L’imperativo categorico è vendere. Non importa cosa o come, l’importante è che tu lo venda. Quindi, se uno ha scritto un pezzo di musica pessimo, e lo sa vendere, risulta più bravo di Beethoven che ha scritto la nona. Questo è uno dei tratti distintivi del terzo Millennio. Vendere, non c’è altro. Mercificare. Poter raggiungere un volume di vendite tale da acquisire fama, diventare un uomo di successo, e fare una montagna di soldi. Questo è ciò che ci viene proposto. Non c’è spazio per il talento. Non vendi? Sei un fallito. Il linguaggio si è progressivamente impoverito. Il pensiero si è indebolito. La nostra capacità di pensare parole per elaborare concetti ed esprimere emozioni è drammaticamente peggiorata. Siamo tornati analfabeti. In questo quadro avvilente, anche la musica ha subito una involuzione, come diverse altre arti. La qualità di quello che mangiamo, di cosa pensiamo, di quello che creiamo, rasenta un livello insostenibile di squallore. Siamo guidati da politici assassini. Non abbiamo più idee. Il terzo Millennio si è aperto con una truffa, operata dai padroni del discorso, governanti universali. In tutto questo, si salvi chi può. Già amare e combattere per il bene di chi ci sta vicino è un grande traguardo. Solo i popoli possono sbaragliare questo stato di cose. Noi, che amiamo le piccole cose. I grandi slanci fraterni verso l’alterità. I nostri Amori. Un caffè con un amico. Un’idea fissata su foglio bianco. Una musica che fischiettiamo allegramente mentre facciamo colazione. I popoli possono ancora dire la loro. Possono rivoluzionare il mondo. Possono fare la differenza fra il caos totale e un cosmo fatto di Bellezza. Sta alla gente comune invertire la rotta. L’Occidente ha sbagliato tutto, diretto da menti criminali. Noi possiamo creare una nuova società. Possiamo farcela. Possiamo fare in modo che a dirigere i nostri passi sia la Verità, la Giustizia e la Bellezza. Giungerà una Nuova Era di Luce. Torneremo ad essere felici. Io lo spero dal profondo del cuore.
¡Hola Amigos!
Molto spesso, creo post con brani musicali. Pregherei quindi di entrare nel post cliccando il titolo, così da godere di una ottima esperienza di navigazione.
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Questo spazio è per la Rivoluzione della Psiche. È la mia Rivoluzione: per me, il problema dell’adesione non si pone. Siamo all’Inferno, uno spiraglio si apre davanti a noi e filtra il bagliore di una Nuova Era di Luce, che ci condurrà ad essere finalmente felici. Dobbiamo lottare per essa. Non scenderà dal cielo, ma sarà il risultato dell’intelligenza di tutti. Della volontà. Dell’amore con cui opereremo, in pace, senza affanni, con tatto. Questa è la Rivoluzione delle coscienze. Abbracciamola. Ne saremo fieri, un giorno, quando racconteremo ai nostri nipoti da dove veniamo. Ogni giorno, puoi dare molto alla Rivoluzione. Ama ciò che sai fare, e respira. Siamo creature di Luce. Siamo menti in un corpo meraviglioso. Siamo artisti.
In questa moltitudine, fra miliardi di volti, la nostra Psiche è invisibile al sistema che l'uomo ha eretto. Lo Stato non ci vede, ma, per chi ci ha scelto, noi siamo tutto. Questo è il ritratto di un invisibile che divenne una Persona.
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IO VOTO COMUNISTA
Vladimir Majakovskij, considerato il cantore della Rivoluzione bolscevica, disse: “Aderire o non aderire? La questione non si pone per me. È la mia rivoluzione”.
