbia, spesso, non sono soltanto gli audaci, ma quelli che hanno sofferto troppo e sono alla ricerca di pace, allora osano, metto un piedi fuori dal recinto, stufi della tossicità, si muovono verso un sentiero che vedono con i propri occhi, che ancora non sanno porti alla felicità. Hanno bisogno di manipolarci, perché, altrimenti, dovresti bere le loro bevande gassate? Ci devono tenere tutti sotto controllo. Il sistema pondera l’esistenza delle anomalie, quegli urlatori che, dalle loro piccole finestre virtuali sui social, inveiscono contro tutto e tutti. Non li teme. Avrebbe però il terrore di marce mondiali in tutte le piazze con adulti e bambini che chiedono la nascita di un mondo altro. C’è l’urgenza di scrivere un nuovo codice umano, improntato alla lealtà ed al rispetto. Se la gente sapesse che la gioia è appena fuori dalla porta della propria casa, questo Pianeta Terra sarebbe ancora un prodigio. Dobbiamo lavorare, comprare e crepare. Non ci è dato altro. Se la gente sapesse che si può vivere anche nel poco, nell’essenziale, nel piccolo, essendo lieti, gustandosi un buon tè verde, senza l’ambizione smodata di avere una Porsche in garage. Quanti inganni, in nome dei soprusi dei potenti! Ci hanno insegnato che la nostra reputazione è fondamentale. Fondamentale è amare tuo figlio. Far star bene tua madre, che ti ha dato tanto. Poi se per qualcuno sarai uno stronzo, pazienza, tu, intanto, se non vuoi più frequentarlo, evitalo e gusta cosa succede. Accade che il tuo cervello sta meglio, non lo intossichi e la tua giornata non vira più verso il malumore per via di quella persona che, nella tua vita, è sbagliata. Dovresti fare questa prova per un mese. Dovresti riscontrare cosa succede. Potresti anche saltare la colazione e scoprire che si sta bene, si è lucidi e diventa più facile fare le cose. Ci hanno raccontato tante menzogne, tutte utili al sistema, perché se non compri più l’occorrente per la colazione, qualche azienda ci rimetterà ed il sistema questo non lo può permettere. Spacciano zuccheri industriali dalla notte dei tempi, non ci hanno mai detto quanto facciano male. È il mercato, Ragazzo. È fatto così. Poi un giorno non esegui gli ordini e scopri che non crolla il mondo, sei felice e libero, appena un metro fuori dalla tua gabbia, camminando verso un sentiero di montagna che prima non ti era dato vedere. Se la gente sapesse quanto si può star bene, fuori dalle fauci cannibalesche di un mondo governato da criminali. Sono qui, nel mio studiolo, nel quale ho scritto il mio Romanzo, “Musa - Pensieri di un artista”, nel poco, nell’essenziale, nel piccolo e non sono mai stato meglio di ora, fuori da tutto, eretto, con l’intenzione di prendermi cura di chi amo. Se la gente scoprisse l’inganno… Se ci mettessimo in marcia… Se ricominciassimo ad odorare i fiori… Questo mondo può perpetuarsi per secoli in questa struttura che vede l’Umanità schiava. Urge una brusca virata, che può iniziare solo dalle nostre vite. Tu puoi davvero mangiare pane e pomodori ed essere felice. Questo il sistema non te lo vuole permettere. Scrivere una lettera a tuo figlio, preparare il caffè per la donna che ami, in letizia, senza affanni, con piena realizzazione. No, ti dicono che devi avere un milione di dollari nel tuo conto in banca, altrimenti la felicità toccherà sempre a qualcun altro, mettendoti in competizione con il tuo collega di lavoro. È tutto falso, tutto sciocco, creato da una mente globale assassina e puerile. Ora che penso queste parole, mi viene da ridere. Ma possibile che crediamo ancora alle malie di un sistema secolare che ha prodotto solo sfruttamento e disuguaglianze? Ah, altra grande bugia: “Non esiste un sistema di sviluppo alternativo”. Falso. Esiste, ma non conviene alla élite dominante. Io sono stufo di venire a sapere che ogni due giorni, qualche azienda dichiara esuberi e gli operai perdono il proprio posto di lavoro. Diciamocelo: questo sistema è totalmente patologico, fosse un individuo soffrirebbe di gravi turbe psichiche. La Rivoluzione necessita di gente libera. Di persone che abbiano svelato l’inganno. Di uomini e donne certi della propria identità. Prova. Al limite tornerai nella tua zona di comfort e dimenticherai. Per chi invece intende mettersi in cammino, c’è tanta strada da fare, e persone nuove da conoscere, che, proprio come te, vogliono star bene, in tutti i sensi, dall’aspetto fisico a quello psicologico. Il tempo è questo. Abbiamo permesso al sistema di progredire sfacciatamente in tutti gli ambiti, da quello ambientale a quello sociale. Se la gente sapesse che la distruzione si può evitare… Che le armi possono cessare di avanzare… Che una Nuova Era di Luce è quanto mai necessaria, per