Il vivo ricordo
Sono trascorsi tre mesi dalla pubblicazione del mio Romanzo, "Musa - Pensieri di un artista". Quel giorno mi sembra ieri, ne ho un vivo ricordo. Ho scritto molto, negli ultimi due anni, tenendo per mano parole e suoni. Sono fiero del mio operato. Non ho mai vergato un segno che non mi rappresentasse. Vivo nella mia coerenza di artista, sono il mio codice, che si diffonde nell'aria con la sua musicalità. All'inizio, più di undici anni fa, scrivevo per una profonda esigenza legata alla rielaborazione del mio vissuto, appena uscito dalla tempesta, ma non ero consapevole della mia missione. Solo dopo aver incontrato la Donna della mia vita, eleggendola Musa, ho cominciato a realizzare di essere un artista, fra parole da scrivere e suoni da comporre. È stato un lungo percorso, che mi ha condotto alla coscienza che la mia giornata, per essere davvero piena di significato, deve muoversi fra i segni artistici che caratterizzano la mia vita. Che le danno significato. Che la rendono bella. Era l'Aprile 2008. Un editore coraggioso mi pubblicò un racconto lungo. Ero felice. Vedevo premiata la mia costanza e riconosciuto il mio stato di creativo. C'era, nelle mie serate, l'incontro con una ragazza che mi appassionava, in uno scambio epistolare in cui mi sentivo leggero, rispettato, desiderato. All'epoca, non avrei mai potuto immaginare che il rapporto con quella Donna mi avrebbe salvato la vita, e che io, amandola, avrei fatto in modo che lei affermasse la sua identità di Principessa. Lo scambio epistolare andò avanti per un poco, fino a quando, un giorno, lei mi chiese di incontrarci, per conoscerci di persona. Temevo di essere rifiutato. Avevo il terrore di non piacerle, ma decisi di saltare oltre i miei ostacoli, conscio che sarebbe potuta andar male. Del primo incontro con la mia Musa, ricordo la leggerezza, il poter parlare di tutto con assoluta naturalezza, nell'ironia, nel rispetto, nella sagacia. I nostri discorsi affrontavano tutto, ci ascoltavamo, eravamo in grado di comprendere cosa si celasse dietro un respiro profondo, fra le parole da scegliere con cura. Lei non si spaventò delle mie cicatrici. Io rimasi estasiato di fronte alla sua architettura di pensiero, alla sua forza prorompente di Donna che voleva giungere ad essere felice. Decidemmo di fidanzarci. Era il 7 Giugno 2008. Sono trascorsi 11 anni e in questo arco di tempo, che ha superato la decade, sono accadute davvero cose significative, per me, per noi come coppia, per il nostro nucleo e per il mondo. Il cambiamento ha segnato le nostre giornate. La trasformazione è stata quanto mai necessaria. Il risultato di quello, che siamo diventati, è palpabile. Due anni fa, in una atmosfera di grande novità, dopo aver concluso la stesura di un'opera musicale, la mia Compagna mi esortò a scrivere qualcosa di nuovo, un breve racconto dal tono brillante che lei immaginava carico di ironia. Scrissi la prima pagina una mattina dell'Aprile 2017, le mandai una copia e a lei piacque. Giorno dopo giorno, alla mia scrivania, imbastivo concetti in una forma a me sconosciuta, narrando le vicende di una coppia di persone che erano scampate al massacro del sistema imperante, nel terzo Millennio. Mi riempiva di gioia redigere quel bozzolo di storia. C'era tutto il mio mondo al suo interno e mi sentivo rappresentato dalle parole che sceglievo, appieno. Ho scritto tanto, sono arrivato a sfiorare le 1000 pagine, tanto che, nel momento della realizzazione del cartaceo, per motivi tecnici, ho dovuto dividere l'opera in Volume 1 e Volume 2. Questo Romanzo, "Musa - Pensieri di un artista", rappresenta il meglio delle