Dall'ombra
Dall'ombra osservo i colori figli di una luce vigorosa, che tutto delinea, in una marcia trionfale. Le sfumature della mia Umbria sono numerose e mi fanno sentire a casa, dove mi sento amato. Ho camminato fino a sentire dolore ai piedi, marchiati dal sole. Ho ritrovato i miei affetti, che erano lì pronti ad abbracciarmi. Un lungo cammino è stato, dal giorno della nascita ad oggi, momento in cui mi affaccio alla fase matura della vita, con qualche idea e la netta sensazione di sapere cosa sia buono per me. Sono nella città che forgia l'acciaio, la culla della mia famiglia, il cuore verde di una nazione, fondata dai padri dei celti, in un territorio limitato, fra fiumi e vallate. Come spesso mi capita, fra una mansione e l'altra, io penso ed anche in questa vacanza umbra, ciò mi è capitato. Ho come sognato un breve dialogo fra due uomini, uno anziano ed uno giovane, che qui riporto. Anziano: "Vuoi davvero amarla?"- Giovane: "Sì". Anziano: "Allora non farla ammalare". Nel momento in cui ho concepito questo scambio ho pensato che fosse buono. Poi ho cercato parole che lo spiegassero compiutamente. Amore è costruire le basi, nella vita dell'altro, affinché quella persona non soffra né nella mente, né nel corpo. Sembra strano, ma è così, per me. Quando hai impedito che l'altro si ammali, allora hai portato a termine la missione più gloriosa che un individuo possa avere. Non far ammalare prevede tutto: prendersi cura, creare le condizioni idonee per l'individuazione, da parte della persona amata, dei propri Sé buoni, la gioia, la condivisione piena ed appagante, parole che edificano, termini da evitare perché potrebbero riaprire una ferita sopita, ma comunque profonda. Non far ammalare una persona è tutto. Una definizione che oggi trovo splendida. Leggo spesso di sofferenza, nel web e mi indigno. Vorrei solo che le persone stessero bene. Vi auguro buona serata.