Gli istanti di un cammino

Sono nel silenzio del mio studiolo, avvolto dai ricordi di una estate che ha partorito novità importanti, per me, per i miei cari. A volte, penso ad essa come ad una vera e propria rivoluzione, necessaria, per il proseguo delle vite che mi circondano. Io sono stato fra le onde, in equilibrio, determinato a navigare meglio che potessi. I suoni, creati in questo lungo periodo, sono tutti nella mia testa e nelle mie orecchie. Ho vissuto intensamente. Non ho mai smesso di sperare che un giorno portentoso potesse irradiare la sua luce salvifica nelle ore di persone senza cui non sarei lo stesso. Marciando e scrutando l'orizzonte, sono giunto su una vetta amena, dalla quale osservare il mondo sottostante. Questa pagina è priva di musica, dacché ho scelto di far parlare le parole, scelte senza che in esse vi sia traccia di menzogna, come faccio da almeno dieci anni. Un bel giorno scelsi di non narrarmi più versioni edulcorate della realtà e da quel momento ho tenuto presente ciò che è nella sua essenza, sempre. Non sarà dolcificando, che si farà la rivoluzione. "La realtà prima di tutto" ho sempre tenuto a mente, da quando sono grande. In questo periodo, il verde mi ha tenuto compagnia. Ne ho visto tanto, lungo l'Appennino, nella mia Umbria, fra le strade che ho percorso. Ho atteso fiducioso che il verde della speranza, paziente e vivo, potesse accogliere le nuove istanze di alcune persone a me molto vicine e credo di poter dire di aver fatto tutto il possibile affinché ognuno potesse tornare a sorridere. Ho avvertito fatica. Una stanchezza legata alle tante cose da fare. Non ho mai cessato di osservare i monti che cingono la mia città natale e mi sono emozionato tutte le volte che vedevo girasoli e ulivi. Ora c'è stasi, nella mia esistenza. Sono altresì conscio delle prossime sfide che mi attendono, perché lunghi processi si snodano lungo traiettorie complesse, destinate ad occupare più di un tempo. Ad ogni modo, l'impianto generale della mia vita ha retto agli urti meccanici di un destino che, troppe volte, non aveva recato con sé nessun messaggio positivo. Alla fine, il sorriso è tornato. Il mio nucleo ha ricominciato a vivere dignitosamente. La mia Musica mi ha tenuto sempre per mano. La correzione del romanzo è giunta ai suoi ultimi giorni. Mi sento verde, come questa foto che vedete. Vedo nitida l'immagine che voglio avere della mia ricerca. Ho delle risorse. Sogno un mondo migliore, ove sia annichilita la porta distruttiva di alcune menti dedite al male. Buon vento, Marineros!