Petto
“Dovremo trovare nuovi equilibri, è inevitabile, non potremo stare per sempre in questa dimensione che è calma, spensieratezza. Accadrà qualcosa che detterà un cambiamento, cui resistere sarebbe stolto”. È così che mi dicesti tempo fa, con un tono sereno e uno sguardo profetico sulle cose. Quel qualcosa è giunto, sia nella mia vita che nella tua. Stiamo assistendo alla vecchiaia delle nostre madri, con le inevitabili preoccupazioni. Dobbiamo essere saldi. Dobbiamo resistere. Dobbiamo fare il meglio. Non si può soccombere. Non si può rimanere a terra. Non si può buttare nel cesso tutta questa Bellezza. Ti ho sempre amato. Ma mai come ora. Ora che conosco una infinità di tuoi percorsi mentali. La tua sorprendente intelligenza che tutto decodifica. Le tue passioni. Il modo gentile con cui ti approcci al mondo. Sapevi già allora che il benessere va conquistato ogni giorno. Eri consapevole della precarietà. Eri pronta a lottare. Io ho sperato che le cose potessero andare avanti in modo magnifico per sempre, ma temevo che arrivasse il giorno di nuove sfide. Ho fatto il mio meglio per mia madre. Ho ragionato tanto. Mi sono sforzato di trovare le soluzioni migliori. Mi ha animato lo spirito di verità, che non ho mai cessato di tener presente. Una musica finisce e ne inizia un’altra, e non è detto che l’ultima sia meno bella. In questo momento, mi sento un uomo. È cominciato tutto dall’Aprile scorso, quando, tornando da casa di mia madre, avvertii che qualcosa nella sua vita stava radicalmente cambiando. Mi sono spaventato. Ho pensato che un orco terribile si stesse impossessando della sua esistenza. Ora lei è viva. È l’adorabile signora di sempre. È stato un percorso lungo e tortuoso, grazie al quale sono diventato un adulto responsabile con un bambino dentro che vuole continuare a giocare e sperimentare. Anche la mia musica è cambiata. Non è più quella di due anni fa, o addirittura del tempo precedente. È incredibile notare come i miei segni, parole o suoni, si siano trasformati con me. Ho portato l’Arte nella vita, come mi aveva insegnato il mio professore di Flauto al conservatorio. Nell’ultimo anno mi sono modulato con il cambiamento, sapendo benissimo quanto sarebbe stato inutile e dannoso resistervi. Ho prestato massima attenzione al mio stato d’animo, cui non dovevo concedere di rassegnarsi alla tristezza. Non ho mai cessato di sperare. Sapevo quale fosse la cosa giusta da fare, in ogni attimo. Mi rifiutavo di arrendermi. Ho attraversato la tempesta, resistendo come potevo, sognando un lido ameno, che non poteva essere altro che il tuo abbraccio, Donna mia, che hai continuato a credere in me, come fa la compagna di un soldato in trincea. Quanta fatica, però… Quanta abnegazione… Quanta difficoltà a tratti insormontabile… La soddisfazione è vedere le persone care godersi la vita. Stare bene. Emozionarsi per un tramonto… Non potevo essere che io a spezzare tutte le catene. Se questo ruolo fosse toccato a mio figlio, avrei totalmente fallito come padre. Ho recuperato me stesso, nel pieno delle mie risorse ed attitudini. Posso camminare a fianco di mio figlio, per le strade del mondo. Posso vivere pure io. Giunge un frangente drammatico, nel quale un membro di una famiglia deve salvare se stesso ed il proprio nucleo. È un atto titanico, ma ineludibile. È l’unica via verso la libertà della propria identità. Ho camminato tanto, Amore, per giungere da te. Non mi sembrava vero che tu esistessi. Negli attimi di disperazione, mi ha tenuto in vita il tuo Amore. Il ricordo del tuo sorriso. Quella nota della tua voce che mi fa capire che sono nel posto più bello del mondo per me: fra le tue braccia. Affronteremo tutto insieme e sarà quel che sarà, dopo che ci saremo impegnati per il bene di tutti. Non possiamo fare di più, umanamente. Siamo guerrieri, io e te. Ne abbiamo viste tante. Abbiamo mantenuto il sorriso, che non è cosa facile… Sarebbe stato più scontato diventare dei mostri. Orchi. Indifferenti e stronzi. Invece abbiamo conservato l’innocenza dell’infanzia e ci entusiasmiamo di fronte ad un fiore di campo. È giusto che sia andata così. Abbiamo avuto la fortuna di trovarci, sceglierci, confermarci l’uno nella vita dell’altro ogni singolo giorno del nostro sentiero. Per quelli come noi, la vita ricomincia ad ogni sole nuovo. Per noi, ci deve essere una musica costante. Una sinfonia dei nostri passi. Un infinito mosaico cui aggiungere una tessera ogni sera prima di coricarci. Ti amo, Donna mia. Non potrei amare nessun altro. Sei le mie risposte. Sei la gioia. Sei la casa. Io non ti lascerò nella difficoltà. Io ci sarò e farò esattamente quello che è doveroso fare per il tuo benessere. Io desidero che tu possa contare su di me. Sei una roccia, ma devi poter avere la possibilità di dormire serena sul petto del tuo uomo.