Lo stato dell'arte
Buongiorno, Viandanti!
Oggi rifletto, dopo il caffè, su ciò che sto creando in questo nuovo anno. Come dicevo in un altro post, il mio 2019 si è aperto con un periodo, durato qualche giorno, di totale silenzio. Non sentivo cose da dire. Conoscendo quel processo, non mi sono forzato, dacché sarebbe inutile scrivere quando non si ha nulla da vergare, nero su bianco. L'intuizione musicale nuova, che era nata in me prima del nuovo anno, in Umbria, nella casa di mio padre, è stata frutto di una nuova conoscenza linguistica. Ho appreso, con mio stupore, che in inglese esiste un termine che indica la parola di un bambino: "Dolly". Mi ha attratto il suono dolce, quella D e quella L, che costituiscono l'insieme dei primi suoni della bocca di un neonato. Memore di come mio figlio, un giorno, quando aveva sei mesi, si fosse svegliato producendo una serie pressoché infinita di "Da", mi sono compiaciuto e, sorridendo, ho deciso che avrei tratto spunto da quel lemma inglese. Così, superato l'iniziale vuoto creativo dei primi giorni di Gennaio, mi sono messo all'opera, componendo un brano che ho intitolato "Dolly", "Parola di bambino", con l'intenzione che esso potesse far parte di una antologia dal medesimo nome. Nei giorni successivi, l'attività di scrittura musicale è stata intensa, fino a giungere alla conclusione di 5 brani, tutti legati dall'omonimo concept. L'antologia "Dolly", dunque, è un concept album, nel quale la musica narra la storia di un feto che diviene bambino, dal liquido amniotico alla sua scoperta del grande mare della vita. Potete ascoltare "Dolly" a questo indirizzo.
Le mie relative riflessioni qui.
Mi sono reso conto di amare ogni nota che scrivo.
Dunque è superfluo sottolineare quanto io tenga a ciò che compongo.
"Dolly" è una antologia che mi appartiene in toto.
Parola di bambino è un auspicio, orbene.
Se ascoltassimo di più le parole di bambino, il mondo sarebbe di sicuro un posto migliore.
11 anni fa, pubblicai il mio primo racconto lungo, "RoY", che si apre con questa frase:
Mi chiamo Itzhack ed ero un bambino normale. Sono figlio delle risa di un Dio dissidente venduto allo stato.
Ne è passata di acqua sotto i ponti!
A rileggere ora questo Incipit, mi pare che lo abbia scritto un altro uomo, perché, inevitabilmente, io, dopo 11 anni, sono diverso da allora. Tuttavia, credo ancora nelle stesse cose. In questi giorni, sto riprendendo in mano il mio romanzo, "Musa - Pensieri di un artista", perché, sebbene concluso e ristudiato in ogni parte che ne costituisca la forma, dovrò, a breve, formattarlo come ebook, per poi poterlo mettere in vendita. Questo è quindi il mio inizio 2019. Sono grato. Ho molto, perché sono prossimo alle persone che amo. Come dicevo tempo fa, ho cominciato a scrivere una nuova sceneggiatura, per la quale ho raccolto diversi brani musicali pensati come colonna sonora. Se riuscissi a lavorare intensamente a questo progetto, il mio 2019 sarebbe già da ritenere prezioso. Vedrò di impegnarmi al massimo. Riflettevo giorni fa su come Bach, nella sua Turingia, fosse solo, ma non per questo egli abbia mai dubitato della bontà della sua musica. Un piatto cucinato con amore, se buono, è buono anche se lo si mangia da soli. Certo, condividerlo con qualcuno che si ama, gli conferisce un valore aggiunto significativo. Tuttavia, si può scrivere, creare, anche da soli. Io ho una Musa e poche persone che mi conoscono davvero. Non è necessario il plauso di migliaia di persone. Ovviamente, qualche feed-back sulla propria produzione fa sempre piacere. Esorta ad andare avanti. Io ho una cinquantina di contatti Facebook. Sono presente in diverse piattaforme, ma con pochissimi followers. Se valutassi le mie opere in base all'impatto che esse hanno e al riscontro che si manifesta sugli altri, dovrei smettere di comporre oggi stesso. Una donna abbastanza famosa, in questi giorni, parlando della propria "arte", ha dichiarato che come lo shakera lei il sedere, in Italia, non lo fa nessuna. Ecco, io faccio un'altra cosa e non mi rammarico se il sedere di questa donzella riceve più gradimento di una Sinfonia di Mahler diretta da Abbado. È segno dei tempi. Di questi tempi oscuri dove regna un concetto di vita umana a me alieno. Però una domanda me la faccio e ve la faccio: "Ma possiamo davvero pensare che, fatti di Luce e vibrazione universale, la nostra vita possa racchiudersi tutta dentro l'acquisto dell'ultimo modello di smartphone?". Io dico di no. Poi, voi, se volete, potrete dirmi la vostra... Io ho dovuto lottare. Quasi mai la mia esistenza si è rivelata lineare. Però ora, con tutta la consapevolezza che ho, posso dire quanto la vita sia davvero bella. Occorre prima diventare forti. Non ci si può squassare per ogni perturbazione. Tuttavia, procedendo lungo il cammino, non perdendosi, le giornate cominciano a sorriderti. L'energia, che non disperdi in mille stupidi rivoli che non ti appartengono, ti ritorna e ti rafforza. Ho 45 anni. Mi sono conquistato ogni millimetro del sentiero in cui ho camminato per giungere fin qui, a contemplare una Bellezza dalla forma struggente. Sono consapevole del fatto che non si torni indietro, dacché operazione impossibile. Ho conosciuto tante persone. Ho avuto la necessità di capire tante cose. Ora sono qui, nella mia piccola casa, in una Emilia che resiste come può all'avanzare della barbarie del neoliberismo sfrenato. Sono con la mia compagna. Torno spesso da mio figlio che è un giovane uomo. Mi prendo cura di mia madre. Ho poche relazioni, fuori dal mio contesto familiare, come dicevo prima. Ho accettato il mio destino di artista solitario, pressoché invisibile ai più. Lo affronterò sempre con il sorriso in bocca, leggendo di come tante belle signorine abbiano deciso di shakerare il deretano in nuovi magici video che la televisione trasmetterà 24 ore al giorno, rimbambendo i più. Questo mondo si può salvare solo partendo da noi. È la nostra Psiche a dover dire di no a tutto ciò che è putrido, nel mondo voluto dai potenti. Se salviamo noi, abbaiamo già fatto abbastanza e, procedendo, possiamo rapportarci all'altro con una nuova luce negli occhi, che, forse, sarà notata ed attiverà così un nuovo flusso di vibrazioni anche nel prossimo. Sogno che un giorno, il popolo possa ammirare una scintillante alba greca, su isole meravigliose...
Buen viento, Marineros!