Symphony No. 19. "Innocent - Time remaining"
Nella mia città un monolite si erge,
costruendo un ponte fra il terreno e le stelle.
Graffi di ruggine,
segni ancestrali,
su lastre siderurgiche.
È scavata
1. È scavata in me la tua immagine, Padre.
Con forza, mi lego i sandali ai piedi,
che un sole possente ha marchiato.
Dopo ere, le mie dita hanno scritto tanto.
Ho cercato le parole migliori,
per narrare la nostra storia.
Le mie mani si protendono,
per afferrare il ricordo,
gustarlo,
sì ch’io non dimentichi.
È tua questa requie,
atrio di una nuova musica.
2. È scolpita in me la grazia della Musa.
Con audacia, i miei occhi hanno seguito la sua visione,
che, candida, si stagliava contro il baratro.
Ti ho chiamata per nome, Compagna mia.
Ho osservato la direzione della tua mano,
in una danza antica,
fatta di movimenti accennati,
verso una casa,
luogo della mia anima.
Un silenzio rotto dai sussurri.
Una fiamma nella notte.
La certezza di essere tuo.
3. È nelle mie vene il tuo sangue, Figlio mio.
Ti vedo giocare e diventare uomo.
Queste montagne aspre hanno modellato,
come cera,
la nostra indomita indole.
Siamo figli di una gente.
Ci siamo mossi verso impervi sentieri.
Ad attenderci, la meraviglia.
Siamo liberi.
Un fato avverso non ha demolito i nostri sogni.
Ambiamo alla pace.
Cammineremo fieri.
4. È nella mia anima la tua costruzione, Madre.
Un morbo malevolo stava per allontanarci.
Ci siamo tenuti saldi l’uno all’altra.
Con quale gioia pronuncio ora il tuo soprannome,
che,
dolce come miele,
scaturisce dalla mia bocca.
Con audacia, ho sempre pensato che ci saremmo ritrovati.
Una gloriosa giornata di sole ci ha ricongiunto.
Sono tuo figlio.
Attendevo questo momento dalla nascita.
Avanzo fiero di essere stato generato da una donna come te.
5. Innocente, ho camminato lungo vie aliene, con la scoperta di poter vincere,
nell’immenso gioco del destino,
che ora non graffia.
Le cicatrici non affliggono più.
Posso respirare.
Vedo sorridere i cari.
Li tengo per mano,
in una stretta calorosa.
Alla fine, sono lungo la mia strada.
I percorsi dell’alterità giungono a me.
Posso conoscerli.
6. Nel silenzio ascolto il suono delle parole,
che la mia anima crea.
Un oceano di insidie mi ha portato dove sono,
dopo averlo chiamato per nome,
muovendo i primi passi verso un mondo possibile.
L’abisso mi ha scrutato:
ho rischiato di perdermi,
sperando di vedere una farfalla in volo.
Non ho mai indietreggiato,
sebbene la polvere riempisse la mia bocca,
sul terreno acre,
dove il mio corpo giaceva esausto.
7. Nessuno poteva aiutarmi, allora.
Solo la conoscenza m’avrebbe insegnato,
seriamente,
che si guarisce nel rapporto col mondo,
in un amore che vuol dire prendersi cura dell’altro.
Le mie mani hanno stretto i sassi di un sentiero impervio,
che solo io stavo affrontando.
Non ho rimpianti.
Ho fatto il mio meglio.
Sono caduto,
ma adesso il mio sguardo osserva l’orizzonte.
Chi non era per me, ha scelto altre vie.
8. Vivo per l’amore di chi mi ha concepito,
con un suono nel petto,
che detta un ritmo quieto,
sovrano canto di vita.
Non sono lo stesso di secoli fa,
quando il tempo del dolore si dilatava a dismisura,
in un’atrocità senza fine.
Io rappresento tutte le prime volte in cui ho vinto,
rendendo possibile l’idea della lietezza.
Ora so di non essere solo.
Puoi amare e guarire.
Esserci significa impedire che l’altro si ammali.
9. Ti ho amato fin dall’inizio, Compagna mia.
Nell’ascolto, ho compreso cosa ti nuocesse.
Ho avvertito la grandezza dei tuoi silenzi,
delle parole che rimanevano in gola,
dei sorrisi che nascondevano il dolore.