Io sono comunista, per me, il problema dell’adesione alla Rivoluzione, che ci potrà condurre verso una Nuova Era di Luce, non si pone. Sono cresciuto in una umile famiglia operaia. Non abbiamo avuto la villa con piscina, noi, ma eravamo fieri, dopo una giornata di lavoro dei miei genitori, di poter mangiare pane e pomodoro, con una fetta di mortadella. Mio padre è stato comunista fin da ragazzo, dopo aver visto i soldati tedeschi all’opera, durante la Seconda Guerra mondiale. Sono cresciuto con ideali comunisti. A 17 anni leggevo quello che allora era davvero un quotidiano comunista, “Il Manifesto”. Non ho mai compreso i borghesi, che, sulla scacchiera, giocano un gioco tutto loro, atto alla sopravvivenza dei propri privilegi. Il senso della lotta di classe mi fu subito chiaro. La classe dominante odia il popolo, lo sfrutta, lo affama, lo stigmatizza. Non ci vogliono liberi, bensì schiavi. Ora, dopo 4 secoli di vita del sistema bancario, siamo alla stretta conclusiva. Stanno creando il mondo che vogliono. Un mondo nel quale, se non fai parte delle élite, sei un perdente senza possibilità. Ci hanno oltraggiato. Irriso. Colpito nel corpo e mutilato i nostri sogni. Sono comunista perché, ad oggi, non vedo un sistema migliore per far convivere le persone e garantire loro prosperità. In Italia, voteremo il 25 Settembre 2022 per il nuovo parlamento. Io voterò “Italia sovrana e popolare”, la lista con cui i comunisti vogliono poter dire la loro e dare voce ad un popolo che, francamente, dei signori della Terra, non ne può più. È questo dannato invito alla competizione che ci ha ucciso tutti, in luogo di una cooperazione che ci avrebbe fatto crescere come persone, dandoci modo di tirare fuori il meglio di noi. Io non so chi sia completamente sereno in queste ore, da quando è iniziata la pandemia, che è stata affrontata dai nostri governanti con assoluta malafede ed inganno, sciorinando quotidianamente laide menzogne putride elevate al rango di auliche verità. Io sono stanco di tutti loro lì. Hanno segnato il punto più basso della Repubblica, si sono presi i nostri figli, hanno obbligato donne incinte al loro siero magico, che non è servito a niente se non a causare malattie e morti. Chi può dormire tranquillo? Io voto comunista per una Nuova Era di Luce. Ho ancora questo diritto. Una massa di delinquenti sta affamando la Terra. Piangono i bambini di tante parti del mondo. Anche i nostri ragazzi che spesso, per la gestione della Pandemia, sono finiti dallo Psichiatra con tentativi di suicidio e gravi forme di depressione. Darò voce al mio dissenso. Non voglio che il mondo sia amministrato dai lacchè dei banchieri, cui non interessa che mondo sarà fra cento anni. Io voto “Italia sovrana e popolare” perché non vedo alternative al Comunismo. L’equità sociale non è una utopia, va costruita passo dopo passo, in una visione di una società sana e giusta. Si sono macchiati di crimini contro il popolo: ci hanno isolati in casa, non hanno più permesso che le persone si incontrassero, ci hanno dato un codice che doveva permetterci di fare le cose e hanno umiliato il mondo del lavoro. Sarebbe logico che venissero messi alla sbarra e giudicati per i loro reati. Per tutte queste cose, io voto “Italia sovrana e popolare”, l’unica via di uscita. Ancora mi è chiaro perché ci odino tanto, perché non siamo mostri come loro e invidiano la nostra Umanità. Il 25 Settembre non votate i vostri aguzzini. Non fatelo. Votate chi vi vuole liberare dal giogo di essere considerati poco più che merce. Io sarò in prima linea, a combattere, perché questa Italia non può morire schiava. Ci hanno raccontato tante bugie, davvero troppe. Per me, il problema dell’adesione non si pone: questa è la mia Rivoluzione, quella capace di condurci verso una Nuova Era di Luce, in cui i bambini non vengano toccati da mani luride. A tutti i miei amici, io faccio un appello: non permettete a chi vi ha ferito di continuare a