La Verità ultima
In questo intervento, alla fine, il filosofo Marco Guzzi pronuncia tali parole: "Io bellico" ed io ho riflettuto sulla portata di quella definizione. L'Io bellico, a pensarci bene, è la prima fase della vita umana. Il bambino, quando non ottiene ciò che vuole, o ha dei bisogni impellenti, piange e si dispera, con uno spirito di belligeranza. Non ne parlano solo i filosofi, ma anche tanta parte della Psicoanalisi. Essere fermi all'Io bellico significa restare nella prima fase dell'esistenza, egocentrici, rabbiosi, irrisolti. Poi il bambino crescerà nel rapporto e maturerà, ma alcuni non lo fanno, rimanendo problematici a vita. C'è un parallelismo, nell'intervento di Guzzi, fra la vita individuale di un fanciullo e quella dell'Umanità tutta. Molti di noi, maggiorenni da molto, sono dei bambini capricciosi. Puntano i piedi. Scalciano. Si fanno prendere dall'ira e, accecati, non vedono altra soluzione che la distruzione di tutto ciò che gli sta intorno. Dire che non sono maturi è poco. Il Genere umano deve crescere, in molte sue parti costituenti. Deve imparare a camminare verso la Luce. Deve assumersi le proprie responsabilità... e deve imparare a star bene, anche nel poco, anche con i problemi da risolvere, anche con il senso dell'incertezza. L'Io bellico a molti sembrerà l'unica soluzione a tutto, ma non è così, dacché esso non conduce a niente, se non alla guerra, in tutte le sue declinazioni. All'Io bellico, per logica, dovremmo contrapporre l'Io creativo, che non semina morte, che sogna soluzioni adeguate, che intende procedere verso una Nuova Era di Luce. Sono contento di aver ascoltato questo intervento di Guzzi, davvero molto. Mi ha chiarito concetti intorno ai quali la mia mente ruotava da un bel pezzo. Si è detto da più parti che questa epoca è all'insegna del Capitalismo nella sua fase più aggressiva, ma c'è di più, proprio a livello psicologico: questa è l'era della scelta del Genere umano, o perire o muoversi verso la Bellezza. Il filosofo asserisce che non vi sia alternativa: l'Umanità procederà verso la creatività sana, occorre solo sapere quando ciò accadrà, dopo quante altre guerre, distruzioni, omicidi... Lo studioso individua 2 tendenze: il nichilismo, perdita di valore di ogni cosa, che conduce alla vendita del sacro, e il fondamentalismo, una chiusura in se stessi, che ci riporta al medioevo, ma prefigura una terza tensione dello spirito, quella della creatività, della sapienza, dell'abbraccio all'altro in quanto membro della tua stessa famiglia, quella umana e risorsa da tenere in massima considerazione. Il fattore chiave, come dice il pensatore, è il tempo. Quanto ancora dovremo vedere immagini cruente di devastazione alla televisione? È questo il punto. Quante foreste uccise? Quanti morti? Quanti bambini mutilati dalle bombe? L'Umanità deve ancora cantare la sua melodia più alta. Io, ora che ho riflettuto su questo intervento di Guzzi, ne sono ancora più convinto. Ci sarà la Nuova Era di Luce, come la descrivo nel mio Romanzo, "Musa - Pensieri di un artista", si tratta solo di capire fra quanti secoli. Magari domani... Questo non si può sapere. Mi auguro che possiate condividere con me questa impostazione di pensiero. Vi auguro buona giornata.
¡Buen viento, Marineros!