Ciò che è
Sono qui, nel mio studiolo, ancora in silenzio, per un po'. Ho deciso che, in questi istanti, comincerò a riascoltare il primo Movimento della mia Sinfonia n. 14, "Umbria", che ho scritto dopo 43 giorni nella terra in cui sono nato, vicino alla Cascata delle Marmore. La fase di composizione ora è conclusa. I quattro Tempi della Sinfonia sono completi, non li toccherò più. Mi occuperò soltanto delle ultime fasi tecniche della realizzazione dei file audio. Sono davvero contento del mio processo creativo, che mi ha condotto alla scrittura di queste note, che ora apprezzo, nella loro totale chiarezza. La musica è questione di sincerità, disse qualcuno e non vedo come dargli torto. Quando sei davanti alla partitura che intendi comporre, è quasi impossibile mentire: sei nudo di fronte ai tuoi segni d'Arte. Non sai bene dove ti porterà la tua opera, non conosci esattamente né forma, né contenuto di ciò che vergherai su quella tela immacolata, ma una cosa la senti: sarà comunque il tuo viaggio, non quello di un altro. Diceva Gauguin che l'Arte o è rivoluzione, o è plagio ed io ne sono convinto. O ripercorri la strada di qualcun altro, o tracci un tuo nuovo sentiero. Non ci sono terze vie. Il primo Movimento della Sinfonia n. 14, "Umbria", si intitola "Il tratturo" e intende celebrare i tanti sentieri di montagna che, nel cuore verde d'Italia, si snodano aspri lungo le pendici di una terra amorevole. La durata complessiva del brano è di 45 minuti. Ho avuto tante cose da dire, in questa composizione. Sto analizzando ciò che ho composto, mentre scrivo parole. Forse non ho mai scritto qualcosa di così intenso e complesso, come questa nuova Sinfonia, che mi è sgorgata dal cuore, come fonte di montagna. Fra qualche giorno mi ricongiungerò con mio figlio, per una vacanza in terra umbra. Sono nella condizione di poter dire di aver fatto il necessario perché la mia famiglia potesse star bene. Sono soddisfatto. Giunge il tempo in cui devi operare delle scelte per la salute di tutti. I genitori invecchiano. È indispensabile prendersene cura. Nella Sinfonia n. 14, in Re minore, sono presenti tutti questi pensieri e l'emozione di potersi perdere in un verde bottiglia senza confini... Fra qualche minuto partirò con la mia compagna verso un lago incantato, incastonato lungo l'Appennino reggiano. Sono felice. La musica che ho scritto in questi giorni mi piace molto. Mi ci ritrovo. Mi specchio nelle successioni accordali. Mio figlio ha superato brillantemente l'esame di Maturità e nelle pause della Sinfonia ci sono tante emozioni legate a quel suo esame orale in cui ha dimostrato di essere un artista in nuce, ricevendo il plauso degli insegnanti, che lo hanno trattato da creativo. Non avrei mai potuto ricevere gioia maggiore e la Sinfonia è un atto di riconoscenza verso tutti quelli che amo: mia madre, mio figlio e la mia compagna, che costituiscono il nucleo fondativo al quale ho deciso di dedicarmi con tutto il mio impegno. La musica avanza con il suo passo saldo. Io mi chiedo tante cose, riguardo a come sarà il mio futuro e, con speranza piena di colori, provo ad immaginare come sarà rimettere mani, per l'ultima volta, al mio romanzo, che sento già perfetto. Ho scritto molto negli ultimi 15 mesi, da quando, per gioco, iniziai a immaginare una storia d'amore fra due superstiti, Sean e Sinead. In Umbria, ogni mattina, scrivevo brani che nella mia testa erano già parte di una colonna sonora. Ho diversi progetti, quindi. Spero di saperli seguire con amore. Porterò la vita nell'Arte, come ho sempre fatto negli ultimi dieci anni, da quando ho incontrato la mia Musa, che è un eterno poema sconfinato... Buon vento, Marineros!