La candida neve
Oggi è il mio compleanno, compio quarantaquattro anni e mi sono svegliato con il desiderio di ritrarre in suoni la neve che ho visto scendere copiosa dalla finestra del mio studiolo. In questi giorni, sto componendo musica e, ieri, ho concluso una parte importante di questo mio nuovo lavoro acustico. Stamani, ho scritto un brano intitolato "De candida nive", che presenta molti tratti in comune con tutto quello che sto realizzando in questi giorni, sotto il profilo della ricerca armonica e ritmica. Ho pensato che un quartetto d'archi, due violini, una viola ed un violoncello, fosse la struttura più adeguata per descrivere il moto della neve, quel riempire ogni spazio di sé. Ho raccolto immagini dalla rete e ne ho fatto una videopresentazione, sperando di rappresentare al meglio l'emozione che sto provando nel vedere la mia città avvolta da una coltre bianca. L'opera che sto componendo in questi giorni verte intorno al concetto di oltre. Vorrei tanto che, al di là dei confini stabiliti dall'uomo, ci fosse una landa inesplorata ad attenderci, un luogo dell'anima, nel quale ricominciare a vivere bene, tutti insieme. La tonalità d'impianto che sto esplorando in questo ultimo periodo è Si bemolle minore, che mi fa tanto pensare ad uno splendido notturno di Chopin. La correzione del romanzo, invece, è ferma alla prima decina di capitoli, che io ho definito contrappunti, per dargli una connotazione musicale, immaginando le parole come note di una partitura. Il labor limae di "Musa - Pensieri di un artista" sta procedendo bene e, rileggendo, mi ritrovo nelle mie frasi, nelle mie immagini, nei miei costrutti, in una Poetica che sento fortemente mia. Ora pubblico questo video, augurandomi che possa comunicare quella sensazione di sospensione che, per me, solo la neve può dare. Lungo il viale, c'è silenzio. La gente cammina sorpresa. Anche il brusio delle automobili sembra più lieve. Buon vento, Marineros! A presto!