Sfolgorò
Tannhauser - un mondo di suoni e parole
Questa pagina ha una veste grafica in allestimento
Sono nato in una famiglia umile, nella quale erano sacri alcuni valori come la generosità. A 46 anni, alcune cose le ho comprese, in profondità. Ho capito che ogni vita umana merita profondo rispetto e la possibilità di realizzarsi pienamente, sotto tutti i punti di vista. Tutti, nessuno escluso. Ciascuna vita che nasce ha diritto alla gioia.
Crevalcore, piccolo paese emiliano. Una anonima fermata della corriera in un caldo pomeriggio di fine Agosto. Dietro a...
Pubblicato da Massimiliano Folegatti su Mercoledì 26 agosto 2020
Mi piace pensare che, se sei giunto qui, fra queste righe e questi suoni, è perché sei alla ricerca di qualcosa di buono, che non finirà mai nei talk show televisivi. Il Neoliberismo uccide l'Umanità, ne annienta le aspirazioni. Questo luogo dell'anima intende restituire alle persone una visione, quella della Nuova Era di Luce, che, forse, qualcuno vedrà, prima o poi.
Questa Umanità rischia di morire, sotto la scure di un capitalismo cieco. L'alternativa è l'evoluzione antropologica verso una Nuova Era di Luce.
La guerra fra Nuova Era di Luce e il severo scompenso in cui versa l'Umanità potrebbe andare avanti per molto tempo ancora. La Nuova Era di Luce la costruiamo ogni giorno, con i nostri atti. Amare è la chiave. Stiamo assistendo alla distruzione del Pianeta Terra. Non possiamo permetterlo...
Tu sei tutte le mie vittorie.
Gentile, sei entrata nel mio mondo.
L’infinita tenerezza dei tuoi sorrisi mi ha commosso.
Mi hai accolto con la grazia delle tue mani.
Ero un superstite.
Mi hai abbracciato in una spiaggia deserta.
Non credevo che una sorte così benevola potesse toccare a me.
Hai deciso di amarmi.
Le mie ferite hai curato con attenzione.
Mi sedusse la tua meravigliosa intelligenza.
Non avevo mai ascoltato una voce soave come la tua.
Piccola Ninfa, resta.
Rimani sul mio petto.
Contrafforte della mia vita, voglio stare con te, per sempre.
Veniamo dalle tempeste.
Ci meritiamo la gioia.
Quanto ti ho atteso…
Sembrava impossibile che tu esistessi.
Poi, una notte illune, sei apparsa, con una luce argentea,
che irradiava la selva circostante.
Non avevo mai vinto, prima di Te.
Ogni mia buona azione cozzava contro un fato avverso,
che la dilaniava in mille stille,
trasformandole in veleno.
Dolce bambina, che mondo avverso è intorno a noi?
Una violenza cieca,
una furia psicotica animano i gesti di molti.
Difenderemo il nostro spazio.
Non abbiamo molto, ma ciò che è nostro è bello.
Non possiamo perdere questa dimora della Gioia.
Sarò con te.
Ti terrò la piccola mano calda.
Un sistema crudele uccide la diversità,
che è l’ultimo baluardo di un pensiero altro,
che non intende distruggere.
Incarni la Nuova Era di Luce, ne sei madre.
Hai scelto di non ferire.
La tua bocca dice solo cose vere.
Hai tatto.
Sei dolce, come l’uva.
Combatti ogni giorno come una guerriera,
per non permettere che la stupidità abbia la meglio.
Resta quello che sei.
Ti vedo al mare, mentre sorge un nuovo Sole,
annuncio di una vita possibile,
fra gli umani.
Ti guarderò negli occhi.
Saprò di aver fatto bene,
una notte,
ad affidarmi alle cure amorevoli di una Musa.
Salve, Ricercatori della Verità!
Oggi scrivo questo post per informare i viandanti del fatto che sono alle prese con un progetto nuovo, di cui, a più riprese, vi ho parlato. È una esperienza nuova, che mi coinvolge pienamente e con la quale spero di poter riuscire a mettere a fuoco le mie idee. Mi dedico alla scrittura tutte le mattine e mi rimane poco tempo per il sito, nel quale ho raccolto già molto materiale di mia produzione. Lascio intatta tutta la struttura di questo mio spazio virtuale, ringraziando chi vorrà visitarlo. Noi ci sentiamo presto su questi schermi. Buona navigazione...
