La bolla
1. Una bolla di saliva nacque nella tua bocca,
che, da chiusa, si spalancò per farti respirare meglio,
verso un piacere che solo tu conosci.
Ti osservai.
Eri meravigliosa,
nella tua concentrazione totale.
Apristi gli occhi e mi guardasti con stupore.
Sì, sono io il tuo uomo,
quello che scegli ad ogni nuova alba.
Mi guardasti.
Le tue mani mi trovarono.
Ero nel tuo giardino segreto.
2. Sussurrasti parole tenere.
I tuoi piccoli piedi mi cingevano,
come le mura di una fortezza.
Siamo uniti da una forza arcana,
un mistero antico quanto il mondo,
che lega gli amanti,
che inebria i baci,
che arde nella pelle e fa sognare.
Sei un frutto.
Si fondono le membra.
I cuori battono insieme.
Le dita si muovono verso nuove mete.
3. Vidi danzare i tuoi capelli,
mentre mi facevi tuo.
Sfiorai la tua testa,
dal profumo vivo e delicato.
Sprofondai nella vertigine,
porpora,
come un fuoco mai sopito.
Ti sono sempre appartenuto.
Sei la mia passione,
che si rinnova col sole nascente.
Afferrai le tue gambe,
colonne intarsiate di un tempio greco.
4. Mi affido a te,
conscio che sarò felice.
Non temo.
Ci sei tu, con i tuoi baci.
Mi scavano i tuoi occhi,
mosaici di squisita fattezza.
La gioia sei tu,
l’ho sempre intuito.
Ora lo so, con certezza.
Noi vogliamo le stesse cose,
con il medesimo slancio.
Mi hai sempre amato.
5. Una piccola bolla mi disse che tu eri solo mia.
Non v’era parte di te fuori da noi.
I nostri mondi divennero uno,
consapevoli della loro identità,
senza annullarsi.
Ho succhiato i tuoi grappoli d’uva,
afferrandoli con semplicità.
Mi sono sentito nudo,
perdendomi nella tua terra rigogliosa,
che hai consacrato al tuo uomo.
Attendesti quel momento,
nel quale sentirti completamente appartenere al tuo compagno.
6. Ho camminato tanto,
fino a sentire dolore ai piedi,
prima di giungere nella tua terra fertile,
carminio,
come il tuo sangue.
Mi sono perso spesso,
prima del tuo abbraccio.
Non ho mai cessato di nutrire la speranza che tu esistessi.
Non mi sono mai sentito uomo,
prima di te.
Innanzi al tuo caldo ventre,
mi sono consacrato creatura.
7. I tuoi docili piedi ti hanno portata da me,
che ti attendevo da eoni.
Mi hai mostrato, nel tempo, le tue ferite,
che parole sincere hanno sanato,
insieme a gesti di slancio puro.
Ti sei riscoperta vergine.
Mi hai baciato come la prima volta in cui si chiudono gli occhi,
affidandosi al proprio compagno.
Ti sei augurata che non ti ferissi.
Hai avuto fiducia.
Abbiamo abbandonato il mondo,
consegnandolo al suo destino.
8. Senza veli ti sei affidata al tuo compagno,
che,
pieno di stupore,
ha ascoltato i tuoi sospiri,
in grado di condurti verso la Bellezza.
Sei la mia Pulcritudine,
che non mi stancherò mai di conoscere.
Ci siamo compenetrati.
Ci siamo avvolti l’uno nella pelle dell’altra.
Abbiamo saputo donarci.
Mi hai insegnato molto.
Sono l’uomo che il tuo amore ha plasmato.
9. Le nostre mani si sono legate.
I nostri corpi,
in rima plastica,
si sono fusi.
Sono stato dentro di te.
Ti sei avvinghiata al tuo amore.
Non abbiamo conosciuto altro tempo.
Eravamo l’uno lo specchio dell’altra.
Ci siamo riconosciuti.
Mi sono visto, nelle linee dei tuoi fianchi.
Ti sei osservata, toccando il mio petto,
che hai baciato con grazia e passione.
10. Non c’era vergogna,
nelle effusioni.
Non c’era volgarità,
che un sistema carnefice ha inventato per uccidere la spontaneità.
Non ho mai visto nulla di più bello del tuo corpo in penombra.
Quei tuoi sorrisi che significano:
“Mi fido di te”.
Quella dolce armonia di sguardi e carezze.
Sappiamo di essere parte di un tutto,
fatto d’amore e dedizione.
T’appartengo.
Terrò la tua mano sul mio cuore…