Non è facile trovare le parole. Mi chiamo Massimiliano Folegatti, ho 47 anni e un passato tumultuoso. Nel 2008, ho pubblicato, con Simonelli editore, un racconto lungo, “RoY”. In quel testo narravo le sorti di un uomo, che combatteva contro l’idiozia sadica di un mondo allo sbando. Nel 2019, ho pubblicato il romanzo “Musa – Pensieri di un artista”, in cui affrontavo la storia di una coppia di individui che avevano scelto di amarsi, nonostante la psicosi imperante del sistema. Da allora, sono accadute molte cose. C’è stata la pandemia, che i media hanno reso psico-pandemia, con molti che stanno crollando in una vertigine senza fine. Sono trascorsi mesi ed anni, ma il disegno complessivo del mondo è sempre lo stesso: asservire e controllare, dominare le menti e soggiogarle. Io, a questo progetto, non aderisco. Non voglio né essere dominato, né dominare, desidero solo la libertà di essere un uomo pensante e critico. Io conosco il dolore di un’anima, la ferita di una psiche, le lesioni che lasciano i violenti ed è per questo che, con vigore, invito chi legge questa pagina a rialzarsi. In piedi per la nostra libertà! Quando scrissi “RoY”, io volevo significare che la vicenda di un uomo poteva assurgere a paradigma di un percorso per tutti, dalla tenebra alla luce. Con “Musa – Pensieri di un artista”, intendevo comunicare che quella unità vagante per il mondo aveva trovato un’altra persona con cui vivere, da amare con tutte le proprie forze e credevo che anche questo potesse essere un simbolo. In “Musa” ho spesso trattato l’argomento del sistema in cui viviamo, così feroce ed assassino, ma non mi sarei mai immaginato che il livello di crudeltà giungesse così in alto in pochi mesi, da inizio pandemia. Siamo in un mondo perfido. La malvagità contro i popoli è al limite. Non possiamo rassegnarci proprio ora. È in ballo proprio la nostra vita e la prospettiva di una esistenza degna per il genere umano. Io non potevo sapere. Nessuno, forse, avrebbe potuto sapere, nemmeno il più grande studioso della Terra. Non avrei mai immaginato di commentare una situazione generale così nel 2021. Ci vogliono ridurre in schiavitù. Stanno forzando la mano. Quell’uomo che descrivo in “RoY”, che ha trovato la sua compagna in “Musa” ora guarda attonito le sorti della sua gente, preoccupato ma mai vinto. Non hanno alcun rispetto di noi. A loro non interessa chi vive e chi muore. Non si pongono il problema della salute delle persone, per questo ci vogliono sudditi ubbidienti, pronti all’estremo sacrificio. Qui, però, non si deve sacrificare nessuno. Dobbiamo tutti stare bene. Ce lo meritiamo. Ai potenti che non ci vogliono ascoltare, deve giungere un forte canto corale con cui affermare la Bellezza dell’Umanità. Ho scritto tanto, negli ultimi anni. Cose in cui credevo. Non ho mai ceduto alla tentazione di scrivere qualcosa per compiacere gli altri. Mi sono ascoltato tanto. Ho fatto ordine in me. Ho respirato, ho visualizzato cosa potesse rendere più forte la mia anima, ma non mi sarei mai potuto immaginare che il sistema avrebbe attaccato così ferocemente. Hanno generato la psicosi della pandemia. Hanno lasciato sola la gente, che ha combattuto come poteva. Hanno isolato tutti. Ora vogliono di più e se non li fermiamo, loro non si arresteranno. Scrivo delle sorti di un uomo, prima solo, poi avvolto dall’amore di una donna. Scrivo di una possibilità di vita, che il sistema intende compromettere. Scrivo della gioia di una tribù fiera…
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