Cristallino
C’è voluto un mese ed una settimana, per portare alla luce la mia ultima Sinfonia, “Amber”, la 22° della mia produzione. Sono soddisfatto perché essa costituisce la mia pagina più complessa, da un punto di vista formale. “Amber” è qui, la potete ascoltare. In questi ultimi giorni, sono tornato dall’Umbria dopo un lungo soggiorno nel quale ho potuto gioire con mio figlio, parlare con mia madre e provare a preparare del buon cibo per chi fa parte della mia famiglia. Sono stati bei momenti e ho dato tutto quello che avevo in corpo. Nel frattempo, ho composto. Ho avuto tempo per me, le mie lettere, i miei suoni, lavorando alacremente al pianoforte che mio padre, 30 anni fa, mi regalò. Ero lì, nella mia camera, seduto davanti a quei tasti, con la foto del mio Papà sopra allo strumento musicale e pensavo che quelle note fossero anche per lui. Tornando in Emilia, ho potuto riabbracciare la mia incantevole Musa, che mi attendeva col suo sorriso di bambina. Ho scelto di non vivere senza di lei nemmeno un secondo, sebbene nei lunghi periodi in Umbria non la veda e le mie giornate si snodino con la consapevolezza che poi la ritroverò là ad attendermi, con la sua innata grazia. Riflettevo in questo ultimo periodo sulla grazia femminile, che è tutto. Una donna può avere tutte le qualità del mondo, ma senza grazia non sarà mai bella. Sono arrivato in Emilia dopo un lungo viaggio, attraversando l’Appennino tosco - emiliano, che mi è sembrato, ancora una volta, splendido. Ho cercato di riposare a lungo. L’altro giorno, ho lavorato ad “Amber” con attenzione, l’ho conclusa e postata, con immenso piacere. È stata creata per chi ama. Per chi vuole star bene. Per chi non crede che la realizzazione sia un cospicuo conto in banca. Quando sono in Umbria, nonostante abbia la tv, seguo poco le progressive conquiste di questo sistema di cose che regna incontrastato a tutte le latitudini e faccio bene, perché quando poi mi informo, scopro che nulla cambia, anche se sei fuori dal mondo per un mese intero. C’è chi crede che siamo di fronte ad una svolta epocale, anzi, che la stiamo già vivendo, ad ogni livello, anche antropologico. Io credo nella Nuova Era di Luce, l’ho scritto nel mio Romanzo, “Musa - Pensieri di un artista”, che è in rete da 7 mesi. Sono qui, nel mio studiolo, dove a fine Ottobre, cominciai a comporre il 1° Movimento di “Amber”, ignaro del fatto che avrebbe significato la rappresentazione del mio microcosmo odierno. Sono lungo il mio sentiero. Sono fra le mie note e i miei morfemi. Sono un uomo attento. La mia ricerca mi ha condotto a realizzare che esista solo un grande obiettivo, star bene, dacché tutto il resto, davvero, è insignificante. Se stai bene e operi il bene, allora sei ok. Diversamente, sei solo un’anima in pena che non potrà fare niente di buono. I sentieri verso la Bellezza possono essere infiniti, ma la percezione della Verità, della Bontà che è giustizia, della Bellezza che è Amore, si manifesta in modo univoco. Esiste solo un’unica tensione: quella verso la Sanità mentale. Ci sono sconfinati modi di perdersi, ma, operate le scelte corrette, per il proprio mondo interno, si scopre che vivere è davvero gioia. Altruismo. Rispetto e comprensione dell’Alterità. La soddisfazione di aver preparato bene un piatto di verdura per un giovane uomo che ha lo sguardo cristallino… Indosso la mia tuta, quella con cui mi sento bene. Sorseggio il mio caffè. Guardo le foto di un uomo che ha camminato per 45 anni. Calzo le mie ciabatte nuove. Non ho mai pensato che i piedi avessero il proprio benessere, ora, invece, lo so. Conosco l’importanza di alcune cose, che