Stilla di pensiero musicale
Progetto "Heart of maiden"
1.
Sheaves of wheat
Mi ritrovai in un campo pieno di covoni di grano, a perdita d’occhio. Tonalità dominanti: il giallo aureo dei covoni e il blu intenso del cielo. Morbida, nell’aria, la fragranza dell’erba di un verde vivido. Tu fotografavi i covoni, camminando per il campo. C’era armonia di gesti ed un silenzio gravido di sensazioni. La sera stessa, a casa, composi. Il mattino seguente, cominciai davvero a scrivere i miei suoni. Nel ricordo del pomeriggio che avevo alle mie spalle, c’eri tu, nella tua infinita tenerezza. Nel tuo amare le immagini, che cogli con vero spirito artistico. Là, nel campo dei covoni, c’eravamo solo tu ed io, che ci muovevamo insieme, alla ricerca della luce perfetta. Quanto amore dimora nei tuoi gesti! Continui a stupirmi tutte le volte…
2.
Heart fo maiden
"Heart of maiden" è un nuovo progetto, che vuole osare superare i limiti di tutto quello che ho composto finora. Scrivere è sempre difficile, quando, com'è salutare che sia, si vuole creare qualcosa di bello, originale, emozionante. Oggi ho composto, provando a codificare un messaggio, nelle pieghe della partitura. Solo i giorni prossimi mi diranno se ho davvero fatto bene. "Heart of maiden" vuole essere un progetto acustico rivoluzionario, nella forma e nel contenuto. Da tempo, infatti mescolo più linguaggi, dal sinfonico al rock e credo proprio che questa sia la mia strada. La percorrerò fino a quando sentirò di avere l'opportunità di sperimentare qualcosa di interessante e degno, da lasciare a chi verrà. "Cuore di giovane donna" mi è sembrato un bel titolo, sia per un brano, che per l'intera raccolta. Questo mondo inquina i nostri occhi con nefandezze inaudite: meglio affidarsi al cuore di una giovane donna che batte per il proprio uomo. Ho concluso la composizione di "Heart of maiden" ed ora sto ascoltando il brano. I suoni sembrano descrivere ciò che un uomo possa provare per la propria compagna, in una attenzione al segno che crea una narrazione. Cerco una consequenzialità fra forma e contenuto, che siano due facce nobili della stessa medaglia, capaci di affermare il primato dell'Arte. Sto cercando di perfezionare il mio stile, che è maturato in anni serrati di ricerca, crescendo con me ed i miei pensieri, le mie progressive conclusioni e quell'Amore viscerale che nutro per le sorti dell'Umanità tutta. Continuerò a comporre, in questi giorni, per vedere, nero su bianco, quello che ho nell'anima in questo periodo della mia vita. Seguo alcune strutture formali che ho creato nel tempo e sento che al loro interno riesco ad esprimere il mio mondo. Sono soddisfatto dei miei suoni. Li sto trattando con la massima attenzione, come è giusto che sia. Quando compongo, rifletto. Assegnare un posto ad una manifestazione acustica è un processo creativo che richiede abnegazione totale. Nasce un amore. Gli occhi narrano una storia che le parole tacciono. Si trovano le mani. Una speranza germoglia. Il cuore della ragazza sussurra una melodia ancestrale, frutto dei millenni di donne che hanno attraversato questa esistenza. Lei vuole essere viva. Desidera amare. Potersi fidare. Affidare il suo tesoro a mani consapevoli. Una voce profonda emerge dall’abisso. È un preciso interrogativo: “Mi ucciderai anche tu?”