mie energie. Di ciò che penso. Del mio codice. Inutile sottolineare quanto amore ci possa essere fra le righe di un'opera letteraria che si estende attraverso due anni della propria vita di autore. Sono nei miei passi, che mi orientano verso una consapevolezza del mio mondo sempre maggiore. Sono con la Donna che mi ha scelto. Sono nella dimensione del piccolo, lungo questo spazio, che è divenuto il mio studiolo, dal quale affido al mondo i miei segni. Non potrei desiderare altro. Un anno fa, mio figlio ha affrontato l'esame di Maturità del Liceo artistico, con piena soddisfazione. Ora rifletto su quanto sia stato importante che io mi trovassi lì, quel giorno, a godermi ogni sua singola parola nell'esame orale, che ha visto i suoi professori riconoscergli il suo status di creativo, con la richiesta di non abbandonare mai la sua ideazione artistica. Due persone della mia vita non ci sono più. Una cara amica è venuta a mancare e 8 anni fa ho perso mio padre, a cui ero legato da profondo amore. La vita cambia necessariamente, in questi casi. È fondamentale trovare un nuovo equilibrio, proprio perché coloro che non ci sono più avrebbero voluto che tu stessi bene. Tanto tempo fa, ero a casa di mia madre, e una sera non riuscivo a prender sonno, perché avevo una idea musicale in testa. Afferrai la penna, scrissi su un foglio bianco l'Incipit di una Sinfonia, cui diedi un titolo che inneggiava alla storia della mia terra. Forse non ero del tutto consapevole di ciò che stessi facendo, era il mio primo tentativo di comporre una pagina che immaginavo far parte di una Sinfonia, ma provai. In tutti questi 11 anni, da quando ho pubblicato il mio primo racconto lungo, poco prima di conoscere la mia Compagna, io ho sempre tentato. Con una buona dose di incoscienza, io ho affrontato regole della Musica, costrutti della Letteratura, modelli e dettami sintattici per vedere realizzata un'opera, che fosse fatta di parole o suoni. Ritengo che ogni singolo tentativo, operato in questi lunghi anni, all'insegna dell'Arte, mi abbia condotto dove sono ora. Anche un piccolo foglio d'album di 1 minuto di musica ha contribuito a rendermi, creativamente, quello che sono oggi. Sei quello che fai. Se scrivi abitualmente parole, diventerai maestro di quell'arte, prima o poi. Se suoni, con una dura pratica quotidiana, diventerai un musicista. Se componi tutti i giorni, diverrai un compositore. La mia Arte si è evoluta con me. Non scrivo più come 11 anni fa. È come se, ad ogni nuovo Me, ci fosse stato un nuovo Artista ad attenderlo. È così che funziona. Portiamo la vita nell'Arte e, ad ogni nostra novità esistenziale, creiamo codici vergini che raccontano ciò che siamo diventati, con le nostre lotte, i nostri pensieri, le nostre emozioni e la trasformazione generale della nostra vita. In fondo, è proprio vero che nessuna opera somiglia all'altra, perché siamo diversi noi che la concepiamo. Il fiume Nera ha portato con sé tanta acqua, in questa decade. Silenzioso, saggio, ha continuato il suo ciclo. Io il mio. Con "Musa - Pensieri di un artista" affido al grande padre delle acque un Romanzo sulla Possibilità. Il poter essere. Un messaggio universale di Amore e prosperità, operate le giuste scelte che conducono all'identità sana. Nessuno è escluso dal ritratto finale dell'Umanità che la prosa dipinge. Ho camminato a lungo per le dure colline dell'Umbria per giungere ad essere ciò che sono: un uomo con un bambino al suo interno. Ho scoperto la leggerezza con la mia Musa. Ora so ridere. Ora so scrivere un messaggio sulla Bellezza da consegnare ai posteri. Ora voglio vivere...
¡Buen viento, Marineros!