tutti… Ci drogano con ogni tossicità possibile, sì da non farci ragionare. Ci fanno ammalare. Ci uccidono. Io ho cominciato la mia esperienza 11 anni fa. La tempesta aveva ingoiato il suo ultimo flutto omicida ed io avevo iniziato a scrivere la mia storia. Trovai un editore. Mi pubblicò. Conobbi la mia Musa, che, da allora, è sempre stata con me. Mi liberai di tutte le imposizioni. Mi allontanai da tutte le mistificazioni. Camminai fiero. Avevo poco, ma ero vivo. Ero solo, con il mio nucleo. Feci esperienze di autonomia che non mi sarei mai sognato di fare. La prima volta che ti cucini senza l’aiuto di tua madre. La prima volta che ti rifai il letto. La prima volta che ammiri un bagno scintillante dopo averlo pulito con cura. Quello che nessuno ti dice è che non solo si vive, ma si comincia a godere delle piccole, grandi vittorie della tua giornata. Se la gente sapesse che si può fare. Che si può godere. Che la vita è davvero bella oltre quelle sbarre della prigione in cui ci vogliono far marcire. È trascorso tanto tempo, da allora. Undici anni mi sembrano un’eternità. Sono diventato l’uomo che desideravo, nel frattempo, a volte dolcemente, a tratti con grandi scossoni. Ho affrontato la vita al meglio delle mie possibilità, ragionando sempre molto. Se la gente sapesse che gli spetta di diritto una chance, per stare un giorno in un campo di covoni ad ammirarli fino all’orizzonte dentro cui si perdono… Non servono ricchezze, questa materialità assurda di cui ci imbottiscono le pubblicità serve solo a loro e ai loro conti in banca. Sono esseri stolti. Venderebbero l’ultimo litro di acqua del Pianeta. La Rivoluzione parte da noi. Siamo noi che possiamo scegliere di non aderire al progetto di devastazione di ogni forma di intelligenza. Siamo noi che possiamo dire: “Basta!”. Siamo noi, che, sorridendo ad un bambino lungo il viale, stiamo cambiando le cose. L’Umanità merita il sogno. L’idillio. L’incanto. Non voglio nemmeno pensare che il sistema si riprodurrà mostruosamente in eterno. Come scrivo da tempo, è in atto una guerra. Da una parte un manipolo di irrisolti assassini, dall’altra tutto il resto del genere umano. Io ho fiducia nell’Umanità. Io adoro la gentilezza con cui una nonna parla al proprio nipote e per questo credo che ce la faremo. La gente vede e sente. È stufa. Si sente assediata da difficoltà sempre più insopportabili e loro stanno lì a farti l’ultima pubblicità di case da sogno. È tutto osceno. Tutto marcio. Tutto tragicamente crudele, mentre l’ennesimo operaio perde il proprio posto di lavoro, perché qualcuno ha deciso di delocalizzare la produzione in un altro stato, dall’oggi al domani. La gente si difende come può. Fa il suo meglio. Certo la realtà non aiuta. Ci vuole coraggio ad uscire dalla gabbia. Spesso, sono i più disperati a farlo, perché, comunque, non hanno più nulla da perdere. La psiche soffre. Le forze si affievoliscono. A quel punto, ci si allontana da tutto e si corre il rischio di scoprire di poter avere una vita appagante. Sono ancora qui, con le mie lettere, a scrivere quello che volevo dire da giorni. Giorni fa, ero in un passo di montagna con la mia Musa, abbiamo camminato a lungo. Ero lì con lei, con l’acqua fresca di sorgente in spalla e non mi mancava nulla. Ascoltavo il cinguettio degli uccellini, il suono fresco del vento fra le fronde degli alberi del bosco, ammiravo la mia Compagna che era assorta, nel suo silenzio. Stavo davvero bene. Questa dimensione non può essere acquistata con Mastercard. Non è contemplata in nessun grafico dello Spread. Non te la insegna nessuno. Solo tu puoi scoprirla. Solo tu puoi assaggiarla, gustandoti i momenti. Solo tu puoi scriverla nel grande libro della tua esistenza. Io sorrido, perché credo di poter vivere anche nel piccolo, lo faccio da tanti anni ormai, e mi sento un uomo ricco. Ho il mio nucleo di persone da amare. Ho la mia scrittura. Ho una visione per discernere il bene dal male. Se la gente sapesse che non servono tutte le cose del mondo, basta un ventilatore acceso e una idea da scrivere, per sentirsi puliti, belli e sani. La guarigione non è una chimera. Esiste e ci aspetta, proprio a due passi da dove siamo. Dobbiamo solo ascoltarci e cominciare a narrarci il vero. Chiamare le cose con il giusto nome, guardarsi dentro ed intorno per scoprire quale sia la nostra missione. Io ho deciso, tanti anni fa, che avrei scritto e, da allora, ho creato quasi tutti i giorni, senza requie, perché sono i segni d’Arte a definire il mio ruolo, su una rupe, ad osservare, calmo e lieto, un paesaggio che, per me, significa da sempre possibilità di far bene. Non mi sono mai rassegnato. Ho continuato a ricercare. Credo di poter dire di