Frangenti
Il fumo della sigaretta mi ha lasciato da pochi secondi.
Desiderio di una compagnia lieta e leggera mi avvince.
Sono scosso dalle dissonanze cognitive dei più.
Pare che quasi nessuno voglia raccontarsi la verità ed assumersi la propria responsabilità, per le difficoltà di realizzazione che incontra quotidianamente lungo il proprio sentiero.
Oggi ho scritto.
Mi sono dedicato ad un progetto nuovo.
Ho in testa la mia Umbria.
Mi sembra ancora di salire e scendere per i suoi tratturi.
Sono un padre fiero di suo figlio.
Ho eliminato una marea di contatti umani deleteri, capaci di togliermi il sorriso al mattino.
È stata dura, ma ci sono riuscito.
Sento che mi sto facendo del bene, operando queste scelte.
È così rara la sanità mentale...
Spesso incontro qualcuno e mi chiedo: "Chissà quale sarà la sua quota di psicosi?"...
Una marea di persone tradisce.
Delude.
Si racconta bugie pur di non riconoscersi una merda.
Sono stufo di tutto questo marciume.
È ora di far luce.
Aprire le finestre.
Gustare il nuovo sole.
Arricchirsi con una nuova canzone bella.
Emozionarsi di fronte ad un riflesso colorato.
Non sono chiamato a vivere con tutti.
Io scelgo i pochi che credono nell'Umanità.
Quelli che cullano un bambino.
Coloro che si alzano presto al mattino e osservano l'aurora.
È proprio vero che la vita è un dono.
Lo è fattivamente ogni secondo che il nostro respiro incontra il battito del cuore.
Sto componendo una Sinfonia, la numero 14 della mia esistenza, intitolata "Umbria", la casa nella quale sono vissuto per 34 anni densi di accadimenti.
La tonalità d'impianto è Re minore.
Mi repelle la meschinità e l'ipocrisia.
Percepisco che, con le recenti operazioni di pulizia, io abbia migliorato la qualità della mia esistenza.
Davvero: meglio soli che male accompagnati.
Ho fatto quasi tutto bene, per me e le persone che amo.
Posso migliorare, ma, guardando indietro, il cammino, che si è palesato lungo e tortuoso, sta portando verso la destinazione finale con un profondo senso di incanto.
Sono dentro ad un amore totalizzante.
Lei è la mia perfezione.
Non ne conoscerò un'altra.
Non la voglio.
Io ho il terrore di cosa possa fare una donna che non sia lei.
C'è una abissale urgenza di Psichiatria.
Prescriverei litio a tonnellate.
Per fortuna, non sono un medico.
Mi arrabbio sempre più raramente, sebbene non smetta di indignarmi anche solo per le piccole ingiustizie che vivo.
Credo che "Jeremy" dei Pearl Jam sia una canzone perfetta da cui è stato tratto un video di profondità disarmante.
Sto riascoltando il secondo Movimento della Sinfonia "Umbria".
Sta salendo in me la voglia di rileggere il mio romanzo, per poterlo finalmente spedire agli editori.
Il tempo gioca dalla mia parte.
Sento che tutto si stia maturando.
Stasera incontrerò la mia lei.
Spero che un giorno accada qualcosa di bello a tutti.
Auguro la guarigione a chiunque...
Buon vento, Marineros!