faccio con spirito di libertà. Non intendo far entrare in casa mia chi non rispetta il mio mondo. Sono una persona in continua trasformazione. Sono un uomo molto amato. Sono uno che sa che, oltre le menzogne, c’è un campo di covoni dorati. Una montagna con una Croce arcana nella sommità. Possa la Bellezza essere tutta intorno a voi, come recita una preghiera dei Nativi d’America. Possiate gustare la Pulcritudine. Possiate star bene, perché ogni individuo se lo merita. Spesso, prima di addormentarmi, recito questa piccola preghiera laica: “Auguro a tutti una meravigliosa alba greca, sul mare, con il sole che nasce da dietro il promontorio”. L’immagine è legata ad un ricordo vivido di una vacanza ad Ammoulianì, davanti al terzo piede della Calcidica, in Grecia. Io auguro a tutti quell’alba. Ogni giorno, per tutta la vita… Non posso che gioire. Sono un membro della grande tribù umana. Sono un artista. Sono un ricercatore. Questi pensieri sono confluiti in “Amber”, una composizione che mi ha dato tanto e che spero possa comunicare qualcosa anche a chi vorrà ascoltarla. Penso a tutte le persone che ho incontrato lungo il mio cammino. Ognuna di esse mi ha lasciato qualcosa. Mi ha insegnato. Ha contribuito alla costruzione del mio mondo interno e al modo in cui saluto un bambino che cammina lungo un prato. Intendo essere l’uomo di cui sarebbe stato orgoglioso il bambino che sono stato. Ho profondo rispetto per tutti. Cerco sempre di comprendere la storia che si cela dietro ogni persona. L’intelligenza non fa rumore. Non è chiassosa. È l’unica forma di resistenza che abbiamo contro l’idiozia che ci vuole tutti schiavi. Io sento che “Amber” sia tutto ciò che avevo il desiderio di comporre, in questo scampolo di 2019, che sta lasciando il passo ad un nascente 2020 che mi auguro sia bello per tutti. Ho trascorso l’ultimo mese fra i suoni di “Amber” e mi sono sentito bene, nel mio mondo acustico. Questa musica vuole essere la carezza di un guerriero. Ho dato la mia anima ai suoni. Ho rielaborato il mio microcosmo affettivo, sensoriale, psichico. Sono davvero orgoglioso di una composizione da cui mi sento rappresentato in toto. Ora, sarà importante ricevere dei feed-back dalle persone che la ascolteranno. “Amber, the second mountain, far away, so close” mi pare anche un titolo evocativo. La seconda montagna, che sto conoscendo da poco, si erge dalla notte dei tempi e si riesce a scorgerla dopo essere stati catapultati a valle dalla prima montagna, quella che conosciamo tutti, legata indissolubilmente alla realizzazione egoica. Per me, la seconda montagna è fatta di lastre stupende d’ambra e mi muovo fra il rosso ed il giallo di questa resina, che è stata capace di raccogliere tutte le tracce del mio passaggio. Non la vedi prima, la seconda montagna. La individui solo dopo aver perso tutto, aver compreso che non è poi così appagante avere una macchina di lusso e la piscina in giardino. La vedi solo quando comprendi che l’Io, da solo, non si basta, necessita di un Tu dialogico, carico di intelligenza interpretativa da amare e con cui edificare una dimora dell’anima. Questo è ciò che ho compreso dalla visione di un filmato sulla omonima opera di David Brooks, che conia questa suggestiva definizione. Potrebbe sembrare tutto molto lontano, ma, in realtà, è a due passi da dove siamo. È a un millimetro da come salutiamo un anziano. Da come ci approcciamo a una persona che ci parla. Da come reagiamo ad una critica. Per questo è “far away, so close”, “lontano, così vicino”… Credo davvero che la vita sia bella, ci riflettevo proprio adesso. Devo ricordarmelo. Devo rimembrare di averlo