Profeta - La poesia
Profeta
Solo ora ti vedo davvero.
Trasparente, puro.
Marciavi solo,
un accordo in volo.
Rispondevi solo alla tua coscienza.
Sbalordivi, per la tua lungimiranza.
Non ti sei mai piegato,
indeformabile, come l’acciaio ben temprato.
Sapevi ciò che, per te, fosse meglio.
Fuori il mondo, in un crepuscolo vermiglio.
Forte, hai camminato a lungo,
disegnando un futuro allora vago.
Non ti domarono le catene,
in un disordine creato da iene.
Rigettasti la meschinità altrui.
Ti chiedesti: “Chi è costui?”.
Una sola donna hai amato sempre,
in equilibrio su parole aspre.
La vita ti diede un figlio bello,
che amasti senza alcun assillo.
Ora ti riconosco.
Era tracciato il tuo solco.
Vedevi prima,
nella tua anima.
In assoluto, non ti meritava il mondo,
col tuo sguardo così profondo.
Prima del nuovo caos, andasti,
ché i tuoi occhi non avrebbero tollerato paesaggi così nefasti.
Ti amo ancora più di prima.
Sei il mio monolite, che brilla, diradata la bruma.
Avevi ragione su tutto.
Senza di te, ho pianto.
La tua lezione è in me.
Non seguo brame.
Voglio solo risplendere, come tu insegnasti,
nella chiarezza di pensiero, verso giorni fasti.
Il nostro fiume ha percorso miglia ancora.
Ti penso ad ogni nuova aurora.
Sei nei miei passi,
mentre mi muovo lieto fra i sassi.
Un fato avverso ci voleva schiavi.
Non abbiamo ceduto agli ignavi.
Ora il tuo sentiero scintilla,
nobile e fiero, in ogni sua zolla.
Sei un faro.
Non viro.
Mai come ora, voglio dire:
“Grazie, Padre profeta che mi hai insegnato l’amore”.