Salve, Marineros! Oggi scrivo i miei pensieri relativamente alla parte conclusiva del mio percorso fino ad oggi. Quando eravamo tutti in lockdown, ho cominciato a scrivere una musica, improvvisandola alla tastiera, cui ho dato il titolo di “My lady’s breast - Portrait of an invisible”. Quel giorno, stavo cercando dei suoni, avendo in mente una successione di Chopin. Pensai all’accordo iniziale della successione, una sesta napoletana e provai il medesimo accordo pure io, con l’aggiunta di un suono dissonante. Mi piacque ciò che ascoltai. Corsi a scrivere in una partitura nuova quell’agglomerato accordale. Avevo davanti a me l’incipit di un nuovo brano. Ci lavorai duramente. Lo condussi ad uno stato di perfezione formale. Lo lasciai sedimentare, per poi riprenderlo più volte, maneggiarlo e correggerlo, modificarlo e cesellarlo. Decisi quindi che lo avrei spedito ad un Concorso internazionale di Composizione, in Giappone. È in assoluto il pezzo sul quale io abbia lavorato di più, nell’arco temporale di due anni. È la storia, in musica, di una Persona, un diverso, che trova e scopre la propria identità attraverso l’amore che tutto risignifica. Che tutto sana. Che tutto magnifica. È la scoperta di un seno buono, che accoglie, ama, nutre e rivela. Oggi, al solo pensiero di come fossi affranto durante il periodo delle restrizioni Covid, mi sento triste. Eravamo tutti soli. Tutti abbandonati. Tutti irrimediabilmente in uno stato di quieta disperazione, proprio come ci voleva il sistema. Io, ad esempio, stando in un paesino distinto da quello della mia Compagna, non l’ho potuta vedere per 2 mesi ed è stata durissima, sebbene mi affidassi ad una routine che mi permetteva di rimanere in una dimensione di relativo benessere. Col tempo ho affinato gli strumenti per analizzare e migliore “My lady’s breast - Portrait of an invisible”, fino alla creazione di una linea melodica di tromba che ha generato un canto nuovo nell’ambito della partitura. Sono felice, dacché ho creato le condizioni per esprimermi in quello che è stato l’inizio della fase più buia di questo scorcio di terzo Millennio. È come se qualcosa mi avesse detto: “Esprimiti per non perire”. “Studia”. “Elabora”. La trappola della depressione allora era quanto mai pericolosa e subdola. C’erano tanti motivi per virare verso uno stato pessimistico senza una visione scintillante del futuro. Io, con sdegno, mi sono rifiutato di cadere nei tranelli del sistema, che, con dolo, aveva deciso di condurre le Persone alla disperazione, per poterle controllare meglio. “My lady’s breast - Portrait of an invisible” è un inno alla vita. Un’elegia sublime e nostalgica, forte nel suo messaggio, certa nella sua forma, poderosa nell’affermazione di un amore che non può essere corrotto dalle decisioni di governanti che bramano la sottomissione dell’Umanità e l’uccisione della diversità, di modo da avere una massa amorfa di ubbidienti miopi e proni. “My lady’s breast - Portrait of an invisible” è un canto d’amore, quella dimensione psichica che permette all’uomo di rinascere ancora ed ancora, in una progressione verso la Bellezza che è, di per sé, autenticità e luce. Le Persone possono evolvere. Le Persone possono trasformarsi. Le Persone sanno di avere l’opportunità di diventare migliori e questo mi indicava la direzione durante la stesura di “My lady’s breast - Portrait of an invisible”, certo che, un giorno, qualcuno si sarebbe ritrovato in quelle note, ascoltando e riascoltando questo pezzo, i cui suoni sono stati vergati nello slancio che un innamorato ha nei confronti della propria Musa. “My lady’s breast - Portrait of an invisible” intende trasmettere il messaggio secondo cui nella vita nulla è davvero mai perduto. Si possono sempre provare nuove strade e, all’improvviso, giungerà l’amore, quello