. C’è una marcia, che inizia col primo bacio e avanza inesorabile verso la Bellezza. La giovane donna non è sola. Ha un compagno, che la sente meravigliosa. Insieme, possono fare cose stupende. Mi sono sempre chiesto se ti avrei incontrato. Un giorno, magari, sotto ad un sole imperante, nella mia terra, fra ulivi e vigneti floridi. È accaduto, giovane donna mia. Ci siamo abbracciati da superstiti. Non volevi raccontarmi tutto di te, desideravi che il distillato della tua meraviglia scendesse in me a piccoli sorsi. Ho saggiato subito l'arte della tua calma. Lo stupore incondizionato dei tuoi sorrisi. La gioia delle tue mani piccole ed avvolgenti. È trascorso tanto tempo da allora e ci amiamo di più. Siamo il baluardo l’uno della Bellezza dell’altra. Tienimi sempre con te. Non esiste per me un altro posto. Non v’è altra intelligenza al di fuori della tua. Non mi sono lasciato sedurre dai richiami di un mondo che non è per noi. Dalle malie dei potenti. Questa musica è per te, che tutto illumini, come un astro. Brilla, giovane Donna, ammaliami ancora, un giorno in più. Non cambiare mai. Resta ciò che sei: una guerriera indomita. Ti ho sempre amato. Ora so che sei l’intera risposta ai miei interrogativi. Sei integra. Sei Bellezza. Insieme abbiamo superato le maree. Non ci siamo mai persi d’animo. Abbiamo costruito un faro contro la forza del fato, che può tornare nella sua imponderabilità. Crei immagini. Sei un fiore. Non ti stanchi di ricercare. Hai occhi di ragazza. Cuore di miele e salda armatura di chi sa che il pericolo può sempre giungere. Non ti ho mai vista disperata, anche quando tutto sembrava ucciderci. Hai tenuto saldo il timone. Sei stata forte per due, alle volte. Non ho mai messo in dubbio la correttezza del tuo operato. Un cuore di giovane Donna sa quale sia la rotta dell’Amore, sempre, non può sbagliare. Salve, cuore di giovane Donna, questa opera è per te… Nasce tutto da un sussulto. Un suono mai sentito si diffonde nell’aria. Le tue armonie vibrano autentiche. Rechi un messaggio sublime: il tuo uomo non sarà più solo, ti amerà e tu sarai una eterna ragazza che desidera giocare e sbaragliare l’ignoranza, che ti voleva sola e incattivita. Una nota lenta. Un suono che sgorga dal cuore. Una danza estatica che segue i tuoi passi di bambina fra la sabbia… Ho sempre sognato di vedere la mia Musa ballare incantata, su un ritmo che non conosce tempo. Per te, chitarre gitane suonano corde rosse di passione. Ti muovi nel tempo, che scandisce gli istanti della tua consacrazione. Sei tutta la Bellezza che il mio universo possa contenere. Sei una creatura di Luce. Nelle armonie che crei, mi sono perduto da subito, per ritrovarmi uomo. Come sei complessa, nel tuo silenzio… Quante cose si ascoltano, prestando orecchio a quella assenza di suoni che tu riempi dei tuoi contenuti, con una essenza che brama venire alla luce e diffondere l’antico codice delle giovani Donne, che meritano rispetto ed attenzione, tatto e delicatezza. Questo canto è per te, che hai colorato tutti i miei spazi, con una dedizione totalizzante. Sei garbata. Gentile. Lieta. So quanto hai dovuto lottare, in assoluta solitudine, contro orchi malvagi, che avrebbero voluto farti sprofondare nell’abisso di una esistenza senza speranza. Li hai vinti, allontanandoti da tutti, che hai scoperto essere malsani e tossici, sleali e infingardi. Saresti stata pronta a vivere da sola per l’eternità, ma hai sempre sperato di incontrare il tuo giovane uomo, che sarebbe stato diverso da tutti gli altri. Poi sono comparso io, con le mie cicatrici, le mie paure. Una volontà incrollabile mi teneva in piedi: mostrare ad una giovane Donna meravigliosa quanto potessi renderla felice. Ci siamo stimati. Rispettati. Consolati. Non c’è stato giorno in cui non abbiamo scoperto qualcosa dell’altro che non ci facesse desiderare di restare e sperimentare, gioire e danzare. Ora posso davvero dirti che ti amo, perché ne