scritto qui, fra queste righe, l’ultimo giorno di Novembre 2019. Ho fatto una pausa e mi sono divertito a girare per il mio paese d’adozione. Ho passeggiato lungo un viale che costeggia la ferrovia, pieno di foglie rosse e gialle, nella sottile foschia. Mi sento cristallino. Ho compreso alcune realtà. Cerco di mettermi sempre nei panni altrui, sebbene poi non riesca a giustificare il male che alcuni operano nella coscienza di fare il male, dal quale le vittime si riprendono con grande sforzo, e non sempre. Ho digiunato e sto digiunando: cibi, persone, situazioni, dinamiche, mi astengo da tutto quello che non è per me, dacché ora so cosa mi fa davvero bene. È stato un lavoro in progressione, non ho avuto la bacchetta magica, ma ho ascoltato con attenzione me stesso in profondità e la mia Compagna che è la persona più sana che io conosca. Con “Amber” si chiude un altro ciclo creativo e mi apro a nuove soluzioni, con la speranza che il 2020 sia bello. La vita è bella, voglio scriverlo per la seconda volta con estrema chiarezza. Lo è anche quando siamo avvolti dalla tenebra, perché, pur non sapendolo, ci stiamo preparando per la seconda scalata fondamentale della nostra esistenza: quella della seconda montagna, che ci porterà a diventare migliori e a provare a dire la nostra parola all’universo. Questo sito è come un figlio, per me ed è anche un diario che, una volta riletto, mi dirà per dove sono passato, con che spirito e con quali energie. Amo la mia famiglia. Ho un tenero ricordo di tanti amici. Amo la mia creatività, non ne vorrei una diversa, perché io sono contento di essere me stesso, dopo aver individuato la mia natura più intima. Vi auguro un fine-settimana all’insegna delle vostre passioni e del relax più appagante. Siamo tutti libellule in volo verso la Pulcritudine…
C’è voluto un mese ed una settimana, per portare alla luce la mia ultima Sinfonia, “Amber”, la 22° della mia produzione. Sono soddisfatto perché essa costituisce la mia pagina più complessa, da un punto di vista formale. “Amber” è qui, la potete ascoltare. In questi ultimi giorni, sono tornato dall’Umbria dopo un lungo soggiorno nel quale ho potuto gioire con mio figlio, parlare con mia madre e provare a preparare del buon cibo per chi fa parte della mia famiglia. Sono stati bei momenti e ho dato tutto quello che avevo in corpo. Nel frattempo, ho composto. Ho avuto tempo per me, le mie lettere, i miei suoni, lavorando alacremente al pianoforte che mio padre, 30 anni fa, mi regalò. Ero lì, nella mia camera, seduto davanti a quei tasti, con la foto del mio Papà sopra allo strumento musicale e pensavo che quelle note fossero anche per lui. Tornando in Emilia, ho potuto riabbracciare la mia incantevole Musa, che mi attendeva col suo sorriso di bambina. Ho scelto di non vivere senza di lei nemmeno un secondo, sebbene nei lunghi periodi in Umbria non la veda e le mie giornate si snodino con la consapevolezza che poi la ritroverò là ad attendermi, con la sua innata grazia. Riflettevo in questo ultimo periodo sulla grazia femminile, che è tutto. Una donna può avere tutte le qualità del mondo, ma senza grazia non sarà mai bella. Sono arrivato in Emilia dopo un lungo viaggio, attraversando l’Appennino tosco - emiliano, che mi è sembrato, ancora una volta, splendido. Ho cercato di riposare a lungo. L’altro giorno, ho lavorato ad “Amber” con attenzione, l’ho conclusa e postata, con immenso piacere. È stata creata per chi ama. Per chi vuole star bene. Per chi non crede che la realizzazione sia un cospicuo conto in banca. Quando sono in Umbria, nonostante abbia la tv, seguo poco le progressive conquiste