La luce del nuovo giorno
Oggi ricordo la luce del nuovo giorno su un'isola greca davanti al Monte Athos. Mi svegliavo presto tutte le mattine e fotografavo lo scenario dal buio totale al primo raggio di luce. Era il mio momento con me stesso e la natura. Ho amato molto quello specchio d'acqua innanzi alla casa nella quale stavo con mio figlio ed amici. L'ho sentito mio. Ogni giorno, una magnifica alba si manifestava davanti ai miei occhi ed io la immortalavo. Tutte le mattine, possiamo ricominciare il nostro cammino, consci dei nostri passi, lieti di stare al mondo per conoscere ed amare. Sogno che l'aurora della Nuova Era di Luce sia figlia della nascita del Sole così come la si può ammirare da un'isola greca. Ho riscoperto tanto di me, in quel viaggio. Mi sono sentito figlio della matrice culturale del Mediterraneo, culla del pensiero e delle Arti. Siamo tutti in viaggio, verso la Bellezza, che ci contatta per renderci migliori. La vita è bella, nelle sue misteriose vie, che ci possono guidare verso la nostra identità compiuta di persone. Oggi rifletto su molte cose che sono accadute negli ultimi anni. Ho perso mio padre ed una meravigliosa amica. Ho visto invecchiare mia madre, che, da locomotiva, è diventata fragile e bisognosa. Ho visto crescere mio figlio e vincere, in momenti molto importanti della sua giovane esistenza. Sono sempre stato avvolto dall'amore della mia compagna, che adesso è ancora più bella di 11 anni fa. In tutto questo processo vitale, ho cercato di tenere fra le mani il timone ben saldo, meglio che potessi. Nella vita, devi essere pronto, è questa la verità più eclatante. Devi essere in grado di adeguarti ad una novità, bella o brutta che sia. Devi trovare le energie per modularti nel cambiamento. Devi muoverti in armonia con ciò che si palesa. Quando è necessaria l'azione, occorre darsi da fare. Se invece c'è il tempo per la riflessione, è necessario seguire il proprio mondo interno ed ascoltarsi. Da ieri, vivo un momento di vuoto creativo, non riesco a scrivere. Conosco questi istanti ed ho imparato a non ascoltarne il messaggio. Tornerò a nuova musica. Mi occuperò del nuovo progetto che si inserisce perfettamente, per forma e contenuto, in "Segnali di luce". Stasera cenerò con la mia compagna. Lei è tutta la simpatia che io possa contenere e mi lascia sempre nelle braccia di una positività senza limiti. Questo sito web sta ricevendo un numero di visite in crescita ed io non posso far altro che esserne felice e ringraziare chi entra qui. Desideravo condivisione e, pian piano, la sto ottenendo. Sono un artista. Ho impiegato 40 anni per realizzarlo, dalle prime scintille di una fantasia bambina ad una architettura di pensiero adulta che crea parole e suoni, sublimando le esperienze, tratteggiando gli eventi che mi conducono ad una visione integra sulle cose. Sono figlio e sono padre. Genitore di un ragazzo e creatore delle mie opere. Ritengo che le mie creazioni possano camminare da sole per il mondo. Non mi cruccio del loro destino: sarà quel che sarà. Io posso solo scrivere. Sono accadute tante cose negli ultimi 11 anni, tutte dal grande impatto. Mi sono trasformato con esse un numero considerevole di volte e, ad ogni nuovo assetto, ho pensato di dovermi godere appieno quel momento. Si cammina su un suolo precario, tutto può modificarsi, ma ho imparato a non avere un rapporto muscolare di contrapposizione con la realtà. Ho scelto di affidarmi. Il tempo, poi, dà le migliori risposte, perché noi stessi siamo parte di un cambiamento costante, giorno dopo giorno, non rimanendo mai uguali a noi stessi, in un processo di trasformazione che, se vissuto bene, ci conduce ad essere persone sempre migliori. L'identità è ciò che apprendiamo durante il cambiamento. Sono quelle tessere del mosaico che si aggiungono ad ogni esperienza vissuta con amore ed intelligenza. Tatto e passione. Occorre amarla la propria vita. Nulla è davvero successo per caso. Non