Attraverso la calma, ti ho conosciuta,
abbracciando le tue fragilità.
Frasi da non dire,
ferite da sfiorare con un balsamo,
scelte da evitare,
perché la serenità regnasse nel tuo cuore,
e ti sentissi finalmente amata.
10. L’amore è anche silenzio,
che evita parole lesive,
decisioni da prendere,
atti da vivere,
per edificare l’altro e non farlo perire.
L’amore è vita che combatte la morte,
l’uccisione dell’anima,
i morbi del corpo.
L’amore è quella sottile forma d’arte,
con cui diventi eterno,
e sconfiggi il male.
Una vita, per vivere d’amore, è abbastanza.
11. Mi guardai indietro e vidi l’enorme distesa della sofferenza, la mia, quella di tutti.
Provai a muovermi con le poche forze.
Mi individuai.
Compresi il mio posto nel mondo.
Ma senza il tuo amore, Musa,
non avrei conosciuto nulla.
Sei tu la mia sapienza.
Mille forme d’amore si sono diffuse nelle mie vene.
Una carezza al proprio figlio.
Le dita che tengono la mano della propria madre.
Con letizia, gli occhi che osservano una vecchia immagine del padre.
12. Il mio sentiero è stato lungo,
dalle tenebre alla luce di un sole amico.
Voglio narrare una storia.
La liberazione da un aguzzino.
Il senso di libertà di camminare a piedi nudi,
in un mondo in cui puoi dire la tua.
Con forza canta la tua canzone, Viandante.
Qualcuno danzerà.
Condividi la tua acqua e il pane.
Hai diritto ad essere te stesso,
felice,
nei tuoi passi di superstite.
Nascita di suoni
Queste riflessioni sono state partorite mentre la mia musica prendeva corpo, a cavallo fra Umbria ed Emilia, nella cucitura fra una nota e l'altra. La Sinfonia "Innocent - Time remaining" ha avuto una gestazione che si snoda nel tempo. Fino a pochi giorni fa, non era che una piccola cellula in un tessuto musicale su cui non avevo più lavorato per assenza di idee. Qualche mese fa, avevo imbastito un incipit cui avevo dato il nome di "Tempo bastante", per una mia riflessione sul tempo che passa e che, a volte, sembra essere poco, per realizzare tutti i propri progetti, nonostante io ritenga che una vita basti, se vissuta bene e con sana intelligenza emotiva. Quelle poche battute di musica mi erano molto piaciute. La partitura, come dicevo, rimase lì sospesa, fino ad oggi. "Time remaining", "Tempo rimanente", è una definizione cui sono giunto in questi giorni di soggiorno umbro, e, per me, ha un significato particolare. Ho sempre amato "Blade runner" di Ridley Scott e il personaggio dell'androide assassino Roy ha ispirato la struttura portante di una mia opera edita nel 2008. In questi giorni è morto l'attore che ha dato corpo e anima a quel terribile personaggio, capace, in fin di vita, di trasformarsi in poeta, con uno dei monologhi più famosi della storia del Cinema. La notizia mi ha scosso. Ho pensato: "L'androide muore per la seconda volta, quella definitiva". Tempo bastante, tempo rimanente. Nessuno sa quanto tempo rimanga: alcuni sperano in un arco di tempo utile a fare tutto bene e godere appieno della consapevolezza autentica del senso di questo cammino terrestre. Io ho sempre avuto poco tempo. Mi è spesso sembrato che il tempo mi scivolasse dalle mani, fuggendo per svanire irrimediabilmente. Il termine "Innocent", "Innocente", è invece scaturito come conclusione di uno scambio con la mia Compagna in cui abbiamo parlato di ciò che è vero. Mi sono sempre sentito innocente, non era colpa mia se lungo la strada cadevano cornicioni davanti ai miei piedi col rischio di rimanere ucciso. Come tutti, ho fatto degli errori, ma da innocente. La musica che ho scritto a Terni ha quasi assunto la dimensione formale di un tempo di una Sinfonia, la cui piena realizzazione è stata il mio obiettivo, per questo periodo estivo. Scriverò quando potrò, dacché la mia Musa sarà con me per tutto il tempo che avrà a disposizione, una volta svolte le sue mansioni domestiche. "Innocent - Time remaining" è nata per caso, da uno sparuto gruppo di armonie per archi e un disegno a due voci per pianoforte. L'entusiasmo per comporre ce l'ho: ora si tratterà di