massacrarvi. Tenete alta la guardia. Rispettatevi. Siamo il popolo ed abbiamo una grande forza. Non disperdiamola. Non ci faranno mai stare tranquilli, ci daranno sempre la caccia, per mutilarci. Per non farci avere i diritti sociali, come quello al lavoro. Abbiamo subito l’onta dello stigma di “novax”, ci hanno offeso, denigrato, trattato da criminali, quando i delinquenti erano loro, con le loro auto blu e una sconfinata capacità di far del male, da perfetti psicopatici quali sono. Non votate per chi ha reso la vostra vita un inferno, dal quale non vi siete ancora affrancati. Votate “Italia sovrana e popolare”, è l’unica via di uscita… Vi abbraccio, in questa ora che irradia una nuova luce per una nazione intera…
LA RIVOLUZIONE
Salve a tutti! Mi presento: sono Massimiliano Folegatti, un rivoluzionario. L’esigenza di una Rivoluzione della Psiche si è manifestata in modo sempre più urgente negli ultimi anni, da quando la stretta del Capitale si è fatta feroce. La pressione che essa esercita sulle menti è agghiacciante e vuole tendere a distruggere il retto sentire, la capacità critica e d’analisi e la serenità degli individui. In poche parole: vuole far impazzire la gente. Quindi, o ci rassegniamo o ci ribelliamo, tutti insieme, tutti all’unisono, tutti in modo inarrestabile. Scrivo dall’Italia, da un paese che era marcio anche prima della Pandemia, che ha solo finito il lavoro sporco delle élite dominanti, che non hanno nulla di autorevole, solo soldi e potere. Io, francamente, sono davvero triste, quando ci penso: vogliono il controllo totale su tutti gli aspetti fondamentali della vita delle persone. I dominanti non sono persone buone, non hanno in alcun modo interesse a far stare bene i popoli. Sono fortemente organizzati e sanno in che direzione procedere, quella con cui annichilire le legittime aspirazioni degli individui per ridurli in uno stato di schiavitù permanente. Per resistere e sognare un mondo nuovo, sano e giusto, dobbiamo organizzarci pure noi. Il problema non è perché, perché il motivo è sotto alla luce del sole, il problema è come. Come ci dobbiamo organizzare? Innanzitutto, essere pacifici. Non si può cedere alla tentazione della violenza, è la cosa che attendono, per proclamare uno Stato militare. Secondo, informarsi. Sono tante le iniziative di questo periodo per una piena realizzazione della Persona lontana dalle angherie del sistema. Quando finii di correggere il mio primo Romanzo, “Musa – Pensieri di un artista”, nel 2019 e lo pubblicai, in esso era contenuta una forte denuncia di tutte le malie con cui il sistema soggioga le popolazioni e pensavo che quello sarebbe stato il punto più basso della nostra Storia. Poi è arrivata la Pandemia, il trionfo dell’imbecillità e l’assedio finale, dal quale molte persone non si sarebbero riprese. È in gioco la salute mentale delle persone: non v’è al mondo un bene superiore, ed è per questo che è giusto combattere, in assoluto. Non è assolutamente giusto quello che stanno facendo. Si muovono rapidi. Ogni giorno prendono decisioni contro la gente, che le subisce passivamente, con un grave contraccolpo emotivo e psichico. Ci vogliono condurre ad una Umanità schiava, che non abbia più aspirazioni e sia rassegnata a qualsiasi legge ingiusta, come sono state quelle durante la Pandemia, che ci hanno letteralmente ucciso, lasciandoci vivere in uno stato di trauma perenne, come hanno scritto molti specialisti. Non possiamo accettarlo. Per noi, per i nostri figli. Per chi vivrà fra cent’anni. Quindi, o ti omologhi e diventi una marionetta, o ti ribelli e non ci stai. Non c’è una terza via. Attendere non servirà, questa problematica mondiale non si risolverà da sola. Quest’onda nera non si arresterà per miracolo o per l’intervento divino di un essere superiore venuto a salvare la Terra. Occorre il nostro impegno. Urge il tuo comportamento attivo. Siamo tanti, sparsi nel mondo, ma non abbiamo creato ancora una rete