Ho scritto molto, negli ultimi 12 anni. Mi sono dedicato a tanti progetti, l’ultimo la stesura del mio primo Romanzo, “Musa - Pensieri di un artista”, nel quale espongo la teoria della Nuova Era di Luce, arte e vita insieme. Ci siamo. Il Covid-19 sta facendo da spartiacque, come si dice da più parti e ci stiamo rivoluzionando, verso una nuova dimensione antropologica. Io non voglio neanche prendere in considerazione l’ipotesi che l’Umanità torni indietro, non mi interessa quella prospettiva. Io desidero solo che il Genere umano ascenda alla Luce, in un sentiero scandito dalla Bellezza. Dalla fierezza di sentirsi creature di Luce, Lucenti, come li definisco io nel mio Romanzo. Abbiamo fra le mani la più grande occasione che si potesse immaginare per ridefinire, riscrivere, riprogettare la nostra vita sul Pianeta Terra, all’insegna della Verità, della Giustizia e della Bontà. Ci sarà chi remerà contro, come è sempre stato, ma non dobbiamo permettere loro di imporre il loro disegno criminale. Ieri sera, un’autorevole portavoce del Fondo Monetario Internazionale ha ventilato l’ipotesi di una drastica riduzione del debito mondiale, visto che esso è giunto a rappresentare più del 90% della ricchezza globale. Un mese fa, questa presa di posizione sarebbe stata inconcepibile. Anche i grandi della Terra si stanno rendendo conto che qualcosa, necessariamente, da qui in poi, dovrà cambiare, perché il mondo come finora conosciuto, semplicemente, non ha più le basi per sostenersi. Nell’ascoltare quella informazione alla televisione, quasi non credevo alle mie orecchie. Una dichiarazione a dir poco rivoluzionaria, esposta da coloro che detengono il potere a livello planetario. Seguo un pensatore, in rete, il quale sostiene quanto la Rivoluzione sia già in atto, vedendosene tracce in ogni dove. È nelle coscienze delle persone che il mondo deve cambiare. È una trasformazione interna che poi si riverbererà su ogni gesto, ogni scelta di vita comunitaria, ogni decisione dei politici. Abbiamo guadato il fiume, non si torna indietro, non è più possibile e meno male, dico io, visto che la normalità di prima era alienazione pura… È questa l’ora. Questo treno sta passando adesso. Il prossimo, magari, se ci involviamo, passerà per i nostri pronipoti o forse mai. Economie mondiali giù, coscienze provate, società da ridisegnare. Facciamoci coraggio. Possiamo costruire un domani verso cui guardare senza avere più il terrore, recuperando le cose buone che sono state fatte finora e fondando un regno di Bellezza. L’altro giorno, qui, lungo i viali, passano i bambini in bicicletta con i propri genitori. È quella la fotografia del futuro. È quello lo scenario più radioso che possiamo immaginare. L’Umanità, nella Storia, nonostante i tanti pericoli, ha sempre trovato una via. Questa è l’ennesima prova. Siamo in grado di edificare. Come dico spesso, da queste pagine, l’Umanità ha ancora in diritto di cantare la sua melodia più sentita. Siamo un popolo splendido. La Nuova Era di Luce è già qui. Nell’anziano che accudisce un nipotino. Nell’abbraccio di una ragazza al proprio fidanzato. Nelle parole gentili di un leader che ha in mente una idea di azienda sostenibile, che cura affinché ogni operaio sia felice di svolgere la propria mansione. La svolta è epocale. Non si potrà dire: “Va bene, fa lo stesso, ci riproviamo poi…”. No, il tempo è adesso. È adesso che dobbiamo smetterla di sversare rifiuti inquinanti in mare, o deforestare l’Amazzonia. Non è dopo. Dopo forse non ci sarà dato e vivremo in un mondo in cui la mascherina sarà il problema minore ed il nostro senso di appartenenza al Genere umano sarà andato definitivamente a rotoli. Come dicevo, questa ipotesi di dissoluzione totale della nostra Identità di individui pensanti non la voglio nemmeno prendere in considerazione. È