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“Interference” - “Interferenza” è il nuovo album di Massimiliano Folegatti, un lavoro nato nel periodo della pandemia da Covid-19, altrimenti nota come Schizodemia, scissione del popolo, intesa sia come divisione della gente in tanti gruppi sparuti che come scissione mentale delle persone, dato che questa malattia ha portato un unico vero virus, oltre all’infezione da Coronavirus: la paura, una paura immobilizzante, agghiacciante e deformante. “Interference” è il titolo che nasce da una intuizione che l’autore ha avuto, che si esplica nel sentirsi una interferenza, all’interno del sistema, che, a sua volta, produce interferenze, nel mondo dell’artista, dettate da una massa di mezzi di comunicazione che bramano la rassegnata sottomissione degli individui, sotto l’egida di governi drogati dalla laida pulsione del dominio totale. È un album sulla Rivoluzione, che, secondo il creativo, porterà il genere umano verso una Nuova Era di Luce, nella quale staremo tutti bene e nessuno sarà più lasciato indietro. Tuttavia, per realizzarla, è necessaria una presa di coscienza da parte di tutti, dacché questo sistema di cose non può più essere tollerato. “Interference” è militante, una musica che lotta, con infinito amore per l’Umanità, contro lo stravolgimento ed il ribaltamento della complessa natura umana, che esige rispetto e nutrimento. Non potranno continuare a raccontarci menzogne in eterno. Il castello di bugie si sfalderà, prima o poi. Il genere umano tornerà a stare bene, forse come non lo è mai stato prima. Questa è la mia Rivoluzione, per me il problema dell’adesione non si pone. Io sto con l’uomo. Il richiamo mefitico di questo Capitalismo non mi riguarda. Ci saranno bambini in piazza a giocare. La gente in bicicletta fischietterà. Le nonne potranno mettere a pranzo i propri nipotini, senza più affanni e preoccupazioni. “Interference” è un inno alla vita e alla passione per la Bellezza, che tutto avvolge, che tutto colora. La tracklist è: 1. You are the key 2. Near the Tannhäuser gate 3. My lady’s breast – Portrait of an invisible 4. Tree of Revolution 5. Lupus È un anno di lavoro, svolto in un periodo davvero duro, per tutti, con le varie restrizioni, che, in Italia, si sono fatte davvero sentire. “You are the key” è un brano sull’amore verso il proprio partner. Qui c’è un uomo che realizza quanto la propria donna sia la chiave della sua esistenza, il baricentro ed il metronomo. Il pezzo è stato sottoposto all’attenzione di un gruppo d’ascolto, riscuotendo apprezzamento. Un mio caro amico mi ha scritto: “Sembra di fare un viaggio nei tuoi pensieri”. Un’amica, invece, ha scritto: “Solo oggi ho trovato il tempo di ascoltare il tuo pezzo… l’ho fatto ad occhi chiusi per lasciare alla musica il compito di comporre immagini legate ai suoni. Quello che è risultato è l’effetto di un improvviso temporale estivo prima del tramonto… un ticchettio d’inizio che pregusta il fresco arioso della pioggia, il crescendo del ritmo, il crepitio dei tuoni, e poi pian piano, al cessare dello scroscio, la vita che si risveglia per godere la frescura, quasi una danza di ringraziamento ad un mondo colmo di gocce che brillano all’ultima luce della sera… nel termine qualche goccia ancora che scivola da una foglia, quasi un saluto al sole che scompare…”. Mia Zia, insegnante di musica in pensione, mi ha scritto: “Appena iniziato ho pensato: “Ah! Questo inizio importante annuncerà qualcosa di eclatante o produrrà un elemento melodico di carattere opposto, forse mentre cresce gradualmente. Ora, però lo voglio risentire più di una volta per poterti dire quello che mi fa pensare veramente. È proprio sull’organicità che mi voglio esprimere dopo averlo ascoltato altre volte”. Mi seguono poche persone, ma il loro prezioso feedback è per me imprescindibile. “You are the key” è un lavoro al quale tengo molto, scritto nelle fredde giornate di un inverno all’insegna del lockdown italiano, a causa del quale non mi era permesso di vedere la mia compagna, seppure a pochi chilometri di distanza. Una scelta vile, quella del governo di allora, una decisione che ha tentato di uccidere gli affetti delle persone, il loro equilibrio psichico e la loro tenuta. Ora qui si parla di nuove restrizioni e sembra di essere dentro la gabbia del criceto, perché è un moto perpetuo di dolore e privazioni. Per questo è necessaria una Nuova Era di Luce: l’Umanità è stanca. “Near the Tannhäuser gate” è un inno, col quale celebro un mondo che sta vedendo qualcosa che va ben oltre l’immaginazione. Esso rappresenta un omaggio al celebre monologo finale di “Blade runner” di Ridley Scott. C’è molta dolcezza in questo pezzo, la delicatezza con cui deve essere trattata una persona, la gentilezza con cui ci si deve approcciare ad una ferita dell’anima. Nella seconda parte del brano c’è un cammino verso la possibilità