adeguata per noi ed i nostri diritti inalienabili. Dobbiamo mobilitarci pacificamente e irriducibilmente, come stanno già facendo alcuni. La nostra sarà un’azione festosa a protezione di ciò che abbiamo di più inviolabile: la nostra stessa vita. Un giorno non troppo lontano, le persone marceranno libere, per le vie delle città. I bambini saranno tenuti per mano dai genitori, le persone anziane si delizieranno alla vista di tanta bella gente lungo il cammino e tutto questo schifo sarà solo un brutto ricordo lontano. Io lo sento. Dobbiamo solo capire che l’altro è come noi, che sta combattendo battaglie simili alle nostre e che abbiamo bisogno del confronto con lui. Un giorno, le istanze malvagie del capitalismo saranno spazzate via da un mondo più giusto e sano e nessuno potrà più prevalere sull’altro. Così funzionerà. Io lo so, dacché nessun regno malvagio dura in eterno. Ho scritto tanta musica e tante parole, negli ultimi 15 anni, da quando la mia Musa mi ha risignificato e sono fiero di far parte di questa Umanità. Loro non possono vincere, sono il male e la verità, prima o poi, riemergerà e splenderà. È solo questione di tempo: non si può ingannare tutti per sempre, è questa la verità e loro ogni giorno aggiungono bugie per tenere in piedi un castello di sabbia destinato a vacillare per poi crollare miseramente al suolo. Abbattiamolo con la luce della verità della Psiche, che non deve essere calpestata, umiliata ed irrisa. Abbracciamoci. Tuteliamoci. Occorre sapersi difendere da quella marea nera di menzogne che ogni giorno ci propinano. È necessario mantenersi lucidi e vigili, ce la possiamo fare: in gioco sono le sorti del pianeta… Un caro abbraccio a tutti voi…
L'essenziale
“L’arte è la forma più alta di speranza”
Gerhard Richter
Gerhard Richter è un pittore tedesco, che, nel 1982, nel testo del catalogo della mostra Documenta 7, espresse questa idea. L’arte, dunque, come forma più elevata di speranza. L’arte come valore intrinseco. L’arte come strumento per continuare a credere in un domani migliore. Da notare che l’artista non si esprime dicendo che l’arte sia una forma di speranza, ma la più alta, la più nobile, la più potente. Da quando è iniziato il terzo millennio, non si è fatta più arte, questa civiltà tecnologica non crea più e una collettività che non genera arte è senza speranza. Ogni civiltà passata ha avuto la sua forma d’arte, pensiamo, per dirne una, al Barocco. Noi, invece, non creiamo più, siamo tutti agganciati ai nostri dispositivi tecnologici senza alzare lo sguardo al cielo, che pure è lì, a rammentarci quanto sia meraviglioso l’Universo. L’arte è la più alta forma di speranza, che noi abbiamo smarrito. Non c’è più una storia da raccontare, una immagine evocativa, un suono che ci emozioni. Tutto è avvenuto a causa dei reality show, che hanno danneggiato le persone. Linguaggio sporco, personaggi in cerca di audience, trame raccapriccianti. Poi è arrivato il turno della nuova musica, la trap, che, in una parola, non è musica. Questo inizio di 21° Secolo non ha generato musica, non c’è, e non ci può essere, in queste condizioni. È un inizio secolo che ha smesso di sognare. Di credere in una possibilità di trasformazione della società. Di sentirsi una civiltà bella. Tutto è orribile, difatti. Tutto è malsano. Tutto mefitico. Questa civiltà ha dimenticato la musica. Ha abbandonato la speranza. Ha ucciso il bambino originario che è in noi e vuole stare bene. Non si sentono suoni nuovi. C’è chi continua a suonare, con passione, ma, per la società, non esiste. L’arte è la forma più alta di speranza ed assassinarla è stato un vero crimine, dacché, con esso, si è sterminata l’intelligenza e la sensibilità delle persone, destinate ad una vita grama.
«La creazione del nuovo rifugge dal giorno, poiché segreta è la sua natura. [...] C’è un’opera necessaria ma nascosta e singolare, un’opera magistrale, che devi compiere segretamente per amore dei morti.»
