Le cose
Non è stato rimanendo fermo che ho raggiunto la dimensione di adulto. È stato facendo le cose che ho allontanato il fallimento, quello vero, che ti fa sentire un essere umano irrisolto, triste, solo. Vorrei dire a tutti, come faccio nelle pagine del mio romanzo, che una possibilità esiste sempre, sebbene il frangente possa sembrare tragico e irrimediabile. Ho avuto la mia quota di sofferenza, a tratti lancinante. C'era però sempre qualcosa di inespresso e difficilmente tangibile che mi lasciava sperare che il giorno dopo mi sarei rialzato. Non mi sono mai prostituito. Non ho mai barattato i miei ideali per un posto in azienda. Ho continuato a coltivare ciò che mi faceva stare meglio, la mia libertà di creazione. Dopo tanto tempo, ho potuto ammirare uno scenario nuovo, come un lago incantato di alta montagna. Credo che questo possa essere paradigma di tante vite; delle ore di molti; degli istanti che, magari, qualcuno sta vivendo proprio ora. La morale è che ci si riesce, ci si riesce sempre, attingendo a risorse che, per magari troppo tempo, paiono latenti, quindi assenti, ma in realtà sono componenti del nostro Io più profondo. In Facebook, leggo di stati come l'ansia, la tristezza, la paura, e, spesso, mi imbatto in descrizioni di persone la cui sofferenza è stata causata da esseri immondi, dediti al male. Ecco, io, quelle persone che hanno subito il tentativo di amputazione della loro anima, le abbraccio tutte ed è per loro e per i bambini maltrattati nei loro diritti fondamentali, che scrivo, ho scritto, scriverò. Urge uno stato di giustizia effettiva, grazie alla quale chi opera il male venga posto nella condizione di non nuocere più a nessuno. C'è da riscrivere il codice fondamentale della Psiche. Questo è un mondo morto. Cannibali e zombie, da un polmone d'acciaio, cercano di nutrirsi dei pochi sopravvissuti. Il Neoliberismo tenta di vendersi con il suo strascico venefico di distruzione sociale, ammantato da quell'idea di progresso che ha fatto aumentare la natalità infantile in Grecia. I rapporti sono quasi tutti precari, animati da egocentrismo e senso del dominio. Non c'è slancio. Non c'è salto dell'intelletto. È stata boicottata l'arte vera, venendo sopraffatta da una continua pornografia, alimentata dal sistema che elegge putrescenti figuri da osannare come il nuovo Bach o il redivivo Stanley Kubrick. È tutto al ribasso, come ho più volte sottolineato e questo si vede in tutte le sfere: cibo di bassa qualità, musica sciocca, film da dimenticare, strade che crollano e menti da TSO. Allora mi soffermo e rifletto: o le cose andranno avanti così per chissà quanto tempo o tutto, ma proprio tutto, cambierà e magari nel giro di poco. La vita si è sempre rinnovata. I regni malvagi non sono mai durati in eterno. Qui c'è bisogno di una rivoluzione umanistica che rifondi, ex novo, ogni aspetto della vita umana individuale e comunitaria. C'è bisogno di vera arte. Di pensieri onesti. Di esperienze belle, lontano dalla menzogna idiota e dalla tirannia, che tutto intende soggiogare. Oggi preparo il mio buon sugo al tonno. Sono solo stasera, la mia compagna rimarrà a casa sua. Mi muovo allegro nel silenzio della mia casa, dopo tanta musica. Trovo irricevibile la totale superficialità con cui alcuni uomini trattano la propria vita, come se ne avessero una seconda per fare le cose serie. Facciamo ricerche serratissime, per comprendere quale sia il miglior telefono per noi: non ci preoccupiamo di cosa debba dimorare nel nostro giardino segreto. Dilapidiamo la nostra fortuna, che è il tempo, in aperitivi con gente che non ci piace, invece di accendere una candela per una persona cara che non c'è più. Ci vestiamo per stupire il passante. Non ci accorgiamo che stiamo cadendo nella rete del sistema di potere vigente. Sfrecciamo su potenti fuoristrada. Non guardiamo più un prato dalla sella di una bicicletta. Verrebbe da dire che questo mondo, così come voluto da pochi scellerati, abbia vinto, ma io non mi sento di dire così. Questa enorme impalcatura è tenuta in piedi da una morfina fatta da milioni di capitali che svolazzano allegramente ogni giorno sopra la testa di miliardi di persone. È una forma di organismo artificiale. Potrebbe collassare da un momento all'altro, come testimoniato dal crollo della Lehman Brothers. Ieri ho pulito casa, è stato duro, ma lo dovevo fare ed oggi ho posizionato la tazzina da caffè nell'esatto punto sul quale la vedo bene, lungo la superficie del piccolo mobile di legno in cucina. Ho sistemato tutto come desideravo, pensando che quell'ordine, frutto di tanto lavoro e tentativi, fosse la migliore risposta che io mi potessi dare all'avanzare dell'idiozia sadica che tutto distrugge. Nella nostra casa, simbolo di una dimora più profonda, non deve essere ammesso il caos. Si può essere disordinati, ma la tossicità non deve aver modo di entrare. La Psiche, questa sconosciuta... Quante volte vi capita di leggere dei diritti inalienabili dei bambini ad una vita serena e giocosa? A me quasi mai, però mi succede di leggere spesso di spread, di bund, di manovre economiche lacrime e sangue... Si stanno perdendo di vista le priorità e con dolo... Hanno deciso di spegnere il sorriso di un anziano davanti ad una buona colazione. Hanno decretato che la Psiche sia uccisa. Si terranno un mondo di marionette. Un'orda sanguinaria di egomaniaci avanza inesorabile. Sono ovunque. Nelle strade, alla guida dei suv, col cellulare all'orecchio. In fila, pronti a saltarti davanti. Nei cuori di molte donne, che ancora non hanno svelato a se stesse il tremendo inganno. Ho selezionato le mie amicizie. Ho tolto il saluto a chi non lo meritava, perso nelle sue varie meteoropatie. Ho chiuso la tv. Oggi ho riascoltato, dopo tanto tempo, il primo tempo del "Concerto secondo lo stile italiano" di Bach, con mio grande stupore. È una bella giornata perché ho apprezzato il grande Johann Sebastian. In fondo, non ci vuole poi molto a stare bene, basta entrare su youtube e cercare qualcuno che davvero sapeva fare musica. Il sugo sarà pronto fra una manciata di minuti. Ho imparato a stare bene anche da solo, in una casa mia, progettata in ogni minimo dettaglio con il gusto che, nel tempo, ho maturato. Temo la precarietà perché da essa ci si deve aspettare di tutto. Nondimeno continuo a sperare. Stamani ho composto. La dimensione del piccolo mi attrae, sebbene, nella mia mente, molto spesso ci sia la grandezza orchestrale del mondo sinfonico. Avevo giurato a me stesso che il 2018 sarebbe stato l'anno del mio romanzo. Dopo domani, lo farò nascere. Sono emozionato. Un anno e mezzo di duro lavoro, meticoloso, attento, senza fretta. Ho assaporato ogni parola. Mi sono soffermato dopo ogni virgola e, alla fine, so di aver concepito qualcosa di degno. C'è bisogno di chi, senza voler ingannare nessuno, affermi che l'esistenza sia una magnifica esperienza. C'è la necessità di positività. È ora di cantare. Danzare. Ridere. Che la serata vi arrida, Marineros! Buon vento!