Condizione necessaria
Per me, la questione "normalità" non si è mai posta. Io mi sono sempre fatto tante domande e la conquista della diversità è stata naturale e necessaria. Poi, sulla soglia della maturità, ho incontrato una Donna, che amava definirsi "differente" e, dopo 12 anni, siamo ancora l'uno nelle mani dell'altra. "Normale" è solo ciò che è nella norma, quello che, nel flusso del tempo, ha una ricorrenza tale da essere considerato usuale. Se tutti quelli che stanno passando lungo il viale sputassero per terra, la statistica direbbe che sputare per terra sia la norma, l'evento che più spesso si ripete, ma ciò non implica alcuna valutazione morale o umana: è solo ciò che di frequente si manifesta con maggiore incidenza aritmetica. Per questo, anche il termine "normale" dovrebbe essere ridiscusso, dacché non ha, in sé, alcuna indicazione di valore o merito. Oggi le nazioni si minacciano spesso, come da lungo tempo, ciò è normale, ma non è detto che sia qualcosa di cui andare fieri. Oggi la gente cammina fissando un display, ma questo non è di per sé né buono né cattivo, salvo poi creare grossi problemi a chi invece sta attento a dove mette i piedi. Mi sono progressivamente isolato, rimanendo con i miei cari, di cui ho visto colore e forma in uno slancio d'amore che mi riempie in modo totalizzante. Ho digiunato. Non mi sono più gettato in relazioni solo per la paura di stare con me stesso. Ho ascoltato il mio silenzio, che ho scoperto essere ricco di contenuti. Ho fatto le mie cose, con amore. Alla fine, il risultato è un uomo di 46 anni che non ha più paura di ciò che verrà, ma combatte con le armi dell'intelligenza e dell'empatia. Non ho mai invidiato nessuno. Io sono sempre stato contento di essere me stesso, anche quando la tempesta stava per uccidermi. Normale, a pensarci bene, non lo sono mai stato. Da ragazzo, i miei coetanei si davano appuntamento nel locale più in della città. Per me era naturale incontrarmi con gli amici, stare su un muretto ad osservare la luna cantando le canzoni dei Pink Floyd. Ho accolto tutti quelli che volevano essere parte della mia vita, perché sono un generoso. Non ho trattenuto nessuno, ma, alla fine, la vita ha fatto scivolare via quasi tutti ed ora vivo per il mio nucleo con una manciata di conoscenti. Non scrivo sempre. Vergo morfemi quando avverto la necessità di consegnare a questo diario qualcosa di mio, che narri del mio passaggio, delle mie conclusioni parziali lungo il cammino. Non intendo piacere a nessuno. Questa qui non è una sfilata di moda. Mi esprimo, seguo la mia arte, narro il mio percorso, che magari qualcuno potrà far entrare in risonanza con il proprio, un giorno, forse... Sono un curioso osservatore della natura umana. Ieri sono stato catturato dalle parole fiere di una signora ingiustamente accusata da un passante. Ho ascoltato il tono della sua voce, la sua fermezza nel linguaggio e la fierezza con cui si è difesa. Trovo che l'Umanità troverà il proprio passaggio in questa tempesta per proclamare un Noi universale di scintillante Bellezza, perché quelli che stiamo vivendo sono tempi bui in cui una nuova consapevolezza comunitaria sta maturando sempre più. Sono davvero stufo della volgarità della stupidità che tutto ammorba, incenerendo ogni forma di pensiero altro. Sono qui, nel silenzio, davanti al mio Mac, cullato dal tenero brusio del viale. Sono sempre stato a contatto con la strada, sia in Umbria, nella casa di mio padre, che qui in Emilia, con i viali che circondano la cittadina. Vengo dalla strada. Ho fatto tanti chilometri, a piedi, solo, a tratti pieno di stanchezza e disperazione, con momenti rari di vittoria e una grande voglia di vedere dove portasse alla fine questo mio sentiero. Ora so, ora ho visto. Dovevo passare per quei posti, dovevo bere quell'acqua per dissetarmi e trasformarmi in un ricercatore del Sole. Ho marciato dove pochi sarebbero rimasti vivi, con i piedi in fiamme arsi dalla canicola, le membra stanche e gli occhi pieni di Bellezza. Sono i secoli di vita che mi hanno scorso dentro. Le vittorie di mio padre. Le risate di mia madre. Il profumo di uno stufato capace di diffondersi in tutta casa. No, io non sono mai stato nella norma. Non avrei nemmeno saputo come mettermi in un meccanismo del genere. Io sono differente come la mia Musa, che ha gli occhi capaci di immortalare Pulcritudine in ogni angolo di una strada. Ho pubblicato il mio Romanzo, "Musa - Pensieri di un artista" 9 mesi fa, con mia grande soddisfazione, descrivendo la Nuova Era di Luce, di là da venire. Non so molte cose io, però ho chiaro che questo sia il mio sentiero, nessuna distrazione e dedizione totalizzante verso le persone che mi hanno scelto. Osserverò con cura. Vedrò cosa seguire a livello comunitario. Voglio esserci, quando si canterà la più bella melodia del Genere umano. Reputo il sistema che ci governa il più grande male della storia, frutto di una evoluzione delle intenzioni distruttive che si è ramificata a tutte le latitudini. Siamo in pochi. Occorre dire in modo chiaro che le persone che non hanno scopi deleteri non sono poi molte. Tutte le altre, abbindolate dai richiami maliardi del capitale, operano, in un modo o nell'altro, il male, certe volte in modo inconsapevole, ma non per questo meno pericoloso. Non so dove sarei, senza la mia Compagna, davvero. Noi siamo il frutto dei rapporti che curiamo, inequivocabilmente. Io sono il risultato del suo amore di Donna che non mi ha mai lasciato un centimetro indietro. In questi giorni, sto componendo una nuova Sinfonia, la n. 23, di cui ho già deciso il titolo. Sono in una fase di silenzio per ciò che concerne invece il mio spettacolo teatrale, di cui, però, ho totalizzato diversi minuti del commento sonoro. Vi terrò aggiornati. Vi auguro una serata di pace con chi amate...
¡Buen viento, Marineros!