(C. G. Jung – Libro Rosso, p.297)
(C. G. Jung – Libro Rosso, p.297)
Tenendo a mente le parole di Jung, come si dovrebbero valutare le persone nella civiltà odierna, che mostrano ed esibiscono alla luce ogni loro vittoria, o regressione o pensiero idiota, in questa ossessione, tutta occidentale, di condividere tutta la propria vita su uno schermo, per ottenere una scarica di dopamina nella prospettiva masturbatoria che ha voluto il sistema capitalistico? La rivelazione del Sè più intimo necessita di tempo e silenzio, raccoglimento ed introspezione. Ci vuole il coraggio della gravidanza, la pace, la capacità di attendere e comprendere, con calma, intelligenza e sensibilità. Non si possono bruciare le tappe, che, anzi, vanno godute appieno. Ogni singolo passo è una vittoria intima, che ci rende lieti, che ci dà la forza di andare avanti fiduciosi e speranzosi, in un silenzio gravido di Bellezza. L’arte può fare molto. Un’arte ritrovata e resa nuova. La civiltà, ora, è allo sbando. Si è ucciso il rapporto Io - Tu, sostituendolo con una masnada di Io ululanti, che cercano approvazione e venerazione, latte materno e compiacimento narcisistico, in una nevrosi davvero complessa e grave. Io ho dovuto creare me stesso. Passo dopo passo, giorno dopo giorno, in una gestazione davvero duratura, grazie al rapporto di amore con la mia Compagna, che ha visto l’uomo dentro il ragazzo ribelle. L’arte mi è stata a fianco in tutti gli step. Viviamo una civiltà dei dispositivi tecnologici: prima di vivere una montagna, la fotografiamo e la fotografia è più importante della nostra visione oculare. Questa civiltà non ha futuro, perché ha assassinato le più alte e legittime aspirazioni dell’individuo e l’arte, che è la più alta forma di speranza. Sono Massimiliano Folegatti, autore del romanzo “Musa - Pensieri di un artista”, nel quale espongo le linee direttive della Nuova Era di Luce, una corrente artistica che intende essere un ponte fra l’oggi e un domani radioso. Eppure i Lucenti esistono, sono fra noi. Sono coloro che non si sono avvinti all’idea mostruosa della morte ontica. Sono coloro che continuano a fare arte, nel segreto del proprio studiolo. Sono gli impavidi che continuano a sperare. Ed è grazie a loro che il mondo potrà continuare a respirare… Questa tenebra non durerà in eterno. Ci sarà una Nuova Era di Luce. Ci sarà la speranza di un mondo più giusto… Nel frattempo, prima che essa si manifesti per tutti, la Nuova Era di Luce può essere dentro di te, nel tuo fare quotidiano, nel modo pieno di stupore con cui guardi un fiore e nella maniera gentile con cui ti rivolgi ad una persona…
La sanità
Viviamo nell’era della più grande truffa mai realizzata, a causa della quale l’essere umano è disorientato. Questa frode globale ha corrotto l’arte, riducendola a mero intrattenimento pornografico; umiliato la Bellezza, dopo cui il nichilismo l’avrebbe fatta da padrone ed oltraggiato ogni visione dell’alterità, dacché il diverso è stato messo al bando, condannato ad estinguersi col suo carico di esperienze, sentimenti ed emozioni, distruggendo il rapporto Io - Tu, che è alla base della vita. Non è più consentito un pensiero altro, esiste solo quello egemone, altrimenti si finisce nelle liste di proscrizione. Il bambino interno, poi, è stato proprio ucciso, dopo sanguinarie torture. L’avvento del ventunesimo secolo ha visto la disgregazione di ogni forma di pensiero artistico, non più legato ad un’idea di grandezza dell’uomo che ambisca ad una percezione e traduzione del bello, che si manifesta in una miriade di parti con le quali la persona può conoscersi e riconoscersi nell’altro, risorsa costante e fonte inesauribile di ispirazione, ma alla creazione è stata sostituita una merce, divenuta ben presto esposizione ed esibizione nevrotica e narcisistica del nulla, con