Il nuovo disco
Oggi, 2 Ottobre 2017, termino la fase di composizione del nuovo disco, "Rainy Day". Le diciotto tracce sono tutte inedite, per una durata complessiva di circa due ore. Ho riascoltato stamani l'ultimo brano aggiunto e devo dire di essere soddisfatto di questa stesura. Il lavoro di scrittura musicale è stato duro, faticoso, intenso e maieutico. Ho percorso me stesso in profondità, scoprendo sentieri del tutto inesplorati. "Rainy Day" nasce dal virgulto della Sinfonia n. 10, "Acqua" e, in un certo senso, fa parte dello stesso sforzo creativo. La Musica del disco è possente: i timbri sono tanti, le figurazioni ritmiche incalzanti, i tessuti elaborati e complessi. Ci sono strumenti orchestrali ed elettronici, classici e d'avanguardia. "Rainy Day" vuole essere un concept album, dacché è incentrato sul tema della Vita e narra una storia, seppur tutta strumentale. Dall'Intro all'Outro si scoprono le meraviglie della Nuova Era di Luce, di là da venire. Si va dal giorno alla notte. Dalla paura alla forza. Dal sentirsi soli alla gioia di scoprire di saper amare un'altra persona, credendo nella bontà dei rapporti umani. Il doppio long playing è pieno di speranza per tutti coloro che vogliono una esistenza bella. Questa opera mi rappresenta compiutamente. Ci sono io, dentro e dietro a quei suoni, in toto. Nondimeno, questo lavoro intende lanciare un messaggio universale, poiché accoglie e sublima le istanze eque dell'Umanità che ha scelto di non essere più schiava. Queste composizioni si inseriscono perfettamente nell'ottica di Arte militante che sto seguendo da nove anni. Musica per la Nuova Era di Luce. Armonie nuove. Nuove successioni acustiche. Consegnerò l'opera alla rete, non appena avrò finito l'operazione di labor limae. Ci vorrà ancora un po' di tempo, ma sono certo che, alla fine, "Rainy Day" sarà veramente degno. È tempo che gli artisti scrivano la loro pagina di Luce, per indicare la via. Io ci sono, conscio del mio ruolo di creativo. "Rainy Day" è policromatico: ci sono tanti colori, gettati sulla tela con le più diverse tecniche. Dai modi greci agli agglomerati accordali del Novecento, dai dettami del Classicismo al Rock. È un lavoro cui tengo davvero molto. L'ho amato fin dalla prima nota, che è stata quella dell'introduzione dell'omonimo brano "Rainy Day". C'è luce, nel disco. C'è chiaroscuro. C'è ombra. Ci sono i tanti stati di cielo della mia Vita. Soprattutto, c'è la certezza di essere uomo e compositore. Di saper prendermi cura delle persone care. Di saper scrivere una melodia. Di saper mettere insieme le parole. Ho impiegato quarantatré anni per avere una identità tutta mia. Ora posso vivere nella quiete di una immagine forte, che è in me e vuole seminare Bontà. Il disco è pieno di scatti fotografici della Psiche. Momenti di rivelazione. Catarsi psicoanalitica. Ora voglio che la mia Arte sia compartecipanza. Desidero che, se qualcuno la riterrà buona, essa possa essere lì, a un passo, pronta per essere condivisa. I brani creano forti atmosfere. Dentro c'è tutta la mia evoluzione psichica. Ho sublimato diversi stati emotivi, dipingendoli nelle partiture. Oggi è un bel giorno, per me. Comunicherò la mia letizia alle persone che amo. Con la Musica, sento di poter raggiungere tutti quelli che hanno la volontà di star bene. L'opera è viva. "Rainy Day" intende essere un inno. Un canto. Un idillio. È un disco che non si rassegna all'idea che la Musica sia diventata merce. Intrattenimento poco impegnato. Distrazione. Il doppio long playing ha una visione del mondo e delle cose. Degli uomini e delle loro battaglie per il vero Bene. Comunica, attraverso il suo sentiero, che la Vita è possibile. Che un mondo altro è possibile. Che vincere il proprio buio è possibile. Due ore di narrazione della potenza insita in ogni essere umano, che conduce alla Verità: siamo chiamati ad essere Luce. Buon vento, Marineros! A presto!