Il padre dei compositori che tutto avvolge
Buongiorno, Viandanti!
Come avete trascorso il vostro sabato?
Mi auguro che siate stati bene!
Il titolo di questa pagina è "Il padre dei compositori che tutto avvolge" e sento di dover spiegare. Tanto tempo fa, lavoravo in una ludoteca, con i bambini e creavo delle storie che potessero comunicare ai pargoli l'importanza di alcune realtà della musica. Un giorno, avevo preparato per loro la favola del signor Silenzio, un buffo signore che registrava tutti i suoni e poi creava delle canzoncine. Già allora credevo nell'indispensabile momento del silenzio, che, per come la vedo io, è quel frangente in cui il compositore si isola, si ascolta, avverte al proprio interno dei suoni che poi scriverà. Il silenzio è il padre di chi vuole far musica. Ora sono nel silenzio. Nella mia piccola casa, esso è magnifico. L'assenza dei suoni, così come la intendo, non è solo una mera condizione fisica del nostro ambiente, ma ricerca. Non si deve aver paura di rimanere soli con se stessi ed il proprio mondo interno. Io lo faccio spesso e devo dire che molto di quello che compongo si manifesta, sotto forma di intuizione musicale, proprio quando non ho rumori intorno a me. Oggi è domenica. Mi auguro che vi dedichiate ad attività che vi procurano benessere. Ho scritto molto, anche nell'ultimo periodo. Musica, perlopiù. Ho raccolto le mie parole in testi resi pubblici. Ho provato a dire la mia con l'attenzione di chi sa di rivolgersi a delle persone. Ieri sono stato in gita con la mia compagna, fra chiacchiere e giochi di eterni innamorati. Mi sento un uomo molto fortunato. Non sarei lo stesso senza tutto l'amore che mi circonda. Che mi aiuta. Che mi fa gioire. Ho costruito questa casa della psiche con tanta fatica. Giorno dopo giorno, scegliendo, allontanando, rifiutando ed accogliendo. Ogni uomo ha il diritto di vivere in una dimora dell'anima, nella quale sentirsi protetto, amato, rispettato. Sono stato errante per molto. Ho poi scorto il mio approdo. Non l'ho più abbandonato. Il silenzio è stato mio fido alleato. Alla giusta distanza, senza giudicare nessuno, con la mente aperta a ogni soluzione, ho osservato e visto. Indagato e motivato. Alla fine, mi sono ritrovato solo con i miei cari e tutto il mondo fuori. Il silenzio è conditio sine qua non per una vera introspezione. Quei momenti in cui si lavano i piatti e si pensa a qualcosa che è accaduto. Ci si interroga. Si prova a mettere in ordine gli elementi che hanno contribuito alla genesi di un fenomeno. Quel tempo è salvifico. Occorre dare spazio alla nostra mente che altrimenti rischia di rimanere schiacciata sotto un forcing micidiale di operazioni da svolgere nel trambusto. È necessario darsi il tempo e lo spazio per meditare. Senza fretta. Scivolando sulla superficie delle cose, in armonia. Non siamo solo le nostre azioni. Noi veniamo rappresentati anche dai nostri silenzi. Dal tempo che dedichiamo ai nostri moti interni. Torno spesso sul concetto di "silenzio", nel mio sito web, dacché lo ritengo fondante. Non sarei riuscito a comporre nulla, nel frastuono. Tanto tempo fa, a casa di mia madre, una sera, mi venne in mente una struttura musicale da comporre. Mia madre dormiva. Presi carta e penna e cominciai a scrivere. Tutto taceva. Ero avvolto dalla requie. Scrissi l'incipit della mia prima Sinfonia. Ero solo, davanti al foglio, con una penna in mano. Ricordo bene l'atmosfera. Il silenzio è lo spazio che ci concediamo per far narrare al nostro mondo interno una storia, costituita magari da qualcosa che si è dimenticato, o accantonato, ma che torna alla mente, cui noi dobbiamo dare un posto. Nella prima parte della mia vita, sono stato spesso immerso nel caos. Avevo pochi momenti per me. Mi sarebbe risultato difficile pormi in ascolto di me stesso nel silenzio. Poi tutto è cambiato. Ho avuto più tempo per pensare. Per stare da solo. Per ascoltarmi. A quel punto, ho scoperto cose di me che nemmeno sospettavo. Ho realizzato, in primis, di essere un creativo. Di saper affrontare le cose con calma. Di avere la mia forza interna. A pensarci bene, le risorse, che ora animano le mie giornate, sono state quasi tutte forgiate dalla lezione del silenzio. Prendetevi il vostro tempo. Non abbiate paura di ascoltarvi. Immergetevi in un po' di requie. Non potrà che giovarvi. Questa società ci vuole forsennati, facendoci inseguire sempre nuovi traguardi, che si allontanano da noi, procurandoci malessere. Il vero traguardo è l'identità, non ne esiste uno più importante. Quindi sedetevi e respirate. Il silenzio vi guiderà.
Buen viento, Marineros!