The decline - Antologia
Buon pomeriggio, Viandanti!
Come state?
In questi giorni ho composto e la musica che sentite, entrando in questa pagina, ne è il risultato. Sono stato mosso, in questa fattispecie, dall'idea di tramonto di un mondo, chiusura di un'epoca, attesa di ciò che verrà, quando un nuovo modo di concepire l'esistenza si farà strada fra di noi. Queste 4 composizioni sono animate da speranza, ma, nel cercare nuove forme musicali, esprimono anche un dubbio, dacché nessuno può essere sicuro di come sarà il futuro dell'Umanità. "The answer", il primo brano, è una certa risposta che sento di poter dare al mio passato. Un modo per congedarmi da ciò che è trascorso, lungo il mio cammino. "Saving" è nato pensando a mia madre, a quanto sia stata sofferta la sua guarigione da un male che sembrava volerla uccidere. Ho scritto un breve testo, che mi ha ispirato quei suoni. "New light" rappresenta la mia incrollabile certezza che un giorno ci sarà una nuova luce per gli abitanti di questo Pianeta. "The decline", invece, è proprio strutturato per simboleggiare il declino di questo mondo che non ha più una sua ragion d'essere. In tutto, le 4 composizioni, hanno una durata complessiva di 25 minuti, una piccola raccolta, cui ho dedicato il mio sforzo di trovare nuovi contenuti per nuove forme. Specie in "New light" e "The decline" i miei segni hanno virato verso una ricerca che esulasse dalla tonalità, raggiungendo strutture armoniche che mi richiamano alla mente la sperimentazione di inizio Novecento. Questa antologia dipinge appieno i miei stati d'animo, ripercorrendo i miei pensieri, gli interrogativi che nutro, guardandomi intorno, dal mio piccolo osservatorio. Esistono segnali di un risveglio globale, per il bene, cui tendo la mano, fiducioso. Non si potranno ingannare tutti per sempre, ho letto tanto tempo fa, in rete, e credo che ciò sia vero. Tanti sono stanchi di vivere in un mondo profondamente ingiusto, di cui si può immaginare il declino. In "The decline", la sperimentazione armonica segna un nuovo traguardo, sebbene io ancora non senta di poter scrivere in un ambiente completamente atonale. Tuttavia, pur mantenendo un centro gravitazionale dei suoni, avverto quanto ciò, che compongo, mi rappresenti. Le mie note, quindi, si muovono verso ambienti sonori sperimentali e di questo debbo prenderne atto. Forse non giungerò mai a scrivere come Ligeti, ma qualche piccolo passo verso la musica contemporanea lo sto facendo pure io. Sto riascoltando questa antologia. Questi suoni, forse, un anno fa, non li avrei mai composti. "The answer" è un brano per tastiera. È il mio congedo da tutta la vita che ho trascorso prima di adesso. Trovo sia necessario rendersi conto che, sebbene il nostro passato ci ha condotti dove siamo, è bene vivere nel presente, senza avvertire strani richiami da quei secoli che, ormai si sono conclusi. "Saving" è un atto d'amore. Sono riconoscente a chi mi ha dato la vita. Cerco di far star bene mia madre e ho un ricordo vivido delle parole e degli abbracci di mio padre. "New light" è la percezione che ho della Nuova Era di Luce, una meravigliosa alba greca su un'isola incontaminata. La mia mente non trova immagine più bella. In tutta l'antologia sono presenti forti dissonanze, che non sempre sfociano in consonanze amabili. È il motore della mia scrittura ed esprime, talvolta, il dubbio che è presente nei miei pensieri dopo aver letto le notizie dal mondo. "The decline" dà il nome a tutta la raccolta, perché intendo centrale la verità del declino di un mondo che non ha più nulla di bello da raccontare al Genere umano. Cerco di usare il ritmo per comunicare una precisa idea di passo della musica e noto di sentire giusta la riproposizione di certe durate dei suoni. Come faccio da sempre, prima in un modo inconsapevole e successivamente in maniera più conscia, se qualcosa mi si cristallizza in mente con una certa forma, tendo a ribadirla. È un processo che ho appreso dall'osservazione di alcuni pittori, come Chagall e Klee. Un artista deve avere il coraggio, quasi sfrontato, di seguire una strada precisa, se gli sembra buona e lo rappresenta, nella sua ideazione creativa... Se non fosse per la scelta dei timbri, che, talune volte, esulano dal mondo sinfonico, questa antologia sarebbe da considerarsi squisitamente classica, nell'accezione ampia del termine. La fotografia che vedete in alto in questa pagina è stata scattata dalla mia compagna e sento rappresenti al meglio il mio senso di declino, con questo tramonto sul Po. Il vecchio mondo è morto. Viviamo in una sutura storica, con la quale, di fronte a tutte le ferite create da un sistema perverso, proviamo a rimettere in cammino una Umanità immobile da troppi anni, condannata ad un letargo infausto, quando ha tutto il diritto di vivere con pienezza la gioia di essere una meravigliosa opera d'arte. Io spero. Non posso credere che il Pianeta sia lasciato nelle mani di chi ne causa il male. Affido al grande padre delle acque questa antologia.
Buen viento, Marineros!