ho piena consapevolezza. Ora posso abbracciarti sapendo che sei l’unica. Ora posso prepararti un caffè, facendoti una piccola festa. Hai sempre creduto in me. Ho sempre pensato che tu fossi la donna giusta per me. Cuore di giovane Donna, resta, questo Amore è per te. Note e parole sono nate per descrivere questo sentimento. Per omaggiare la tua Bellezza. Per narrare la storia di una eterna ragazza che desidera il mare… Amo la fierezza con cui mostri il tuo corpo di ninfa. La squisita fattezza dei tuoi occhi palestinesi. Adoro vedere i tuoi lunghi capelli muoversi nel vento. Ti ho sempre amato, cuore di giovane Donna, e non ti ho mai messo in dubbio, neanche quando sarebbe stato più facile perdersi, perché stavamo rischiando di naufragare, sotto le saette di un fato avverso, che non potevamo combattere. Sei sempre stata in grado di decidere per il bene. Lo hai scelto, contro ogni evidenza del male. Il mondo di oggi ti appare strano. Ti ho tenuto la mano per sentirti sempre presente nella mia esistenza. Non hai mai vacillato. Il tuo coraggio mi ha sorpreso. Nel tempo, suoni lontani hanno camminato verso di noi, portandoci una armonia che auspicavamo e che, davvero, ci meritavamo. Ritmi incalzanti hai danzato, mentre ti osservavo felice che fossi la mia eterna ragazza. C’era sempre una nota grave nel tuo incedere, che poi ho scoperto: la complessità ha un suono che attraversa l’anima e la definisce. Hai edificato il nostro rapporto bambino con la sapienza e la calma di un grande costruttore, giorno dopo giorno, fino ad arrivare al cielo. Abbiamo provato a stare con la gente, non ci è riuscito, dacché siamo troppo diversi. Forse un giorno conosceremo qualcuno come noi e saremo amici di chi ha scelto l’intelligenza e la bontà. Per ora godiamoci il nostro argenteo isolamento. È difficile scrivere di te, che sei così ricca di contenuti. È stato difficile anche comporre suoni in una partitura che si definisse “Cuore di giovane Donna”. Timbri aurei scandiscono il flusso del tempo. Sono tuo. Osserviamo il mondo dall’alto del nostro eremo. Non potremmo fare diversamente. Nuovi accordi sono nati, nella mia anima, per te, cuore di eterna ragazza. Li ho ascoltati. Ho sentito quanto fossero buoni. La tela dei suoni è ricca. Le ho dedicato le mie pennellate più emozionate. Non saprei vivere senza di te. Tutto mi risulterebbe insipido. Invece basta una tua telefonata, con cui mi proponi di andare su un prato e la mia giornata si infiamma. Abbiamo sempre amato i piccoli gesti, con cui ci siamo rinnovati l’eterna promessa di esserci, l’uno per l’altra. Le manifestazioni acustiche ci tengono compagnia nel nostro sentiero, da quando ti conosco, ho sempre composto, con attenzione e costanza. Ora, tutta la ricerca dei suoni sta raggiungendo una nuova consapevolezza, perché io sono il musicista che ritrae il cuore di una giovane Donna e questo ruolo è fondamentale, per me, sento che mi arricchisce e migliora. Non ho mai immaginato un cammino senza di te, da quando ci abbracciamo nella terra di Francesco. Non ho mai pensato di essere altrove. Io ti volevo nella mia vita, a tutti i costi e ora so che quella scelta era giusta, per me, per l’uomo che io desideravo essere da quando ero ragazzo. Iniziò tutto con un battito d’ali. Ti muovevi intorno a me con la grazia di una farfalla. Non lo potrò mai dimenticare. Sorridevi fiduciosa, anche se ancora non mi conoscevi bene. Leggera, eppure così profonda, nella tua identità di eterna ragazza in ricerca del bene. Mi hai subito sedotto, non hai avuto bisogno di altro che non fosse il tuo sguardo e le tue mani calde. Ho realizzato