giunto un grande squillo di tromba ad annunciare la nascita di una nuova epoca, quella dell’intelligenza. Forse anche i giganti della Terra si stanno rendendo conto che nulla sarà più come prima. Come è tipico della natura umana, per comprendere, spesso, si deve toccare il fondo. Noi, in quell’abisso, ci stavamo da anni, perlomeno da quando era avvenuta l’esplosione dei mutui subprime che aveva portato al crollo di Lehman Brothers con l’apertura di quella crisi che non è più finita. Il Capitale è morto, lo si afferma da più parti. Nessuno vorrà credere che quel mondo lì fosse il migliore auspicabile. Non più. Non ora. Non ci si possono raccontare menzogne per sempre. Qualcuno non le crederà vere. Giungerà il tempo in cui si dovrà spiegare alle persone. Non si possono diffondere menzogne per sempre, questa è una pia illusione dei potenti. Ora basta. Diciamo basta tutti insieme. Ho iniziato a scrivere “Musa - Pensieri di un artista”, nell’Aprile 2017, in piena crisi finanziaria del ricco Occidente. Ho sempre tenuto con me l’immagine guida di una Nuova Era di Luce, frutto dei tanti confronti con una amica che aveva una mente meravigliosa. Ora è il momento. Inizia qui un nuovo ciclo della vita umana sul Pianeta Terra. Nulla sarà più come prima, lo affermano tanti studiosi. Lo credo anche io, che osservo le vicende con gli occhi dell’artista. Ci attende una missione sfolgorante. Ho atteso questo momento tutta la vita. È come vedere nascere il Sole dalla pancia del Mare Egeo. È come il deserto che si inabissa nella barriera corallina. Il processo è partito. Non si può confutare. L’intelligenza trova sempre una via. I potenti non avevano fatto i conti con una evoluzione umana che dura dal Neolitico e non può essere firmata con un atto sulla loro scrivania.
Sono tanti giorni che non ti vedo. Le fronde degli alberi si muovono con armonia, per il vento che le scuote ed io penso a te, perché, finalmente, dopo tanti giorni, domani ti vedrò. È stata una quarantena difficile, mi sono ritrovato a programmare il tempo, spesso per non farmi assalire dalla nostalgia dei tuoi sorrisi, ma eccomi qui. Sono soddisfatto del mio operato. Ho fatto il meglio che potessi. Un silenzio a tratti sovrumano mi ha tenuto per mano. Qualche volta l’ho sorretto, altre ho preferito ascoltare musica, per non dargli troppo potere. Questo periodo di isolamento potrebbe averci insegnato qualcosa. Potrebbe averci trasmesso che non siamo invulnerabili, ma questo lo vedremo col tempo e i comportamenti delle persone. Il Covid-19 ha messo in discussione tutte le nostre certezze di dominatori del Pianeta Terra. Ci ha sbattuti al tappeto. Ci ha fatto avere paura per noi e chi amiamo. Allora le nostre certezze hanno brancolato nel buio. Non c’è stata tecnologia che potesse aiutarci davvero, non c’è stata scienza che fosse in grado di risolvere il problema in tempi ragionevoli. Come torneremo alla realtà? Come vorremo tornarci. Se siamo cambiati, abbiamo maturato una nuova consapevolezza, allora, forse, dimostreremo di aver compreso la lezione, altrimenti no, continueremo più spavaldi di prima. Oggi il verde degli alberi è meraviglioso. La luce filtra dai rami e crea un ambiente più vicino alla campagna che alla città. Tutto ci ha suggerito di rallentare in questo momento storico di distanza sociale. Eravamo lanciati a 300 km all’ora su un binario morto. Suicidio di massa garantito. Poi è arrivato il virus e tutto è cambiato. Il questo periodo, mi ha tenuto per mano il ricordo delle tue parole. Dei tuoi tanti gesti d’amore, che mi doni con dolcezza. Sono l’autore di “Musa - Pensieri di un artista” e, in questa opera, espongo le linee programmatiche della Nuova Era di Luce, corrente artistica che ci condurrà verso un mondo altro, nuovo, giusto. All’inizio era solo un sogno, poi, descrivendola, è