di essere felice. Poi entra il pianoforte che consola. C’è bisogno di infinita tenerezza... “My lady’s breast – Portrait of an invisible” è un pezzo orchestrale, sul seno della propria amata ed il valore simbolico dell’oggetto psicoanalitico. Un lavoro che mi ha impegnato molto, e che, alla fine, ho sentito mio ed in perfetta rima plastica con quello che intendevo rappresentare con i suoni. In questo pezzo, c’è tutta la ricerca psichica di una vita. Esso è vita. Spinta in avanti. Senso di appartenenza. Desiderio ed amore che nasce dalla conoscenza autentica del proprio partner. C’è tensione che procede con dissonanze e ritmi diversi, che si stempera nel calore dei timbri orchestrali. Si avanza una risposta: l’uomo può essere felice, dopo essersi riconosciuto, può anche trovare il vero amore, sebbene egli sia stato, per tutta la vita, un invisibile. La voce dei violoncelli conclusivi intende trasmettere un senso di quiete. L’uomo si è ritrovato. Ha scoperto il senso profondo del Sé buono. Può camminare per il mondo. Ora non è più solo e non lo sarà mai più... “Tree of Revolution” è il penultimo brano in ordine cronologico del lavoro svolto fino a pochi giorni fa e “narra” la sorte di un sommaco in un giardino che potrebbe essere l’emblema di una Rivoluzione delle coscienze, che sta avvenendo silenziosa ed attenta a tutte le latitudini. Inizia con un solo di corno francese, una melodia semplice che preannuncia un moto delle persone verso la libertà. Il sommaco è rappresentato dalle note del pianoforte, solitaria esposizione. Una tromba suona. E’ il richiamo della Nuova Era di Luce. Gli archi contrappuntano una successione di accordi. E’ la sequenza che rappresenta il percorso. Tornano gli agglomerati accordali del pianoforte che indicano il sommaco. Un amico di questo brano ha scritto: “Il brano mi ha sorpreso, anche se fai riferimento alla “rivoluzione della Psiche” alla quale auspichi, ha comunque un tema gentile, per nulla aggressivo. Sembrava la colonna sonora di un Anime o di un film giapponese moderno, loro spesso utilizzano uno stile così vibrante”. “Lupus”. Ultimo brano. Comincia con una melodia di corno inglese che cede il passo ad accordi delle tastiere. “Lupus” è il canto di libertà del lupo, animale fiero e libero. Per estensione, esso intende rappresentare tutte le persone che non si allineano col pensiero dominante. Siamo chiamati tutti ad essere lupi. Autentici nella nostra identità, senza gabbie o guinzagli. La coda finale degli archi è aperta e vuole gettare un ponte fra noi e ciò che dovremmo essere: spiriti indomiti… Questo lavoro raccoglie il meglio della mia produzione nel periodo che va da Dicembre 2020 a Novembre 2021. È quasi inutile dire quanto gli sia legato e quanto gli voglia bene. Un artista ama le proprie opere, assolutamente. Sarebbe strano il contrario. "Interference" traccia un solco, per seminare un’idea nuova di mondo, di società e di persona, posta al centro dello scenario planetario, con i suoi desideri e sogni. Stiamo assistendo al disfacimento del sistema capitalistico, che mostra tutta la sua finale brutalità assassina, da sempre nemico degli uomini. Noi non possiamo rimanere inerti. Dobbiamo ribellarci pacificamente e mostrare ai potenti di poter attuare un progetto di vita sul pianeta che non abbia bisogno delle loro scelte scellerate. Questo lavoro, musicalmente, è ricco. Fonde suoni di natura eterogenea, per creare una lega sonora nuova, quella della Nuova Era di Luce, che quelli come me stanno attendendo con ottimismo e fiducia. Ho sempre amato scrivere per orchestra sinfonica, ma, negli anni, sebbene la mia formazione sia classica, mi sono interessato agli strumenti della musica popolare, cercando di creare un insieme che fosse ben bilanciato. Il risultato è qui. "Interference" è un canto. Un inno. La sublimazione dei miei desideri per un messaggio di gioia e pace. È stato un processo creativo lungo, nella sua durata complessiva e difficile, grazie al quale ho riflettuto molto sulla natura delle cose e sulla mia visione del mondo. Vivo un amore totalizzante da 13 anni e sono un uomo molto fortunato. Lei è la mia Musa, non mi stanco mai di dipingerla con suoni e parole. Lei è il mio tutto, in assoluto. Ogni cosa bella nella mia vita proviene dall'interazione con lei, che mi ama per quello che sono. "Interference" è un'opera della Nuova Era di luce, nella quale saranno necessarie composizioni vergini per far entrare le persone in un mondo dove la fantasia e la creatività non saranno più accessori da intrattenimento, ma autentiche forze dell'uomo. Attendo con grazia lo sviluppo di una Rivoluzione antropologica e culturale che ci porti via, in un'altra dimensione della persona, grazie alla quale tutti i bambini cresceranno felici, per diventare uomini di valore. Puoi tornare alla home, se vuoi.
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