l’affermazione di una pletora di soggetti che cantano il raggiungimento della ricchezza, del successo e della fama, senza più scavo, introspezione, analisi del proprio mondo interno. Non è facile essere artisti oggi. Forse non lo è mai stato, men che meno nell’era della menzogna globale. Si fatica a scorgere una propria fonte dalla quale desiderare di essere attratti per tradurre in segni d’arte lo stupore dell’abbandono e la meraviglia di sentirsi parte dell’Universo. Figlio. Padre ed amante. Esseri senzienti. Non ci vogliono in grado di sentire, di pensare, di crescere come persone. Ci bramano schiavi e uno schiavo deve solo eseguire. L’arte è stata attaccata, con l’avvento dei reality show, vettori del nichilismo imperante. Corpi di donna e uomini sono stati messi in vetrina, a voler attivare le spinte più basse dell’individuo. Questa pornografia è dilagata. Non esisto più Io, in funzione del rapporto con l’altro, ma esisto solo Io, questo è mio, e tu devi solo venerarmi, perché il Narcisismo, che è una patologia psichiatrica ben definita, è stato assurto ad atteggiamento nobile, è stato nutrito nei social network, è divenuto, infine, normalità, con infinite scariche di dopamina. Allora se normalità è la nevrosi del Narcisismo patologico, i normali veri e propri non esistono più. Esistono le mie foto in rete che devono ricevere 5000 like, in un processo alienante che condurrà tutti alla psicosi. Infatti, la gran parte della gente è in preda alla follia. Per questo l’arte, oggi, può far poco, dacché non esistono più grandi canti dell’Umanità in cui le persone possano riconoscersi, ammirarsi, innamorarsi. Chi è rimasto integro, ha resistito, fa arte nel segreto della propria stanza. È un mondo povero quello che ha rinunciato all’arte, alla rappresentazione, all’incontro sacro con l’altro. È un mondo destinato all’estinzione. Per questo io scrivo, per ricordarmi di essere ancora vivo, mentre ascolto Mahler o osservo un acquerello di Klee. È la più grande truffa mai realizzata, questa. Intendono trasformare le persone in automi e ci stanno riuscendo. La loro sembra una cavalcata trionfale. Io, nel mio piccolo studiolo, proverò comunque a trovare suoni e parole per descrivere l’incanto della Nona di Beethoven e tenterò di plasmare opere d’arte che siano degne. L’arte è lo specchio della società che la produce. Abbiamo avuto il Barocco, il Romanticismo, ora abbiamo i reality show e i talk show. Ne abbiamo fatta di strada! Tuttavia, io non sono pessimista. Ci sarà una Nuova Era di Luce, per chi la saprà seguire… L’arte tornerà ad essere un faro per l’Umanità, che riscoprirà il visibilio di un assolo di tromba. Questa è solo una fase. Se tutti fossimo svegli, la abbandoneremmo al più presto. La sacralità della crescita è stata mutilata. Nessuno più che si fermi a riflettere su quella ferita, analizzarla, ascoltarla e guarirla, dopo averla disinfettata bene. Meglio il trionfante Narcisismo basato sul nulla, che però garantisce tanta visibilità. È una società malata che ha ammorbato i più. È un mondo da eradicare. Non c’è niente di buono nel capitalismo. Si vive di distorsioni. Di segnali dissoni. Di perversioni. È davvero difficile trovare una dimensione fuori da tutto ciò, ma è possibile farlo, anzi è doveroso, perché ci meritiamo di essere umani, belli, propositivi, nei nostri slanci e nelle nostre rappresentazioni. Sto provando a rimanere uomo. Non sempre ho qualcosa da dire, allora resto in silenzio ed in ascolto del mio mondo interiore, che tratto con estremo tatto. È tempo della buona Psichiatria, che ci salvi dalle nefandezze di cui sono capaci gli esseri irrisolti. È tempo di autentica condivisione. È tempo di tornare a sognare davvero, uomini e donne, bambini ed anziani, in un canto meraviglioso che si innalzi verso l’Universo di cui siamo figli.