siamo ciò che siamo per una serie di casualità. Siamo diventati le persone del 2019 con un preciso percorso, in cui ogni nuovo punto di partenza aveva da insegnarci qualcosa. Personalmente, vivo l'oggi nella convinzione che tutto abbia avuto un senso, dacché, senza quella determinata esperienza, sarei davvero una persona diversa. Sarei un'altra cosa, ma di sicuro non io, assolutamente. Questi concetti sono parte integrante del Progetto "Segnali di luce", per una Nuova Era di Luce, che canto nel mio romanzo "Musa - Pensieri di un artista", che ho terminato di correggere ed attende la pubblicazione, dopo che sarà formattato in un piacevole ebook da collocare in una vetrina virtuale. Tutto fluisce, anche se noi stiamo fermi. Il flusso delle grandi acque leviga costantemente e modella la nostra scultura interna. Non siamo quelli di un anno fa, in nessun modo: gli atti quotidiani compiuti hanno prodotto una risultante, lungo il nostro cammino. Io non ho mai saputo preparare dolci. Da qualche giorno, spronato dalla mia compagna, mi sono messo all'opera. Questa esperienza, seppur minima, ha contribuito a rendermi nuovo, diverso da quando non sapevo nemmeno cosa fosse uno sbattitore. Ogni atto vitale entra in noi. Assume una posizione. Interagisce con le altre componenti della nostra identità, forgiando, in una armonia dettata dalla scansione del tempo, quel capolavoro che siamo chiamati ad essere. Tutti. Nessuno escluso. La possibilità e la guarigione esistono per tutti. Oggi vivo il mio vuoto, con saggezza. Ascolto le istanze della mia psiche e del mio corpo, che non intendono cimentarsi in una nuova composizione. È da qualche tempo che ho imbastito una ventina di pagine di un nuovo progetto letterario. Al momento sono lì, sospese. Vorrei tanto lavorarci con continuità, ma non ne ho le forze. Accetto anche questo mio stato. Ho scritto tanto negli ultimi 11 anni. Davvero molto. Ora qualcosa può aspettare. Sarebbe strano se avessi sempre la stessa costanza. Mi risulterebbe contrario a quel processo di lenta assimilazione dei processi vitali, che prima devono scendere nelle viscere e poi possono risalire al cervello sotto forma di folgorazioni e segni. Come scrivevo nel Podcast n. 2, il verbo "Accettare" è emblema di una realtà fondamentale dell'uomo. Mi accetto anche con i miei limiti e la mia finitudine di persona che non può tutto. È saggezza. Inutile violentarsi. Sono lungo il mio sentiero. Guardo gli altri ad una giusta distanza. Mi rapporto con gentilezza. Non saprei fare altro. Nel Podcast n. 6, descrivo l'amore di quella donna che è divenuta la mia Musa, capace di farmi sorridere ogni giorno. La sua straordinaria forza mi ha riempito di coraggio. Io non credo che gli incontri siano casuali. Ero una tavola vergine da dipingere e poi è arrivata lei. Mi sono posto in ascolto, prima di quell'evento. Avevo le braccia aperte. Ho cominciato a trasmettere segnali di possibilità. Ho avuto fiducia nell'esistenza, conscio della mia lunga ricerca di un amore puro. Quello che è accaduto a me, può succedere a chiunque. Mi sono solo isolato da tutto, ho cacciato via la tossicità di relazioni malsane ed ho atteso che qualcosa di meraviglioso lambisse i miei lidi. La vita ti restituisce quello che dai. Se operi il male, non potrai mai pretendere che la tua esistenza sia bella. Potrai avere alla tua sequela un esercito di servi, ma la Bellezza ti sdegnerà ed il tuo mondo sarà nel caos. La vita richiede rigore. Una cosa cattiva va rifiutata, non ingoiata, come si fa con un cibo avariato. Alla fine, si scopre quanto le leggi dell'esistenza abbiano la propria linearità. Non si può avere paura della solitudine. È il momento in cui si costruisce maggiormente la propria identità. C'è bisogno di un po' di solitudine al giorno. Silenzio. Ascolto del proprio mondo interno. Oggi affido al grande padre delle acque queste riflessioni estemporanee. Che la giornata vi arrida!
Buen viento, Marineros!