vedere se il tempo restante mi permetterà di vivere in modo da avere le idee da scrivere in musica. Come investire il proprio tempo è uno dei temi centrali di questa vita odierna. Questi ulivi, che hanno da sempre dato oro, sono il tempo bastante per esperire la musica di una nazione. Queste colline solenni, nel loro verde bottiglia, narrano di un tempo che si dilata verso l'eternità. Questi colori iridescenti raccontano la vittoria dell'innocenza. Oggi chiudo il cerchio di una vacanza umbra in cui ho avuto nitido il senso di ciò che era bene per chi amo. Ora sto passando davanti a Torre Maggiore, la sommità di una collina che raggiungevo da ragazzo in bicicletta, per gustarmi il tempo bastante di vedere tutto dall'alto… Tolstoj diceva: "Il senso di sollievo che dà l'avvenuto adempimento di un penoso dovere". Nel mio caso invece è: "Il senso di profonda soddisfazione che dà l'essersi presi cura dei cari, facendo davvero il loro bene". Saluto le colline, il fiume Nera, i sentieri. Tornerò. Voglio fare sempre meglio, sia per mio figlio che per mia madre. Mi stanco un po', ma è normale, nel tempo compresso che rimane per sentirsi uomini. Come aveva magistralmente descritto Thomas Mann, riguardo alla percezione del tempo, ne “La montagna incantata”, capita che, in certi fragenti, il tempo, avvertito in noi, oscilli, a volte pare dilatarsi mentre altre restringersi fino a sembrare un solo attimo breve e volatile. Sono tornato al campo base, da meno di 24 ore, ho fatto un po’ di ordine fra le mie cose, riflettendo sulla Sinfonia n. 19. “Innocent - Time remaining”, il cui primo Movimento avrà il medesimo titolo: “Innocent - Time remaining”. Non è stata una cosa decisa a tavolino, ma ora credo che questa composizione avrà due centri gravitazionali, a livello armonico, in una alternanza che cercherò di rendere sinuosa, come l’immagine che un uomo ha della propria fidanzata. La donna con cui divido il pane, descrivendo l'Umbria, mi ha detto che la terra di San Francesco è un continuo "Wow!", perché è selvatica, a tratti ruvida, e, quando meno te lo aspetti, dopo grandi marce lungo le sue impervie salite, ti premia con visioni mozzafiato. Mi ha commosso ascoltare dalla sua voce quel canto d'Amore, lei che sta conoscendo la mia terra da 12 anni, da quando ci conoscemmo la prima volta a Perugia, dopo mesi di chat e lettere. Il tempo sarà bastante? Io, quello che rimane, lo voglio vivere amando. Occupandomi attivamente del benessere della famiglia di cui mi sento parte, che è i miei cari e la gente cui mi sento di appartenere: il Genere umano. Tempo bastante, tempo rimanente. Una vita con la visione del Bene è un grande viaggio, un incontro sano con l'altro, un tesoro da custodire. Un ragazzo che sfiora i tasti di un pianoforte con la curiosità di ascoltare i suoni, avendo una sua idea di Arte. Una eterna ragazza che si emoziona per l'Intro di "The great gig in the sky", con gli occhi velati da commozione. Una madre che si gode un buon caffè in un bar del centro, con una lieve brezza che le muove i capelli. La fotografia di un padre che ha saputo amare… C'è un tempo rimanente per godersi le cose. I gesti. La compagnia di persone che non ti farebbero mai un torto. È questo il tempo bastante, ora. Più tardi potrebbe essere troppo tardi. Mi muovo in casa. Osservo il giardino dalla finestra: le piante stanno crescendo, sebbene una malaugurata grandine avrebbe potuto ferirle. La vita continua con la sua forza prorompente. Sono una unità corpo - mente nel tutto. Sono le mie mani, il cibo che mangio, le canzoni che non mi stancherei mai di ascoltare. Cammino fiducioso. Non puoi ottenere risultato migliore che sapere di aver fatto tutto il possibile per muoverti verso il Bene. A tuo modo. Con le risorse che hai. Senza forzare il ritmo del tuo passo. È un tempo bastante, questo: è tutto ciò che rimane dopo la tempesta. È il momento di ammirare un tramonto e respirare profondamente. Un dono inatteso. Una bevanda per gustare qualcosa di buono. Dell'acqua