di essere dentro un grande romanzo: quello del tuo Amore invincibile. La nota grave che sentivo mi rivelò un particolare essenziale della tua natura. Eri Bellezza in movimento. Eri carisma. Eri intelligenza che tutto modella. Mi hai plasmato con le tue mani, sapendo cosa io volessi diventare. Sono nato uomo dal tuo fiero seno. Ti ho seguito e mi sono scoperto bello. Quello che avrei sempre desiderato essere da quando gattonavo. Solo ora sono io. Solo ora sei tu, grazie al nostro rapporto, che ci ha salvati. Poi l’annuncio: “Si può stare bene!”. Si può rinascere. Si può vivere in armonia. Si può amare, senza distruggersi, aiutando l’altro a divenire ciò che era chiamato ad essere fin dalla sua nascita. Amore è il disvelarsi dell’altro, dotato di intelligenza e bontà. Ho attraversato la tempesta, solo e disperato, temendo che quei giorni non sarebbero mai andati, poi sei apparsa tu, cuore di eterna ragazza e tutto si è mosso verso una direzione nuova. Abbiamo marciato, lungo un sentiero che sarebbe stato condannato da molti. A quasi nessuno sembra normale starsene da soli. Non ci è mai importato molto della nostra reputazione. Gli altri li abbiamo sempre lasciati liberi di giudicarci, noi dovevamo pensare al nostro benessere, che era il bene supremo. Il suono di un piccolo campanello portato dal vento. Così eri. Graziosa e leale come nessun’altra. Audacemente vera. Originale. Sontuosa. Una vera principessa. Non c’erano enigmi in te, solo luce ed un ritmo solenne che preannunciava la danza. Ho imparato a conoscere la tua voce rotonda e profonda. Mi sono perso nei tuoi abbracci. Non avevo mai trovato un posto così bello. Eri autentica. Non sapevi dire bugie, che aborrivi. Non volevi spacciare ossessioni. Ho sempre pensato di trovarmi, con te, davanti a qualcosa di monumentale, ma solo il tempo mi ha dato modo di conoscerti davvero per ciò che sei: Arte. Arte del sentire. Del vivere. Dell’interpretare. La maestà del tuo braccio mi ha esortato ad addentrarmi per un sentiero che richiedeva coraggio e determinazione, Amore e passione, lietezza e lealtà. Qualcuno dirà che siamo stati due matti, ma ciò non ci interessa… Noi ci siamo salvati. Noi siamo in grado di amarci. Noi vogliamo stare bene. Rifarei tutto da capo, senza mai lasciare la tua mano, che ha operato prodigi. Sei il cuore di eterna ragazza, come volevo immortalarti con i suoni, da tanto tempo. Non stancarti mai di essere la mia Musa. Io voglio solo Te. Non c’è spazio per nient’altro. Un amore, o è totalizzante, o non è niente. Almeno così la vedo oggi. Suoni solenni annunciano. C’è un sentiero per i coraggiosi, per coloro che non si accontentano della superficie edulcorata delle cose ed esigono delle risposte vitali. Io ho trovato Te. Ho respirato il profumo dei tuoi capelli e mi sono sentito a casa. Non c’è posto più bello del cuore di una eterna ragazza, per un combattente. Non c’è casa più sicura, nell’infinita precarietà dell’esistenza che tutto avvolge. Sei la mia Festa. La mia leggerezza e contentezza. Ascolto estasiato il timbro della tua voce, che narra di novità da sperimentare. Ora c’è silenzio, in casa. Ho fatto abbastanza per queste ore. Mi sono rifugiato nel tuo ricordo e i colori hanno riempito la mia dimora. I miei suoni devono poterti rappresentare. Ci sei Tu, nella loro natura di vettori acustici. Ci sei Tu, fra le pieghe di questo poema musicale. Ci sei Tu, nella mia ispirazione. Non scordarti mai che sei tu la Musa, quella fonte di ispirazione che io desidero per dipingere il mio mondo. Ho sempre pensato che un’altra Donna, come te, semplicemente, non esistesse…
3.
