Ricevi e trasmetti
Più di 20 giorni fa, ho dato alla luce il mio primo romanzo, “Musa - Pensieri di un artista”, un'opera letteraria vasta, che descrive, con profondità, tutte le dinamiche cui sono legato, dalla rinascita psicoanalitica alla possibilità di una autentica gioia collettiva, passando per la costituzione di una Nuova Era di Luce, corrente artistica di cui mi sento padre. La prosa è stata per me motivo di ricerca ed introspezione, per un anno e mezzo. È nata per gioco, ma ha quasi subito assunto i tratti peculiari di un lavoro che fosse capace di dipingere un mondo altro, abolita la crudeltà. Era l’11 Ottobre, quando correggevo l'ultima virgola di una pagina che narrava di uno splendido viaggio dei due protagonisti: un uomo e una donna che si amano con una passione totalizzante, in uno slancio sano, privo di egocentrismo… Subito dopo ho scritto una poesia, “Lentamente”, con delle immagini del mio vissuto ed è lì che è nato il progetto “Monolith”, “Monolite” dai cui è scaturito “Monolith”, il nuovo album e “Pictures of a monolith - Symphonic poem”, un poema sinfonico di quasi un’ora di durata, che ha, come titoli dei brani, le parole chiave della poesia “Lentamente”. Credo di aver fatto tutto bene. Mi sono innamorato dei nuovi suoni, che, col procedere del pensiero creativo, hanno preso corpo nelle partiture. Il mio passo è scandito dalle mie riflessioni, da ciò che sento, in una corrispondenza biunivoca con le esperienze vitali che affronto, sempre col sorriso, animato dalle migliori intenzioni. Faccio parte di una piccola tribù, quella che, nel romanzo, definisco "il club dei differenti", con una definizione che ho mutuato dalla mia compagna, che è capace di sfolgoranti sintesi. Non mi rassegnerò mai all'evidente cavalcata trionfale del male, in giro per il mondo. Creo dacché ne avverto la necessità. La mia arte è militante e combatte. Ci sarà bisogno di nuovi canti, nel mondo altro. I musicisti saranno chiamati a suonare con tutto l'amore possibile. Saranno allora necessarie nuove storie di vittoria del genere umano. Io non so se vedrò l'aurora del cosmo che sogno, ma ritengo importante scriverne. Le ore si succedono maestose con il loro carico di segni da immortalare in fogli vergini... Il mio posto è qui. Non ne immagino uno diverso.
Buon vento, Marineros!