essere diventato l’adulto di cui il mio bambino interno aveva bisogno da secoli. Allora giocavo con le Lego, oggi con i suoni. La mia tempesta avrebbe potuto uccidermi, questo lo so. Sono stato anche molto fortunato e da quando ho deciso che avrei provato a fare diversamente, ho incontrato le persone giuste per la mia crescita ed evoluzione, inaugurando la mia Nuova Era di Luce. Sai perché scrivo, caro Viandante e Ricercatore del Sole? Io creo un codice artistico per poterti fare da specchio, dopo aver rielaborato il mio vissuto per esprimermi. Io sento che abbiamo bisogno di qualcuno che ci dica: “Non ho messo lo zucchero nel tè verde ed è comunque buono!”, perché sapere che qualcuno ha iniziato a marciare in una certa direzione, ci aiuta a prendere coraggio per l’individuazione della nostra missione. Io non ho mai preteso vendere nulla, ma ho messo la mia esperienza a disposizione di chi vorrà leggerla, come nel caso del mio Romanzo, “Musa - Pensieri di un artista”. Se la gente sapesse che la felicità non è in vendita e non sta nell’incredibile esperienza di guida di un fuoristrada. Ci hanno ingannato da sempre. Hanno studiato il modo per piegarci ai loro voleri. Che grande menzogna, Ragazzi! Solo una mente perversa poteva immaginarla! Sono qui, nel mio studiolo, che mi ha dato tante soddisfazioni. Se lo fa uno, lo possono fare tutti, questa è la verità. Il tempo passa, la nostra missione ci chiama, una vita sola è troppo poco per vivere come vogliono gli altri. Afferriamo il nostro destino! C’è un mondo splendido che ci aspetta, dietro l’angolo, dentro una tazza di caffè preparata per un amico… Si può ripartire da cose semplici e genuine. Si può stare bene. Si può amare senza assilli. La mia vita era una tragedia, la tempesta fu implacabile. Ora vivo in armonia, so quello che desidero e mi muovo in quella direzione, rispettando la missione che ho individuato. Questo ti voglio dire, Marinero. Non lasciare che il sistema vinca. Non cadere nella trappola. C’è una dimensione della Psiche che la materia non può acquistare, come quando mangi l’insalata di riso con tuo figlio, come quando lo ascolti ridere… Guai mollare! La vita sa essere davvero bellissima… Un giorno, tutto questo sarà solo un ricordo da narrare ai propri nipoti davanti al fuoco della sera. L’Umanità avrà la sua chance. Ci sono ancora tanti di quei suoni da comporre. Fiabe da scrivere. Architetture da studiare. Non è stato deciso nulla di definitivo, anche questa è un’altra fase che passerà, nella grande storia del genere umano. Questo mondo, per come è ora, morirà ineluttabilmente e ne giungerà uno nuovo. Occorre capire come sarà. Sarà necessario vedere se costituirà l’ennesima evoluzione del sistema assassino o un radicale cambio di rotta, quella virata che qualsiasi persona sana di mente si augura. Io sono curioso. Erano giorni che volevo scrivere ciò che ho compreso. Ci riflettevo nelle mie pause, mentre lavavo i piatti, quando concludevo la lettura di un articolo interessante. Sono le mie prime volte, ogni giorno, quando, speranzoso, mi metto a fare una cosa nuova, con l’auspicio di riuscire. Fra qualche giorno partirò per l’Umbria, dove mi attendono mio figlio e mia madre. Cercherò di farli stare bene. Ho deciso di rendere pubblica la mia esperienza già nel 2008, quando venni pubblicato. Ho continuato su quella strada perché so quanto uno specchio dialogico sia essenziale per vedere la propria vera immagine riflessa. Non mi sono mai pentito di essere pubblico. Questo sito web vuole essere uno specchio, fatto di parole e suoni. Magari qualcuno si troverà nella condizione di condividere l’impostazione generale di questo spazio virtuale. Soli e stanchi. Ci vogliono soli e stanchi. Invece è possibile vivere rapporti sani ed avere voglia di fare le cose al meglio, per tutti… Sono lieto. Alla fine, tutte le maschere cadono, nel tempo, e chi vuole una esistenza piena sa operare scelte che lo conducano alla Bellezza. Viviamo un’epoca buia, nella quale c’è bisogno di creature di Luce. Di persone buone. Di gesti gentili. Ho concluso ieri una nuova antologia musicale, “La costruzione di un idillio”, in cui narro la storia che ha visto la mia vita e quella della mia compagna essere in grado di edificare, giungendo alla dimensione di un amore vero, che si riconferma ogni mattino con l’abbraccio al nuovo Sole. Ci si salva nel rapporto, come dico spesso. Ci si salva quando tu e l’altro non volete manipolare, snaturare, ma solo permettere che il partner divenga ciò che era chiamato ad essere dalla sua nascita. Se la gente sapesse che fuori dal recinto, c’è la piena realizzazione di tutti i propri sogni, allora saremmo davvero una grande tribù, per sempre…