di questo sistema di cose che regna incontrastato a tutte le latitudini e faccio bene, perché quando poi mi informo, scopro che nulla cambia, anche se sei fuori dal mondo per un mese intero. C’è chi crede che siamo di fronte ad una svolta epocale, anzi, che la stiamo già vivendo, ad ogni livello, anche antropologico. Io credo nella Nuova Era di Luce, l’ho scritto nel mio Romanzo, “Musa - Pensieri di un artista”, che è in rete da 7 mesi. Sono qui, nel mio studiolo, dove a fine Ottobre, cominciai a comporre il 1° Movimento di “Amber”, ignaro del fatto che avrebbe significato la rappresentazione del mio microcosmo odierno. Sono lungo il mio sentiero. Sono fra le mie note e i miei morfemi. Sono un uomo attento. La mia ricerca mi ha condotto a realizzare che esista solo un grande obiettivo, star bene, dacché tutto il resto, davvero, è insignificante. Se stai bene e operi il bene, allora sei ok. Diversamente, sei solo un’anima in pena che non potrà fare niente di buono. I sentieri verso la Bellezza possono essere infiniti, ma la percezione della Verità, della Bontà che è giustizia, della Bellezza che è Amore, si manifesta in modo univoco. Esiste solo un’unica tensione: quella verso la Sanità mentale. Ci sono sconfinati modi di perdersi, ma, operate le scelte corrette, per il proprio mondo interno, si scopre che vivere è davvero gioia. Altruismo. Rispetto e comprensione dell’Alterità. La soddisfazione di aver preparato bene un piatto di verdura per un giovane uomo che ha lo sguardo cristallino… Indosso la mia tuta, quella con cui mi sento bene. Sorseggio il mio caffè. Guardo le foto di un uomo che ha camminato per 45 anni. Calzo le mie ciabatte nuove. Non ho mai pensato che i piedi avessero il proprio benessere, ora, invece, lo so. Conosco l’importanza di alcune cose, che faccio con spirito di libertà. Non intendo far entrare in casa mia chi non rispetta il mio mondo. Sono una persona in continua trasformazione. Sono un uomo molto amato. Sono uno che sa che, oltre le menzogne, c’è un campo di covoni dorati. Una montagna con una Croce arcana nella sommità. Possa la Bellezza essere tutta intorno a voi, come recita una preghiera dei Nativi d’America. Possiate gustare la Pulcritudine. Possiate star bene, perché ogni individuo se lo merita. Spesso, prima di addormentarmi, recito questa piccola preghiera laica: “Auguro a tutti una meravigliosa alba greca, sul mare, con il sole che nasce da dietro il promontorio”. L’immagine è legata ad un ricordo vivido di una vacanza ad Ammoulianì, davanti al terzo piede della Calcidica, in Grecia. Io auguro a tutti quell’alba. Ogni giorno, per tutta la vita… Non posso che gioire. Sono un membro della grande tribù umana. Sono un artista. Sono un ricercatore. Questi pensieri sono confluiti in “Amber”, una composizione che mi ha dato tanto e che spero possa comunicare qualcosa anche a chi vorrà ascoltarla. Penso a tutte le persone che ho incontrato lungo il mio cammino. Ognuna di esse mi ha lasciato qualcosa. Mi ha insegnato. Ha contribuito alla costruzione del mio mondo interno e al modo in cui saluto un bambino che cammina lungo un prato. Intendo essere l’uomo di cui sarebbe stato orgoglioso il bambino che sono stato. Ho profondo rispetto per tutti. Cerco sempre di comprendere la storia che si cela dietro ogni persona. L’intelligenza non fa rumore. Non è chiassosa. È l’unica forma di resistenza che abbiamo contro l’idiozia che ci vuole tutti schiavi. Io sento che “Amber” sia tutto ciò che avevo il desiderio di comporre, in questo scampolo di 2019, che sta lasciando il passo ad un nascente 2020 che mi auguro sia bello per tutti. Ho trascorso