Nasce a Terni una intuizione musicale legata ad una mia esperienza di vittoria. Negli ultimi undici anni, da quando vivo in Emilia, per stare vicino alla mia Musa, ho vissuto una serie di eventi positivi, che mi hanno aiutato a divenire ciò che ero chiamato ad essere fin da bambino. Negli ultimi giorni, si è cristallizzata in me l'idea della vittoria. Così ho deciso di intitolarle una musica. Alla fine, si vince ogni qual volta si riesce a compiere un gesto che aiuti la formazione della propria identità. Tutto può contribuire. Oggi vinci perché magari resisti al richiamo possente di un cibo che sai non ti farebbe bene. O perché eviti quella persona con cui da tempo non comunichi nella adeguata maniera. O perché ti poni in silenzio e, finalmente, dopo tanto tempo che te lo meritavi, ti ascolti e comprendi i tuoi reali desideri. Sto componendo. Stamani ho scritto questa musica, la mia Sinfonia n. 17 e sono in una fase iniziale. Ogni giorno si rinasce. Ogni giorno possiamo farci del bene. Questo intendo comunicare con questa nuova composizione. Domani sarà sabato, posterò il mio sesto Podcast entro le ore 12:00 e poi sarò fra le braccia della mia compagna, mi dimenticherò di me, mi spoglierò dei mie pensieri e camminerò con lei, che sa sempre portarmi in luoghi meravigliosi. Martedì atterrerò in Umbria. Probabilmente non scriverò sul mio sito. Le attività saranno pertanto sospese. Quand'è che un uomo vince davvero? Quando individua il proprio sentiero, lo ammira e sceglie di camminare lungo quella strada, non facendosi distogliere da niente e da nessuno. Io, il mio sentiero, l'ho trovato undici anni fa, nelle parole di una donna che ha visto in me ciò che io nemmeno speravo di poter sognare di essere. Sono diventato quell'uomo. Ho fatto tanti chilometri, a piedi, eretto, in trasformazione costante. Ora posso dire di essere lieto di stare al mondo. Gli altri, nel tempo, si sono svelati per quello che erano: pochi sono rimasti, quasi tutti sono andati, ma ho accettato anche questo, perché crescere è anche selezionare. Mio amico fidato è il silenzio, di cui non temo la portata. Lo seguo. Mi ascolto. Canto mentre lavo i piatti. Ho fatto tutto con uno spirito di verità disarmante: non mi sono mai edulcorato la pillola. Non ho abbellito nulla. Sono stato solo, davanti alla realtà più cruda, che, però, poi ho colorato di me. Delle mie passioni. Dei miei desideri. Della mia quotidianità fatta di cose pulite da fare. Siamo quello che facciamo. Siamo lo spirito con cui lo realizziamo. Siamo, ogni minuto, quello che scegliamo di diventare. Una onesta corrispondenza fra il nostro mondo interno e le nostre azioni è la cosa più auspicabile, capace di condurci alla gioia. Urge amare quello che ci circonda. Io amo la possibilità di scegliere, ogni mattina, la mia tazzina da caffè. La guardo. So da dove viene. So quanto ho lavorato per averla. La apprezzo. Ho dovuto eliminare. Sovrastrutture inculcate dalla società che non mi appartenevano. Persone moleste. Una diffusa tossicità del sistema che ti vuole malato. Ho compreso gli inganni. Non sei più felice sei guidi un fuoristrada. Potresti usarlo per andare a schiantarti contro un muro, dopo aver deciso di farla finita. Ho dovuto accettare che il mondo non ti vuole felice. Cominciai pertanto a sussurrarmi la lentezza, unita al silenzio. Non corro più per nessuno. Così facendo, ho cominciato a vincere un po' anche io... La parola ed il suono sono i miei due vettori espressivi. Penso a loro anche mentre cucino il cavolo cappuccio. Vivo nella dimensione del piccolo. Ho poco, ma mi basta e lo apprezzo, dacché conosco gli sforzi fatti per averlo. Abito in una piccola casa, che narra di me in ogni centimetro quadrato. Ho una vecchia tastiera di vent'anni fa, con cui provo i miei agglomerati accordali, che poi fisso nelle partiture. Non oso immaginare, per me, destino più bello dello scrivere e comporre. Ho concluso "Musa - Pensieri di un artista", cominciato ad Aprile 2017 e terminato l'11 Ottobre 2018, che presto pubblicherò, dopo averlo trasformato in un ebook gradevole alla vista. Vivo in quello che, per me, è il posto più bello del mondo: vicino alla donna che ogni giorno sa rendermi felice, anche solo con un sorriso o una battuta spiritosa. Lei è stata la svolta. Un sentiero talmente scintillante da farti dimenticare, con saggezza, le asperità del tuo passato. Sono in continuo ascolto. Ogni tanto, ricordo. Un uomo non può perdere per sempre. Deve poter anche vincere, altrimenti sarebbe un essere dimezzato. Monco. Castrato. È nelle pagine scritte, nelle note composte, che ho trovato il vero me. Sublimando. Solo, in silenzio, davanti ad un cosmo di infinite possibilità creative. Ho scritto la mia vita, non avrei saputo fare altro, come ogni artista. Ho composto quello che vivevo. Non mi sono più preoccupato dell'opinione della gente. Mi sono richiesto igiene, nelle scelte, nelle azioni, nei pensieri... E così, pian pianino, ho iniziato a fare goal pure io... Buen viento, Marineros!
0 Commenti
Il tuo commento verrà pubblicato subito dopo essere stato approvato.
Lascia una Risposta. |
RoytanSono in ricerca. Non conta quanto sia forte la tempesta. Conta la speranza di farcela con le proprie risorse. Archivi
Luglio 2019
Categorie |