fresca. Il silenzio, grande amico per chi vuole crescere. Una giornata di sole. La sensazione di avere un corpo che finalmente ti rappresenta. Tempo bastante nel tempo rimanente. Una gita. L'emozione di chiedersi come sarà. Un posto che conosci, ma guardi con occhi nuovi e allora scorgi un portone con tante storie dentro. Il risveglio di un giovane uomo, che ha presente la difficoltà di questi tempi oscuri. La percezione consapevole che tutto sia precario, instabile, fragile, che non deve mai cedere il passo alla rassegnazione e al vittimismo. Una nuova foto che ti sei scattato, perché volevi proprio vederti, in questo Agosto 2019, col tuo taglio nuovo di capelli e i lineamenti vicini a metà secolo. Gli interrogativi. Qualche paura, qua e là. Riusciremo a fare tutto al meglio? Non deve rimanere indietro nessuno, in questa grande tribù. Ti sei finalmente visto. I tuoi piedi hanno marciato al sole e le braccia si sono protese in un abbraccio al cielo. Ti sei sentito figlio di un grande insieme, fatto di rocce e persone, alberi e animali, strade e volti. Ora hai tutto il diritto di vivere, nel tempo rimanente, che ci auguriamo sia bastante. La vita è questa. Hai superato i problemi ed ora sei sereno. Meriti la gioia. Ti aspetta la ricompensa. Non mollare. Per vincere occorre digiunare. Astenersi da certe frequentazioni. Pensieri. Esperienze. Poi l'anima si rigenera, curandosi le ferite, legandosi all'amore. È questa la verità che ho esperito io. Non ne conosco una alternativa. La prima cosa che faceva Ippocrate con i suoi pazienti era portarli a Kos, su un'isola, perché l'isolamento era pensato come la prima tappa della guarigione. C'è una solitudine che è sana e produce Bellezza, che poi il mondo, inevitabilmente, osserverà. Un giorno ascolterai un gallo, in campagna, mentre osserverai l'orizzonte e penserai: "Questa vita può essere semplice, questa vita può essere bella!". Sono tornato da pochi giorni in Emilia. Ho fatto il viaggio di ritorno con la mia Compagna. Mi porto dietro la sensazione del Sole sulla pelle, dei passi lungo le salite, dei piatti che ho preparato con attenzione. Sì, la vita può essere semplice, quando invece ci hanno insegnato quanto tutto sia complicato, come raggiungere posizioni sociali di rilievo e avere tanti soldi, per poi magari crepare da soli, senza nessuno che ti ami davvero. La vita può essere bella, se si scelgono con cura le battaglie da combattere, che non sono diventare l'uomo più potente della propria città, ma potrebbero essere quelle che ci fanno trasformare in un essere umano di valore. Autentico. Sincero. Che ha detto basta all'ipocrisia. Fuori dal recinto nel quale il sistema vuole che pascoli, c'è l'esistenza, quella cosa che ti fa emozionare quando tuo figlio prepara con amore una cenetta, quando legge qualche pagina di un tuo vecchio libro del liceo, quando passeggia con te e abbraccia sua nonna. Tempo bastante. Non possiamo gettare alle ortiche il nostro tempo, che ci fa comprendere quanto ogni singolo istante sia prezioso. Un giorno, farai le cose con passione, per te, per chi ami. Sarà un grande momento. Desidererai ciò che hai e godrai di quello che è a tua disposizione, senza crucciarti delle cose che non ti appartengono… E allora scoprirai che si può essere felici anche con un numero limitato di oggetti. Di persone. Nel poco, nell’essenziale, nell’indispensabile. Avrai già lasciato alle spalle chi non era per il tuo sentiero. Senza rancore. Senza rimpianti. Senza l’amaro in bocca per ciò che avrebbe potuto essere, dacché, se non è stato, vuole dire che non avrebbe mai potuto far parte di te. Mi sono spesso interrogato, in questa nuova era della mia vita, cercando di mettere tutto in ordine, compresi i ricordi. Questa Sinfonia è il punto di massimo relativo della mia creazione, opera nella quale confluiscono i miei pensieri e le emozioni che mi hanno animato. È sentimento. È costrutto. È architettura di una vita trascorsa a cercare di comprendere me e il mondo cui mi affacciavo.