Riflessioni sulla Sinfonia n. 19
Buongiorno, Viandanti e Ricercatori del Sole! Come state in questo ultimo scampolo di Agosto 2019? Vi auguro di dedicarvi alle vostre passioni! Questa foto è stata scattata dalla mia Compagna, sul tratto finale di salita che conduce alla Croce arcana del Monte Cimone. Eravamo esausti ma felici. Potete ascoltare la mia Sinfonia più recente qui. Oggi scrivo di questa mia ultima fatica musicale, la Sinfonia n. 19, incentrata sul concetto di tempo rimanente che deve essere bastante, per noi, per le nostre vite, per la realizzazione dei nostri sogni. La musica mi porterà dove vorrà. Riascoltare oggi queste note mi emoziona e inorgoglisce. Sono lieto dei progressi. Posso dire la mia parola. Far suonare la mia nota. In questi giorni di vacanza, spesso sono via con la mia Donna, a girare per boschi e città d'arte, colline e chiese dalla bellezza incantevole. La prima cosa che mi fa venire in mente la Sinfonia è la grazia. Quel tatto che ho sempre notato nei comportamenti della mia Musa, che è gentilezza e rispetto profondo per la storia dell'altro. Nel web, leggo di tante storie di dolore della Psiche. Vorrei poter dire a quelle persone, che stanno passando l'inferno, che una via verso la Luce esiste sempre, anche se, durante la tempesta, quella speranza sembra essersi eclissata per sempre. Gli archi di questa Sinfonia sono caldi e recano anche una sorta di consolazione. Sono soddisfatto del mio operato. Questa composizione è nata mesi fa in Emilia, con un breve inciso cui non era seguito l'adeguato sviluppo, per mancanza di idee. Nel mio ultimo soggiorno umbro, ho composto, per poi realizzare che quello che avevo sotto mano era un tempo di una Sinfonia, per dimensione e carattere. Mi sono dunque avventurato nella scrittura, una volta tornato in Emilia e in una ventina di giorni questa opera ha preso vita. Ci sono dentro i miei pensieri. Le mie emozioni. Il mondo che vorrei, perché tutti dovremmo avere un tempo bastante, dopo la tempesta, prima della fine. Mi sto muovendo da molto lungo il tempo che mi viene dato, sforzandomi di fare il meglio che posso nell'arco della mia giornata, per me e per chi amo, per l'Arte e le esperienze che formano un uomo in divenire. Da giugno 2018 ad oggi, con mia madre nella condizione di essere aiutata in un brutto periodo di malattia, ho affrontato tante prove, con il meglio delle energie psico-fisiche di cui ero a disposizione, e, come dice la mia Musa, sono diventato adulto. Sappiamo tutti che ci saranno momenti in cui verremo chiamati ad impegnarci per proteggere la nostra casa, e molto dipenderà da come ci troveremo in quel preciso frangente. La vita, nel suo costante flusso, va seguita. Inutile opporsi ai cambiamenti, dacché, modulandosi attraverso la novità, possiamo raggiungere nuovi e progressivi stati di benessere. Ho avuto un rapporto conflittuale con la realtà per anni, la mia era una tempesta malvagia, ma, alla fine, trovando il mio equilibrio, ho anche scoperto di poter essere felice, parola che, per me, nel mio dizionario, semplicemente, non esisteva. Oggi sono qui, nel mio studiolo, a riascoltare la mia ultima Sinfonia, attento ai suoni e ai pensieri che la musica mi desta. In questo caso, come detto, ho ripreso a scrivere dopo aver concepito un breve stralcio mesi fa, percependo di non avere la capacità di occuparmene attivamente. Quel seme è germogliato: ora questa Sinfonia è stata conclusa.