Rimembranze di una estate incipiente
Buongiorno, Viandanti e Ricercatori del Sole!
Come state?
Io sono tornato da una settimana nella ridente campagna bolognese, dopo essere stato 3 settimane nella mia Umbria. Stamani, condivido con voi la mia storia recente, che è carica di ricordi. 11 anni fa, proprio oggi, ero da poche ore nelle braccia della Donna meravigliosa che sarebbe diventata la mia compagna e Musa. 1 anno fa, esattamente in questi giorni, mio figlio Andrea stava concludendo il suo ciclo di studi del Liceo artistico, pronto ad affrontare la Maturità. In queste ore, il mio pensiero vola verso questi due ricordi: l'incontro con la persona che mi avrebbe scelto ogni giorno della sua vita e la preparazione dell'esame di Andrea. 11 anni fa, dopo un intenso scambio epistolare, durato mesi, l'eterna ragazza, che mi scriveva parole gentili e mi rallegrava al telefono, ebbe un'idea, quella di vederci in territorio neutro, a Perugia, per quello che allora fu il ponte del 2 Giugno, 3 giorni che non dimenticherò mai. Avevo il terrore di non piacerle. Pensavo: "Magari lei ha un altro concetto di bellezza maschile, magari non le piacerà il modo in cui bevo il caffè la mattina!" e questi pensieri mi assillavano, sebbene il desiderio di conoscerla mi spingeva a superare le mie insicurezze. Giunsi a Perugia, lei era già arrivata e si era rinfrescata. Ci abbracciamo, sotto al portone dell'alloggio. Ci conoscemmo. Parlammo. Perugia fu tutta nostra. Ridemmo, come solo due superstiti possono fare. Ci mostrammo l'uno all'altra nella nostra nudità psichica di persone che avevano ferite da sanare. Non avemmo più paura. Ci giurammo di prenderci cura di noi stessi, mano nella mano, seguendo il ciclo della vita che non sapevamo ancora dove ci avrebbe portato. Ci scegliemmo. Da allora, sono trascorsi eoni, l'evoluzione delle nostre menti è stata portentosa. Lei è diventata la mia Musa, la persona per la quale io scrivo e compongo musica. Io sono divenuto il suo compagno, quello cui lei dedica i suoi atti d'amore. 1 anno fa, Andrea era terrorizzato dalla Maturità. Ero a Terni. Scelsi di rimanere per seguirlo. Stavamo lavorando insieme alla sua Tesina, di cui lui aveva scelto il tema: l'analisi di alcune realtà del mondo del Cinema. Quella esperienza di cooperazione mi ha molto arricchito. Ho avuto modo di conoscere lo stile di mio figlio, le sue idee e quel suo modo originale di analizzare i contenuti, per poi elaborarli con la propria visione. Ci fu la prima prova, il tema di italiano. Lui corse da me, una volta uscito da scuola e mangiammo insieme. Era soddisfatto. Io non stavo più nella pelle: il mio bambino era cresciuto e aveva svolto il tema di italiano della Maturità! Si susseguirono le prove scritte, fino alla terza. Poi ci avvicinammo all'orale, la prova del fuoco. Quella mattina, anche mia madre venne a seguire il suo amato nipotino. Entrammo nell'aula. Andrea prese posizione davanti alla commissione degli insegnanti. Partì un video che lui aveva realizzato, unendo varie sequenze dei film che aveva analizzato nella sua tesina. Prese la parola. Ero a pochi metri da lui, su una sedia, mi diressi in avanti per ascoltare meglio ogni sua singola parola, non volevo perdermi nemmeno un suo respiro. Introdusse l'analisi della tesina con la frase di esordio che si era studiato e lì compresi che avrebbe fatto bene. Parlò per un'ora e mezza del suo lavoro. Ad un certo punto, una sua insegnante gli disse: "Andrea sei un creativo, non disperdere questo talento!". A quella parole, mi commossi, ma trattenni le lacrime. Fu un successo. Non avevo mai stimato tanto mio figlio come in quel momento. Era diventato un uomo. Da quel momento in poi, nulla sarebbe stato più uguale, dacché lui aveva fatto scendere in sé quella meravigliosa esperienza che è la cultura, come avrebbe detto Pasolini. L'esame si concluse. Andammo tutti a mangiare insieme. Telefonai alla mia compagna che stava attendendo notizie sull'orale di mio figlio. Ci emozionammo insieme. 1 anno che ha fatto la differenza. 1 anno per diventare grandi. 1 anno per essere felici. Incredibile sincerarsi di come 12 mesi possano fare la differenza. Io non sono più quello di 1 anno fa, mi sento completamente diverso, dacché le esperienze importanti di questo arco temporale sono entrate in me, trasformandomi. E sono differente da 11 anni fa, poiché, quando ho incontrato la mia compagna, io ero un universo di teorie tutte da vagliare nel campo del mondo della realtà. Ho messo i piedi per terra. Non in tutti i momenti questo processo è stato indolore, qualche volta mi sono fatto male, ma ho proseguito per la mia strada, vedendo buone le mie intuizioni e quel modo di fare nella vita concreta che mi stava iniziando a dare soddisfazioni. Il fiume Nera ha fatto tanta strada, da quando io e la mia Musa lo guardammo 11 anni fa, di ritorno da Perugia. Esso ha raccolto la nostra storia e l'ha portata al mare. Io vorrei dire a tutti, da queste pagine, che qualunque sia la vostra storia e il vostro ambito di sofferenza, operando le giuste scelte, la vita inizia a sorriderci... e si può sperimentare la possibilità di stare sempre meglio, perché la ricerca è illimitata e non si finisce mai di trovare nuove soluzioni per il proprio benessere e quello di chi si ama. Alla fine, questo è il messaggio più importante di questo sito web, che curo con amore: si può stare bene. Non importa se si parte da - 30, o + 50, si può fare un cammino per giungere ad essere felici, creativi, rifiutando la tensione distruttiva di chi, ancora, non è completamente maturo. L'Umanità ha bisogno di persone felici e ognuno di noi può scrivere la sua parola di gioia, nel grande libro della tribù...
¡Buen viento, Marineros!