Pulsation
Un anno fa, l'aggettivo, che definiva meglio la sfida che stavo affrontando, era: "impossibile". È trascorso del tempo, il fiume ha portato con sé numerosi detriti, ma quel senso di difficoltà ancora lo ricordo. Ho accettato il cambiamento. Le mie migliori risorse si sono palesate quando è stato il momento di stringere i denti e andare avanti, nel poco, con la paura di fallire, eretto, conscio della posta in palio. Non ho mai abbandonato l'idea di trovare una soluzione. Non ho mai disperato, sebbene sarebbe stato davvero facile. Non ho mai desiderato lasciare solo chi in me riponeva fiducia. Mi sono mosso con attenzione. Ho valutato il rischio, camminando in punta di piedi. Sapevo di non poter sbagliare, come un atleta che è a 10 secondi dalla fine della sua gara e ha la possibilità di vincere, segnando il punto decisivo. Questa esperienza è entrata a far parte di me, mi ha trasformato, nel bene. È stata la prova del fuoco, il confine da varcare per sentirsi uomini. Senza la mia Compagna e Musa, non sarei qui, questo l'ho chiaro in mente… E abbraccio dopo abbraccio, cingendola con amore, il mio cuore non ha più avuto paura della tempesta, sincronizzandosi con una scansione adagio dei battiti. Le pulsazioni ora non sono più tachicardiche. Hanno un loro nuovo ritmo, regolare e lento. Neanche da ragazzo avevo un cuore così. È stata lei a modellare il mio tempo interno. Ci saranno cose nuove da fare. Ci saranno ascese sconosciute, ma io desidero che il mio cuore batta con lei, la Musa, che ha operato taumaturgia, con prodigi sempre più incantevoli. L'uomo riposa, nella sua quiete, gode della calma che sa assaporare. Io resterò lungo il mio sentiero, che mi tiene compagnia da tanto. Tempo fa, un saggio mi chiese: "Ma uno come lei di cosa deve avere paura?"... Io non voglio temere più niente, questa è la verità. Magari l'esistenza richiederà impegno, ci saranno nuovi equilibri da trovare, ma senza la tachicardia. Il mio cuore ha diritto di scandire un tempo adagio, metronomo di una vita che ascende alla luce. Non mi sono mai arreso. Ho scalato la montagna anche quando mi sono trovato senza forze, continuando a sognare l'istante in cui avrei ammirato lo scenario dalla vetta. Questo ultimo anno è stato molto intenso. Solo chi mi conosce davvero sa quanta energia io abbia profuso nella vita delle persone che ho scelto. Il risultato, alla fine, si è visto ed io, allora, ho potuto iniziare a far riposare il mio cuore. So di aver fatto il mio meglio. So di essere diventato un uomo, in mezzo a quei flutti. So di essermi meritato la pace. In me, adesso, c'è il desiderio che tutto vada bene. Mi sono messo alla prova. Ho resistito alle saette di una tempesta che era nera come una notte senza luna. Ho avuto paura, per me, per i cari, ma a testa bassa, lucido, cauto, ho continuato a marciare per quei tratturi delle colline che mi hanno dato i natali. Il mio stesso corpo è cambiato da allora, modellato dallo sforzo atletico. Deve andare tutto per il meglio, ciò tengo sempre ben presente. Le persone devono stare bene. Io devo giubilare. La vita non può fermarsi per nessuna ragione.
¡Buen viento, Marineros!