L’artista si muoveva con passo lento all’interno della sua casa, ammirandone i colori e le forme, che la sua Compagna aveva scelto sapientemente. Pochi giorni dopo avrebbe festeggiato i suoi 50 anni. Aveva perso e vinto tante volte, con la dimensione finale di una Identità che era solo sua, attraverso un centro da cui si irradiava un equilibrio stabile che gli permetteva di gioire delle piccole cose nell’attesa di un cambiamento dell’Umanità che lui auspicava con tutta l’anima. Aveva donato tutto se stesso a persone che non lo avevano compreso, ma alla fine aveva scoperto la bontà della Persona che decise di restare al suo fianco. Aveva smarrito se stesso ed il proprio retto sentire troppo spesso e, con tanto impegno e serietà , aveva riconquistato la propria stazione eretta e la verità del suo cuore, isolandosi da tutti coloro che avrebbero reso la sua vita un inferno. ​Era vicino ad un traguardo importante. Aveva vicino a sé l’amore della sua vita, la donna che lo aveva scelto tanti anni prima. Aveva suo figlio, che si affacciava alla vita come giovane uomo pieno di speranza, per sé e per tutti. Aveva vissuto lutti profondissimi. Si era angosciato spesso, ma il pensiero che le persone con un potenziale devastante, per la sua vita, fossero tutte lontane mille miglia dalla sua anima, lo rendeva sereno. Erano lontani i tempi delle lotte. Era lontana la perdita del proprio Sé incorruttibile ed invincibile, di cui si era riappropriato con orgoglio e fierezza, dopo tanti patimenti. Erano distanti i momenti del dolore, dacché ora la sua esistenza vibrava di oscillazioni nuove che tendevano alla letizia. Si considerava un uomo fortunato. Non avrebbe mai più permesso al male di entrare a casa sua. Egli lo aveva visto, ne riconosceva i segni, le dinamiche, le malie, ma era intenzionato a non lasciarsi più sedurre dagli uomini delle tenebre. Aveva ricevuto, come ricompensa, dall’Universo, l’amore incondizionato e totalizzante della Donna che lo aveva salvato dalla disperazione e lui le era profondamente grato. Aveva attraversato le maree. Tempeste agghiaccianti. Flutti in grado di uccidere, ed era rimasto su una spiaggia, privo di forze, quando colei che lo avrebbe sanato decise di prendersi cura di lui, per amarlo senza fine. Erano lontani i giorni dei dissidi, e, dopo tante analisi, condotte magistralmente dalla sua Compagna, egli aveva compreso di non essere lui quello sbagliato. Un mondo alla deriva, in profondo scompenso, si stagliava all’orizzonte. Erano ore buie, quelle dell’inizio del 2024. La guerra imperversava. Con essa, la schizofrenia bellica. Non aveva mai cessato di indignarsi innanzi alle ingiustizie. C’era necessità di rifondare tutto un sistema, crollato quello che voleva le bombe sugli ospedali pediatrici. C’era bisogno di amore. Di fiducia. Di Bellezza. L’Umanità reclamava a gran voce i propri diritti che i regnanti intenzionalmente ignoravano. L’uomo seguiva le vicende di un sistema ormai al collasso che, come ultima strategia, stava infondendo il terrore. Aveva tanto camminato, nella sua vita. Aveva visto il male in faccia. Era alla giusta distanza dall’azione dei potenti. Era in possesso degli strumenti per salvarsi e salvare il suo nucleo. A tratti, lo sfiorava la felicità . Era consapevole del cammino intrapreso anni prima, verso la Luce. Non avrebbe cambiato idea. Passo. Direzione. Aveva una base di serenità ed armonia, che trasferiva nel suo lavoro creativo, quello della composizione musicale. Sperava. Ambiva ad un risveglio delle coscienze. Non si sarebbe mai rassegnato alla violenza cieca di una classe politica dedita alla distruzione dell’individuo, per avere una moltitudine di schiavi senz’anima. Non avrebbe mai permesso ad alcuna forma di potere di esercitare il dominio assoluto sulla propria vita, dacché era un uomo libero, un rivoluzionario e questa sua condizione gli era costata perdite e lutti, che aveva superato con strabilianti vittorie e un amore verso la propria Donna che era l’Infinito. Alla soglia dei 50 anni, poteva dire di non dipendere da nessuno. Di essere saggiamente privo di catene. Di non voler permettere a nessuno di dettar legge a casa sua. Attendeva un risveglio degli altri, troppo spesso narcotizzati dai media. Non giudicava nessuno, ma sperava che nessuno avesse l’ardire di giudicarlo, perché nessuno sapeva davvero da dove venisse, cosa facesse e quali fossero i suoi pensieri. Si modulava su un piano di serenità , che gli permetteva di vedere le cose nitidamente. Non tutto generava in lui una reazione, dacché sapeva che molto di ciò che accade va semplicemente fatto fluire nella direzione naturale verso cui tende. Era innamorato della vita. Della sua Donna. Di suo figlio e del Genere umano, che, ancora, era chiamato a vivere indicibili sofferenze. Siamo tutti uno. Siamo una grande famiglia. Desideriamo le stesse cose per noi e per i nostri cari. Non possiamo mollare proprio ora. Non possiamo farci abbindolare. Non dobbiamo retrocedere. L’uomo andò in giardino dove vide una pianta con un fiore lilla e sorrise dei piccoli prodigi che accadono accanto a noi. Era in una condizione di equilibrio stabile, aveva imparato a non annegare. A non demordere. A non lasciar vincere il male. Viveva serenamente i suoi giorni ed era grato alla Vita per tutto quello che essa gli aveva donato. Non poteva lasciar crollare il suo edificio, che aveva costruito con tanto amore ed abnegazione.
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AutoreSono un ricercatore del Sole. Mi impegno affinché i miei pensieri siano vibrazioni di guarigione per tutti. Il Mondo merita un canto sublime. Archivi
Settembre 2024
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