l’ultimo mese fra i suoni di “Amber” e mi sono sentito bene, nel mio mondo acustico. Questa musica vuole essere la carezza di un guerriero. Ho dato la mia anima ai suoni. Ho rielaborato il mio microcosmo affettivo, sensoriale, psichico. Sono davvero orgoglioso di una composizione da cui mi sento rappresentato in toto. Ora, sarà importante ricevere dei feed-back dalle persone che la ascolteranno. “Amber, the second mountain, far away, so close” mi pare anche un titolo evocativo. La seconda montagna, che sto conoscendo da poco, si erge dalla notte dei tempi e si riesce a scorgerla dopo essere stati catapultati a valle dalla prima montagna, quella che conosciamo tutti, legata indissolubilmente alla realizzazione egoica. Per me, la seconda montagna è fatta di lastre stupende d’ambra e mi muovo fra il rosso ed il giallo di questa resina, che è stata capace di raccogliere tutte le tracce del mio passaggio. Non la vedi prima, la seconda montagna. La individui solo dopo aver perso tutto, aver compreso che non è poi così appagante avere una macchina di lusso e la piscina in giardino. La vedi solo quando comprendi che l’Io, da solo, non si basta, necessita di un Tu dialogico, carico di intelligenza interpretativa da amare e con cui edificare una dimora dell’anima. Questo è ciò che ho compreso dalla visione di un filmato sulla omonima opera di David Brooks, che conia questa suggestiva definizione. Potrebbe sembrare tutto molto lontano, ma, in realtà, è a due passi da dove siamo. È a un millimetro da come salutiamo un anziano. Da come ci approcciamo a una persona che ci parla. Da come reagiamo ad una critica. Per questo è “far away, so close”, “lontano, così vicino”… Credo davvero che la vita sia bella, ci riflettevo proprio adesso. Devo ricordarmelo. Devo rimembrare di averlo scritto qui, fra queste righe, l’ultimo giorno di Novembre 2019. Ho fatto una pausa e mi sono divertito a girare per il mio paese d’adozione. Ho passeggiato lungo un viale che costeggia la ferrovia, pieno di foglie rosse e gialle, nella sottile foschia. Mi sento cristallino. Ho compreso alcune realtà. Cerco di mettermi sempre nei panni altrui, sebbene poi non riesca a giustificare il male che alcuni operano nella coscienza di fare il male, dal quale le vittime si riprendono con grande sforzo, e non sempre. Ho digiunato e sto digiunando: cibi, persone, situazioni, dinamiche, mi astengo da tutto quello che non è per me, dacché ora so cosa mi fa davvero bene. È stato un lavoro in progressione, non ho avuto la bacchetta magica, ma ho ascoltato con attenzione me stesso in profondità e la mia Compagna che è la persona più sana che io conosca. Con “Amber” si chiude un altro ciclo creativo e mi apro a nuove soluzioni, con la speranza che il 2020 sia bello. La vita è bella, voglio scriverlo per la seconda volta con estrema chiarezza. Lo è anche quando siamo avvolti dalla tenebra, perché, pur non sapendolo, ci stiamo preparando per la seconda scalata fondamentale della nostra esistenza: quella della seconda montagna, che ci porterà a diventare migliori e a provare a dire la nostra parola all’universo. Questo sito è come un figlio, per me ed è anche un diario che, una volta riletto, mi dirà per dove sono passato, con che spirito e con quali energie. Amo la mia famiglia. Ho un tenero ricordo di tanti amici. Amo la mia creatività, non ne vorrei una diversa, perché io sono contento di essere me stesso, dopo aver individuato la mia natura più intima. Vi auguro un fine-settimana all’insegna delle vostre passioni e del relax più appagante. Siamo tutti libellule in volo verso la Pulcritudine…
¡Buen viento, Marineros!