La Rivoluzione delle coscienze
I notiziari mentono. I giornali spacciano per auliche verità solo bugie. In questo caos, è necessario avere un approccio scientifico alla realtà delle cose, che non è il metodo di quella pseudoscienza che fa le passerelle in Tv. Siamo in guerra. Uno scontro bellico fra verità e menzogna e noi siamo in mezzo. Probabilmente non ci bombarderà nessuno con aerei da combattimento, ma siamo comunque vittime di una contaminazione di ciò che è autentico e reale che si sta facendo via via irreversibile. Urge invertire il processo. Dobbiamo tornare alla luce della Verità. Questo implica, fra i tanti aspetti, che dobbiamo saper attribuire un valore esatto a ciò che ci circonda. È in atto una Rivoluzione delle coscienze. È la mia Rivoluzione: per me, il problema dell'adesione non si pone. Continueremo ad essere schiavi, se non facciamo qualcosa. Io ho sognato, fin da quando ero giovane, una Rivoluzione della Psiche, un moto di ribellione di coloro i quali avessero sofferto i dolori di un’anima e stessero provando a lenire la sofferenza di una mente ferita. Forse oggi marcio accanto a loro in manifestazione. Forse loro sono vicino a me e pensano ai propri fratelli. Io voglio immaginare di sentirli prossimi, è un pensiero che mi dà coraggio. Ad un certo punto della tua vita, scoprirai quanto essa sa essere bella, nella Verità, quella Verità derisa ed umiliata dai governanti e ti renderai conto dell’importanza della Rivoluzione per una Nuova Era di Luce. Valuterai, con ponderazione e senso critico, che, per te, non vi è una missione più importante. Questa è davvero la Rivoluzione delle coscienze. Questo è davvero il passaggio dalla tenebra dell’inizio millennio alla Luce di un mondo dove nessuno penserà più di voler ferire se stesso o chi gli sta vicino. L’Umanità è in cammino da tanto. Non ha ancora trovato il suo canto più bello, non è stato ancora scritto. Io ho fiducia. Penso che gli uomini della tenebra non potranno nascondere la Verità troppo a lungo. È stato tutto mortificato. Il sogno collettivo di un Genere umano felice, pacifico, creativo, in primis. Le arti sono state uccise, per surrogati commerciali che duravano due mesi, nella testa del popolo, per poi sparire miseramente. La Bellezza è stata offesa. Gli artisti veri hanno continuato a produrre, tutti gli altri hanno mangiato le briciole del potere. Occorre rifondare. Questo Capitalismo non è riformabile. Va raso al suolo. Torneranno i bambini a giocare in strada. La vera Scienza aiuterà l’uomo a stare bene, scoprire se stesso e l’Universo. Gli uomini non si faranno più la guerra. Questa è la Rivoluzione che attendevo da tempo. Ho scritto di questo momento in “Musa – Pensieri di un artista”, pubblicato nel 2019. È il sogno di RoY. Questo non è il momento di evidenziare le differenze tra di noi. Ognuno ha il suo pensiero, ma tutti vogliamo un mondo pulito nel quale non regni più la messinscena della frode. Siamo una minoranza. Le Rivoluzioni sono sempre state partorite da gruppi sparuti di persone con ideali comuni. È il tempo di marciare pacificamente. Far valere i nostri pensieri. Rivoluzionare il mondo. Ne andremo fieri ed un giorno lo racconteremo ai nostri nipoti, vicino al fuoco, la sera, come la più bella favola che sia stata mai scritta. Abbracciamoci. A ritroso, era fino troppo ovvio che la psicosi del Capitale non potesse durare in eterno senza ledere il retto sentire delle persone e i loro diritti. Il Capitale, con violenza cieca, esige sempre di più. Va arrestato. Condannato. Annullato. Iniziamo a pensare alla società che vogliamo. Cosa desideriamo per i nostri figli? Immaginiamolo, per poi costruirlo. Una guerra, quando è giusta, va combattuta anche da soli e noi soli non siamo, perché, sebbene minoranza, rappresentiamo un popolo. Gli inganni si sono svelati, si è compresa la portata di quello che nascondevano in modo sempre più chiaro. Dobbiamo aver coraggio. Forti del nostro pensiero e del mondo di emozioni che ci suscita l’idea di un mondo finalmente felice. Nella Nuova Era di Luce ci sarà bisogno dell’apporto di tutti i volenterosi: pensatori, letterati, artisti e di un popolo che isoli sul nascere tutti i tentativi di mistificazione della realtà.
¡Buen viento, Marineros!