diventata realtà, di seguito abbiamo cozzato con le regole di Madre Natura, temendo di morire tutti quanti. Ora io mi chiedo: avremo imparato la lezione? Saremo diversi oppure continueremo a massacrarci come allegramente facevamo prima del Covid-19? È una grande occasione, quella che ci si para innanzi. È il tempo per ripensare il nostro modo di vivere. Di relazionarci. Di concepire i nostri giorni sul Pianeta Terra. Io non sono un governante. Non sono un sindacalista. Sono solo un uomo, ma questo nuovo silenzio, che proviene dal viale, con poche auto in circolazione e qualcuno che passeggia, mi aggrada. Profuma di pulito. Di possibile. Di doveroso, nei confronti dei bambini, che possono passeggiare con i propri genitori in una maniera che, prima dell’emergenza, non esisteva, semplicemente. La Nuova Era di Luce è arrivata, inspiegabilmente, senza che la chiedessimo. Si è imposta. Ha decretato la fine del nostro modo scellerato di stare al mondo. Urge un nuovo criterio. Occorrono Bellezza e Sanità. Chi vuole fare ancora il male, dopo tutto questo, deve essere posto nella condizione di non nuocere più a nessuno. Abbiamo una sola vita e un solo Pianeta. Dobbiamo svegliarci. Il letargo è finito. Si è concluso il periodo nel quale delegavamo agli altri le decisioni sulle sorti della nostra vita. C’è un popolo in marcia. Sono persone che chiedono risposte. Sono individui cui non bastano più le ricette del sistema. Proveranno a raccontarci che il mondo prima del Covid-19 era il miglior mondo possibile. Sta a noi decidere se credergli o meno. Io non gli ho mai creduto. Non è distruggendo e inquinando che si crea un mondo migliore. Torneranno all’attacco. Saranno più accaniti di prima. Dobbiamo far sentire la nostra voce. Dobbiamo dire “Basta” una volta per tutte.
Quando è iniziata la quarantena per il Covid-19, io ci sono scivolato dentro senza neanche accorgermene. Ho realizzato che avrei dovuto rimanere da solo, senza la mia Compagna, per alcuni giorni, ma non immaginavo che la successione delle ore sarebbe stata così lunga. È cambiato tutto. Dalla mattina alla sera, ho necessità di organizzare il mio tempo, per riempirlo di attività che lo lascino passare. Mi sveglio presto e vado a dormire alle 23, senza fare quasi mai il pisolino dopo pranzo. C’è qualcosa che mi dice di vivere appieno il mio tempo, come se, data l’allerta, il mio cervello mi spronasse a rimanere vivo, durante tutto l’arco temporale della veglia. Poi riesco a dormire bene. Stamani mi sono svegliato alle 7:15 e ora mi sento in forma. Il cervello, in allerta, si predispone ad usare le sue difese. Ora tutti sappiamo che c’è un pericolo e siamo vigili. Ne parlo spesso con la mia Donna e giungiamo alle medesime conclusioni. In Tv, sciorinano cifre senza interpretarle e questo non fa che accrescere il senso di morte che ci circonda. Quando si trova uno scienziato che invece mette in relazione i numeri della malattia, si prova un enorme senso di sollievo nel sapere di aver compreso la dinamica essenziale che dimora dietro a quelle fredde cifre. Questo deserto dell’anima finirà. Torneremo a passeggiare nei boschi. Tornerò a ridere con la mia Compagna. È tutto normale, in casa, fin quando non ti prepari ad uscire per andare in un luogo pubblico per il quale sono necessarie le misure di distanziamento sociale, la mascherina e magari i guanti, come per fare la spesa al supermercato. È in quel momento che il cervello, che, per sopravvivere, ha reso invisibile la realtà dell’allerta, ti comunica che stai vivendo una situazione di potenziale pericolo, con il rischio di contrarre una malattia che, nei casi più gravi, conduce alla morte. La nostra mente, come scrivono da più parti gli esperti, è abituata, fino dagli albori dei tempi, a convivere col pericolo. Attua quindi una serie di