vero, capace di donarsi senza chiedere nulla in cambio. Questa composizione verte intorno al concetto di Possibilità, che non deve mancare mai ad una Persona. Ci volevano togliere tutto: ci hanno risvegliati. Bramavano uccidere la diversità: ora i diversi sono più consapevoli di prima, essendo fieri delle loro peculiarità. Ci hanno azzerato i diritti costituzionali: hanno reso un popolo più orgoglioso. Molti ancora dormono nel letargo delle malie del sistema. È a loro che va il mio pensiero. Molti ancora credono alla Tv. Alcuni sono irrimediabilmente andati, persi per sempre, in quanto alfieri del sistema che li allatta con il proprio veleno. L’amore, nella composizione, è il motore primo dell’esistenza di una Persona. Non so cosa avrei fatto se non avessi conosciuto la mia Compagna. “My lady’s breast - Portrait of an invisible” intende trasmettere un messaggio di bontà, dopo tanti anni di lotta, interna ed esterna, per curare se stessi ed il mondo, così in severo scompenso, alla deriva. È il ritratto di un invisibile che diventa la Persona di una Donna in grado di amarla e prendersi cura di lei. È naturale che questo processo possa riguardare tutti. Il sistema ci vuole affranti e vuoti. Marionette, per lo più. Noi non possiamo accettare questo stato di cose e, ribellandoci, possiamo divenire Luce. Amore. Pace. Possiamo davvero edificare un mondo migliore. Dobbiamo farlo, è un nostro compito. Non cediamo alla tristezza, che è la porta della depressione. “Heal me from the darkness of the world’s mind” è il proseguo di “My lady’s breast - Portrait of an invisible”, dacché, nella seconda composizione l’uomo chiede al suo Amore di guarirlo dal male del mondo. L’amore è il più grande guaritore: con atti giusti e parole eque, dotate di sana capacità interpretativa conduce l’altro verso la sua più completa realizzazione. “Heal me”, “Guariscimi”, dunque. Sana e leggi con intelligenza. Scegli con cura le parole da pronunciare. Il mondo è nella tenebra. Nuove e vecchie proiezioni del male si affacciano sullo scenario del terzo Millennio. C’è una mente che comanda tutto. È la risultante delle intelligenze volte al male che governano il Pianeta. Sono uomini molto pericolosi. Vivono in una profonda psicosi, scura come il piombo. Sanno uccidere. Sanno mandare giovani al fronte. Sanno ridurre alla fame i popoli. A questa prospettiva la mia composizione si oppone con vigore. “Sanami dalla tenebra della mente del mondo”, guariscimi dagli influssi negativi e distruttivi, che l’Amore sa scacciare in modo definitivo. L’individuo è dotato di tutti gli strumenti per resistere, se incontra l’amore. La Persona può fare grandi cose, per sé e l’altro che intercetta lungo la propria via. Io ne sono convinto. “Heal me from the darkness of the world’s mind” è intimissimo. A tratti, è quasi sussurrato. È nella dimensione del piccolo, della vita da bambino che rimane in noi, che noi pronunciamo le nostre parole d’amore più sentite. Questa composizione è stata terminata quando stavo vivendo un momento di tensione legato allo stato di salute di mia madre, per il quale mi sforzavo di produrre vibrazioni di guarigione verso il mondo ed il mio nucleo familiare. “Heal me from the darkness of the world’s mind” desidera trasmettere un invito a non mollare, affinché, un giorno non troppo lontano, si possa tutti stare bene, nel rispetto e nella giustizia. Non mi rassegnerò mai alla vittoria, su tutti i fronti, del male. Quelle persone dovrebbero essere poste nella condizione di non nuocere più a nessuno. In questa seconda composizione, infatti, c’è la speranza incrollabile che gli individui possano reagire adeguatamente, dopo aver resistito, con la forza della propria identità, a tutti gli attacchi provenienti dall’esterno. Guarire è l’imperativo categorico dell’esistenza. Non