difese per continuare a star bene nonostante l’allerta. Io me ne sono reso conto in questi giorni, quando mi preparavo per la spesa, con quella vestizione che sembra anomala, ma non lo è. Siamo tutti connessi. Oggi, una cosa, che accade in un posto remoto del mondo, può avere ripercussioni dall’altra parte dell’oceano e, in questo senso, siamo davvero tutti sulla stessa barca. Questo ci dovrebbe indurre a pensare un nuovo modello di sviluppo, perché facciamo parte della stessa famiglia. Questo Covid-19 ci potrebbe dare l’opportunità di ripensare l’intero sistema che soggiace ai nostri giorni sulla Terra. È una grande occasione, non dovremmo perderla. Prima del virus, conducevamo una vita frenetica. Ora la strada accanto a casa mia è quasi sempre deserta. Potremmo tornare a vivere con un metronomo più basso, meno vorticoso, più umano. Potremmo cogliere la palla al balzo per ripristinare una maniera giusta per la tribù degli uomini. Tutto è fermo, tutto è silenzioso. Solo gli animali si odono. Io ascolto il canto degli uccelli dagli alberi del viale. Viviamo una forma di estraniamento: non tutto quello che accade ci procura una reazione emotiva e, certe volte, ci sembra che tutto questo non sia toccato a noi, come in una sorta di racconto che non ci riguarda. Il cervello non comprende tutto di questa vicenda. Si salva omettendo dei dati, come era prevedibile che fosse di fronte a una realtà che sta investendo tutto il globo con una velocità impressionante. Io, ad esempio, mi sono reso conto di non voler vedere immagini troppo forti. Evito la visione dei morti, degli ospedali dove ci sono reparti di intensiva allo stremo e così via. Non si può sempre comprendere tutto. Un uomo, diceva il filosofo, non può contenere tutta la realtà, perché ne rimarrebbe schiacciato.Così navighiamo a vista, giorno dopo giorno, senza chiederci troppo del nostro futuro. Sono l’autore di “Musa - Pensieri di un artista”, romanzo nel quale descrivo la Nuova Era di Luce e vorrei davvero che questa situazione fosse il La per una nuova concezione dello stare insieme. Il tempo è segnato. Il nostro sistema di sviluppo ci ha condotto allo sfacelo. Sono troppe le persone che soffrono. Occorre ridipingere il nostro mondo. Colorarlo con tinte nuove. Ascoltare nuovi suoni. Immortalare una visione autentica fatta di uomini e donne che vogliano vivere veramente bene. Come dicevo in questi giorni, gli individui dediti al male torneranno più agguerriti di prima, ma questo non deve sconvolgerci. Noi abbiamo la forza dell’unione. Possiamo marciare tutti coesi, verso un radioso domani. Ne parlavo con la mia Compagna, giusto ieri sera al telefono e lei mi diceva che il suo metronomo si è rallentato, è andato giù il numero dei giri della mente, e, aggiungo io, ci siamo ritrovati a compiere un balzo indietro in un’altra epoca, passata, dove alcune cose non erano permesse e tanti atti quotidiani di vita diventavano difficili, ma abbiamo lo smart e la tecnologia, quindi è una situazione sospesa fra ciò che fu e ciò che è. Possiamo fare un bonifico online, ma non possiamo andare a prenderci un caffè al bar; un misto di passato e futuro dimora nelle nostre giornate. Il mio paesino sembra una cittadella di campagna, non il solito avamposto della frenetica Bologna e questo detta la cifra di quello che stiamo percependo in questa quarantena. Io non so come finirà questa storia, ma vorrei che ascendesse alla Luce. Desidererei che fosse l’inizio di una Nuova Era di Luce, nella quale vivere bene, nella contemplazione della Bellezza, in equità e Verità.
Sto continuando, ogni giorno, a pubblicare stralci del mio Romanzo, "Musa - Pensieri di un artista", in questa sezione
Una casa. Un luogo dove si accoglie l'intelligenza dell'altro. La speranza di contemplare la Bellezza. L'Arte. Il cammino di un uomo.