v’è missione più nobile. Non c’è altro da fare. Amare e lavorare, dopo essersi individuati. Prendersi cura del proprio Amore, dopo aver scoperto se stessi nell’abbraccio con l’altro che diviene specchio, Musa, confidente e invito a far bene e donarsi nella propria totalità. Il mondo è in severo scompenso, lo abbiamo detto. È alla deriva e nessuno sembra poterlo salvare, ma noi possiamo amarci l’uno l’altro, per far cambiare rotta a tutto questo sistema di cose. Nessuna Persona è mai guarita da sola: è necessario il Tu dialogico, in grado di interpretare correttamente le istanze ed il vissuto, restituendo all’individuo l’esatta immagine di tutti i propri Sé. “Libertas, filia veritatis”, “Libertà, figlia della verità”. “Libertas, filia veritatis” è l’ultima, in termini cronologici, la terza della successione. Sono partito dalla frase “Veritas, filia temporis”, “La verità è figlia del tempo” e ho pensato che la Verità generi la Libertà di essere se stessi, senza più inganni. Ho molto riflettuto, in queste giornate, da quando ho compiuto gli anni, che ora sono 50. Ho pensato che tutti noi abbiamo il diritto di stare bene, nella verità, affrontando le prove per diventare esseri umani liberi. La libertà di essere un uomo senza più ipocrisie e sotterfugi è legata alla Verità. È la Verità che rende le Persone capaci di scegliere. Noi possiamo. Noi dobbiamo volerci bene. Noi non dobbiamo lasciar vincere il male, che dimora nei cuori di esseri abietti ed aberranti. La verità, conoscere. La verità, distinguere. La verità, amare ciò che ci viene incontro per nobilitarci. La Libertà è sempre libertà d’amare. Edificare. Scegliere. Non ci vogliono liberi e noi lo saremo. Bramano la nostra sottomissione e noi ci faremo trovare eretti di fronte alle loro bugie, in pace. Tramano la nostra distruzione e noi costruiremo e ci ricostruiremo tutte le volte che sarà necessario. La Libertà è sempre figlia della Verità, la quale sgorga dalle viscere del tempo. Non ci può essere Libertà, nella finzione dell’ipocrisia. Mi sono sempre chiesto cosa servisse all’Umanità per essere felice e mi sono risposto quanto serva uno specchio dialogico che sia in grado di restituire una immagine perfetta e compiuta dell’identità di chiunque. Io non temo solo chi intende far del male. Io mi rammarico per i dormienti, coloro che, specie nel corso della pandemia Covid, si sono assoggettati al volere di potenti che minavano, attraverso i media, la serenità di tutti. La Libertà è figlia della Verità, in assoluto. È la figlia di chi non si racconta più bugie. Di chi non opera il male. Di chi ha deciso di accettare e trasformare tutto in un mondo sano e giusto. Equo. Meraviglioso. “Libertas, filia veritatis” è anche questo. È il percorso che conduce una Persona alla rivelazione del proprio Sé sano. Libero. Vero. È il sentiero che dovremmo esplorare tutti, senza timore, dacché esso rappresenta il miglior modo di vivere, in armonia con gli altri. La Libertà è figlia della Verità, sempre e comunque. Non si può essere liberi nell’operare il male. Non è quella la Libertà. La Verità è liberatoria. Dopo la rivelazione, lo sguardo delle persone è terso, la visione limpida, il passo certo, verso una Nuova Era di Luce. Io non mi arrendo. Voglio vedere un mondo nuovo e giusto. Voglio poter gioire con chi amo. Con chi mi ha scelto. Con chi si prende cura di me e a cui dono tutto me stesso sempre. Questa musica è un invito. È una danza. È un richiamo a tutti coloro che intendono entrare nella Nuova Era di Luce per acclamare il proprio stato di Persone che amano e rispettano.
0 Commenti
Lascia una Risposta. |
AutoreSono un ricercatore del Sole. Mi impegno affinché i miei pensieri siano vibrazioni di guarigione per tutti. Il Mondo merita un canto sublime. Archivi
Settembre 2024
Categorie |