Ci sono parole che ci rimangono dentro, come pietre miliari del nostro sentiero. Spesso mi trovo a riflettere sul campo semantico dei lemmi e da lì parto per le mie conclusioni. A volte, le parole mi ispirano musica. Altre, i suoni mi fanno venire in mente vocaboli. C'è un mondo nuovo che ci attende. Un universo fatto da uomini di buona volontà, altro da tutto il male che ha caratterizzato la Storia dell'Umanità fino ai giorni nostri. Il silenzio è una dimensione imprescindibile. In questo periodo, stiamo vivendo in quarantena, che è una realtà capace di farci comprendere l'essenziale. Ciò che conta è sotto ai nostri occhi, tutto il resto è muffa. Sento di persone che fanno i biscotti a casa con i membri della propria famiglia, in letizia, stando nell'armonia che solo il calore degli affetti può garantire. Io, l'altro giorno, ho provato a fare la pizza di formaggio, una torta salata tipica della mia Umbria e devo dire di essere stato soddisfatto del risultato. Non è facile per me scrivere, in queste ore. Io vivo solo ed è un mese che non vedo la mia compagna, la Donna che mi scelse dodici anni fa, cui sono dedicate tutte le mie opere dell'intelletto e del braccio. C'è qualcosa di innovativo, in queste giornate. C'è che siamo stati costretti, da un virus, a fare i conti con ciò che è vitale, tralasciando quello che invece si mostra futile. È una ricerca del vero, quella che si sta sgranando sotto ai nostri polpastrelli. Io sto componendo e ogni tanto mi dedico alle mie parole, che devono essere vettori di bontà. Sto lavorando ad una nuova Sceneggiatura, che mi rappresenta appieno. Ne ho già scelto il titolo e per essa sto curando la colonna sonora, dacché suoni e parole, nella mia mente, procedono sempre in sintonia. Vivo rispettandomi. Mi ascolto. Odo il grido di una parte cospicua del Genere umano, che vuole stare bene ma non viene aiutato a fare quei passi fondamentali verso l'armonia. Io sento che questo potrebbe essere l'Incipit di una nuova Sinfonia, quella della Nuova Era di Luce, l'epoca del rispetto delle eque istanze dei bambini. |
Per stare bene occorre una sperimentazione seria e consapevole tutti i giorni. Se si sono operate le scelte giuste per la nostra vita, è necessario confermarle ad ogni risveglio ed essere in continuo ascolto della nostra parte più intima: pensieri, emozioni, sentimenti. Fondamentale è il rapporto con gli altri, che sono il nostro specchio. Se si sono incontrate le persone capaci di aiutarci ad edificare la nostra costruzione interna, allora è bene considerarle il dono più grande che potessimo ricevere ed amarle in modo sano, con tanta dedizione ed affetto. Occorre sempre ricordare che non tutto ciò che ci capita nella giornata ha il diritto di infastidirci o preoccuparci, perché quello che ci succede non sempre deve implicare un nostro sforzo energetico, fisico o psichico, dacché i fatti che si manifestano non hanno tutti la medesima importanza. Un conoscente che ci saluta con poco entusiasmo non è una notizia di pari gravità della febbre improvvisa di un figlio piccolo che ci obbliga a telefonare subito al pediatra per darci da fare in vista di una guarigione più rapida possibile. A vent’anni si ha il diritto di provare tante soluzioni differenti, ma a quaranta, le fondamenta della nostra dimora devono essere stabili. Stabile la relazione con il nostro mondo interno. Stabile l’insieme delle relazioni essenziali che abbiamo costruito. Stabile la visione di ciò che ci rende lieti e di ciò che, invece, ci danneggia. Ognuno di noi ha vissuto la propria tempesta e, se ne è uscito sano e salvo, avrà provato a ricominciare da zero per stare bene. Col tempo, l’isolamento necessario e quel silenzio che si manifesta indispensabile per progredire, si conquistano spazi della mente, che si riverberano sul corpo, facendoci iniziare ad assaporare la gioia della Bellezza di ciò che si è costruito. Allora acquista un senso versare il tè nella tazza policromatica che abbiamo comprato ad un mercatino, mettersi un paio di occhiali di quando si era ragazzi, indossare un nuovo maglione perché ci valorizza. Queste non sono piccole cose: sono l’essenza della vita. Esistono poi gioie immense, come la nascita di un bambino, la laurea di tuo figlio, la guarigione di una persona cara, ma quel modo in cui ti versi il caffè al mattino, felice della tua tazzina preferita, rimarrà comunque il discrimine fra un giorno triste ed uno allegro. Abbiamo tutti delle preoccupazioni, che possono creare un segnale di forte dissonanza nel corso dei nostri giorni. Alcune, legate a problemi che al momento non possiamo risolvere, dovremo imparare a sostenerle, ma tutte le altre possiamo modularle in modo che non inficino il naturale flusso armonico delle nostre ore. Ci meritiamo di star bene. Meritiamo una luce calda sui nostri passi. L’affetto di chi non permetterebbe mai che ci capitassero cose brutte. La vita è bella, una meravigliosa avventura, dobbiamo coltivare con amore il nostro giardino e navigare con saggezza e per fare questo è necessaria una sperimentazione seria e consapevole, come scrivo nella prima frase di questo testo. Alcune tempeste finiscono da sé in modo naturale, altre bisogna farle cessare, costruendoci una fortezza indeformabile agli attacchi esterni. Per fare questo ci vuole coraggio, forza e capacità di vedere e discernere, sentirsi dei guerrieri che operano il bene, quando la sensazione di malessere si fa troppo forte per noi e la certezza di non poter continuare a soffrire diventa matematica ed assoluta.
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